I Jalisse vinsero il Festival di Sanremo nel 1997 e da poco tempo sono tornati alla ribalta vincendo Ora o mai più, il programma televisivo andato in onda in prima serata in Rai condotto da Amadeus, nel quale hanno annunciato anche l’uscita del loro nuovo singolo “Ora”. Alessandra Drusian e Fabio Ricci sono intervenuti su Radio Cusano Campus durante la trasmissione “Un giorno da ascoltar” con Arianna Caramanti e Misa Urbano per parlare anche di Sanremo.
”Per noi –ha affermato Fabio Ricci- è stata una fantastica esperienza, non sapevamo se partecipare o meno poi ci siamo lasciati convincere ed è stato un bene visto i risultati ottenuti. Abbiamo avuto modo anche di farci conoscere umanamente a tutta quella gente che credeva che fossimo solo quelli di “Fiumi di parole”, cancellando qualche stereotipo che non ci abbandonava da anni.
Purtroppo in Italia parla di musica anche chi non dovrebbe: dovrebbe parlare chi compra la musica non gli addetti ai lavori che fanno molte volte danni ed è per questo che all’Estero abbiamo fatto successo e qui in Italia non molto. Basti guardare il vincitore di Sanremo Mahmood, contestatissimo qui ma molto apprezzato altrove e che sta dimostrando che il suo pezzo piace molto. Sono contento per questo ragazzo che ha vinto e spero abbia successo con la sua “Soldi”.”
”Non avevamo la casa discografica potente alle spalle –ha spiegato Alessandra Drusian- continuando ad essere indipendenti, continuando ad avere la nostra libertà anche sulla scelta dei pezzi da scrivere e da cantare, scegliendo sempre ciò che ci sta più a cuore. Non abbiamo nessuno che dirige le nostre strade. Il nostro nuovo singolo “Ora” è nato nel 2017, l’avevamo proposto anche alla Commissione di Sanremo e parla di questi lunghi vent’anni che i Jalisse hanno trascorso, anche i nostri momenti più bui, gli attimi in cui siamo stati messi da parte, dando importanza però alla nostra forza di rialzarsi, alla nostra positività perché la vita va presa così.
Grazie a “Ora o mai più” abbiamo avuto l’occasione di proporre questo brano che è una sorta di racconto dei nostri vent’anni in cui non ci siamo mai fermati nonostante tutto quello che abbiamo passato e abbiamo sempre avuto la forza di affrontare la vita con serenità: chiunque si può rispecchiare in questo brano perché i momenti più scuri capitano a tutti nella vita.
Tornando a Sanremo, penso che bisognerebbe introdurre un sistema di votazioni più equo e di conseguenza credo che occorrerebbe dare più importanza al voto popolare che è quello che sceglie la musica, che sta li a vedere il Festival e che vota spendendo anche i suoi soldi per la propria preferenza. In tutti i Sanremo ci sono polemiche anche quando vincemmo noi, infatti dissero che avevamo ottenuto la vittoria tramite il televoto anche se non fu così perché ci votò anche la giuria di qualità all’epoca capitanata da Pavarotti.
Anche quest’anno le cose non sono state fatte in maniera molto giusta anche se non si può mai accontentare tutti, si sa: chiunque vinca c’è sempre una polemica e nessuno è mai contento. Ad esempio per me il Festival doveva essere vinto o da Loredana Bertè o dal Volo, la musica deve dare positività, trasmettere dei sentimenti e loro lo fanno.”