pereira

SOSTIENE PEREIRA – DOPO LE INCHIESTE PER LE SPESE PAZZE E LA RICHIESTA DELLA PROCURA DI INTERDIZIONE, IL SOVRINTENDENTE LASCIA IL MAGGIO MUSICALE FIORENTINO: "LA VERA RAGIONE PER LE MIE DIMISSIONI È UN FATTO PERSONALE. QUESTA SITUAZIONE MI HA FATTO PERDERE 20 CHILI E MI HA ANCHE PORTATO A UN MOMENTO DI CRISI DI SALUTE ALL’INIZIO DI DICEMBRE. SONO STATO SEMPRE ATTACCATO DALL’INTERNO DEL TEATRO E DALL’ESTERNO, SPECIALMENTE DALLA STAMPA". UN'OPZIONE SAREBBE QUELLA DI AFFIDARE A FUORTES LA POLTRONA DI SOVRINTENDENTE (UN INCARICO DA 240MILA EURO ANNUI) 

Da https://www.operaclick.com

 

Alexander Pereira si è dimesso dal Maggio con la seguente lettera:

 

Caro Presidente Dario Nardella, cari membri del Consiglio d’Indirizzo,

pereira

mi dispiace di dover annunciare che mi dimetto come Sovrintendente del Maggio Musicale Fiorentino. Quando Dario mi ha dato l’Incarico alla fine di 2019, io pensavo di fare il possibile da una situazione impossibile. Forse l’impossibile era di pensare che si può portare la Fondazione del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino a un livello artistico di fama internazionale con un debito di 57 milioni di euro con un orrendo problema di cassa e con una necessità di creare un utile intorno a 3,5 milioni di euro tramite programmazione artistica, biglietteria e ricerca sponsor in mezzo di una pandemia.

 

Questa era la ragione, per cui mi ha scelto Dario Nardella e in ogni consiglio d’indirizzo questo impegno per la futura qualità del teatro era prioritario.

 

pereira

Valutando i risultati dell’ultimo anno e specialmente degli ultimi 6 mesi, posso constatare con orgoglio che siamo riusciti ad arrivare a questo livello artistico. Abbiamo aperto la Sala Mehta con Fidelio con Zubin Mehta, abbiamo vinto il premio Abbiati con il Ritorno d’Ulisse in Patria nella regia di Robert Carsen, che il teatro non vinceva da 17 anni e anche l’apertura della Sala Grande con Don Carlo diretto da Daniele Gatti e la prima di Doktor Faust con la regia di Davide Livermore, visitata da più di 100 critici e giornalisti da tutto il mondo. Queste sono forti testimonianze di questo sviluppo artistico, che hanno messo Il Maggio Musicale Fiorentino tra i primi teatri d’Europa. E oltre a ciò aggiungo anche tanti altri titoli d’opera e ovviamente i tanti concerti sinfonici con grandi direttori.

 

pereira

Sfortunatamente con l’inizio del mio mandato è cominciata la pandemia che non solo ha bloccato le presenze del pubblico ma ha anche reso la ricerca per gli sponsor molto difficile. Ma nonostante questo sono comunque riuscito a portare 9,7 milioni di euro di sponsorizzazione. Finalmente anche la biglietteria dà segnali molto incoraggianti, perché rispetto all’anno 2022 nel primi 4 mesi del 2023 abbiamo aumentato la biglietteria a 1.200.000 € lordi. L’anno 2022 è stato particolarmente difficile non solo a causa della pandemia ma anche per la guerra in Ucraina che ha portato un aumento delle bollette e ciò ha fortemente alzato i costi dell’Infrastruttura.

 

La vera ragione per la mia dimissione è un fatto personale. A parte di avere un compito molto difficile, di essere allo stesso momento sempre attaccato dall’interno del teatro e dall’esterno, specialmente dalla stampa. Cosi non ho avuto mai un momento di tranquillità, e questa situazione mi ha fatto perdere 20 chili e mi ha anche portato a un momento di crisi di salute all’inizio di dicembre. Ho avuto grande armonia dalla parte del pubblico e dagli artisti che mi hanno sempre sopportato, ma le forze che hanno lavorato contro di me, non hanno mai voluto prendere in considerazione questa posizione del pubblico e degli artisti.

de souza pereira

Mi dispiace che dopo aver lavorato tanti anni nei grandi teatri a Vienna, Zurigo, Salisburgo e Milano, questa esperienza a Firenze è diventata così triste, tanto che non mi sento più continuarla.

Voglio ringraziare a tutti che mi hanno dato Il loro amore e entusiasmo artistico per creare questo bellissimo teatro, che potrebbe essere uno dei migliori del mondo con il giusto supporto che merita.

Un cordiale saluto.

pereira bartolialexander pereira

CARLO FUORTES MEME BY CARLI fuortes

Alexander Pereira

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...

marcello viola alberto nagel giorgia meloni francesco gaetano caltagirone luigi lovaglio mps mediobanca piazza affari

DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO GIÀ TUTTE SUL TAVOLO - AL DI LÀ DELLE DECISIONI CHE PRENDERÀ LA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” DEL QUARTETTO CALTA-GIORGETTI-LOVAGLIO-MILLERI NELLA PRIVATIZZAZIONE DEL 15% DI MPS, IL PROGETTO TANTO AUSPICATO DA GIORGIA MELONI DI DARE VITA A UN TERZO POLO BANCARIO, INTEGRANDO MPS, BPM E MEDIOBANCA, SI È INCAGLIATO DI BRUTTO: LO VUOLE SOLO FRATELLI D’ITALIA MENTRE FORZA ITALIA SE NE FREGA E LA LEGA E' CONTRO, SAPENDO BENISSIMO CHE L’OBIETTIVO VERO DEL RISIKONE BANCARIO È QUEL 13% DI GENERALI, IN PANCIA A MEDIOBANCA, NECESSARIO PER LA CONQUISTA CALTAGIRONESCA DEL LEONE DI TRIESTE - AL GELO SCESO DA TEMPO TRA CALTA E CASTAGNA (BPM) SI AGGIUNGE IL CONFLITTO DI CALTA CON LOVAGLIO (MPS) CHE RISCHIA DI ESSERE FATTO FUORI PER ‘’INSUBORDINAZIONE’’ - ANCHE LA ROSA DEI PAPABILI PER I NUOVI VERTICI DI MEDIOBANCA PERDE PETALI: MICILLO HA RIFIUTATO E VITTORIO GRILLI NON È INTERESSATO - LA BOCCIATURA DELL’OPERAZIONE DI FITCH, CHE VALUTA MPS CON UN RATING PIÙ BASSO RISPETTO A MEDIOBANCA - LAST BUT NOT LEAST: È SENZA FINE LO SCONTRO TRA GLI 8 EREDI DEL VECCHIO E IL CEO MILLERI, PARTNER DEVOTO DI CALTARICCONE…