1. LA NORMA SALVA-BERLUSCONI CHE DOVEVA PASSARE SOTTO NATALE NELLA DISTRAZIONE GENERALE È STATA SPUTTANATA E AFFONDATA. IERI, RENZIE HA ORDINATO LA RETROMARCIA E IL CODICILLO DELLO SCANDALO SARÀ CONGELATO FINO A DOPO LE ELEZIONI PER IL QUIRINALE 2. LA NORMA INCRIMINATA SAREBBE STATA INSERITA ALL’ULTIMO GIORNO, NON SI SA SE DAGLI UFFICI DI PALAZZO CHIGI O DAL TESORO. RENZIE HA ASSUNTO SU DI SÉ LA RESPONSABILITÀ DI QUESTO ARTICOLETTO SALVA-BANANA, MA È UN MODO PER COPRIRE LE RESPONSABILITÀ 4. PROPRIO PERCHÉ SIAMO ALLA VIGILIA DI UN PASSAGGIO IMPORTANTE COME IL VOTO PER IL SUCCESSORE DI RE GIORGIO È INDISPENSABILE CHE SI SAPPIA UFFICIALMENTE CHI HA SCRITTO QUELLA NORMA. ANCHE PERCHÉ SUL BANCO DEI SOSPETTATI NON C’È SOLTANTO PALAZZO CHIGI CON IL PATTO DEL NAZARENO, MA ANCHE IL “QUIRINABILE” PIER CARLO PADOAN

Condividi questo articolo


 

 

Colin Ward (Special Guest: Pippo il Patriota) per Dagospia

 

1. E ADESSO FUORI IL COLPEVOLE

RENZI E PADOAN RENZI E PADOAN

Giornali, tv e siti internet – chi scoprendo, chi amplificando – hanno fatto un ottimo lavoro. La norma salva-Berlusconi che doveva passare sotto Natale nella distrazione generale è stata trovata, interpretata, sputtanata e affondata. Ieri, di buon mattino, Renzie ha ordinato la retromarcia e il codicillo dello scandalo sarà ritirato e congelato fino a dopo le elezioni per il Quirinale, in modo da non alimentare sospetti su scambi indecorosi. Dunque tutto bene quel che finisce bene?

 

Non esattamente. Resta inammissibile che non si riesca a sapere chi ha inserito quell’articolo 19bis che sanciva la non punibilità per i ricchi che evadono sotto il 3% del totale. La commissione Gallo, che assisteva il ministero dell’Economia, non ne sapeva nulla. Lo stesso vale per l’Agenzia delle Entrate, che ha letto il testo andato in pre-consiglio. Il sottosegretario all’Economia Zanetti ha scoperto la novità il 24, leggendo il testo su Internet. L’altro sottosegretario Casero giura di non saperne nulla. La norma incriminata sarebbe stata inserita all’ultimo giorno, non si sa se dagli uffici di Palazzo Chigi o dal ministero dell’Economia. In ogni caso c’è stato accordo tra Palazzo Chigi e Tesoro.

 

matteo renzi pier carlo padoan matteo renzi pier carlo padoan

Renzie ha assunto su di sé la responsabilità di questo articoletto salva-Banana, ma è un modo per coprire le responsabilità. Proprio perché siamo alla vigilia di un passaggio importante come il voto per il successore di Re Giorgio è indispensabile che si sappia ufficialmente chi ha scritto quella norma. Anche perché sul banco dei sospettati non c’è soltanto Palazzo Chigi con il patto del Nazareno, ma anche il “quirinabile” Pier Carlo Padoan. Diversamente saremo costretti ad ammettere che a Palazzo Chigi, in consiglio dei ministri, approvano decreti piovuti da non si sa dove. E il caso potrebbe ripetersi infinite volte.  

 

 

2. COLTI SUL FATTO

Luigi Casero Luigi Casero

La lettura dei giornali, ieri, ha mandato di traverso la colazione al premier Renzie, che ha subito deciso di innestare la retromarcia. Corriere: “Scoppia il caso ‘salva-Berlusconi’. Stop del governo al decreto fiscale. Polemiche sul testo che depenalizzerebbe le frodi fino al 3% dell’imponibile” (p. 2). Su Repubblica, “Renzi blocca la legge con la norma salva-Silvio. ‘Niente inciuci, se ne parla dopo l’elezione del Colle”. Il decreto fiscale tornerà in consiglio dei ministri. Palazzo Chigi: ‘I principi della riforma sono validi” (p. 2). La Stampa dei renziani titola: “Renzi: sarei stato autolesionista a creare il caso in un momento così” (p. 5)

 

Sulle responsabilità, buio fitto. “Rimpallo tra Palazzo Chigi e Tesoro. Poi Renzi si assume la responsabilità”. L’ex ministro Visco: “All’Economia hanno comunque sbagliato” (Corriere, p. 4). La Repubblica assolve il presidente del Consiglio: “I sospetti del premier: ‘Nessuno mi ha nominato Berlusconi’. Tra Palazzo Chigi e il Tesoro è scambio di accuse sulla paternità del ‘salvacondotto’ per l’ex Cavaliere” (pp. 2-3). La Stampa osserva: “Mistero fitto su chi abbia scritto la norma ‘salva Berlusconi’” (p. 4).

silvio berlusconi silvio berlusconi

 

Il Messaggero sottolinea l’assunzione di responsabilità di Renzie: “Il premier: il decreto l’ho riscritto io e me ne assumo la titolarità politica. Il capo dell’esecutivo deciso a sminare la partita del Colle” (p. 2). Il Cetriolo Quotidiano fa un nome: “Il regalo a Berlusconi scaricato su Casero. ‘Ho fatto tutto io, ora stop’. Confessa Renzi al ‘Fatto’. Ma i suoi accusano il viceministro del Tesoro, che potrebbe immolarsi” (p. 2).  

 

 

3. LA DELUSIONE DEL CAINANO

Vittoria sfiorata, e grande delusione, per il Banana. “Berlusconi furibondo. ‘Il ritiro del decreto un atto contra personam’. L’ex Cavaliere: la prova della persecuzione contro di me, è solo un modo per attaccare il Patto del Nazareno. Santanchè: ‘La verità è che oggi in Italia i cittadini sono tutti uguali di fronte alla legge, eccetto il presidente Berlusconi” (Repubblica, p. 4). Messaggero: “Berlusconi: sabotano il Nazareno e i mandanti sono tra i centristi” (p. 3).

daniela santanche ringrazia daniela santanche ringrazia

 

Sul Corriere, spazio alla complottistica: “Il Cavaliere: non c’entro, qualcuno ha voluto mettere in crisi il Patto. Il leader di Fi: non so neanche se ne avrei tratto beneficio” (p. 5). Anche sulla Stampa, i sospetti di Arcore: “I dubbi in Forza Italia: creato ad arte per far saltare il patto del Nazareno. Berlusconi assicura: non ne sapevo nulla, ma la scelta di ritirarlo indebolirà il premier” (p. 4).

 

Piccata la reazione del Giornale di Paolino Berluschino che titola a tutta prima: “L’ultima beffa. Si rimangiano il fisco giusto. Il governo blocca una norma di buon senso che depenalizzava la microevasione, quella che spesso si commette per errore. Il motivo? ‘Avrebbe aiutato il Cavaliere’. Non è vero, ma così migliaia di italiani saranno colpiti in nome dell’antiberlusconismo”.

 

 

4. ROMANZO QUIRINALE

PIER LUIGI BERSANI PIER LUIGI BERSANI

La corsa al Colle è ormai l’unica variabile che conta sulla scena politica e Pittibimbo sa che rischia di bruciarsi. Il Corriere scrive: “La linea del premier per il Colle: evitare figuracce (e troppe votazioni). Renzi sicuro che il Parlamento ‘deciderà in modo abbastanza rapido’. Il lavoro per scongiurare il rischio dei 101 franchi tiratori dell’elezione 2013. ‘Dimostriamo che può esistere una politica adulta, in grado di decidere” (p. 7).

 

Per Repubblica, “Renzi, sul Colle patto con i fedelissimi. Il premier stila una lista di 250 parlamentari che non lo tradiranno nell’elezione del Capo dello Stato. Tensione con la sinistra interna sull’Italicum. Gotor: la storia dei collegi è un bluff. Boccia avverte: ‘Niente ipocrisie, serve un confronto con franchezza” (p. 10). Il Giornale aggiorna il toto-presidente: “Tra donne, tecnici e saggi ora spunta l’ipotesi Bersani. L’ex segretario non è inviso al centrodestra e unirebbe i dissidenti Pd” (p. 5). Ah non è inviso al centrodestra? Buono a sapersi.

 

 

angela merkel in nuova zelanda 6 angela merkel in nuova zelanda 6

5. TRAGEDIA GRECA?

Si avvicinano le elezioni greche e sale la preoccupazione nell’eurozona per le scelte di Atene. “La Germania non cambia posizione. ‘Atene deve rispettare tutti i patti’. Il governo tedesco nega di aver messo in conto l’uscita della Grecia dall’euro” (Corriere, p. 11). “Non ci saranno strappi’. Syriza pronta a negoziare e la Ue tende la mano: ‘Piena fiducia nel voto’. Il partito di estrema sinistra punta a chiudere con l’austerità ma eviterà di scontrarsi sull’uscita dalla moneta unica. Oggi Bruxelles diffonderà un comunicato con cui prende le distanze dai falchi tedeschi” (Repubblica, p. 13).

 

Sulla Stampa gli allarmi: “Un disastro se la Grecia lascia l’Ue’. Bruxelles smentisce la Germania. Retromarcia tedesco dopo che la Merkel aveva minimizzato le conseguenze. I funzionari europei: il Paese andrebbe in bancarotta, col rischio di contagio” (p. 2). E il Giornale guarda alle Borse: “I mercati pronti a ballare per almeno tre settimane. Un gennaio di passione a Piazza Affari. Il 22 si riunisce la Bce e tre giorni dopo si vota in Grecia. Attese alta volatilità e speculazione” (p. 9).

vera l interprete e alexis tsipras vera l interprete e alexis tsipras

 

 

6. BERGOGLIO ATTACK!

Papa Francesco dà un’altra lezione alla Curia con la nomina dei nuovi cardinali: “Da Tonga alla Birmania, i cardinali di Francesco. Nel nuovo Conclave l’Europa peserà meno. Il Papa annuncia 15 porporati elettori: appena in 5 arrivano dal Vecchio Continente, nessuno dall’America del Nord. Due gli italiani: Menichelli da Ancona e Montenegro da Agrigento. Solo un curiale tra i nominati” (Repubblica, p. 17). La Stampa commenta: “Una sforbiciata ai porporati curiali e più spazio alle periferie del mondo. Le scelte del Papa peseranno sulla nomina del suo successore” (p. 19). 

 

 

7. EXPO DELLE MIE TRAME

Repubblica riporta l’attenzione sui lavori per Expo2015: “Expo, l’assalto ai cantieri della mafia imprenditrice. ‘Scoperte infiltrazioni in un’azienda su otto’. Dalle targhe clonate per mascherare i subappalti illegali ai legami familiari con i boss: i documenti riservati della prefettura di Milano mostrano come i clan abbiano preso il controllo anche di ditte apparentemente ‘pulite’. Le verifiche amministrative e i blitz sul campo hanno permesso di escludere anche società che erano entrate nella ‘white list’. E’ nata una task force che passa al setaccio chi fa i lavori: al primo segnale anomalo, anche banale, scattano indagini più accurate” (pp. 6-7).

 

PAPA BERGOGLIO PENSIEROSO PAPA BERGOGLIO PENSIEROSO

Il Giornale invece punta il dito sulla gestione delle norme antimafia, senza fare riferimento all’Expo. “Le aziende messe ko dallo Stato in nome dell’antimafia. Leggi buone e cattiva gestione. Quando le società sospettate di collusione con le cosche vengono sequestrate è una vera Caporetto: su 1.700 se ne sono salvate 38, in fumo 72mila posti di lavoro” (p. 20).

 

 

8. MARCIO SU ROMA CON BOMBETTA

Episodio inquietante a Roma. Il racconto del Messaggero: “Mafia Capitale, bomba contro l’indagato Pd. Attentato all’ufficio politico di Mirko Coratti, ex presidente del Consiglio comunale di Roma accusato di corruzione. La reazione: ‘Sono vittima di un linciaggio mediatico, ecco il risultato’. Orfini: ‘In questa città c’è un clima inquietante”. “Dal ricatto al segnale politico, le piste seguite dai pm. Non è esclusa l’azione di qualche estremista. Nelle intercettazioni Buzzi diceva: ‘Me lo so’ comprato” (p. 13).

mirko coratti mirko coratti

 

 

9. PARACULI IN DIVISA E ALTRI FURBASTRI

L’intenzione del governo di intervenire sul pubblico impiego fa sì che non si allenti la pressione sui vigili della Capitale e sull’assenteismo in generale. Repubblica: “Gli ispettori del governo dai vigili di Roma. Renzi: sugli statali non cambio. L’83% di malati non è serio. Noi curiamo l’ebola”. “Finti malati e falsi invalidi nelle scuole di Agrigento, capitale dell’assenteismo. Sta per concludersi il primo troncone della maxi inchiesta che coinvolge docenti, funzionari pubblici e medici” (p. 9).

 

Il Messaggero racconta: “Roma, il Garante degli scioperi indaga sui sindacati dei vigili urbani. L’ipotesi che dietro alla malattia di massa ci fosse una regia. Oggi in Campidoglio interrogati i 44 casi di assenza sospetta. Accertamenti sia sui certificati medici che sui permessi. Entro 2 mesi le eventuali sanzioni” (p. 6). Il Giornale lancia un nuovo allarme: “I vigili ci riprovano: pronti a disertare il derby Roma-Lazio. In concomitanza con la stracittadina di domenica prossima gli agenti hanno indetto assemblee sindacali” (p. 6). L’assemblea sindacale di domenica sarebbe un vero capolavoro. 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGO-ESCLUSIVO! LARGO FOCHETTI, SI CAMBIA: MARIO ORFEO SARÀ IL NUOVO DIRETTORE DI “REPUBBLICA” - LA NOTIZIA È STATA COMUNICATA DALLA PROPRIETÀ AI CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” - MAURIZIO MOLINARI RESTERÀ COME COLLABORATORE ED EDITORIALISTA (MA NON DIRETTORE EDITORIALE DEL GRUPPO) - JOHN ELKANN LASCIA LA PRESIDENZA DI “GEDI” A MAURIZIO SCANAVINO, AL CUI POSTO, COME AD, ARRIVERÀ GABRIELE COMUZZO – MOLINARI PAGA L’INCAPACITÀ A EVITARE I DUE GIORNI DI SCIOPERO DELLA REDAZIONE IN OCCASIONE DELL’ITALIAN TECH WEEK, UN EVENTO A CUI YAKI TENEVA MOLTISSIMO (LÌ È STATO ANNUNCIATO L’ACCORDO CON OPENAI ALLA PRESENZA DI SAM ALTMAN) – ORA ARRIVA IL NAVIGATISSIMO ORFEO (GIÀ DIRETTORE DI TG1,TG3, “IL MATTINO”, “IL MESSAGGERO”, EX DG RAI), CONSIDERATO ADATTO AD AMMANSIRE IL RIOTTOSO CORPACCIONE DI “REPUBBLICA” – ORFEO SI È MOSSO APPENA PRIMA DI ESSERE SILURATO DAL TG3, CHE ORA FINIRÀ AI 5 STELLE CON CONTE, GIÀ PRONTO A VOTARE SIMONA AGNES ALLA PRESIDENZA RAI. E ELLY SCHLEIN, CHE SI È RITIRATA SULL’AVENTINO E NON HA MAI CONSIDERATO “SUO” ORFEO, S'ATTACCA...

DAGOREPORT – PER VEDERE FINALMENTE IL TRIONFO DI "TELE-MELONI", LA DUCETTA E GIAMPAOLO ROSSI HANNO DOVUTO INGOIARE UN BEL ROSPO: ROBERTO SERGIO COME DG È STATO IMPOSTO DA MATTEO SALVINI – DI FRONTE ALL'ULTIMATUM LEGHISTA (''O SERGIO DG, O SALTA ROSSI"), LA "NANA MALEFICA" (COPY CROSETTO) HA COSTRETTO IL “FILOSOFO DI COLLE OPPIO" A PIEGARE IL CAPINO - ROSSI ERA CADUTO IN DISGRAZIA PRESSO LA FIAMMA TRAGICA A CAUSA DEL DUPLEX CHIOCCI-SERGIO. E SOLO GRAZIE A BRUNO VESPA E' POI RIUSCITO A TORNARE NEL CUORE DELLA MELONA – IN CRISI DI ASCOLTI E SENZA IDEE, ROSSI SPERA IN UNA NUOVA “RAISET” INCIUCIONA. MA PIER SILVIO E' LONTANO - DOPO IL RISULTATO DEL VOTO DELLE TRE REGIONI, SI DECIDERA' IL DESTINO DI SIMONA AGNES - E SALVINI CARICA IL PISTOLONE DEL TAGLIO AL CANONE RAI…

L'INESAURIBILE BALLO IN MASCHERA DI GIORGIA MELONI - SULLA SCRIVANIA HA QUATTRO MASCHERE E LE USA CINICAMENTE PER UCCELLARE CHI HA DAVANTI: ROBA DA FAR VENIRE UN COCCOLONE A UN CAMALEONTE - UNA ZELIG IN GONNELLA DOTATA DI FACCIA DI BRONZO CHE DA DESTRA VA AL CENTRO, DA BIDEN RITORNA A TRUMP, SFANCULA DUE VOLTE URSULA E POI INVITA IL PPE AL CONGRESSO DEI CONSERVATORI – LA MELONA CHE UNA VOLTA  RUGGIVA CONTRO I "POTERI FORTI INTERNAZIONALI" E VOLEVA STATALIZZARE L'ITALIA, ECCOLA CHE AFFIDA LA RETE STRATEGICA DI TIM AL FONDO AMERICANO KKR, ED ORA STENDE IL TAPPETO ROSSO AL PIU' MILIARDARIO FONDO DEL MONDO, BLACKROCK, PER FARE CASSA SVENDENDO QUOTE DI ENI, POSTE, FERROVIE - NEL DUELLO CONTINUO LEGA-FORZA ITALIA SI INFILA LA MELONI A TARGHE ALTERNE: UNA VOLTA SPALLEGGIA IL CARROCCIO, LA TASSA SUGLI EXTRAPROFITTI, PER MANDARE UN MESSAGGIO AI FORZISTI E AI BERLUSCONI. UN’ALTRA, INVECE, SI AFFIANCA A TAJANI PER RALLENTARE LA RIFORMA DELL’AUTONOMIA CARA A SALVINI - UN BALLO IN MASCHERA PERMANENTE CHE VERREBBE SFRUTTATO DA UN’OPPOSIZIONE DECENTE. SE CI FOSSE...

DAGOREPORT – PERCHÉ MARINE LE PEN NON VOTA LA MOZIONE DI SFIDUCIA DELLA SINISTRA DI MELENCHON AL NEO GOVERNO DI MICHEL BARNIER? - LA DUCIONA DI FRANCIA TIENE IN PIEDI IL GOVERNO VOLUTO DA MACRON PERCHE' HA UNA FOTTUTA PAURA DI FINIRE IMPANATA E FRITTA NEL PROCESSO SUGLI ASSISTENTI PARLAMENTARI PAGATI DAL SUO PARTITO CON I FONDI EUROPEI: RISCHIA FINO A 10 ANNI DI CARCERE. E UNA VOLTA CONDANNATA, ADDIO AI SOGNI DI ELISEO. QUINDI: MEGLIO TENERSI BUONI I GIUDICI – QUEL VOLPINO DI MACRON LO SA E LA TIENE PER LA CROCCHIA LA VALCHIRIA TRANSALPINA…