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ACCHIAPPA ‘STA CHIAPPA! - CHI RIESCE A RESISTERE AL RICHIAMO ARCAICO, ANIMALE, PRIMORDIALE DI UN BEL CULO? - BARBARA COSTA: “CHE SIGNIFICA AVERCELO BELLO? TUTTO E NIENTE. CERTO, MEGLIO SE LE NATICHE SONO SODE MA LA GRANDEZZA E LA FORMA DIVIDE GLI ESTIMATORI. IL CULO POPOLARE È BASSO E LARGO, QUELLO NOBILE È ALTO E APPENA RILEVATO. È POCO O NULLA DESIDERABILE SE È PIATTO A TANICA, A SUPERFICIE LUNARE (CON BUCHI DI CELLULITE), E CI SONO CHIAPPE COSÌ POCO ATTIRANTI CHE A ROMA SI DICE ‘MANCO COR VIAGRA’…”

Barbara Costa per Dagospia

 

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Tu sei boobman o bootman? E che significa? Significa che tutto il mondo è paese, e che gli uomini un po’ dappertutto si dividono in due grosse categorie, con relative tifoserie: i tettofili vs i c*lofili!!! E questo da sempre, dalla notte dei tempi, mi sa precisamente da quando con la donna l’uomo preistorico ha raggiunto la posizione eretta e si è trovato sessualmente a sbavare davanti alle tette a differenza di prima, allorché il suo muso "sbatteva" sul deretano, delle donne. Da qui, si è scoperto sì contento ma intontito, schiavo di rotondità diverse, per forma, e utilizzo.

 

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Pensatori su pensatori hanno vissuto in trastullo a sragionare sul perché e il percome di questa maschile attrazione, anche ponendo paletti: per molti, la predilezione chiappesca sarebbe appannaggio di società evolute, raffinate, gli antichi greci, i romani, plasmanti il loro amore callipigio in capolavori. Sì, però, detto terra terra, è meglio una donna con un bel c*lo, o con un bel seno?

 

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Domanda diretta e che non accetta distinguo o sfumature: c’è da scegliere, e le voglie di sani uomini etero si accapigliano in battaglie all’ultima sfera: chi preferisce le tette beffeggia gli amanti dei c*li perché a loro parere l’aggettivo "brutti" mal si intona con tanti davanzali, mentre di c*li brutti siamo invasi: è lì che smagliature e cellulite la fanno da padrone!

 

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Ma i c*lofili non ci stanno, e rilanciano: le tette brutte esistono, cedono prima del c*lo alla legge dell’età e di gravità, e poi, un c*lo, bello, è sempre sincero, le tette, ma quando mai? Ribattono i tettofili: sebbene tra tette rifatte e tette naturali ci sia una rivalità indomita, se per sincerità si intende la presenza o meno di ritocchi estetici, ma chi volete appunto prendere per il c*lo? Le chiappe pompate, limate, lipo-fillate oggi imperano, e chi ha fatto fortuna con i selfie, non l’ha fatta fotografandosi due belle natiche gonfiate all’esasperazione, dalle Kardashian in giù? E il c*lo fuori dai social ti inganna, con mutande e collant contenitivi, e c*loidi strizzamenti vari.

 

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Inoltre, che significa avere un bel c*lo? Tutto e niente. Se i c*lofili in maggioranza puntano sguardo e allupamento a natiche sode, la grandezza e la forma delle medesime li divide e li contrappone: e c’è chi ancora presta fede all’assioma forma del c*lo uguale status e identità: il c*lo popolare è basso e largo, il c*lo nobiliare è alto e appena rilevato, ma il c*lo che ha due tenere pieghe tra la natica e l’attaccatura della gamba, è il c*lo che manda fuori di senno.

 

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E c’è chi la butta in politica: le tette sono democratiche, perché raccolgono i voti di persone con idee molto diverse (chi le onora ma se grandi, chi le vota ma se piccole e coi capezzoli cicciosi, e chi le ama a pera, chi a susina, ecc.), invece il c*lo è autocratico, perché per esser stuzzicante deve tassativamente soddisfare determinate caratteristiche. E c’è altresì chi, c*lofilo, riconosce che il c*lo sulle tette vince, ma di misura, pertanto, da solo non può governare…

 

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Un c*lo è poco o nulla desiderabile se è piatto a tanica, a superficie lunare (con buchi di cellulite), e ci sono c*li così poco attiranti che a Roma si dice “io manco cor viagra” (nemmeno un pene reso duro e pronto da chimiche pillole blu è intenzionato a farvi capolino).

 

Dicono i c*lofili: alcune tette sono volgari, un c*lo tranne casi rari mai. Rimontano i tettofili: le tette non si battono, sono l’attributo sessuale femminile per eccellenza (salvo la f*ga): il c*lo ce l’hanno tutti, pure gli uomini, le tette no. Replicano i c*lofili: è la visione, che è impari. Delle tette, pur se "celate" in un’ampia scollatura, te ne puoi fare subito un’idea, te la fai anche se racchiuse sotto una maglietta.

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Invece il c*lo lo vedi troppo coperto, seppur inguainato in un paio di pantaloni aderentissimi, in una gonna ultramini, di pelle ne vedi meno. Sicché per i c*lofili, le tette se ne approfittano giocando… sporco! E come rispondere e dare torto a chi, c*lofilo, trova nelle tette strizzate in un reggiseno push up che le unisce a kiwi e le fa arrivare fin sotto il mento, il massimo dell’avversione?

 

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