myrta merlino

“FACCIO FATICA A PENSARE CHE IN ITALIA SI POSSANO BLOCCARE CENTINAIA DI MIGLIAIA DI PERSONE CHIUSE IN CASA”. LE ULTIME PAROLE FAMOSE DI MYRTA MERLINO PRIMA DELLO SCOPPIO DELLA PANDEMIA – ECCO DI COSA PARLAVANO I TALK TV PRIMA DI CODOGNO - A 'DI MARTEDÌ' L’UNICO AD ACCENNARE AL CORONAVIRUS È ENRICO LETTA – LA PROFEZIA DI MELUZZI: “LA PANDEMIA INESORABILMENTE ARRIVERÀ E PAESI COME L'ITALIA SARANNO FOTTUTI”. OLÉ...

Massimo Falcioni per tvblog.it

 

myrta merlino

Parole, parole, parole, rafforzate dal senno del poi. Soluzioni a portata di mano, quasi scontate, tanto da pensare a quanto si possa essere stati stolti a non applicarle nell’immediato. I dibattiti televisivi sul coronavirus ci stanno insegnando che tutti avevano capito tutto, con una puntualità che manco un orologio svizzero.

 

Prendete Atalanta-Valencia, partita da sogno per i tifosi bergamaschi, ma allo stesso tempo divenuta una sorta di bomba del contagio a detta di chi sostiene che sarebbe bastato disputarla a porte chiuse per arginare – se non eliminare – ogni problema.

 

 

 

myrta merlino

Inutile sottolineare come il match di Champions League del 19 febbraio fosse in programma ben due giorni prima che in Italia venissero registrati i primi casi ‘casalinghi’ e il primo decesso. Bisognava agire, prendere provvedimenti, afferrare il toro per le corna. Ok, ma in quale contesto?

 

 

 

Presto detto. La televisione in tal senso è un preziosissimo archivio. Basta infatti riavvolgere il nastro e tornare a quei giorni per rendersi conto che il tema del contagio era del tutto marginale, se non addirittura assente.

 

Cominciamo da Quarta Repubblica di lunedì 17 febbraio. Alla data dell’”impatto” mancano quattro giorni e l’apertura del talk di Nicola Porro è tutta per la politica. Sono i giorni dell’alta tensione tra Renzi e Conte e della crisi di governo minacciata da Italia Viva. A tenere banco poi la storia dei decreti sicurezza, dell’immigrazione e del processo a Salvini. Il covid è in scaletta, ma viene circoscritto al continente asiatico. I casi nel mondo sono 71 mila, quasi tutti registrati in Cina. In studio si minimizza: “I morti sono meno di quelli per morbillo”, sussurra Maria Giovanna Maglie. L’unico a fotografare esattamente lo scenario futuro è Alessandro Meluzzi: “Il coronavirus sopravvive sulle superfici, è trasmissibile tra gli asintomatici, tanto da rendere la misurazione della temperatura corporea inutile. La pandemia inesorabilmente arriverà e Paesi come l'Italia saranno fottuti”. Olé.

myrta merlino 4

 

 

 

Il 18 febbraio è il turno di Cartabianca, con la Berlinguer che intervista il ministro Roberto Gualtieri. Attenzione all’inganno: si affronta sì la questione economica legata al virus, analizzando tuttavia le possibili ripercussioni sull’Italia della crisi cinese. “Ad oggi non ci sono elementi di un impatto concreto immediato. E’ assolutamente prematuro, parliamo di una zona limitata, siamo fiduciosi sull’attività delle autorità sanitarie cinesi”. Ad allarmare Gualtieri è piuttosto il testimone lasciato dal precedente esecutivo gialloverde: “Il problema non è l’impatto del virus, ma come affrontare l’eredità di un anno in cui il Paese si è fermato”.

 

Contemporaneamente, a Di Martedì ad accennare al coronavirus è soltanto Enrico Letta all’interno di un lungo intervento incentrato soprattutto sul tema dell’immigrazione. A seguire spazio a Travaglio, Scalfari, Fornero, Cottarelli, Calenda, Senaldi, Damilano per una puntata incentrata su Conte-Renzi, pensioni, vitalizi e i regali di San Valentino.

quarta repubblica

 

 

 

Arriviamo a giovedì 20 febbraio, ultimo giorno di normalità. Alle 8 ad Agorà dominano sempre Conte e Renzi e le polemiche sulla prescrizione. Il virus è ancora un fatto esclusivamente orientale e Serena Bortone si confronta con l’ambasciatore cinese proponendo filmati sul distanziamento pescati dalla rete, commentati con lo stupore di chi mai avrebbe immaginato di doverci convivere di lì a poco.

 

Non cambia lo spartito nel pomeriggio a Tagadà: c’è Renzi che minaccia di sfrattare Conte da Palazzo Chigi, ci sono le ‘sardine’ che rifiutano di appoggiare De Luca alle future elezioni regionali in Campania e c’è il coronavirus, confinato però all’interno delle navi in cui ci sono turisti italiani da andare a recuperare con voli speciali. Per l’occasione viene mostrata la mappa del contagio, con i bollini rossi tutti spostati ad est e l’Italia nemmeno segnata sulla cartina. Il sogno prima dell’incubo.

 

meluzzi

Si arriva a sera e l’emergenza sanitaria non trova alcuno spazio all’interno di Piazzapulita che invita Giorgia Meloni e discute di xenofobia e blocchi navali. Sì, c’è il viceministro della salute Pierpaolo Sileri, ma per parlare di disturbi alimentari. Su Rete 4, invece, focus su ‘sardine’, immigrazione, decreti sicurezza, rom e fascismo. “Giusto dare la cittadinanza onoraria a Mussolini nel 2020?”, ci si domanda. Il virus è in scaletta e Del Debbio si collega con la Notte delle Bacchette di Milano, organizzata per solidarizzare con la comunità cinese. “Una bacchettata contro la psicosi, un segnale a non avere paura”, dichiarano i promotori.

 

 

 

A notte fonda escono le prime agenzie e Codogno diventa il centro del mondo. Eppure, il mattino dopo a L’Aria che tira l’argomento viene introdotto dopo un’ora di trasmissione.  Fabrizio Pregliasco prova a rassicurare tutti: “Ce lo aspettavamo, in Cina non hanno risposto in maniera tempestiva, qui siamo a tre casi. A mio avviso riusciremo a contenere questi numeri”. Gli risponde Myrta Merlino: “In Cina hanno messo in quarantena milioni di persone, ma la Cina è la Cina. Faccio fatica a pensare che in Italia si possano bloccare centinaia di migliaia di persone chiuse in casa”. Come no.

 

meluzzi

 

 

Opinioni e pareri pronunciati tra gli applausi del pubblico che allora ancora invadevano gli studi televisivi. Il primo programma a svuotare la platea sarebbe stato - domenica 23 febbraio alle 19.40  - Che tempo che fa, in seguito alle misure precauzionali prese dalla Rai. Limitazioni rivolte alla Lombardia, che all’inizio marzo avrebbero coinvolto anche gli studi tv del resto d’Italia.

 

 

 

Da ricordare, oltretutto, che nella settimana successiva – il 27 febbraio – Milano avrebbe lanciato l’iniziativa #milanononsiferma, promossa dal sindaco Sala col supporto di qualche volto televisivo.

 

Ma la colpa, ovviamente, è di chi non ha fermato Atalanta-Valencia.

 

 

floris dimartedì

 

Ultimi Dagoreport

2025mellone

CAFONAL! - DIMENTICATE I GRANDI MATTATORI, ANGELO MELLONE È CAPACE DI SPETALARE FIORELLO IN 15 SECONDI - ATTORE, CANTANTE, SCRITTORE, POETA, SHOWMAN MA SOPRATTUTTO GRAN CAPO DELL'INTRATTENIMENTO DAYTIME DELLA RAI, IL BEL TENEBROSO DI TELE-MELONI, IN ATTESA DI VOLARE A SAN VITO LO CAPO (TRAPANI), PRESIDENTE DI GIURIA DELL'IRRINUNCIABILE CAMPIONATO DEL MONDO DI COUS COUS, ANZICHÉ SBATTERSI COME UN MOULINEX PER METTER SU TRASMISSIONI DECENTI PER RICONQUISTARE LA SUPREMAZIA DELLA RAI SU MEDIASET, LO RITROVIAMO COL SUO OUTFIT DA CHANSONNIER MAUDIT, ESIBIRE IL SUO STRAZIANTE RECITAR CANTANDO AL “JAZZ&IMAGE LIVE COLOSSEO FESTIVAL 2025” AL PARCO DEL CELIO, ACCOLTO DA UN FOLTO PARTERRE DI INVITATI CON L’APPLAUSO INCORPORATO (MATANO, CERNO, DESARIO, RONCONE, STRABIOLI, GINO CASTALDO, DARIO SALVATORI E TANTE RAI-GIRLS CAPITANATE DALLE PANTERONE-MILF, ANNA FALCHI ED ELEONORA DANIELE) - DEL RESTO, DITEMI VOI COME SI FA A FREGARSENE DELL’INVITO DEL DIRIGENTE RESPONSABILE DI UNA PLETORA DI PROGRAMMI, RISPONDENDO AL TARANTOLATO TARANTINO: “GRAZIE, MA NEMMENO SOTTO ANESTESIA”? - VIDEO

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO