gabriele lavia

“AL PRIMO PROVINO MI SPOGLIAI PER STREHLER CHE SENTENZIÒ: RITA RENOIR, LA PIÙ GRANDE SPOGLIARELLISTA DEL CRAZY HORSE, TI FA UN BAFFO” – GABRIELE LAVIA FA 80 E SI RACCONTA: "QUANDO DECISI DI ISCRIVERMI ALL’ACCADEMIA DI ARTE DRAMMATICA MIO PADRE MI TIRÒ UN BICCHIERE ENORME. HO LAVORATO PRIMA CON LA MIA COMPAGNA MONICA GUERRITORE, ORA CON MIA MOGLIE FEDERICA DI MARTINO: IN SCENA LE HO TRATTATE MALE..” – VIDEO

Emilia Costantini per il “Corriere della Sera”

 

 

GABRIELE LAVIA

Pur di recitare è andato in scena a lume di candela. «In quel periodo ero direttore del Teatro Argentina - racconta Gabriele Lavia - ed era in programma il mio spettacolo La trappola di Pirandello. A causa di una agitazione sindacale, i tecnici delle luci dichiarano all'improvviso lo sciopero, senza il dovuto preavviso. La sala però era piena di pubblico e decido di fare la rappresentazione, per rispetto a chi aveva pagato il biglietto.

 

Accusato di condotta antisindacale, ho recitato non proprio a lume di candela, ma quasi: solo con il riverbero delle luci di platea. Gli spettatori avranno pensato a uno stratagemma pirandelliano. Al pubblico piacciono gli imprevisti».

 

È una delle tante avventure che l'attore-regista vive da sempre fra teatro, cinema e televisione. Sessant' anni di carriera e 80 anni che sta per compiere, mentre tornerà in scena l'8 novembre al Teatro Quirino con Il berretto a sonagli .

 

Perché ufficialmente è nato l'11 ottobre, mentre la vera nascita è il giorno prima?

«L'errore fu fatto per non pagare una multa. Bisognava annunciare la nascita entro e non oltre un certo numero di giorni, ma all'epoca c'era la guerra e i miei genitori non erano riusciti ad andare in tempo all'anagrafe. Ma non festeggerò il compleanno».

 

 

Neanche un brindisi?

«Forse con mia moglie Federica e con i miei figli, ammesso che se lo ricordino».

GABRIELE LAVIA MONICA GUERRITORE

 

Oltre 60 anni di teatro e lei non è figlio d'arte...

«Ho avuto la fortuna di avere dei "padri artistici" putativi: grandi maestri, a cominciare da Renzo Ricci. Ricordo quando una volta gli dissi: maestro, perché usa sempre il suggeritore? Lei la parte la sa a memoria! E lui rispose mettendomi una mano sulla spalla: Pallino... - così amava chiamarmi - hai ragione, la parte la so, ma non l'ho ancora dimenticata. Voleva dire che, per interpretare bene un personaggio, bisogna dimenticare la parte, dimenticare sé stesso in quanto attore».

GABRIELE LAVIA FEDERICA DI MARTINO

 

Da dove nasce la sua passione per il palcoscenico?

 

«In verità, la prima volta che mi portarono a teatro, a Catania, la città dove vivevamo, mi annoiai mortalmente. Avrò avuto 3 o 4 anni e Gino Cervi interpretava il "Cyrano de Bergerac". Non capivo niente, smaniavo e mia madre indispettita disse categorica: non ti ci porto più. La curiosità mi venne in seguito, quando una compagnia amatoriale veniva a casa nostra a fare le prove. Mi mettevo in un angolo: ero affascinato da ciò che facevano e, credo, di aver capito in quelle occasioni che fare teatro mi piaceva».

 

Quando decise di iscriversi all'Accademia d'arte drammatica, i suoi ne furono contenti?

gabriele lavia foto di bacco (1)

«Lo annunciai una sera a cena: mio padre, seduto a capotavola, mi tirò un bicchiere enorme, lo schivai per miracolo e finì contro il muro. Aveva capito che non c'era niente da fare e che avrei rovinato la mia vita. Dopo la sua morte, ho scoperto che aveva custodito gelosamente in un armadio i ritagli di giornali in cui si parlava di me: mi fece tenerezza».

 

Perché al suo primo provino con Giorgio Strehler lei si spogliò nudo?

«Volevo convincerlo che ero giusto per il ruolo di Edgar nel Re Lear che stava preparando. Al termine della mia folle performance, si convinse a tal punto che sentenziò: Rita Renoir, la più grande spogliarellista del Crazy Horse, ti fa un baffo...».

 

Nato a Milano, vissuto a Catania, poi a Torino: a quale città è più legato?

strehler

«Catania, essendo figlio di siciliani. Ricordo la città bombardata e noi ragazzini che giocavamo tra le macerie, cercando le armi abbandonate. Una volta, trionfante, ne portai una a mia madre: mi corse appresso prendendomi a legnate».

 

Si sente un mattatore?

«No, il migliore spettacolo lo devo ancora fare. Sono felice quando non devo recitare e firmare la regia: entrambi i ruoli sono un'ammazzata».

 

Ha lavorato prima con la compagna Monica Guerritore, ora con la moglie Federica Di Martino: non è meglio fare scelte artistiche diverse?

«No, va benissimo. Forse le ho trattate un po' peggio degli altri e loro, a volte, si sono ribellate dicendo: ma come, proprio tu mi tratti così?».

 

Quando dirige i suoi figli attori, Lorenzo e Lucia, è stato mai contestato?

«Il regista insegna ciò che può. Non si permettono di contestarmi».

 

Con Lucia, nel ruolo della Figliastra nei Sei personaggi in cerca d'autore, era imbarazzato nel ruolo del Padre che lei incontra in un bordello?

«Nessun imbarazzo. Quando sei un personaggio, non hai tempo di pensare a questioni familiari o psicologiche».

 

gabriele lavia foto di bacco (2)

Ha detto che, quando sarà il fatidico momento, vuole essere seppellito con la camicia di forza che ha indossato nel Sogno di un uomo ridicolo.

«È uno spettacolo che ho amato molto, proprio per l'ostacolo delle braccia legate: un attore più ostacoli ha e meglio riesce a recitare. Vorrei rifarlo prima di morire... e anche dopo».

gabriele lavia crediti foto mariangela franconegabriele lavia scandalosa gildagabriele lavia sensimonica guerritore gabriele lavia sensi gabriele lavia alexandra la capriagabriele laviagabriele lavia pirandellogabriele lavia monica guerritoregabriele lavia gabriele lavia SCENE DA UN MATRIMONIO GABRIELE LAVIA E MONICA GUERRITOREgabriele lavia GABRIELE LAVIA 4 gabriele laviagabriele lavia GABRIELE LAVIA 3GABRIELE LAVIAGABRIELE LAVIA 2federica di martino gabriele lavia foto di bacco

Ultimi Dagoreport

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...

mediobanca mediolanum massimo doris nagel

MEDIOSBANCA! – BANCA MEDIOLANUM ANNUNCIA LA VENDITA DELLA SUA QUOTA DEL 3,5% IN MEDIOBANCA A INVESTITORI ISTITUZIONALI. E A NAGEL, ALLE PRESE CON L’OPS DI MPS, VIENE MENO IL PRIMO SOCIO DELL'ACCORDO DI CONSULTAZIONE TRA AZIONISTI – ERA UNA MOSSA PREVISTA DAL MOMENTO CHE L’EVENTUALE FUSIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI TRASFORMEREBBE IL CORE BUSINESS DI PIAZZETTA CUCCIA NELLA GESTIONE DEL RISPARMIO, ANDANDO A SBATTERE CON L’IDENTICA ATTIVITÀ DELLA BANCA DI DORIS E BERLUSCONI….

mattarella nordio meloni giorgia carlo sergio magistrati toghe giudici

DAGOREPORT - MENTRE ELLY SCHLEIN PENSA DI FARE OPPOSIZIONE VOLANDO A BUDAPEST A SCULACCIARE ORBAN PER I DIRITTI DEI GAY UNGHERESI, GIORGIA MELONI E I SUOI FRATELLI D’ITALIA SI RITROVANO DAVANTI UN SOLO "NEMICO": LA COSTITUZIONE - SE DALLA CORTE DEI CONTI ALLA CASSAZIONE C'E' IL MATTARELLO DI MATTARELLA, LA MUSICA CAMBIA CON LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO - UNA VOLTA CHE IL PARLAMENTO APPROVERÀ LA “SEPARAZIONE DELLE CARRIERE” DI GIUDICI E PM, S’AVANZA IL RISCHIO CHE LE PROCURE DIPENDERANNO DAL MINISTERO DI GIUSTIZIA - ULTIMA SPES È IL REFERENDUM CONFERMATIVO CHE PER AFFONDARE UNA LEGGE DI REVISIONE COSTITUZIONALE NON  STABILISCE UN QUORUM: È SUFFICIENTE CHE I VOTI FAVOREVOLI SUPERINO QUELLI SFAVOREVOLI - ECCO PERCHE' IL GOVERNO MELONI HA LA COSTITUZIONE SUL GOZZO...

malago meloni abodi fazzolari carraro

DAGOREPORT - CHE LA CULTURA POLITICA DEI FRATELLINI D’ITALIA SIA RIMASTA AL SALTO NEL “CERCHIO DI FUOCO” DEL SABATO FASCISTA, È STATO LAMPANTE NELLA VICENDA DEL CONI - QUANDO, ALLA VIGILIA DELL’ELEZIONE DEL SUO CANDIDATO LUCIANO BUONFIGLIO ALLA PRESIDENZA DEL CONI, QUEL DEMOCRISTIANO IN MODALITÀ GIANNI LETTA DI GIOVANNINO MALAGÒ SI È FATTO INTERVISTARE DA “LA STAMPA” ANNUNCIANDO DI ESSERE UN “PATRIOTA” CHE “FA IL TIFO PER IL GOVERNO MELONI”, HA INVIATO AI MUSCOLARI CAMERATI DISDEGNOSI DELLE REGOLE DELLA POLITICA (DIALOGO, TRATTATIVA, COMPROMESSO) IL SEGUENTE MESSAGGIO: ORMAI È TARDI PER FAZZOLARI DI INCAZZARSI CON ABODI; DA TEMPO VI HO DETTO CHE AVETE SBAGLIATO CAVALLO QUANDO AVEVATE A DISPOSIZIONE UNO CHE È “PATRIOTA” E “TIFA MELONI”, CHE HA ALLE SPALLE IL SANTO PATRONO DEGLI INTRIGHI E COMBINE, ALIAS GIANNI LETTA, E DOPO DODICI ANNI ALLA GUIDA DEL CONI CONOSCE LA ROMANELLA POLITICA COME LA SUA FERRARI…(SALUTAME 'A SORETA!)

giorgia meloni matteo salvini difesa riarmo europeo

DAGOREPORT - SALVATE IL SOLDATO SALVINI! DA QUI ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, SARANNO GIORNI DA INCUBO PER IL PIÙ TRUMPUTINIANO DEL BELPAESE - I DELIRI DEL “BIMBOMINKIA” (COPYRIGHT FAZZOLARI) SU UE, NATO, UCRAINA SONO UN OSTACOLO PER IL RIPOSIZIONAMENTO DELLA DUCETTA VERSO L'EURO-CENTRISMO VON DER LEYEN-MERZ, DESTINAZIONE PPE – AL VERTICE DELL’AJA, LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” HA INIZIATO INTANTO A SPUTTANARLO AGLI OCCHI DI TRUMP: SALVINI È COSÌ TRUMPIANO CHE È CONTRARIO AL RIARMO E PROFONDAMENTE OSTILE AI DAZI... - MA SE DA AJA E BRUXELLES, SI SCENDE POI A ROMA, LA MUSICA CAMBIA. CON UNA LEGA SPACCATA TRA GOVERNATORI E VANNACCI, SALVINI E' UN'ANATRA ZOPPA. MA UN ANIMALE FERITO È UN ANIMALE PERICOLOSO, CAPACE DI GETTARE ALLE ORTICHE IL SUO GOVERNATORE ZAIA E TENERE STRETTO A SE' PER ALTRI DUE ANNI IL POTERE IN LOMBARDIA - IL BIG BANG TRA I DUELLANTI È RINVIATO ALL’ESITO DELLE REGIONALI (E CALENDA SI SCALDA PER SALIRE SUL CARRO DELLA FIAMMA...)

FARE SESSO A 40 GRADI (ALL’OMBRA): COSA SUCCEDE AL NOSTRO CUORE? - IL SALVA-VITA DEL PROF. COSIMO COMITO: “IN CONDIZIONI NORMALI E CON LA GIUSTA TEMPERATURA, UN RAPPORTO SESSUALE EQUIVALE A FARE 2-3 PIANI DI SCALE A PASSO SVELTO. LO STESSO RAPPORTO IN UN AMBIENTE CALDO-AFOSO, LO SFORZO EQUIVALE A FARE 4-5 PIANI DI SCALE A PASSO SVELTO. IN TAL CASO, GLI UOMINI CHE HANNO PIÙ DI 50 ANNI COME FANNO SCIENTIFICAMENTE AD ESCLUDERE LA POSSIBILITÀ DI AVERE UN INFARTO O UN ICTUS AL POSTO DELL’ORGASMO? (ATTENZIONE ALL’”AIUTINO”)…”