joe e jill biden - vignetta by osho

PROVACI ANCORA, “SLEEPY JOE”! IL RITRATTONE DI QUEL RIMBA DI BIDEN BY PINO CORRIAS DOPO IL DIBATTITO TV CON TRUMP: “ALLA TREMANTE ETÀ DI 81 ANNI E’ TORNATO ALL’INCUBO DELLA SUA GIOVINEZZA, QUANDO I COMPAGNI DI SCUOLA LO TORMENTAVANO PER LA BALBUZIE, CHIAMANDOLO “BU-BU-BIDEN” – LE MORTI DELLA PRIMA MOGLIE E DI 2 FIGLI CHE NON LO HANNO PIEGATO - POTREBBE GODERSI LA PENSIONE, COME GLI HANNO CONSIGLIATO I MAGGIORI COMMENTATORI E IL BUON SENSO DELLA NAZIONE. MA NON C’È VERSO - “FATEMI FINIRE IL LAVORO CHE HO INIZIATO”. CHE POTREBBE ESSERE LA PROSSIMA GUERRA DEI MONDI, OPPURE UNA…

Pino Corrias per il Fatto Quotidiano - Estratti

 

joe biden festa del 4 luglio

Povero Joe Biden. Alla tremante età di 81 anni lo hanno chiuso nella cameretta di Camp David a studiare come un ragazzo alla maturità, facendolo tornare all’incubo della sua giovinezza, quando i compagni di scuola lo tormentavano per la balbuzie, chiamandolo “Bu-bu-Biden”.

 

Moglie, figlio, nuora e staff gli hanno riempito la testa di nozioni con il badile e la memoria con una dieta bilanciata di fosforo e zabaione: fogli, foglietti, riassunti, tabelline sull’inflazione, brevi cenni della storia patria, e domandone finale tipo quante sono le strisce e le stelle della bandiera americana.

 

E lui, poveraccio, ha trangugiato fino all’insonnia, fino all’indigestione, come si è visto durante quel capolavoro di dibattito in diretta tv con Donald Trump, il fuorilegge, che gli ha sparato balle a raffica, fino a fargli perdere definitivamente il senno e anche il principio di identità al punto che quando i due giornalisti Cnn gli hanno chiesto se temeva problemi per la sua età, ha risposto, non si sa come, parlando dei semiconduttori nella Corea del Sud.

 

joe biden con kamala harris festa del 4 luglio

Biden è la metà del dramma d’America, quella che muove persino a compassione, mentre l’altra metà è Trump e il trumpismo, prepotenza in purezza, la menzogna al potere.

 

(...)

 

Studia all’Università del Delaware, si laurea in Legge a Syracuse, nello Stato di New York.

 

Fa l’avvocato e fa politica nelle file dei democratici. A 31 anni viene eletto senatore, lo resterà per 36 anni filati, fino alla vicepresidenza con Obama. In Senato ha un peso crescente, si batte contro la segregazione razziale negli stati del Sud e per la giustizia sociale: salari migliori per la working class, assistenza sanitaria, investimenti nella scuola pubblica e nelle periferie.

joe biden festa del 4 luglio

 

Le ferite private non lo piegano. La prima nel 1973, quando in un incidente d’auto, muoiono la prima moglie e la figlia Naomi di un anno. La seconda, quando muore il primogenito dopo una lunga malattia. La terza cercando di arginare i danni del figlio superstite, Hunter, tossicodipendente, una condanna per possesso illegale d’armi, un processo per reati fiscali con 17 capi di imputazione.

 

A cauterizzare quei danni ci pensano la seconda moglie Jill, e i rivolgimenti della Storia che macinano la fine della Guerra fredda. Appoggia i bombardamenti su Belgrado ordinati da Bill Clinton con la “Kosovo Resolution”, anno 1999, aerei decollati dalle basi italiane, con l’autorizzazione dell’astuto governo D’Alema. Da presidente della commissione Esteri del Senato, fronteggia lo choc delle Torri Gemelle.

 

Appoggia le invasioni illegali e i bombardamenti dell’Afghanistan e dell’Iraq, fortemente voluti dall’opinione pubblica, di cui si pentirà solo vent’anni dopo, cioè appena ieri, quando ha provato a dissuadere il leader israeliano Netanyahu dai massacri di Gaza, in risposta a quello del 7 ottobre di Hamas: “Comprendiamo la vostra rabbia, ma non commettete i nostri stessi errori dopo l’11 settembre”. Lo dice da presidente, ma senza sognarsi di interrompere le forniture di armi e munizioni all’esercito israeliano che platealmente lo ignora.

joe e jill biden - vignetta by osho

 

Barack Obama, anno 2009, lo sceglie come vicepresidente per la sua lunga esperienza internazionale e la capacità di muoversi nei labirinti legislativi di Washington. Lavorano spalla a spalla. Si intesta la legge contro la violenza alle donne e vara cospicui investimenti per la ricerca contro il cancro. Obama lo elogia pubblicamente con la massima onorificenza, la “medaglia presidenziale della libertà”.

 

Alla fine del secondo mandato salta un giro a favore di Hillary Clinton che perde la sfida contro Trump. Nei successivi quattro anni, bombarda il rivale appena può, trattandolo come una minaccia per la democrazia, un razzista, un mentitore di professione, un populista che fomenta le paure dell’opinione pubblica e intanto taglia le tasse ai ricchi e le coperture sanitarie ai poveri.

joe biden

 

Critica la costruzione del muro lungo il confine del Messico. Deplora il ritiro delle truppe dalla Siria che lasciano campo libero a russi e Turchia.

 

Nel 2018 annuncia di candidarsi contro il suo arcinemico che gli scatena i suoi sciamani, muovendoli all’assalto di Capitol Hill. Affronta la pandemia del Covid non con la candeggina, come Donald consigliava agli americani per disinfettarsi, ma con provvedimenti efficaci e subito dopo con un maxi-investimento da 1 trilione di dollari.

 

donald trump joe biden dibattito presidenziale cnn 3

Sui fronti esteri ordina il ritiro precipitoso dall’Afghanistan, dopo 20 anni di occupazione, 170 mila morti, mille miliardi di dollari bruciati. Vara sanzioni contro la Cina e firma l’Aukus, alleanza strategica nell’indopacifico con Australia e Gran Bretagna in funzione anti-Pechino.

 

Contrasta le strategie aggressive di Putin con l’allargamento della Nato e osteggia le politiche energetiche filorusse d’Europa. Avverte il mondo della imminente invasione Ucraina, inaugurando una guerra per procura contro Mosca che dura dal 24 febbraio 2022, senza negoziati alle viste, con ricadute economiche che penalizzano l’Europa a cominciare dalla cancellazione del Nord Stream 2 il gasdotto che doveva alimentare Germania e Europa.

donald trump joe biden dibattito presidenziale cnn 2

 

Ogni tanto inciampa e cade.

 

Ogni tanto vede il suo angelo e lo saluta con la mano tesa. Potrebbe riposare e godersi la pensione, come gli hanno consigliato i maggiori commentatori e il buon senso della nazione. Ma non c’è verso. Mentre l’altra sera girava sulla giostra della Cnn, ha detto: “Fatemi finire il lavoro che ho iniziato”. Che potrebbe essere la prossima Guerra dei Mondi, oppure una nuova mano di burraco.

joe biden gavin newsom jennifer siebeljoe bidennancy pelosi joe bidenJOE BIDEN jill biden in copertina di voguejoe biden

Ultimi Dagoreport

donald trump giorgia meloni economia recessione

DAGOREPORT – ASPETTANDO L'OPPOSIZIONE DE' NOANTRI (CIAO CORE!), VUOI VEDERE CHE LA PRIMA BOTTA DURISSIMA AL GOVERNO MELONI ARRIVERA' DOMANI, QUANDO L'ECONOMIA ITALIANA SARÀ FATTA A PEZZI DAI DAZI DI TRUMP? - QUALCUNO HA NOTIZIE DEL FAMOSO VIAGGIO DELLA DUCETTA A WASHINGTON PER FAR CAMBIARE IDEA AL TRUMPONE? SAPETE DOVE E' FINITA LA “MERAVIGLIOSA GIORGIA” (COPY TRUMP), "PONTE" TRA USA E UE? SI E' DOVUTA ACCONTENTARE DI ANDARE DA CALENDA! E GLI ELETTORI INIZIANO AD ACCORGERSI DEL BLUFF DA “CAMALEONTE” DELLA PREMIER: FRATELLI D’ITALIA È SCESO AL 26,6%, E IL GRADIMENTO PER LA STATISTA FROM GARBATELLA È CROLLATO AI MINIMI DAL 2022 – IL PNRR A RISCHIO E LA PREOCCUPAZIONE DEL MONDO ECONOMICO-FINANZIARIO ITALIANO...

ing banca popolare di sondrio carlo cimbri steven van rijswijk andrea orcel - carlo messina

DAGOREPORT: OPA SU OPA, ARRIVEREMO A ROMA! - AVVISO AI NAVIGATI! LE ACQUISIZIONI CHE STANNO INVESTENDO IL MERCATO FINANZIARIO HANNO UN NUOVO PLAYER IN CAMPO: IL COLOSSO OLANDESE ING GROUP È A CACCIA DI BANCHE PER CRESCERE IN GERMANIA, ITALIA E SPAGNA - ED ECCO CHE SULLE SCRIVANIE DEI GRANDI STUDI LEGALI COMINCIANO A FARSI LARGO I DOSSIER SULLE EVENTUALI ‘’PREDE’’. E NEL MIRINO OLANDESE SAREBBE FINITA LA POP DI SONDRIO. SÌ, LA BANCA CHE È OGGETTO DEL DESIDERIO DI BPER DI UNIPOL, CHE HA LANCIATO UN MESE FA UN’OPS DA 4 MILIARDI SULL’ISTITUTO VALTELLINESE - GLI OLANDESI, STORICAMENTE NOTI PER LA LORO AGGRESSIVITÀ COMMERCIALE, APPROFITTERANNO DEI POTERI ECONOMICI DE’ NOANTRI, L’UNO CONTRO L’ALTRO ARMATI? DIFATTI, IL 24 APRILE, CON IL RINNOVO DEI VERTICI DI GENERALI, LA BATTAGLIA SI TRASFORMERÀ IN GUERRA TOTALE CON L’OPA SU MEDIOBANCA DI MPS-MILLERI-CALTAGIRONE, COL SUPPORTO ATTIVO DEL GOVERNO - ALTRA INCOGNITA: COME REAGIRÀ, UNA VOLTA CONFERMATO CARLO MESSINA AL VERTICE DI BANCA INTESA, VEDENDO IL SUO ISTITUTO SORPASSATO NELLA CAPITALIZZAZIONE DAI PIANI DI CONQUISTA DI UNICREDIT GUIDATA DAL DIABOLICO ANDREA ORCEL? LA ‘’BANCA DI SISTEMA’’ IDEATA DA BAZOLI CORRERÀ IL RISCHIO DI METTERSI CONTRO I PIANI DI CALTA-MILLERI CHE STANNO TANTO A CUORE A PALAZZO CHIGI? AH, SAPERLO…

andrea orcel giuseppe castagna anima

DAGOREPORT LA CASTAGNA BOLLENTE! LA BOCCIATURA DELL’EBA E DI BCE DELLO “SCONTO DANESE” PER L’ACQUISIZIONE DI ANIMA NON HA SCALFITO LE INTENZIONI DEL NUMERO UNO DI BANCO BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, CHE HA DECISO DI "TIRARE DRITTO", MA COME? PAGANDO UN MILIARDO IN PIÙ PER L'OPERAZIONE E DANDO RAGIONE A ORCEL, CHE SI FREGA LE MANI. COSÌ UNICREDIT FA UN PASSO AVANTI CON LA SUA OPS SU BPM, CHE POTREBBE OTTENERE UN BELLO SCONTO – IL BOTTA E RISPOSTA TRA CASTAGNA E ORCEL: “ANIMA TASSELLO FONDAMENTALE DEL PIANO DEL GRUPPO, ANCHE SENZA SCONTO”; “LA BCE DICE CHE IL NOSTRO PREZZO È GIUSTO...”

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT – IL GOVERNO RECAPITA UN BEL MESSAGGIO A UNICREDIT: LA VALUTAZIONE DELL’INSOSTENIBILE GOLDEN POWER SULL’OPA SU BPM ARRIVERÀ IL 30 APRILE. COME DIRE: CARO ORCEL, VEDIAMO COME TI COMPORTERAI IL 24 APRILE ALL’ASSEMBLEA PER IL RINNOVO DI GENERALI - E DOPO IL NO DELLA BCE UN’ALTRA SBERLA È ARRIVATA AL DUO FILO-GOVERNATIVO CASTAGNA-CALTAGIRONE: ANCHE L’EBA HA RESPINTO LO “SCONTO DANESE” RICHIESTO DA BPM PER L’OPA SU ANIMA SGR, DESTINATO AD APPESANTIRE DI UN MILIARDO LA CASSA DI CASTAGNA CON LA CONSEGUENZA CHE L’OPA DI UNICREDIT SU BPM VERRÀ CESTINATA O RIBASSATA - ACQUE AGITATE, TANTO PER CAMBIARE, ANCHE TRA GLI 7 EREDI DEL COMPIANTO DEL VECCHIO…

gesmundo meloni lollobrigida prandini

DAGOREPORT - GIORGIA È ARRIVATA ALLA FRUTTA? È SCESO IL GELO TRA LA FIAMMA E COLDIRETTI (GRAN SOSTENITORE COL SUO BACINO DI VOTI DELLA PRESA DI PALAZZO CHIGI) - LA PIU' GRANDE ORGANIZZAZIONE DEGLI IMPRENDITORI AGRICOLI (1,6 MILIONI DI ASSOCIATI), GUIDATA DAL TANDEM PRANDINI-GESMUNDO, SE È TERRORIZZATA PER GLI EFFETTI DEVASTANTI DEI DAZI USA SULLE AZIENDE TRICOLORI, E' PIU' CHE IRRITATA PER L'AMBIVALENZA DI MELONI PER LE MATTANE TRUMPIANE - PRANDINI SU "LA STAMPA" SPARA UN PIZZINO ALLA DUCETTA: “IPOTIZZARE TRATTATIVE BILATERALI È UN GRAVE ERRORE” - A SOSTENERLO, ARRIVA IL MINISTRO AGRICOLO FRANCESCO LOLLOBRIGIDA, UN REIETTO DOPO LA FINE CON ARIANNA: “I DAZI METTONO A RISCHIO L'ALLEANZA CON GLI USA. PUÒ TRATTARE SOLO L'EUROPA” – A BASTONARE COLDIRETTI, PER UN “CONFLITTO D’INTERESSI”, CI HA PENSATO “IL FOGLIO”. UNA STILETTATA CHE ARRIVA ALL'INDOMANI DI RUMORS DI RISERVATI INCONTRI MILANESI DI COLDIRETTI CON RAPPRESENTANTI APICALI DI FORZA ITALIA... - VIDEO

autostrade matteo salvini giorgia meloni giancarlo giorgetti roberto tomasi antonino turicchi

TOMASI SÌ, TOMASI NO – L’AD DI ASPI (AUTOSTRADE PER L’ITALIA) ATTENDE COME UN’ANIMA IN PENA IL PROSSIMO 17 APRILE, QUANDO DECADRÀ TUTTO IL CDA. SE SALVINI LO VUOL FAR FUORI, PERCHÉ REO DI NON AVER PORTARE AVANTI NUOVE OPERE, I SOCI DI ASPI (BLACKSTONE, MACQUARIE E CDP) SONO DIVISI - DA PARTE SUA, GIORGIA MELONI, DAVANTI ALLA FAME DI POTERE DEL SUO VICE PREMIER, PUNTA I PIEDINI, DISPETTOSA: NON INTENDE ACCETTARE L’EVENTUALE NOME PROPOSTO DAL LEADER LEGHISTA. DAJE E RIDAJE, DAL CAPPELLO A CILINDRO DI GIORGETTI SAREBBE SPUNTATO FUORI UN NOME, A LUI CARO, QUELLO DI ANTONINO TURICCHI….