L’AGGRESSIONE A PIETRO BARBINI E’ AVVENUTA IN UN PERCORSO DI 150 METRI - MARTINA LEVATO GLI HA LANCIATO L’ACIDO E, QUANDO IL RAGAZZO E’ SCAPPATO, ALEXANDER BOETTCHER LO HA INSEGUITO CON UN MARTELLO DA CANTIERE - BARBINI E’ STATO SOCCORSO SOLO DOPO CINQUE MINUTI - - -

Nell’agguato, Pietro ha corso, s’è voltato e ha bloccato il suo aggressore e l’ha tenuto fermo, aiutato da suo padre e da un passante, finché è arrivata la prima volante - Si può ipotizzare che l’acido sia rimasto sul volto di Pietro almeno 4-5 minuti, ecco perché ora dopo ora, le condizioni di Pietro hanno continuato a peggiorare…

Condividi questo articolo


Elisabetta Andreis e Gianni Santucci per il “Corriere della Sera”

pietro barbini pietro barbini

 

Quasi 150 metri, e una fuga durata 20-25 secondi. Per comprendere il dramma del ragazzo di 22 anni sfigurato dall’acido bisogna ripartire da un indirizzo: via Giulio Carcano, zona Cermenate, civico 14. 


È lì che, mentre cercava sul citofono il nome di un’inesistente ditta di spedizioni, alle 17.45 del 28 dicembre Pietro Barbini si trova alle spalle Martina Levato, studentessa della Bocconi, e Alexander Boettcher, suo amante e presunto complice. La ragazza ha in mano due contenitori di acido muriatico e li scaglia addosso a Pietro. Il ragazzo si toglie giubbotto e maglione, nel panico urla «papà scappa, papà scappa», poi inizia a correre. 

alexander boettcher in tribunale alexander boettcher in tribunale


Una fuga a perdifiato, sul marciapiede, lungo la via che a quell’ora è buia e quasi deserta. Boettcher lo insegue stringendo nella mano sinistra un martello da cantiere. Non un inseguimento breve, ma una sorta di caccia che si conclude solo quando Pietro passa tra due macchine parcheggiate, d’improvviso si ferma, si volta e salta al collo del suo aggressore, sbattendolo sul cofano di un’auto. 

le armi trovate a casa di alexander boettcher le armi trovate a casa di alexander boettcher


Questa scena si svolge di fronte al civico 29 della stessa via Carcano, ma dal punto dell’agguato c’è una distanza di 150 metri. Che Pietro ha percorso senza vestiti, terrorizzato, con l’acido che iniziava a bruciargli il volto e l’occhio. 


Oggi il ragazzo, studente di Economia a Boston, è ricoverato all’ospedale Niguarda in condizioni drammatiche. E proprio la dinamica dell’aggressione emerge ora come un elemento chiave dell’inchiesta, per due motivi. Primo, il ruolo avuto da Boettcher (difeso da Francesco Cieri e Jacopo Morandi); secondo, la gravità e l’irreversibilità degli sfregi al volto della vittima. 

Martina Levato Alexander Boettcher Martina Levato Alexander Boettcher


Martina Levato, nella prima udienza in Tribunale, ha cercato di scagionare il suo compagno («Ho fatto tutto io, lui non c’entra, si trovava solo in zona»), e innocente si proclama anche Alexander.

 

Ma il papà di Pietro Barbini, che aveva accompagnato il figlio a ritirare un pacco regalo (con questa scusa è scattata la trappola di via Carcano) e si è visto passare davanti il ragazzo inseguito per il lungo tratto da Boettcher, a sua volta si è messo a correre e infine ha tenuto l’uomo fermo fino all’arrivo della polizia. Cruciale, per valutare il ruolo di Boettcher nell’agguato e per spiegare la gravità delle lesioni sul volto di Pietro, la dinamica di quello che è successo . 

martina levato martina levato


I medici del Niguarda spiegano infatti che l’azione corrosiva dell’acido è determinata da tre fattori. La concentrazione (e qui, con tutta probabilità Martina ha usato un prodotto di uso domestico analogo a quello contenuto nelle sei bottiglie trovate nella casa dove si incontravano i due amanti). La quantità (Martina ha scagliato addosso a Pietro due recipienti simili a due bottiglie di plastica tagliate). E il tempo in cui l’acido rimane sulla pelle e penetra dentro ai tessuti: pochi minuti fanno una grande differenza. 


Nell’agguato di via Carcano, Pietro ha corso per 150 metri, s’è voltato e ha bloccato il suo aggressore, nel panico e nella rabbia l’ha tenuto fermo, aiutato da suo padre e da un passante, finché qualcuno ha chiamato la polizia ed è arrivata la prima volante. Se è impossibile definire i tempi con assoluta certezza, si può però ipotizzare che l’acido sia rimasto sul volto di Pietro almeno 4-5 minuti, prima che il ragazzo entrasse in un bar a sciacquarsi e arrivasse l’ambulanza. Ecco perché ora dopo ora, nei dieci giorni successivi, pur se più volte operato e assistito dagli specialisti del centro Grandi ustionati, le condizioni di Pietro hanno continuato a peggiorare. 
 

martina levato in tribunale martina levato in tribunale

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

CRACK, ALLA FINE TUTTO CROLLERÀ (GIORGIA COMPRESA) - “MONTE DI PIETÀ”, LABIRINTICA E IMPIETOSA MOSTRA DELLO SVIZZERO CHRISTOPH BUCHEL ALLA FONDAZIONE PRADA DI VENEZIA, È UN PRECIPIZIO NELL’ABISSO DEL DENARO. LÀ DOVE COLLASSA LA NOSTRA PATOLOGICA COMPULSIONE DI ACCUMULARE TUTTO E DI PIÙ, TRA CELEBRITÀ DIVORATE DALLA POLVERE DELL OBLIO E STILISTI RIDOTTI A BARZELLETTA, LÀ, IN UN MONDO-PALUDE CHE HA SUCCHIATO TUTTO, TIZIANO E CANALETTO, “MERDA D’ARTISTA” DI MANZONI E LE TELE-VENDITE DI WANNA MARCHI, CARRI ARMATI E BORSETTE TAROCCATE PRADA, L’IMMAGINE CHIAMATA AD ACCOMPAGNARCI ALL’ULTIMA MINZIONE DELL’UMANITÀ, APPOGGIATA DAVANTI AL BAGNO, SOPRA UNA SCATOLA PRONTA PER ESSERE SPEDITA VIA, È LEI, GIORGIA DEI MIRACOLI CHE SORRIDE INCORNICIATA…

DAGOREPORT - FEDEZ E FABIO MARIA DAMATO OUT: MISSIONE COMPIUTA PER MARINA DI GUARDO! LA MAMMA DI CHIARA FERRAGNI IN QUESTI MESI HA RIPETUTO A CHIUNQUE CHE IL PANDORO-GATE E LE SUE CONSEGUENZE ERANO TUTTA COLPA DI FABIO MARIA DAMATO E DI FEDEZ. LA SIGNORA AGGIUNGEVA SOVENTE, CON IMBARAZZO DEGLI ASTANTI, CHE CHIARA AVREBBE DOVUTO SUBITO DIVORZIARE. E COSÌ SARÀ – D’ALTRONDE, CHIARA HA DATO DA VIVERE A TUTTA LA FAMIGLIA MATRIARCALE: DALL’IMPROVVISATA SCRITTRICE MARINA ALLE SORELLE INFLUENCER DI SECONDA FASCIA. DI COSA VIVREBBERO SE LA STELLA DI FAMIGLIA SMETTESSE DI BRILLARE?

DOVE ABBIAMO GIÀ VISTO LA VERSIONE SPECIALE DELLA FIAT 500 CON CUI GIORGIA MELONI È ARRIVATA SUL PRATO DI BORGO EGNAZIA? È UN MODELLO SPECIALE REALIZZATO DA LAPO ELKANN E BRANDIZZATO “GARAGE ITALIA”. LA PREMIER L’HA USATA MA HA RIMOSSO IL MARCHIO FIAT – A BORDO, INSIEME ALLA DUCETTA, L’INSEPARABILE PATRIZIA SCURTI E IL DI LEI MARITO, NONCHÉ CAPOSCORTA DELLA PREMIER – IL POST DI LAPO: “È UN PIACERE VEDERE IL NOSTRO PRIMO MINISTRO SULLA FIAT 500 SPIAGGINA GARAGE ITALIA DA ME CREATA...”

SCURTI, LA SCORTA DI GIORGIA - SEMPRE "A PROTEZIONE" DELLA MELONI, PATRIZIA SCURTI GIGANTEGGIA PERSINO AL G7 DOVE È...ADDETTA AL PENNARELLO - LA SEGRETARIA PERSONALE DELLA DUCETTA (LE DUE SI ASSOMIGLIANO SEMPRE DI PIU' NEI LINEAMENTI E NEL LOOK) ERA L’UNICA VICINA AL PALCO: AVEVA L'INGRATO COMPITO DI FAR FIRMARE A BIDEN & FRIENDS IL LOGO DEL SUMMIT - IL SOLO CHE LE HA RIVOLTO UN SALUTO, E NON L'HA SCAMBIATA PER UNA HOSTESS, È STATO QUEL GAGA'-COCCODE' DI EMMANUEL MACRON, E LEI HA RICAMBIATO GONGOLANDO – IL SELFIE DELLA DUCETTA CON I FOTOGRAFI: “VI TAGGO TUTTI E FAMO IL POST PIU'…” - VIDEO