negozi chiusi russia

BACK IN THE U.S.S.R. - IL RITIRO DELLE AZIENDE OCCIDENTALI DALLA RUSSIA HA INVERTITO DI COLPO TRENT'ANNI D'INTEGRAZIONE ECONOMICA E PORTATO AL RITORNO DEL MERCATO NERO E "GRIGIO" (PER SOPPERIRE ALLA PENURIA DI PRODOTTI, LE AUTORITÀ HANNO AUTORIZZATO LE "IMPORTAZIONI PARALLELE" DA COMMERCIANTI CHE COMPRANO ALL'ESTERO LE MERCI MANCANTI PER RIVENDERLE IN PATRIA) -  NEI SUPERMERCATI SCARSEGGIANO PRODOTTI CASALINGHI E COSMETICI E NELLE SCUOLE SONO STATE ABOLITE LE VERIFICHE SCRITTE PERCHÉ IL PREZZO DELLA CARTA È ALLE STELLE...

Rosalba Castelletti per “la Repubblica”

 

negozi chiusi russia

Una coppia posa per un selfie sul ponte sospeso sulla Moscova del nuovissimo Parco Zarjade alle spalle di San Basilio. Il caldo sole primaverile, preludio d'estate, ha risvegliato Mosca, una capitale che oramai rivaleggia con le cugine occidentali. Famiglie con passeggino formicolano sui lungofiumi, bambini s' inseguono tra i getti delle fontane, giovani sfrecciano coi monopattini, mentre i marciapiedi pullulano dei dehors dei café. Ma dietro alla scorza di apparente normalità sono sempre più visibili le cicatrici aperte dai primi cento giorni di "operazione militare speciale" in Ucraina.

negozi chiusi russia

 

Stoleshnikov pereulok, strada dello shopping di lusso, è pressoché deserta da quando la stragrande maggioranza delle maison ha chiuso. Vetrine oscurate per Christian Dior, Fendi e Louis Vuitton. Anche le corsie dei grandi magazzini Gum che con la loro imponente facciata dominano la piazza Rossa dal lato opposto del Cremlino sono una sequela di battenti serrati. Ikea, epitome del comfort moderno a prezzi accessibili, ha chiuso.

 

mosca negozio di zara chiuso

E dalle vetrine dell'ormai ex McDonald's in piazza Pushkin, il primo ristorante della popolare catena statunitense ad aprire nel 1990 attirando oltre 30mila avventori nel giorno dell'inaugurazione, sono scomparsi gli iconici archi dorati. Da quando il 24 febbraio la Russia ha lanciato la sua sanguinosa offensiva in Ucraina, circa mille compagnie occidentali si sono ritirate dal Paese o hanno ridotto o sospeso le loro operazioni, secondo il conteggio della Yale School of Management.

 

Un esodo così massiccio da avere invertito di colpo trent' anni d'integrazione economica e avere messo a rischio decine di migliaia di posti di lavoro un tempo sicuri. A trent' anni dal crollo dell'Urss, il Paese non ha ancora imparato a produrre merci all'avanguardia. E ora che quelle d'importazione non ci sono più, si torna indietro. Le aziende automobilistiche avvertono che stanno esaurendo i pezzi di ricambio.

negozi chiusi russia

 

Nei supermercati scarseggiano prodotti casalinghi e cosmetici. Nelle scuole sono state abolite le verifiche scritte perché il prezzo della carta è schizzato. Per colmare l'esodo di griffe come Zara, molti hanno iniziato a ordinare abiti su misura. Si stanno esaurendo anche le scorte di farmaci salvavita. E con il defitsity , la carenza di merci di sovietica memoria, sono tornati i fartsovshchiki , i commercianti in nero. «Viviamo letteralmente sulle montagne russe », confessa un imprenditore dietro anonimato.

negozi chiusi russia

 

 Per sopperire ai vuoti, le autorità hanno persino autorizzato le cosiddette "importazioni parallele" o "grigie" risvegliando il ricordo di quelli che chiamavano chelnoki (dal nome della spola che muove l'ago avanti e indietro sui telai) che nei dolorosissimi anni Novanta andavano all'estero ad accaparrarsi le merci mancanti per poi rivenderle in patria. «Le autorità hanno deciso di realizzare la loro idea di una Russia deglobalizzata», sostiene l'analista di sicurezza Pavel Luzin. «L'idea che sia giunto il momento di fermare tutti questi giochi degli ultimi trent' anni e mettere l'intero spazio ex sovietico sotto il loro controllo e, in breve, tirare nel loro guscio e vivere da soli». È il ritorno all'Urss.

negozi chiusi russia

 

Come le multinazionali, fuggono anche migliaia di cittadini spaventati dal rigurgito di totalitarismo. Quasi 15.500 persone sono state fermate per aver protestato contro l'offensiva in Ucraina. Dopo che a inizio marzo le autorità russe hanno approvato una legge che prevede fino a 15 anni di carcere per la diffusione di "notizie false" sulle forze armate, manifestanti sono stati arrestati anche per un foglio bianco o otto asterischi. Oggi la protesta è solo un sussurro, un graffito sul muro, un pupazzetto in miniatura o un cartellino del prezzo modificato.

 

negozi chiusi russia

Da quando Vladimir Putin ha diviso il popolo in "patrioti" e "traditori", cittadini "pro" e "contro" l'operazione speciale, sono tornate in voga anche le delazioni di sovietica memoria. Il presidente russo, ha commentato Sam Greene, direttore del Russia Institute presso il King' s College London, «sta effettivamente combattendo due guerre», una in Ucraina e una in patria. Duecentomila cittadini, secondo alcune stime, hanno lasciato il Paese soltanto nelle prime due settimane di offensiva.

 

negozi chiusi russia

Esiliati come i "Bjeloemigrant", i "russi bianchi", un secolo fa dopo la Rivoluzione. Una fuga resa ancora più complicata dalle chiusure dello spazio aereo e dalle restrizioni sul rilascio dei visti varate da Ue, Usa e Canada, nonché dallo stop ai collegamenti deciso da varie compagnie aeree senza più coperture assicurative nei cieli russi a causa delle sanzioni. Per raggiungere la vicina capitale estone Tallinn ora ci vogliono almeno 12 ore di volo via Istanbul invece dei soliti 90 minuti di aereo. E una volta raggiunta la meta, i russi sono spesso trattati da paria.

 

negozi chiusi russia

Anche i viaggi virtuali sono un miraggio. L'autorità censoria ha bandito social come Facebook e Instagram e chiuso l'accesso ai siti web di centinaia di testate. Molti media indipendenti sono stati costretti a chiudere o sospendere le operazioni. Sulle frequenze della storica radio della perestrojka Ekho Moskvy ora trasmette Radio Sputnik , mentre gran parte della redazione di Novaja Gazeta , il giornale diretto dal Nobel per la Pace Dmitrij Muratov, si è trasferita a Riga in Lettonia.

 

La maggior parte della popolazione resta in balia dei media di Stato che descrivono una realtà parallela dove, per parafrasare Peter Pomerantsev, "niente è vero, tutto è possibile". Netflix ha staccato la spina e le major hollywoodiane non distribuiscono più i loro titoli. Nei cinema russi tornano i vecchi classici sovietici o sbarcano copie piratate delle pellicole occidentali. I russi si rifugiano nella lettura di volumi di autoaiuto e psicologia e, primo fra tutti, del romanzo distopico 1984 di George Orwell.

negozi chiusi in russia 1

 

In un Paese che chiama "operazione militare speciale" la barbarie in Ucraina, il "bispensiero", la riscrittura del passato e il "Grande Fratello" suonano come una profezia avverata. E quello slogan, «La guerra è pace», inciso sulla porta del "Ministero della Verità" nel mondo allucinato di Winston Smith, si rivela anche nel suo brutale contrario: «La pace è guerra». E anche qui in Russia fa le sue vittime.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…