LA GRANDE BELLEZZA DI ZALONE - “CORRIERE”, “LIBERO”, “FATTO”: CORO UNANIME DI GODURIA PER IL CAFONE PUGLIESE CHE SBERTUCCIA IL DANDY ANNOIATO JEP

Mastrantonio: “Zalone ha creato un cortocircuito tra due maschere ciniche dell’Italia contemporanea: Gambardella è quello che molti vogliono o credono di voler essere, eleganti e vincenti, nonostante la crisi; Checco è quello che molti italiani, volenti o nolenti, sono: spudoratamente soddisfatti della propria vile umanità”…

Condividi questo articolo


VIDEO - CHECCO ZALONE AD "AMICI" DI MARIA DE FILIPPI (INTEGRALE)

http://www.video.mediaset.it/video/amici/extra/448894/checco-zalone-senza-freni-.html


1 - CHECCO ZALONE E JEP GAMBARDELLA COME SIAMO E COME VORREMMO ESSERE
Luca Mastrantonio per il "Corriere della Sera"

Grazie a Checco Zalone, con la parodia di Jep Gambardella da Amici di Maria De Filippi poi rimbalzata sui social network, una grassa risata ha sepolto le discussioni pro o contro La grande bellezza di Paolo Sorrentino. Con il suo numero, Luca Medici - che ha il coraggio di misurarsi su personaggi freschi - ha creato un cortocircuito tra due maschere ciniche dell'Italia contemporanea: Gambardella è quello che molti vogliono o credono di voler essere, eleganti e vincenti, nonostante la crisi; Checco Zalone è quello che molti italiani, volenti o nolenti, sono: spudoratamente soddisfatti della propria vile umanità.

CHECCO ZALONE IN VERSIONE JEP GAMBARDELLA DA MARIA DE FILIPPICHECCO ZALONE IN VERSIONE JEP GAMBARDELLA DA MARIA DE FILIPPI

Jep, dandy partenopeo accampatosi sine die a Roma, è un perfetto prodotto da esportazione, puro made in Italy (altrimenti non lo diremmo in inglese), versante moda e turismo: testimonial dell'eleganza sartoriale italiana e del contesto architettonico in cui la sfoggia, Roma. Un'eccellenza espressa con raffinata indolenza e autocompiaciuta noia da Toni Servillo.

Come seduttore stanco, Jep non è solo un novello Marcello Mastroianni da Dolce vita , torbato con un po' di Principe de Curtis: è l'ultimo erede, sterile, del superuomo dannunziano, decaduto a magnifica macchietta di se stesso, come il Vate al Vittoriale. E così celebra senza dolore il funerale in terrazza dei radical-chic. Che ringraziano.

L'inventore e l'interprete di Gambardella, infatti, sono di casa a Che tempo che fa, mentre Zalone troneggia da De Filippi, dove gioca - a volte con ostentata trivialità - sulla spudorata sincerità del personaggio che vuole vivere al di sopra delle proprie possibilità; anzi, possibilmente, dei meriti.

CHECCO ZALONE OSPITE ALLUNIVERSITA CATTOLICA DI MILANOCHECCO ZALONE OSPITE ALLUNIVERSITA CATTOLICA DI MILANO

Questo cafone pugliese emigrato al Nord è più cattivo del terruncello di Diego Abatantuono o del coatto romano di Carlo Verdone: è il degno erede di certi cinici di Alberto Sordi o di Fantozzi. È l'italiano medio impoverito. Che non può permettersi i vestiti di Gambardella e, quando può, li indossa male.


2 - IL DISILLUSO GAMBARDELLA È UN CHECCO QUALSIASI
Chiara Paolin per "il Fatto quotidiano"

Doveva accadere, è accaduto. La suprema eleganza esistenziale di Jep Gambardella è finita sotto il rullo pop di Checco Zalone, l'unico autorizzato a sfidare il maestro di vita, il saggio contemporaneo, il deluso e provato esteta della nostra collettiva decadenza disegnata nelle rughe di Toni Servillo.

Il cafone del sud, il pugliese periferico che si contrappone all'asciutto attore napoletano: una bomba culturale sganciata nella piazza di Amici, cioè davanti al sogno di felicità e riscossa sociale che nulla vuol sapere di nichilismo e morte. Ci sono le ragazzine con i palloncini colorati, gli striscioni "I love you", mamme e papà in fibrillazione per il miracolo possibile del figlio famoso in tivù.

grande bellezza renzi e servillogrande bellezza renzi e servillo

E proprio lì, chiamato a fare grande spettacolo, Zalone s'assetta sul divano a fianco della dominatrice De Filippi: "Come ti chiami? Maria? Ah, che nome banale, e che inutile richiamo alla cultura cattolica, tu che ne hai fatte più di Cadorna poi". Risate del popolo che "La grande bellezza" non è andato a vederlo al cinema, e quando Canale 5 l'ha passato in prima serata ha sbuffato, perchè è roba snob, di sinistra, per ricchi troppo intellettuali. In onore a quella gente, Zalone procede alla distruzione del mito appena nato: "Quanti anni hai? 52? Ah, che età banale, non sei giovane né vecchia, non c'è nemmeno una categoria YouPorn per quell'età".

Ecco, che noia la noia degli altri. E il gioco è completo perché in prima fila siede Sabrina Ferilli, l'unico essere umano che, nel film, sa sciogliere l'amarezza di Jep in qualcosa di molto caldo e vero. Lei pure è andata alla serata di gala, proprio per far vedere che chi conta nella cultura alta sta benissimo in quella bassa.

Paolo Sorrentino grande bellezzaPaolo Sorrentino grande bellezza

Lei pure ride e si sganascia se Zalone fa l'occhio appallato come Servillo, e copre la bocca con due mani vergognandosi di partecipare alla demolizione. Invece Jep, che non guarda mai la tivù, prenderebbe la scena per il suo prossimo film. Per dimostrare che il facce ride ingloba tutto e tutto macina, macina, macina...


3 - IN DIFESA DI ZALONE CHE METTE LA GRANDE BELLEZZA IN MUTANDE
Tommaso Labranca per "Libero quotidiano"

Ci sarà chi ricorda ancora quella frasetta che anni fa ebbe una qualche fortuna, quel «senza se e senza ma» utilizzato spesso a sproposito e con molta sicumera. Scomparve da un giorno all'altro, ma Gridiamo dunque: «Con Checco Zalone senza se e senza ma».

Soprattutto adesso, che Checco viene messo in croce dai social network per la sua imitazione di Jep Gambardella con cui ha dato un senso alla puntata di Amici di sabato scorso. Poniamoci subito alcuni dubbi. Il primo: siamo davvero ridotti così male da dover prendere in considerazione i commenti dei couch potatoes? I patatoni da divano, quelli che sono stati a lungo massacrati dagli intellettuali di sinistra perché si facevano cuocere il cervello dalla televisione, ora sono diventati il termometro dell'accettabilità.

La grande bellezza Toni ServilloLa grande bellezza Toni Servillo

È bastato mettere nelle loro mani uno smartphone con cui inondano Twitter di pensieri da critici televisivi mancati. L'uni - ca cosa buona in tutto ciò è che abbiamo smascherato gli intellettuali di sinistra. Ci hanno fatto credere che loro il televisore nemmeno lo avevano e scopriamo ora che passano il sabato sera in pigiama sdrucito a guardare Maria De Filippi.

Altro dubbio: dobbiamo stigmatizzare lo Zalone solo perché la deejay Anna Pettinelli ha twittato: «Zalone mi fa rabbrividire. La volgarità...»? Chissà se la Pettinelli si era scandalizzata anche per la volgarità reale e non recitata del peggiore Servillo telefonico, quello che prese a male parole una giornalista di RaiNews24 perché aveva osato ricordargli che La Grande Bellezza non era piaciuto proprio a tutti. Al massimo è un sillogismo.

Zalone è volgare. Zalone fa l'imitazione di Jep Gambardella. Ergo, Jep Gambardella è volgare. E lo è davvero, con quelle sue giacche vistose, quel dialetto strascicato, quel suo sfruttare il prossimo contando sull'anti - ca fama di aver scritto solo un libro. Jep è volgare nel modo tremendo di trattare le donne e che avrebbe scatenato le ire delle femministe tardive, se queste non si fossero adeguate al diktat che prevede l'intoccabilità della Grande Bellezza.

Zalone ha fatto ciò che non si deve fare. Ha toccato l'intoccabile. Si è alzato e nel silenzio del cineforum ha urlato che per lui la Corazzata Kotiomkin è una cagata pazzesca. Solo che invece dei 92 minuti di applausi si è preso gli insulti di chi, appena saputo dell'Oscar, per l'emozione ha indossato il pannolone per un'intera settimana. Molti anni fa Franco Rosi faceva una perfetta imitazione di Paolo VI.

Lo vidi in una trasmissione della tv della Svizzera italiana. Spiegò che da questa parte del confine era tabù. Oggi ci crediamo più liberi perché possiamo bersagliare chiunque, dal Papa al presidente della Repubblica. Poi si scopre che puoi prendere in giro anche i morti, ma non Jep Gambardella, perché questa è la Bellezza, la Cultura, il Meglio dell'Italia.

Serena GrandiSerena Grandi

Tutta quella massa di ignoranti che su Facebook ha citato la Dolce Vita (che non ha mai visto) come ispirazione del film di Sorrentino non ricorda una cosa: che la Dolce Vita fu oggetto di attacchi, che la Chiesa voleva mandarne al rogo le copie, che Fellini alle prime proiezioni si prendeva gli sputi reali del pubblico conservatore, altro che le interviste telecomandate di Fabio Fazio.

Qualcuno ha detto che Amici forse non era il posto giusto per un numero simile. Perché imilioni che seguono la De Filippi non coincidono con i milioni che si presume abbiamo visto La Grande Bellezza sulla stessa rete.

La grande bellezza di Paolo Sorrentino ai Bafta con Francesca Cima e Nicola giuliano h partbLa grande bellezza di Paolo Sorrentino ai Bafta con Francesca Cima e Nicola giuliano h partb

Ma quale santone della tv di sinistra avrebbe mai il coraggio di invitare un attore che è il vero specchio della realtà, con tutte le sue volgarità, gli errori grammaticali, i sogni di ricchezza facile, le immedesimazioni calcistiche? Nessuno, per non compromettere quell'immagine falsa del popolo da spot della Coop. Tutti lindi, pulitini, senza cosmetici, grandi lettori di Gramellini e portatori sani della stessa tenerezza. Tutti con il volgare e crudele Checco Zalone, dunque, sicuri che i Sorrentiniani non vinceranno perché noi siamo una squadra fortissimi.

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

MI SI NOTA DI PIU’ SE FACCIO IL MARTIRE? – L’ASSENZA DI SAVIANO DAL SALONE DEL LIBRO DI FRANCOFORTE STAVOLTA NON E’ FRUTTO DELL’EPURAZIONE MELONIANA – E’ STATO CHIESTO ALL’ASSOCIAZIONE ITALIANA EDITORI QUALI SCRITTORI INVITARE ED E’ VENUTO FUORI UN ELENCO DI SINISTRELLI MICA MALE, DA NICOLA LAGIOIA A CHIARA VALERIO – MANCAVA SAVIANO SOLO PERCHE’ LE DUE CASE EDITRICI CHE POTEVANO INDICARLO NON L’HANNO FATTO. LA PRIMA È “FUORISCENA” DEL GRUPPO SOLFERINO-CAIRO EDITORE (CHE NON È NEANCHE ASSOCIATO ALL’AIE) - L’ALTRO EDITORE CHE POTEVA INSERIRE LO SGOMORRATO NELLA LISTA ERA BOMPIANI, GRUPPO GIUNTI, PER LA QUALE, SEMPRE QUEST’ANNO, SAVIANO HA PUBBLICATO “SOLO È IL CORAGGIO” (MEZZO FLOP). L’EDITOR PRINCIPE DEL GRUPPO GIUNTI È ANTONIO FRANCHINI, CHE SI È MESSO IN TESTA DI…

DAGOREPORT - IN VATICANO LA TENSIONE SI TAGLIA CON L’OSTIA: DOPO IL DAGO-SCOOP PAPALINO SULLA “FROCIAGGINE” E LE "CHECCHE IN SEMINARIO", OLTRETEVERE LO SGOMENTO HA TOCCATO OGGI IL CLIMAX CON L'ATTACCO DELLA MELONA AL CARDINALE MATTEO MARIA ZUPPI, PRESIDENTE DEI VESCOVI E CANDIDATO NATURALE ALLA SUCCESSIONE DI PAPA FRANCESCO, REO DI AVER SCOMUNICATO IL PREMIERATO DELLA COATTA PREMIER E L'AUTONOMIA DIFFERENZIATA DI SALVINI - LA CURIA ROMANA NON SA COME GESTIRE LA "FOLLIA" DEL PAPA ARGENTINO E SVELENANO (“IN DELIRIO DI ONNIPOTENZA”, “UN PERONISTA INTERESSATO SOLO ALLA VISIBILITÀ SUI GIORNALI”) - LA DESTRA ANTI-BERGOGLIO TREMA IN VISTA DEL PROSSIMO CONCLAVE, BLINDATO DA FRANCESCO CON NOMINE DI CARDINALI PROGRESSISTI, MA LA SPERANZA E' L'ULTIMA A MORIRE: MORTO IL PAPA, I SUOI FEDELISSIMI “OBBEDIRANNO” ALLA MEMORIA O FARANNO COME JE PARE?

DAGOREPORT – ATTENZIONE: LA COATTA PREMIER DE' NOANTRI POTREBBE RIENTRARE IN PARTITA DOPO LE EUROPEE. SE IL CONSIGLIO EUROPEO, NONOSTANTE LA FATWA DI MACRON E SCHOLZ, SCEGLIESSE URSULA COME CANDIDATA ALLA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE, LA TEDESCA POTREBBE CHIEDERE I VOTI ALLA MELONA PER EVITARE DI ESSERE UCCELLATA DAI FRANCHI TIRATORI DEL PPE CHE LA DETESTANO (IL PARLAMENTO DI STRASBURGO VOTA  A SCRUTINIO SEGRETO). A QUEL PUNTO LA DUCETTA POTREBBE SIGLARE UN PATTO: I MIEI VOTI IN CAMBIO DELLA VICE-PRESIDENZA O D'UN COMMISSARIO DI PESO E RINEGOZIAZIONE DELL'INSOSTENIBILE PATTO DI STABILITA'...

DAGOREPORT – GIORGETTI È DISPERATO: NON SA DOVE TROVARE I SOLDI PER LA PROSSIMA FINANZIARIA (SI PRESENTA A OTTOBRE MA ANDAVA CUCINATA IERI), MENTRE I PARTITI DELLA MAGGIORANZA, IN PIENA SBORNIA DA EUROPEE, SPARANO PROMESSE IRREALIZZABILI. MA DOPO IL 9 GIUGNO SI CHIUDERA' IL CORDONE DELLA BORSA: E SARANNO BOTTI TRA GIORGETTI E IL PERICOLANTE SALVINI (LEGA VICINA ALL'IMPLOSIONE) – "MELONI, DETTA GIORGIA" SI ILLUDE DI POTER RIDISCUTERE L'INSOSTENIBILE PATTO DI STABILITÀ, BARATTANDOLO ALLA RATIFICA DEL MES - MA A BRUXELLES LA REGINA DI COATTONIA SARA' IRRILEVANTE (I VOTI DI ECR NON SERVIRANNO PER LA COMMISSIONE UE) E GLI EURO-POTERI PREPARANO GIA' UNA BELLA PROCEDURA D'INFRAZIONE PER L'ITALIA – LA PREOCCUPAZIONE DELL'UE PER LA DEBOLEZZA STRUTTURALE DELL’ECONOMIA ITALIANA: NEMMENO I MOLTI MILIARDI DEL PNRR STANNO FACENDO VOLARE IL PIL...

DAGOREPORT – ASPETTANDO IL VOTO, MACRON E SCHOLZ HANNO TROVATO UN ACCORDO DI MASSIMA: SILURATA URSULA ED ESCLUSA OGNI ALLEANZA CON LA MELONI, I DUE LASCERANNO AL PPE, GRUPPO DI MAGGIORANZA, L’ONERE DI TROVARE UN NOME ALTERNATIVO A VON DER LAYEN PER LA COMMISSIONE (NO A WEBER, UN PO' TROPPO DI DESTRA, IN POLE IL BAVARESE SÖDER) – I SOCIALISTI PUNTANO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO EUROPEO, DOVE SANCHEZ FA PRESSIONE SU SCHOLZ PER IL PORTOGHESE COSTA. MA SE LA SCELTA RICADESSE SUI LIBERALI, MACRON PROPORREBBE MARIO DRAGHI - MORALE DELLA FAVA: ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO, LA DUCETTA IN EUROPA SARA' IRRILEVANTE...