mogol battisti

PIU' PASSANO GLI ANNI E PIU' I TESTI DI MOGOL LIEVITANO DENTRO DI NOI, ATTRAVERSANDO TUTTE LE GENERAZIONI - DA "PRENDILA COSI'" A ''PERCHE NO", NON CI SONO PIPPE CANTAUTORALI CHE TENGANO - "PAUL MCCARTNEY AVEVA TUTTI I DISCHI DI LUCIO BATTISTI"

Alessandro Menzani per “Libero Quotidiano”

 

MOGOLMOGOL

Mogol lavora con le parole, ma servono pochissime parole per raccontare cosa ha fatto e perché è tanto importante per la musica e la cultura italiana.
 

Canzoni come Mi ritorni in mente, Non è Francesca, Acqua azzurra acqua chiara, Fiori rosa fiori di pesco, Emozioni (per Lucio Battisti), Riderà, L' Immensità, Se stiamo insieme, L' emozione non ha voce, Una lacrima sul viso: le ha scritte tutte lui. E tante altre.

 

Con Battisti funzionava così: «Lucio mi proponeva le basi musicali, io scrivevo i testi. Davanti a lui, oppure li dicevo al registratore mentre ero in auto, in giro. Gli davo il testo poi lui lo ricopiava in bella: era un precisino».
 

Non ha mai smesso di scrivere canzoni, Mogol (al secolo Giulio Rapetti, ndr), che oggi ha 79 anni, attività che alterna a quella del Centro Europeo Tuscolano (Cet), la sua scuola internazionale per autori, musicisti e cantanti.

 

paul mccartney1paul mccartney1

BATTISTI MOGOLBATTISTI MOGOLmogolmogol

lucio battisti 5lucio battisti 5

Le canzoni gli sgorgano dalla mente nei momenti più impensabili: «Emozioni l' ho scritta per metà guidando sulla strada per Genova, a bordo della mia Fiat giardinetta 500 con a bordo i miei figli e mia moglie; E penso a te l' ho scritta nel 19 minuti di autostrada tra Milano e Como».

L' ultima canzone che ha scritto dov' è nata?
«È un brano per Eros Ramazzotti. Si chiama Sbandando e per fortuna non l' ho scritta in auto, ma a casa. Le altre non è che mi ricordo sempre. Sa, faccio una vita terrificante, sempre in auto, in giro per scuole o conferenze per il mio Cet, sono stato adesso in Kazakistan e al Teatro Del Cremlino: l' 11 dicembre debutta a Mosca l' opera su Giovanni Verga che ho scritto con Gianni Brera. E ho un altro progetto».

Quale?
«Lo sto portando avanti con il ministero dell' Istruzione, con Giampaolo D' Andrea, capo di Gabinetto di Franceschini. Voglio fare nascere i reparti pop nei conservatori italiani, per formare gli insegnanti. I primi sei conservatori con cui ho parlato sono entusiasti, io mi immaginavo una certa resistenza. Sono molto interessati».

Perché la musica pop è così importante?
«Glielo spiego subito. Un libro lo leggi una volta e spesso lo dimentichi. Le canzoni che ti restano in testa le impari a memoria, le canti. E il seguito è di milioni, miliardi di persone. Quando sento canzoni come Non sarà un’avventura, La canzone del sole, o L' emozione non ha voce, che è arrivata sicuramente a 30 milioni di persone, e vedo la gente che muove le bocche tutte insieme, che le canta a memoria, capisco. Se il livello del pop è alto, il livello delle persone è alto».

E oggi il livello del pop com' è?
«Basso».

Perché?
«Di artisti veri ce ne sono uno o due. Jovanotti è il primo che mi viene in mente, e ha 50 anni. Decenni fa ce n' erano almeno 15-20. Il problema è la promozione: chi fa promozione è anche produttore e chiaramente sceglie i suoi».

Inevitabile chiederle dei talent show. Sono tanti. Le piacciono?
«Come spettacoli non ho niente da dire, possono piacere molto. Ma mi sembra strana una cosa: al Cet sono stati formati 2.500 artisti, come mai non è mai venuto da noi nessuno dei capi dei talent?».

Come mai?
«Perché chi fa questi programmi sceglie sulla base della propria competenza. Ed è raro che questa competenza ci sia, me lo lasci dire. Addirittura tra i giudici ci sono attrici televisive».
 

lucio battisti 3lucio battisti 3lucio battisti1lucio battisti1LUCIO BATTISTI MOGOLLUCIO BATTISTI MOGOLlucio battisti 4lucio battisti 4lucio battisti 6lucio battisti 6

BATTISTI MOGOL 1BATTISTI MOGOL 1

A «X Factor« i giudici sono quattro cantanti.
«Non tutti i cantanti sono competenti. Dalla seconda metà del Novecento il pop è cultura. E serve una profonda conoscenza di questo mondo. Lucio Battisti non era un uomo ma una enciclopedia vivente. Conosceva tutti i dischi, tutti gli strumenti. Ascoltava otto ore di musica al giorno, così uno assorbe e può applicare le sue conoscenze».
 

Lei stesso, però, ha fatto il giudice a «Io canto».
«Ma quello era un talent per bambini. Non gente che condiziona la musica pop. Le dico una cosa, con il meccanismo di oggi io e Lucio Battisti non avremmo sfondato».

Scherza?
«No…per il discorso della promozione di cui sopra».

Oggi, secondo lei, chi scrive belle canzoni?
«Giuseppe Anastasi, che ha scritto quasi tutti i brani di Arisa. E Jovanotti, che per due anni ha vinto il premio Mogol. Un evento che la Rai ha deciso di non mandare più in onda. Lei sa perché?».
 

BATTISTI E MOGOL  BATTISTI E MOGOL

Io no.
«Ecco, nemmeno io».

I rapper le piacciono?
«Tra il rap e il rock preferisco il secondo. Ma sono aperto anche al rap: lo trovo più accettabile se accompagnato da una melodia. Fedez è il migliore, l' ho conosciuto, è intelligente, con lui ho avuto un incontro felice».
 

Ci dica i tre momenti più importanti della sua carriera.
«Uno: il primo Sanremo che vinsi inaspettatamente nel 1961 con Al di là, cantata da Luciano Tajoli e Betty Curtis. Tajoli, che era già piuttosto anziano, venne a trovarci e, dopo aver sentito la canzone che io e il Maestro Carlo Donida avevamo scritto, ci disse: "Avete scritto la canzone che vincerà il Festival, se non vince è solo colpa mia". Mi vengono i brividi a pensarci. Avevo 23 anni».

Il secondo?
«L' incontro con Lucio Battisti. Mi era stato raccomandato da un' amica francese. Lo vidi, mi portò testi e musiche. "Guarda, non è nulla di eccezionale", gli dissi. Ci rimase molto male. Allora gli chiesi di venirmi a trovare che avremmo fatto qualcosa, ci avremmo lavorato su. All' inizio era solo autore. Lo convinsi io a cantare i brani che scriveva.
 

LUCIO BATTISTI MOGOLLUCIO BATTISTI MOGOL

La Rai e la Ricordi non lo volevano. Non lo voleva nessuno. Dissi alla Ricordi: se non lo prendete do le dimissioni. Nemmeno la radio lo passava: secondo loro, non aveva la voce, erano ancora abituati con le romanze. Alla fine il nostro sodalizio è durato dal 1965 al 1980».

Battisti senza Mogol avrebbe avuto lo stesso successo? E Mogol senza Battisti? Chi doveva più all' altro?
«Battisti senza di me è stato dieci anni, ha fatto sei dischi con un altro autore. Eviterei questi paralleli. Era davvero una persona molto colta. Di certo insieme abbiamo creato una magia, una poesia, canzoni immortali. Tra noi non ci fu una vera rottura, non per i diritti d' autore come tutti dicono. Nessuna ragione particolare, solo un allontanamento».
 

MARCO DE BENEDETTI GABRIELLA DOMPE MOGOL DANIELA SANTANCHEMARCO DE BENEDETTI GABRIELLA DOMPE MOGOL DANIELA SANTANCHE

Ci dica una cosa di Battisti che nessuno sa.
«Mi risulta difficile, ma dirò questo aneddoto: forse non tutti sanno che è stato corteggiato dai produttori dei Beatles attraverso Paul McCartney, che aveva tutti i dischi di Lucio.

 

Bene, avrebbero investito milioni di dollari su di lui per lanciarlo nel mercato americano. La cosa incredibile è che lui rinunciò perché gli sembrava eccessivo che i produttori si tenessero il 25%».

A quale canzone del duo Battisti-Mogol è più legato?
«Non posso rispondere. Non ce n' è una. La canzone del sole, Il mio canto libero, I Giardini di marzo, Emozioni: come faccio a scegliere? Le posso dire che sono tutte autobiografiche.

po37 marina ripadimeana mogolpo37 marina ripadimeana mogol

 

La canzone del sole parla del mio primo amore, di quando avevo cinque anni. La ragazza delle "bionde trecce gli occhi azzurri e poi" non la vidi più, l' ho sentita per telefono un paio di anni fa; in Pensieri e parole vomito la mia vita, il mio dolore. L' emozione non ha voce, che ho scritto per Celentano, ha fatto il record di vendite mondiali».

Celentano e Mina torneranno a cantare insieme in un nuovo album di duetti. Scriverà per loro?
«Una canzone l' avrei. L' ho scritta con Gianni Bella, gliela proporrò».
 

prttcr26 mogol derossi paolo belliprttcr26 mogol derossi paolo belli

Manca il terzo momento più importante della sua vita.
«Sì, due anni fa, quando ho pubblicato Ciliegie e amarene, il mio libro di aforismi. Ho pronto un altro volume, si chiamerà Le arance e i limoni. Lo faccio uscire appena ho un po' di tempo, come le ho detto ho una vita infernale».

I suoi aforismi li scrive anche su Twitter: sono uno spasso. Ma è davvero lei?
«Sì, sono io. Sono contento che apprezzi. Sono momenti di vita vissuta, riflessioni, battute. Ho notato però che il sense of humor non è di noi italiani, lo vedo dal numero di interazioni».
 

grgssmm39 toni renis giulio rapetti mogolgrgssmm39 toni renis giulio rapetti mogol

Ce ne dica qualcuno.
«L' altro giorno ero in ospedale e ho partorito questo: "Al reparto gerontologico, malattie acute, al Gemelli di Roma, non c' è niente che ricordi un aeroporto eppure da qui decollano le anime". Ero nella stanza con quattro moribondi. Oppure: "A mio nipote Tancredi 4 anni: "Come fai col ciuccio a dare i baci alla fidanzata?". Risposta: "Non me ne frega niente"».
 

Ne ha scritto uno su Berlusconi che non ho capito.
«"Tre grandi: Sordi, Tognazzi e Berlusconi". Questo tweet non ha avuto successo, però nessuno può negare che Berlusconi sia un uomo divertente, un grande umorista».
 

mogol battisti LaStampa01mogol battisti LaStampa01

Le femministe la lapidarono perché in Emozioni c' era la frase "capire tu non puoi". Oggi le risarcisce su Twitter.
«Sì, ho scritto: "Alle donne è affidato il 99 per cento del compito della procreazione. È evidente che siano più affidabili".
 

Concludiamo questa intervista con un aforisma, quello che vuole lei.
«L' età non avanza più. Adesso rotola».

MogolMogol

 

Ultimi Dagoreport

troisi papa leone carocci monda

CIAK! LA MESSA È FINITA: ANDATE IN PACE AL CINEMA "TROISI", COSÌ FATE FELICI IL SUO DOMINUS VALERIO CAROCCI E QUEL DISOCCUPATO A CACCIA DELLA BIENNALE VENEZIANA, ANTONIO MONDA - MENTRE LA SETTIMA ARTE IN ITALIA, SOTTO IL DOMINIO DELL’ARMATA BRANCA-MELONI, STA VIVENDO UNA DELLE SUE FASI PIÙ COMATOSE, TRA SALE VUOTE E “SINISTRI” TAGLI AL TAX-CREDIT DEL MINISTRO GIULI-VO, PAPA LEONE XIV RUGGISCE IN FAVORE DELLE SALE CINEMATOGRAFICHE (MA DA QUANDO IN QUA IL PONTEFICE SI OCCUPA DI RIEMPIRE LE SALE, ANZICHÉ PREOCCUPARSI DI RIEMPIRE LE CHIESE?) - L'UNICO CINEMA CHE BENEFICIA DELLA GLORIA DI PREVOST È IL "TROISI", GESTITO DA CAROCCI CHE, IN DUPLEX CON ANTONIO MONDA, HA CONVINTO IL CARDINALE JOSE' TOLENTINO DE MENDOZA NELLA DIVINA MISSIONE DI ORGANIZZARE AL CINEMA "TROISI" NOVE INCONTRI CON REGISTI E ATTORI INTERNAZIONALI, SOTTO IL PATROCINIO DEL SANTA SEDE - GRATIS? MANCO PER NIENTE. PER ACCEDERE ALLA SALA BISOGNERÀ SBORSARE 8 EURO. E COSÌ SIA - CAROCCI E LA NOTA STAMPA DEL "PICCOLO AMERICA" CHE RILANCIA LE PAROLE DEL PAPA...

pier silvio marina berlusconi marta fascina arcore

FLASH! - COL PRETESTO DI DARE UNA RIVERNICIATINA A VILLA SAN MARTINO (CHE HA SPESE DI MANUTENZIONE E SERVITU’ DI 220 MILA EURO ALL’ANNO), MARINA & PIER SILVIO SONO FINALMENTE RIUSCITI A FAR SLOGGIARE MARTA FASCINA E IL SUO PAPA’ ORAZIO, CHE NON L’ABBANDONA MAI, DALLA REGGIA DI ARCORE - ORA LA VEDOVA MORGANATICA E’ CONFINATA IN UNA DÉPENDANCE DEL VILLONE DI 130 METRI QUADRATI, DOVE PROBABILMENTE ALLA FINE RESTERÀ IMPEGNATISSIMA A CONTARE I 100 MILIONI DI EREDITA’ OTTENUTI DALLA BUONANIMA DI PAPI SILVIO…

ignazio la russa sergio mattarella

FLASH! – PER SOSTENERE I FRATELLINI D’ITALIA CIRIELLI E SANGIULIANO ALLE REGIONALI CAMPANE, SI È SCOMODATO PERSINO IL PRESIDENTE DEL SENATO, IGNAZIO LA RUSSA – CHE LA SECONDA CARICA DELLO STATO FACCIA CAMPAGNA ELETTORALE, FOTTENDOSENE DEL SUO RUOLO ISTITUZIONALE,  NON AVRÀ FATTO PIACERE PER NULLA A SERGIO MATTARELLA – D’ALTRONDE, IL PRESIDENTE LEGHISTA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI, LORENZO FONTANA, NON CI PENSA ASSOLUTAMENTE DI SCAPICOLLARSI IN VENETO A SUPPORTO DEL CANDIDATO DEL CARROCCIO, ALBERTO STEFANI…

emanuele filberto di savoia - consulta dei senatori del regno

MONARCHIA UNICA VIA! – SABATO PROSSIMO A PALAZZO BORGHESE DI FIRENZE SI RIUNISCE QUEL CHE RESTA DEI MONARCHICI DE’ NOANTRI, PER LA SERATA DI GALA DELL’ORGANIZZAZIONE “CONSULTA DEI SENATORI DEL REGNO”. OSPITE D’ONORE “SUA ALTEZZA REALE” EMANUELE FILIBERTO DI SAVOIA – NELL’INVITO SONO BEN EVIDENZIALE LE “NOTE DI ETICHETTA”: “È CONSUETUDINE FARE L'INCHINO (C.D. CURTSY) AD UN'ALTEZZA REALE, DINANZI ALLA SUA PERSONA”, “NON È CONSUETUDINE (POICHÉ NON ELEGANTE) UTILIZZARE COSTANTEMENTE I TELEFONI CELLULARI” – AGLI UOMINI È “RICHIESTO IL COSIDDETTO ‘WHITE TIE-CRAVATTA BIANCA’ VALE A DIRE IL ‘FRAC’”. E PER LE DONNE? "È D’UOPO L’ABITO LUNGO. NON SONO AMMESSI..."

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - IERI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE… - VIDEO

2025croserossa croce rossa

CAFONALISSIMO DELLE “CROCEROSSINE” – CHIAMATE LA CROCE VERDE: AL “CHARITY GALA DINNER” CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE (QUALE?), ORGANIZZATO DALLA CROCE ROSSA, SFILA LA "VIA TRUCIS" DI ROMA GODONA: LA FATALE MARIA ELENA BOSCHI CON ROSSETTO-SANGUE, IN COMPAGNIA DI UN UOMO MISTERIOSO (“È SOLO UN AMICO”), LAURA RAVETTO SMALTATA COME UNA VASCA DA BAGNO, CLAUDIA GERINI IN VERSIONE PIERROT (TRUCCO PALLIDO E OCCHIO SPERDUTO), SIMONA BRANCHETTI IRRICONOSCIBILE. E POI OVVIAMENTE LA PREZZEMOLONA DELLE FESTE ROMANE, CIOCIARE E ISTITUZIONALI: CLAUDIA CONTE, CON SCOLLO PERICOLOSO, CHE SI LANCIA SUL MINISTRO NORDIO PER L’IMMANCABILE SELFIE DA AGGIUNGERE ALLA SUA COLLEZIONE - IL ''SUB-DANDY'' MOLLICONE, LA SEMPRE BOMBASTICA-MILF ELEONORA DANIELE, NICOLETTA ROMANOFF, "E-VIRA" CARBONE, MONICA SETTA, BALZARETTI-ABBAGNATO, I DUE JIMMY (GHIONE E CANGIANO)...