STALKING IN BRODO DI GIUGGIOLI - COLIN FIRTH E LA MOGLIE LIVIA GIUGGIOLI DENUNCIANO UN REPORTER ITALIANO PER MINACCE E ATTI PERSECUTORI - IL GIORNALISTA AVEVA PERSINO INVIATO UNA FOTO OSÉ DELLA DONNA ALL' ATTORE PREMIO OSCAR…

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Maria Elena Vincenzi per “la Repubblica”

 

Sono una delle coppie più longeve e amate del mondo dello spettacolo internazionale. Lui, attore premio Oscar e sex symbol, lei, bellissima, imprenditrice impegnata nel sociale. La star inglese Colin Firth e la romanissima Livia Giuggioli sono sposati dal 1997. A vederli sulle riviste patinate sembrano invincibili, eppure anche loro sono stati vittime di stalking.

 

La procura di Roma ha da poco chiuso le indagini a carico del giornalista Marco Brancaccia, ex corrispondente dell' Ansa in Brasile, accusato di atti persecutori nei confronti della signora Firth.

 

Una storia iniziata a settembre del 2016, come raccontato da Giuggioli e Firth quando il reporter ha cominciato a molestare la produttrice cinematografica con una serie di telefonate, minacce e messaggi. Brancaccia non voleva in alcun modo essere tagliato fuori dalla vita di Livia Giuggioli con la quale aveva un rapporto di amicizia sin dai tempi dell' infanzia.

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Sono iniziati così gli atti persecutori durati a lungo. Le allusioni alla vita che le avrebbe rovinato, al suo potere, in quanto giornalista, di distruggerle non solo il matrimonio ma anche la reputazione. Giuggioli e Firth, costantemente presi di mira dai tabloid inglesi, sono genitori di due figli adolescenti. Lei è molto impegnata nelle battaglie ecologiste: è direttrice creativa di Eco Age, il primo negozio ecologico ed etico di Londra. È una mamma, una moglie e una donna in carriera. E forse per salvare tutto questo, per molti mesi ha sopportato senza dire nulla. Sperando che Brancaccia la smettesse.

 

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La svolta è arrivata quanto il giornalista ha inviato una mail a Firth con una serie di foto di sua moglie senza veli. È stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso: la coppia ha deciso, insieme, di porre fine a quel tormento, denunciando l' accaduto. Nella querela Giuggioli parla di messaggi che arrivavano in continuazione, telefonate e minacce che, ha detto, la hanno costretta a cambiare abitudini di vita e a vivere nel terrore.

Aveva paura di essere seguita e perseguitata da quell' uomo al quale aveva concesso fiducia.

 

Lo stalking, è scritto nella denuncia, è durato da settembre 2016 ai primi di maggio del 2017. Otto mesi di inferno, un' eternità.

 

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Sono partite così le indagini, coordinate dal pubblico ministero Vittorio Pilla e delegate ai carabinieri del nucleo investigativo di Roma. I militari sono anche andati a perquisire Brancaccia per ottenere dati dai suoi computer e dal suo cellulare. E anche in quell' occasione, il giornalista ha ripetuto le stesse minacce che faceva alla sua vittima. « Non voleva il clamore? - ha chiesto agli investigatori - Domani uscirà un bell' articolo. Questa è informazione perché se si fosse chiamata Maria Rossi non saremmo arrivati a questo punto. So le sue conoscenze e dove può arrivare».

 

livia e colin firth a taormina livia e colin firth a taormina

Ed era proprio questa l' arma con la quale per mesi ha tormentato e spaventato la signora Firth: lo spauracchio di avere il potere di rovinarle la vita, il matrimonio e la famiglia. Non c' è riuscito. La donna ha raccontato tutto al marito che la ha sostenuta nella sua denuncia. Proprio come avrebbe fatto uno dei suoi personaggi più amati, l' indimenticabile Mr. Darcy di Bridget Jones.

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