carlo freccero daniele luttazzi

“IN RAI NON C'È CENSURA, MA RICERCA DEL PROFITTO E DELL’AUDIENCE” - FRECCERO INFILZA LUTTAZZI CHE LO HA ACCUSATO DI AVER CASSATO IL SUO PROGRAMMA SU RAI 2 NEL 2019 APPLICANDO “UNA CENSURA”: “LUTTAZZI CHIEDEVA UN COMPENSO DI BASE DI 100 MILA EURO A PUNTATA COME CONDUTTORE/AUTORE. ERA TROPPO, AL DI FUORI DELLA POSSIBILITÀ DELLA RETE. OGGI IL PROBLEMA PRINCIPALE DELLA RAI È QUELLO DI QUALSIASI AZIENDA CHE DEVE ESSERE PRODUTTIVA. PUÒ PAGARE COMPENSI ELEVATI SOLO IN PRESENZA DI UN RITORNO ECONOMICO” – E SULLA LINEA EDITORIALE…

Carlo Freccero per “il Fatto Quotidiano”

 

carlo freccero (2)

Se dovessimo prendere alla lettera le affermazioni di Luttazzi, dovremmo concludere che, chiunque non abbia la possibilità di allestire un suo programma in Rai, pagato secondo le sue aspettative, sia un censurato. È come se Luttazzi fosse impermeabile allo scorrere del tempo. Il suo universo si è cristallizzato in un anno, il 2001, in cui è stato oggetto di processi che anch' io ho subito.

 

Avrei voluto dargli una possibilità. Si è riproposto scrive lui, con le stesse tariffe di 12 anni prima e chiedendo assoluta libertà di espressione. Nel frattempo il mondo era cambiato e oggi lo è molto di più. In quanto alla valutazione dei compensi direi che sono stati svalutati. Il meccanismo dell'austerity ha prodotto, invece della svalutazione della moneta, una svalutazione feroce dei salari. Oggi l'Italia è un Paese di poveri. Oggi potersi esprimere liberamente è già di per sé un privilegio.

 

DANIELE LUTTAZZI

E chi ha qualcosa da dire lavora su internet gratis o, al massimo, col contributo economico dei suoi ascoltatori. Io stesso ho accettato di dirigere la Rai senza compenso. Non solo, ho dovuto pure pagare le tasse sulle trasferte per servizio. Anche Fedez, comunque si vogliano valutare le sue affermazioni, quando ha denunciato la censura, ha potuto comunque dichiarare di non avere ricevuto compenso per il suo intervento. Luttazzi chiedeva un compenso di base di 100 mila euro a puntata come conduttore/autore a cui doveva essere aggiunto il compenso per altre voci, per un totale che, anche se non venne mai negoziato direttamente, era in ogni caso troppo al di fuori della possibilità della rete.

 

Freccero

Per questo non vi furono ulteriori trattative, che tra l'altro non competevano a me, ma al settore amministrativo. E veniamo al secondo argomento che Luttazzi sembra non comprendere: la compatibilità della singola trasmissione con la linea editoriale della rete è il raggiungimento dell'audience preventivata. Una volta la Rai aveva funzioni di servizio pubblico, sostenute dal canone. Oggi deve fare quadrare i suoi bilanci e questo implica due conseguenze: il ridimensionamento dei compensi e la ricerca dell'audience per ottenere pubblicità. Oggi il problema principale della Rai è il problema di qualsiasi azienda che deve essere produttiva.

 

DANIELE LUTTAZZI

Può pagare compensi elevati solo in presenza di un ritorno economico. In ogni caso deve rispettare una linea editoriale e un'audience concordata con i pubblicitari. All'interno di un'azienda industriale, come oggi di fatto è la Rai, non c'è censura, ma ricerca del profitto. Nessuna azienda acquisterebbe un prodotto da vendere al pubblico senza prima prenderne visione. Dal mio punto di vista non potevo prendere Luttazzi a scatola chiusa senza sapere quanto il prodotto che mi proponeva fosse compatibile con la Rai2 del 2019.

 

Dopo 20 anni non conoscevo la sua nuova produzione, ma sapevo che la vecchia non era compatibile con la Rai di oggi. La Rai2 del 2001 era tutta basata sulla satira, la Rai2 del 2019 non aveva spazio per performance solitarie, ma solo per un lavoro di gruppo. Quella che Luttazzi legge come censura è semplicemente ricerca dell'audience. Luttazzi sembra non capire che le sue performance del 2001 sarebbero "politicamente scorrette" e quindi prive di audience.

FAZIO FRECCERO

 

E questa stessa censura, qualora l'avesse applicata a Luttazzi prima di tutto l'avrei applicata a me stesso. Io avevo accettato l'incarico di Direttore di Rai2 gratuitamente per potere fare finalmente un'informazione libera. Per informazione libera intendo l'altra faccia della medaglia, le informazioni che non arrivano sul mainstream, ma rimangono su Internet. Purtroppo proprio l'informazione è stata penalizzata dall'audience e quindi non ho potuto svilupparla come avrei voluto.

 

DANIELE LUTTAZZI

Il pubblico non era interessato a notizie che non appartenessero già all'agenda dei media e al gossip conseguente. Io stesso quindi ho dovuto sacrificare le mie ambizioni all'audience complessiva della rete, perché non tutti gli argomenti sono compatibili con le richieste del pubblico in quel momento. Non so se tutti conoscano il meccanismo della finestra di Overton. Secondo Overton, sociologo e attivista statunitense, morto nel 2003, in ogni epoca, in ogni momento, esiste una "finestra" che inquadra ciò che può essere detto su un determinato argomento.

 

Se si vuol promuovere un argomento impopolare, bisogna passare attraverso una serie di tappe successive. L'argomento viene prima presentato come intollerabile, poi viene discusso aprendo alcune possibilità, infine lo si sdogana e diventa popolare. Le tappe sono le seguenti: inconcepibile, estrema, accettabile, ragionevole, diffusa, legalizzata. È facile capire come l'audience corrisponda perfettamente alla finestra in atto. Naturalmente la finestra potrebbe essere spostata e con essa l'audience, ma ciò richiederebbe tempi lunghi. In ogni caso non sarebbe possibile saltare tappe. Il rapporto mainstream/audience è automatico.

carlo freccero

 

La notizia accettabile non è la notizia vera, ma la notizia verosimile e compatibile con lo spirito del tempo. Non so se anche l'audience sia una forma di censura. In effetti lo è, ma è motivata non dall'ideologia, ma dal bilancio. A suo tempo io avevo fortemente dissentito dalla trasformazione del servizio pubblico in azienda industriale. Ma come professionista ho dovuto adeguarmi a scelte che non sono mie e che neppure condivido. Luttazzi sembra non capire tutto ciò. Critica Pio e Amedeo che hanno audience molto importanti. Rivendica un diritto che allora spetterebbe a tutti i cittadini italiani: andare in televisione, dire quello che si vuole, portare a casa un lauto compenso.

carlo freccero foto di bacco (3)Daniele luttazziDaniele luttazzi Daniele luttazzidaniele luttazzicarlo freccero (1)daniele luttazzi versione panfilo maria lippiDANIELE LUTTAZZI carlo freccero (3)

Ultimi Dagoreport

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….