miranda ferrante

COLD CASE ALL’ITALIANA - LA MISTERIOSA MORTE DELLA BALLERINA MIRANDA FERRANTE NEL 1960 E LE INDAGINI PORTATE AVANTI DAL FIGLIO - “MIA MADRE MORÌ IN CIRCOSTANZE SOSPETTE, VENNE ASSASSINATA, PERÒ IL CASO FU INSABBIATO - IN QUELL'ALBERGO NON ERA SOLA. CON LEI, DURANTE L'AGONIA, C'ERA UN UOMO. SI TRATTA DI UN PERSONAGGIO NOTO, UN INDUSTRIALE ROMANO, ALL'EPOCA GIÀ SPOSATO. E’ NATO NEL 1935, O GIÙ DI LÌ. QUESTA STORIA TOCCA LIVELLI ALTI DELL'ARISTOCRAZIA E DELLA POLITICA…”

Fabrizio Peronaci per il “Corriere della Sera - Edizione Roma”

 

MAURIZIO FERRANTE

«Lei, mia madre Miranda, mi ha messo al mondo. Glielo dovevo... Morì in circostanze sospette, sono convinto che venne assassinata, però il caso fu insabbiato. I miei nonni erano gente semplice, cosa potevano fare? E io avevo solo due anni... Ma adesso, finalmente, 60 anni dopo, ho scoperto cosa accadde...».

 

Maurizio Ferrante, impiegato statale a Roma, uomo malinconico e di grande determinazione, serra i pugni e fa una smorfia amara. È una storia d'altri tempi, la sua. Un romanzo d' appendice, con la scena tragica all' inizio e il resto del racconto velato di nostalgia...Un figlio che per una vita intera indaga sulla morte di sua madre, e alla fine, nell' età della pensione, riesce ad afferrare una verità inconfessabile. Mamma sfortunata, di cui non restano che poche foto di scena... Eppure era bellissima e felice, Miranda, prima del fattaccio.

MIRANDA FERRANTE

 

Correva la memorabile estate 1960. La dolce vita di Fellini sbancava i botteghini, Adriano Celentano già spopolava nelle rotonde sul mare, Mina cantava Il cielo in una stanza ma lei, soubrette dalle gambe lunghissime e gli occhioni da cerbiatta, all'improvviso, senza apparente motivo, in una stanza d'albergo moriva. Quando - il mattino dopo - la luttuosa notizia arrivò a Roma, i tanti che l'avevano ammirata all' Ambra Jovinelli, al Volturno e nei night di via Veneto ci rimasero male. Era la più sexy e grintosa, ne avrebbe fatta di strada.

 

E invece Miranda Ferrante, classe 1941, nata a Colleferro da madre operaia e padre giardiniere, scappata di casa giovanissima in cerca di gloria, a 19 anni diventò famosa sì, ma nelle pagine di cronaca nera: fu trovata in coma in un albergo di Montecatini Terme, dove con le altre ballerine si era trasferita per la stagione estiva, e morì in ospedale quella stessa sera del 12 luglio 1960, nella sua vaporosa sottoveste. Overdose di farmaci antistaminici, sentenziò il medico legale. Suicidio, omicidio?

 

MIRANDA FERRANTE

La polizia accreditò l'ipotesi meno compromettente, ma fu subito chiaro che qualcosa non quadrava. Perché Miranda avrebbe dovuto uccidersi? La tragedia della bella ballerina, a furia di gossip e sussurri nel mondo dello spettacolo, finì per essere ammantata di un'aura di mistero e persino di macabro glamour, accostata allo scandalo legato alla morte di Wilma Montesi, qualche anno prima, che aveva portato alle dimissioni del ministro Attilio Piccioni.

 

Nessuno indagò sul serio, però. E l'inchiesta su Miranda si arenò. Ma chi in cuor suo gioì per la rapida archiviazione non poteva immaginare che quel frugoletto figlio unico di padre ignoto, prima accudito in un istituto di suore e poi dalla zia Franca, si sarebbe improvvisato detective. Per sapere tutto su sua madre.

 

Maurizio, il momento della verità è dunque arrivato? Cosa ha scoperto?

«È stato un lavoro duro, ma la ricostruzione è quasi completa. Manca solo un magistrato che ponga il suggello della giustizia. Io capii che Miranda era mia mamma già da bambino, a 6-7 anni: domandavo a mia zia e ai nonni e notavo l'imbarazzo. Come fosse morta e perché, però, l' ho saputa molto dopo».

MIRANDA FERRANTE

 

Come è andata?

«Attorno ai 25 anni, letti i giornali dell'epoca, ho voluto vederci chiaro. Partendo da un dato: non aveva motivo per suicidarsi. Miranda quell'anno stava per compiere il salto nel cinema, tempo dopo a casa di mio nonno arrivò una lettera con l'offerta di un produttore.

Guadagnava bene, poteva permettersi bei vestiti, gioielli, viaggi. Di recente era stata in Spagna. Ho iniziato così una lunga investigazione, supportato dal detective Bernardo Ferro, culminata in un primo esposto presentato nel 2010. Sono andato a Montecatini, ho parlato con tanta gente, raccolto indizi, prove...»

 

Quali?

«Beh, intanto il fascicolo sparito. Abbiamo rivoltato come un calzino la procura di Pistoia, ma gli atti del luglio 1960 ci sono tutti, meno quelli su mia madre. Strano, no? Poi l'autopsia: fu fatta, come ho riscontrato nel 2013 riesumando i resti, tra i quali la calotta cranica segata a metà, però anche i risultati medico-legali sono scomparsi. E infine le reticenze: ho provato a parlare con ex ballerine, fotografi, poliziotti, e quasi tutti si sono chiusi a riccio. Alcuni testimoni però li ho trovati...»

MIRANDA FERRANTE

 

Qualcuno le ha confidato che Miranda fu uccisa?

«Una certezza è questa: mia madre in quell' albergo non era sola. Con lei, durante l'agonia, c'era un uomo. L'ho saputo da persone ben informate. Si tratta di un personaggio noto, un industriale romano, all' epoca già sposato. Io so chi è. La magistratura pure».

 

Ancora in vita?

«Fino a pochi anni fa lo era, non ho aggiornamenti. Nato nel 1935, o giù di lì. Per tutto questo tempo se ne è stato zitto. La Procura di Pistoia ha iniziato a indagare, un viceprefetto mi ha detto che almeno 300 persone conoscono la verità e che la storia di Miranda tocca livelli alti dell'aristocrazia e della politica. Però nel 2014 tutto si è arenato».

 

Ma lei crede o no all'omicidio?

«E' l'ipotesi più realistica. Altrimenti perché tanti segreti? Le somiglianze con il caso Montesi sono palesi».

 

Dopo 60 anni non si potrà incriminare nessuno!

«E dove sta scritto? A volte succede che remoti cold case vengano risolti decenni dopo.

In ogni caso voglio la verità. Se quel signore che era presente e scappò si presenterà chiedendomi scusa, avrò raggiunto il mio obiettivo».

 

Come immagina la mamma di cui non ricorda neanche un abbraccio?

«Come nelle foto: sempre giovane e ferma in un non-tempo. Carattere forte, esuberante. Miranda veniva da una famiglia povera, aveva fatto la terza elementare, ma voleva migliorare la sua condizione. Sin da bambina, diceva a mia nonna che voleva fare l'attrice, e c'era quasi riuscita»

 

Storia letteraria la sua. Interamente volta al passato.

«Non c'è solo rimpianto, mi anima anche una spinta morale. Desidero che mio figlio sappia cosa è successo a sua nonna. Aver perso mia madre e non aver conosciuto mio padre mi ha trasmesso un senso d'incompletezza e di assenza che mi ha spinto a vedere di più il lato negativo delle cose. Ma ora, con la mia indagine, sento di aver raggiunto lo scopo: dare a mia madre la dignità e il ricordo di chi non l'ha dimenticata».

Ultimi Dagoreport

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...