BEVI E GODI CON CRISTIANA LAURO – È INIZIATO IL PRIMO EVENTO VITIVINICOLO DEL 2020: LA MILANO WINE WEEK ALL’HOTEL PRINCIPE DI SAVOIA, CHE QUESTA VOLTA SI SVOLGE TRA IL FISICO E IL DIGITALE. NIENTE ASSAGGI E BANCHETTI, TUTTI SEDUTI E DISTANZIATI – RIUSCIRANNO LE FIERE E LE MANIFESTAZIONI A REGGERSI SENZA MAREE DI PERSONE CHE SGOMITANO PER UN ASSAGGIO?

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Cristiana Lauro per Dagospia

 

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Anche quest’anno Milano ha dato il via alla Wine Week (3-11 ottobre) con la presentazione della guida dei vini 2021 di Doctor Wine (Daniele Cernilli) all’hotel Principe di Savoia.

 

Gli eventi vitivinicoli e gastronomici - da Vinitaly a Identità Golose e via dicendo - sono stati annullati in blocco dall’inizio del lockdown e il comparto enogastronomico sta soffrendo una crisi che sta dietro solo all’alberghiero, come posizionamento alto nella  classifica dei settori più colpiti da questa sfiga mondiale. O chiamatela come vi pare, ognuno è libero di pensarla come vuole.

 

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D’altra parte, gusto e olfatto sono due sensi che non fanno scopa con la mascherina.

Però, purtroppo, dobbiamo renderci conto che gli eventi di degustazione aperti al pubblico con i banchi di assaggio, non sono compatibili con le regole che questo momento storico ci impone.

 

Anche perché, siamo sinceri, non tutti li frequentavano per degustare o scoprire delle novità. Ne ho visti parecchi decisamente alticci al terzo assaggio e qui nessuno giudica, ma l’aspetto meraviglioso e conviviale di un buon bicchiere di vino è obiettivamente distante anni luce dalle regole che dobbiamo necessariamente seguire.

 

Non si può dire che le misure di sicurezza non siano state rispettate con buon senso e rigore. Fino alla scorsa edizione l’evento di Doctor Wine prevedeva una sessione pomeridiana con banchi di assaggio di tutti i vini premiati e un’affluenza di pubblico tale che mi ricordo più i gomiti che i vini. Questa volta, invece, seminari seduti e distanziati.

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Milano Wine Week deve necessariamente adeguarsi a questo tempo nuovo che stiamo vivendo, ma il presidente Federico Gordini dice: “impariamo a cambiare”. E in effetti mi sembra l’unica possibilità.

 

Non possiamo pensare di rimettere in campo fiere e manifestazioni varie con banchi di assaggio di vini perché non è gestibile il flusso di pubblico che va alle degustazioni. Se dobbiamo evitare assembramenti, baci, abbracci e strette di mano (già ricomparsi come se niente fosse), non possiamo rimettere in campo manifestazioni enogastronomiche che hanno sempre avuto un indotto importantissimo derivato dalla vendita dei ticket al pubblico esterno.

 

D’altra parte non si reggerebbero in piedi senza quei flussi di persone. Ma in questo momento sarebbe avventato farlo, anzi, pericoloso per la salute e per l’economia già a pezzi. Milano Wine Week questa volta si svolge tra il fisico e il digitale.

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