1. C’È UN SIGNORE CHE POTREBBE RACCONTARCI MOLTO SUL PREMIO GRINZANE: EZIO MAURO 2. IL DIRETTORE DI “REPUBBLICA” È STATO PER 8 ANNI PRESIDENTE DELLA GIURIA A FIANCO DEL MITOLOGICO SORIA, CONDANNATO A 14 ANNI PER USO ILLECITO DI FONDI PUBBLICI 3. QUANDO AD ACCUSARE SONO BOSS E LADRI, I NOMI DI VIP E POLITICI FINISCONO SEMPRE IN PRIMA PAGINA. SALVO CHE SIANO “AMICI”, COME AUGIAS & CO. 4. IN QUESTO CASO DIVENTA “FANGO”, E LE ACCUSE FINISCONO A PAGINA 17

 

Ezio Mauro Ezio Mauro

1. CINQUANTA SFUMATURE DI NERO

DAGONOTA - C’è un signore che potrebbe raccontare molte cose sulla gestione del Premio Grinzane Cavour, lo stesso premio per cui il suo patron, il professor Giuliano Soria, si è preso più di 14 anni di condanna in primo grado, e le cui rivelazioni su politici, giornalisti e attori fanno (poco) rumore sui giornali in questi giorni.

 

Ezio Mauro Ezio Mauro

Questo misterioso signore ha passato 8 anni al fianco di Soria, partecipando a tutte le edizioni dal 1993 al 2000 come presidente della giuria, nei meravigliosi palazzi nobiliari torinesi scelti anno dopo anno come sede dell’ambito riconoscimento. Un ruolo chiave, grazie al quale si potevano facilmente conoscere le dinamiche dell’organizzazione.

 

Chi sarà mai questa oscura figura? Possibile che nessun sito o quotidiano negli ultimi giorni l’abbia mai citata?

GIULIANO SORIAGIULIANO SORIA

 

Sicuramente non può essere Ezio Mauro, rigorosissimo direttore prima della “Stampa” e, dal 1996, di “Repubblica”.

 

Se fosse lui, che non perde occasione per ricordarci quanto si senta ancora un “cronista puro”, avrebbe sicuramente scritto un bell’articolo sul letterato Soria e sulla sua direzione del Premio, avendo fior fior di materiale per una cronaca dettagliata dei fatti e un intero giornale a disposizione per esporli.

Giuliano SoriaGiuliano Soria

 

Non può essere lui. Negli anni ’90, oltre alla direzione dei due quotidiani, aveva altro a cui pensare, come l’acquisto del suo attico ai Parioli. Mica poteva fare il presidente di giuria di un premio e, da quella privilegiata posizione, capire se l’organizzazione facesse operazioni in nero o abusasse dei fondi pubblici (motivo della condanna di Soria).

 

Quindi, per favore, qualcuno dica all’Ansa e al “Corriere” degli anni ’90, che quell’Ezio Mauro di cui parlano deve essere sicuramente un omonimo.

 

 

PREMI: A BOCCA E VASSALLI IL 'TERRE DEL PIEMONTE' DEL GRINZANE

GIULIANO SORIA SERGIO CHIAMPARINOGIULIANO SORIA SERGIO CHIAMPARINO

(ANSA) - 15 NOV 1993 - Giorgio Bocca e Sebastiano Vassalli sono i vincitori della nuova sezione del Premio Grinzane Cavour intitolato ''Terre del Piemonte''. L' annuncio e' stato dato oggi a Torino in una conferenza stampa nella sede della Giunta regionale. La giuria, presieduta dal direttore della ''Stampa'', Ezio Mauro, ha deciso di premiare Vassalli per il romanzo '' Il cigno'', un libro sulla Sicilia e sui rapporti tra mafia e politica nei primi anni del Regno d' Italia, mentre Bocca e' stato scelto per il suo ultimo saggio ''Metropolis. Milano nella tempesta italiana''.

 

Filmato soriaFilmato soria

Il premio - la sesta sezione del Grinzane Cavour, che affianca le cinque tradizionali di narrativa italiana, straniera, autore esordiente, traduzione e internazionale - assegna ai vincitori dieci milioni di lire ciascuno. La cerimonia di premiazione si svolgera' il quattro dicembre, sempre a Torino, a Palazzo Barolo.

 

soria Giulianosoria Giuliano

''Terre del Piemonte'' e' un premio dedicato a scrittori, artisti, giornalisti e uomini di cultura che abbiano contribuito a diffondere l' immagine del Piemonte e la ''piemontesita''' come ''sistema di valori''. Vassalli, che e' di origini liguri ma vive, per scelta, nel novarese, e Bocca che e' cuneese, ''hanno offerto in queste due loro opere - ha detto Ezio Mauro - una chiave di lettura della realta' la cui origine e' piemontese''.

 

A MIELI E DON CIOTTI IL PREMIO GRINZANE PIEMONTE

Dal “Corriere della Sera” del 23 novembre 2000

 

A Mieli e Don Ciotti il premio Grinzane Piemonte Paolo Mieli, direttore editoriale del gruppo Rcs, e don Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo Abele, sono i vincitori del premio «Grinzane Piemonte», promosso dalla Regione Piemonte e dal Premio Grinzane Cavour. La premiazione si terrà a Torino il 2 dicembre, alle 17.30, a Palazzo Reale. Fanno parte della giuria - presieduta da Ezio Mauro - Giorgio Bocca, Guido Ceronetti, Pietro Citati, Renato Dulbecco, Umberto Eco, Vittorio Foa, Alessandro Galante Garrone, Rita Levi Montalcini, Claudio Magris, Lalla Romano, Marcello Sorgi, Giuliano Soria e Sebastiano Vassalli e Gianni Vattimo.

alain elkann con il libroalain elkann con il libro

 

 

2. GLI AMICI NON SI SBATTONO IN PRIMA PAGINA

Paolo Bracalini per “il Giornale

 

Pagina 21, pagina 17, pagina 20, pagina 14, in prima pagina nemmeno a pagare. Eppure le accuse sono pesanti, i nomi tirati in ballo eccellenti (presidenti ed ex presidenti di Regione come Chiamparino e la Bresso, assessori, attori celebri, giornalisti famosi, e anche qualche magistrato di primissimo piano, nome ancora sotto riserbo...), e non si tratti di chiacchiere da bar ma di dichiarazioni rese ai magistrati in un processo.

corrado augiascorrado augias

 

Eppure in questi casi la stampa italiana si scopre campione mondiale di garantismo: «fango», «l'ultimo tentativo di salvarsi», «accuse da provare», «pioggia di smentite a querele» (solo annunciate, si fa sempre così), verbi al condizionale, nomi occultati, interviste-paracadute agli accusati per far capire che insomma, quello lì è un delinquente, mica crederete a lui? Dipende, però, dai casi.

 

Può capitare che le parole di un boss mafioso pluriomicida, di una prostituta, del più spregiudicato degli affaristi o dell'ultimo ladro di polli vengano ritenute senz'altro affidabili per farci un titolo d'apertura di giornale, o una puntata di talk show, mentre quelle dell'ex patron del premio Grinzane Cavour, il professor Giuliano Soria, un tempo stracoccolato dai giornali – ricambiati da pranzi luculliani a sbafo, regalìe, gettoni generosi – siano invece da prendere con estrema cautela, relegate più indietro possibile, sottolineando che si tratta di «un condannato in primo grado per peculato», dunque un criminale privo di attendibilità.

Ezio Mauro Eugenio Scalfari Ezio Mauro Eugenio Scalfari

 

Le confessioni di Soria, in effetti, sono parecchio imbarazzanti, specie per i giornali coinvolti. Come Repubblica, con il suo Corrado Augias, titolare della rubrica «La posta dei lettori», uno degli accusati da Sorìa per il gran banchetto di fondi pubblici attorno al Grinzane (per cui l'ex patron si è preso una condanna in primo grado a 14 anni e sei mesi), quello a cui rinfaccia la maggiore «voracità» («era assillante nei pagamenti in nero sfiorando l'indecenza»).

 

Ezio Mauro Carlo De Benedetti Ezio Mauro Carlo De Benedetti

Vista la rassegna stampa, con cordone sanitario a protezione dei vip tirati in ballo, l'ex fondatore del premio letterario è incazzato più di prima: «Augias dice che è fango? Che ha dichiarato tutto? Allora tiri fuori le ricevute dei pagamenti, vediamo, lo sfido pubblicamente! Chiedeva 8mila, 10mila euro a evento, e ne avrà fatti una quindicina con noi, li voleva in nero, i miei collaboratori che trattavano con lui al telefono ricordano tutto. Su Augias potrei raccontare altre cose da far arrossire...», attacca Soria, che racconta di pagamenti in nero anche a Sergio Chiamparino, in un bar a Torino, anche lì con una persona presente («Mica ero fesso a dare quei soldi così, senza testimoni. Mi quereli Chiamparino se ha il coraggio oppure si dimetta!»), contanti in busta ad attori famosi, regali costosi, viaggi intercontinentali, ricevimenti da 30mila euro, chiesti e ottenuti dai vip amici.

 

Giancarlo Giannini Giancarlo Giannini

Uno dei nomi è quello di Alain Elkann, giornalista e scrittore, padre di John Elkann presidente della Fiat, editore della Stampa e azionista del Corriere della sera. Anche su Elkann Soria va giù pesante («era sempre lì a cercare di accaparrarsi qualcosa, si faceva pagare viaggi e feste»).

 

La Stampa, quotidiano di Torino (come il tribunale dove si celebra il processo), evita di mettere il nome di Elkann nella titolazione e nelle foto, c'è in una riga del pezzo, mentre nelle pagine torinesi la notizia dei (presunti) soldi in nero viene data così: «Getta fango per difendersi». Il titolo cioè non è sulle accuse, come si usa di solito, ma sulla difesa degli accusati.

 

AUGIAS AUGIAS

Sul Corriere il nome scivola tra i tanti, mezza pagina è per la difesa, con Placido che dà del «fesso» a Soria, Augias «sconvolto» dalla brutalità, Giancarlo Giannini – altro grande attore ospite del premio - che gioca a perdere la memoria («Sorìa, Sòria, Sorèl, non so chi sia. Ma se insiste lo querelo!»). Tutti innocenti fino a prova contraria, come da manuale di garantismo. A seconda dei casi.

 

 

 

Ultimi Dagoreport

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…

john elkann theodore kyriakou leonardo maria del vecchio

DAGOREPORT - L’OSTACOLO PIÙ TOSTO DELLA TRATTATIVA IN CORSO TRA IL MAGNATE GRECO KIRIAKOU E JOHN ELKANN NON E' L'ACQUISIZIONE DEL GRUPPO GEDI BENSÌ COME “RISTRUTTURARE” UN ORGANICO DI 1300 DIPENDENTI, TRA TAGLI ALLE REDAZIONI LOCALI, PREPENSIONAMENTI E “SCIVOLI”, DI CUI CIRCA 280 GIORNALISTI FANNO CAPO A “REPUBBLICA” E ALTRI 170 A “LA STAMPA” - LA PARTITA SUL FUTURO DEL QUOTIDIANO TORINESE, ASSET CHE NON RIENTRA NEL PROGETTO DI KYRIAKOU, NON ACCELERA CON LA CORDATA VENETA MESSA SU DA ENRICO MARCHI - NEL CASO LA TRANSIZIONE ELLENICA NAUFRAGASSE, LEONARDINO DEL VECCHIO HA CONFERMATO DI ESSERE PRONTO: “NOI CI SIAMO” - “NOI” CHI? ESSENDO “QUEL RAGAZZO'' (COPY ELKANN), DEL TUTTO A DIGIUNO DI EDITORIA, I SOSPETTI DILAGANO SU CHI SI NASCONDE DIETRO LA CONTRO-OFFERTA CON RILANCIO DELL’AZIONISTA DELL’IMPERO DEL VECCHIO, IL CUI CEO MILLERI È STATO ISCRITTO NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI CON CALTAGIRONE E LOVAGLIO, PER LA SCALATA DI MPS SU MEDIOBANCA-GENERALI - E DA TORINO, AVVISANO LE REDAZIONI IN RIVOLTA DI ROMA E TORINO DI STARE ATTENTI: DALLA PADELLA GRECA RISCHIANO DI FINIRE NELLA BRACE DI CHISSÀ CHI...

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)