Mario Luzzatto Fegiz per il Corriere della Sera
Albano Carrisi è stato operato d' urgenza a Roma, nella notte fra venerdì e sabato, dopo due infarti avvenuti a distanza di poche ore.
L' intervento al quale è stato sottoposto l' artista pugliese è durato tre ore ed è perfettamente riuscito. Al Bano, 73 anni, aveva accusato un malore mentre provava sul palco dell' Auditorium di via della Conciliazione, nella Capitale, in vista del concerto di Natale.
Dal teatro Al Bano è stato trasferito all' ospedale Santo Spirito dove i chirurghi gli hanno applicato degli stent. Ora dovrà riposarsi per alcuni giorni e ha cancellato l' incontro con papa Francesco e i bambini del Gemelli ai quali ha dedicato il brano «Vite coraggiose». Non sarà ospite neanche in trasmissioni tv, fra cui quelle condotte da Fiorello e Pippo Baudo. È felice e su di giri.
«Mi hanno chiamato tutti, devo parlare poco se no mi sequestrano il telefono». Albano Carrisi, a meno di 24 ore dall' intervento d' urgenza al cuore molto ben riuscito, parla volentieri. «Forse davvero non tutti i mali vengono per nuocere. Avevo un grave problema che si è risolto al meglio».
Al Bano ci racconti com' è andata esattamente.
«Intorno alle 18 di venerdì, mentre provavo il concerto di Natale all' auditorium di via della Conciliazione a Roma, ho cominciato a sentire violenti dolori al petto. Qualcosa di molto doloroso che non avevo mai provato prima. Per un po' ho cercato di resistere pensando che sarebbe passato. Mi sono detto: sarà un attacco reumatico, un dolore intercostale. Ma non passava.
Così ho chiesto aiuto. I medici mi hanno operato con le sonde, lavorando fin oltre alla mezzanotte. Mi hanno ricostruito due coronarie. Ero sveglio e cosciente, solo leggermente sedato».
E adesso?
«Adesso devo stare inchiodato per un po'. Il che è contro la mia natura. Certo ne ho viste di tempeste nella mia vita, ma questa non me l' aspettavo. Ce l' ho fatta anche questa volta.Lo Spirito Santo è strano, prima ti dà la mazzata, ma poi ti aiuta a rialzarti».
Quindi nella sfortuna è stato fortunato?
«Certo, anche stavolta lo Spirito Santo mi ha protetto. Pensate se fosse successo una settimana fa, quando ho cantato a Erevan in Armenia. Oggi non sarei qui a raccontarla».
Come si sente?
«Sembra strano, ma mi sento ringiovanito. Non vedo l' ora di tornare sul palcoscenico».
Ha impegni irrinunciabili?
«Assolutamente sì. Dal 5 gennaio inizio una tournée di cinque o sei date in Germania con Romina e voglio dare come sempre il meglio».
Questi concerti con Romina sono sempre più frequenti...
«Lei dice? Sì, forse è vero. A me piace lavorare e assecondare i gusti del pubblico. Con Romina lavoro bene. Ma io lavoro bene con tutti».
E Sanremo?
«Aspettiamo di vedere cosa decide domani la commissione. Posso dire però di aver presentato un brano bellissimo, scritto da Maurizio Fabrizio, una romanza, se vogliamo in controtendenza».
Il suo telefono oggi non ha mai smesso di squillare...
«Mai. Mi ha chiamato il mondo intero: fra cui Roberto Vecchioni, Massimo Ranieri e Vincenzo Mollica».
Negli ultimi anni l' attività dell' artista si è fatta frenetica: un disco con i grandi successi di Sanremo, spettacoli in Italia e all' estero (Croazia, Germania - con Montserrat Caballé -, in Kazakistan) e ben due libri a sfondo mistico-religioso: Io ci credo e il più recente Fra cielo e terra . Quest' ultimo dedicato ai comandamenti («ne rispettassimo almeno sei su dieci il mondo funzionerebbe meglio»). Al Bano poi ne ha aggiunto un undicesimo: «Non inquinare».
Nel libro autobiografico «Io ci credo» ha confessato che negli anni Novanta aveva perso la fede.
«In quel periodo ho avuto qualche diverbio con il mio grande Amico che sta su in cielo: la perdita di mia figlia Ylenia, la fine del mio matrimonio con Romina, tante certezze che venivano erose a poco a poco da un destino che non poteva essere più crudele.
Ho avuto una crisi di fede ma, allontanatomi da Dio, vivevo male. Ho capito che se sei un vero cristiano devi sapere affrontare cristianamente anche il lutto».
Qual è il segreto della sua forma fisica e della sua longevità artistica?
«Prendere appena posso la zappa e lavorare il campo. Passa qualsiasi depressione. Lo consiglio a tutti. Provare per credere. In questo modo "zappo via" pessimismo e malinconia».
reunion al bano romina gianna nannini al bano