cia

007: LICENZA DI FARSI AMMAZZARE - L’ALLARME DELLA CIA ALLE SPIE: “TROPPI AGENTI SUL CAMPO ELIMINATI” – IL PROBLEMA È L’APPROCCIO “MISSION OVER SECURITY” DEGLI 007 AMERICANI, OVVERO IL PRIVILEGIARE LA CONQUISTA DI NUOVI AGENTI SUI POTENZIALI RISCHI, MA ANCHE IL FATTO CHE I FUNZIONARI DELLA CIA RICEVANO PROMOZIONI SULLA BASE DI TARGET QUANTITATIVI PIÙ CHE QUALITATIVI – E MENTRE IN AMERICA VENGONO FERMATI DALLA BUROCRAZIA, GLI ALTRI PAESI SI STANNO SEMPRE Più AMMODERNIZZANDO…

CIA

Alessandro Camilli per www.blitzquotidiano.it

 

Troppi agenti della Cia eliminati. È l’allarme lanciato dalla Cia che, con un dispaccio a tutte le sue stazioni sparse per il mondo e finito sulla stampa americana, certifica lo stato di crisi dell’intelligence a stelle e strisce. 

 

Spionaggio americano che fa acqua, rischiando di lasciare “cieca” la più grande potenza mondiale per colpe interne, vittima anche lei come un’Italia qualsiasi della burocrazia, ma anche della crescita dei sistemi di controspionaggio dei paesi nemici divenuti negli anni sempre più efficienti.

cia central intelligence agency

 

Non c’è più la Cia di una volta, signora mia

O forse la Central Intelligence Agency non è quella che Hollywood ci ha sempre raccontato. La storia dell’agenzia di spionaggio americana è infatti, a leggerla, una storia costellata di clamorosi fallimenti.

 

 Nata nel 1947 con l’intento di metter ordine in un’inadeguata attività di spionaggio per evitare il ripetersi di Pearl Harbor, attacco che aveva colto Washington di sorpresa, negli anni non è stata in grado di anticipare altre ‘sorprese’, ultimo in ordine di tempo il recente crollo del governo sostenuto dagli americani in Afghanistan.

 

cia central intelligence agency 1

E poi si fece sfuggire la Primavera Araba e la morte di Kim Jong Il in Corea del Nord; non capì l’imminente crollo dell’Unione Sovietica, il disastro della Baia dei Porci a Cuba e l’imprevista offensiva del Tet dei Vietcong in Vietnam. 

 

Mancò completamente la rivoluzione iraniana del 1979 come nello stesso anno l’invasione sovietica dell’Afghanistan e, in tempi più recenti, certificò il possesso da parte dell’Iraq di Saddam Hussein di armi di distruzione di massa in realtà mai trovate.

 

cia 2

Fallimenti noti contro, forse o probabilmente, successi mai diventati di pubblico dominio

E’ vero infatti che le operazioni ben fatte delle spie, come è facile immaginare e come anche 007 ci insegna, non sono pubblicizzate. Di fronte ai clamorosi insuccessi della Cia ci saranno quindi anche vere e proprie imprese di cui forse non sapremo mai nulla.

AGENTE SEGRETO

 

 Ma l’allarme in questo caso arriva direttamente da Langley e dice, senza mezzi termini, che le spie americane sono sempre più indietro, mentre quelle degli altri paesi migliorano anno dopo anno.

 

Le cause e le colpe di questa crescente inefficienza, come spesso accade, sono molte e diverse. C’è, in primis, un problema molto interno e apparentemente molto poco americano di burocrazia e regolamenti ‘aziendali’. 

 

cia central intelligence agency

Il dispaccio inviato identifica questo problema endogeno come “mission over security”: il privilegiare cioè la conquista di nuovi agenti sui potenziali rischi che ne derivano. Una fretta figlia di carenze delle quali la Cia risente già da tempo nelle attività di intelligence “umana”.

 

I funzionari della Cia, noti come “case officers”, ricevono promozioni e fanno carriera sulla base di target quantitativi assai più che qualitativi con il successo e la crescita professionale che dipende da quanti agenti sono reclutati e non da come operano. Una politica che ha prodotto agenti di scarsa qualità e affidabilità che hanno ulteriormente compromesso le reti di spie americane.

 

Un caso eclatante in questo senso risale al 2009, in Afghanistan

Una bomba esplose in un avamposto Cia a Khost, uccidendo sette agenti. Fu un attacco suicida da parte di un medico giordano che l’agenzia aveva pensato di aver arruolato per penetrare Al Qaeda e che invece era stato arruolato da Al Qaeda con la missione opposta. L’inefficienza casalinga non è però l’unica causa dei troppo agenti “eliminati”. 

 

cia central intelligence agency

Mentre la Cia perdeva capacità, contemporaneamente, le intelligence degli paesi ne acquisivano. Tra i paesi ‘ufficialmente’ nemici sono Russia e Cina a preoccupare in particolare ma, anche una nazione come l’Iran, con minor raggio d’azione della Cina ma con ambizioni nucleari e mire regionali, sarebbe nel mirino della Cia per una presenza essenziale di intelligence.

 

Proprio Russia e ancor più Cina e Iran si sono invece trasformati in altrettanti, recenti disastri per le spie statunitensi. Numerosi informatori Usa sono stati in questi anni messi a morte anzitutto da Pechino a Teheran; altri hanno dovuto essere “estratti” in extremis e fatti sparire per sicurezza. 

 

Così gli agenti americani, come definisce la Cia gli informatori che recluta, vengono da alcuni anni sistematicamente eliminati, cioè definitivamente compromessi: arrestati, trasformati in protagonisti del doppio gioco oppure, più semplicemente, uccisi.

Ultimi Dagoreport

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann mirja cartia dasiero theodore kyriakou

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”