andrea crisanti coronavirus

CRI-SANTI O PECCATORI? – MA LA PROCURA DI BERGAMO, CHE L’HA NOMINATO CONSULENTE, SA CHE CRISANTI NON È NÉ UN MICROBIOLOGO NÉ UN VIROLOGO, MA SOLO UN PARASSITOLOGO CHE ALL’IMPERIAL COLLEGE SI OCCUPAVA DI ZANZARE? – SE LO CHIEDE LA COMUNITÀ SCIENTIFICA DOPO L’ENNESIMA BOUTADE DI CRISANTI, CHE HA DEFINITO UN CUMULO DI “CHIACCHERE” UNO STUDIO SULL’INDEBOLIMENTO DEL VIRUS - CON LA CONSEGUENZA CHE MOLTI CERVELLI HANNO PREANNUNCIATO LA FUGA: NON DALL’ITALIA, MA DA CRISANTI

DAGOREPORT

 

crisanti

Ma lo sa la Procura di Bergamo, che l’ha nominato consulente nell’inchiesta sulla gestione dell’emergenza da coronavirus, che il professor Crisanti non è né un microbiologo né un virologo, ma soltanto un parassitologo che all’Imperial collega di Londra si occupava di zanzare?

 

Ma lo sa la Procura di Brescia che Crisanti non ha mai visto neppure col cannocchiale un paziente né tantomeno un piano di sanità pubblica, quello strumento che ha salvato il Veneto dal fare la fine di Lombardia e Piemonte, del cui successo epidemiologico Zaia ha sempre tributato gli onori a Francesca Russo, siciliana tutta d’un pezzo che dirige il Dipartimento di Prevenzione della Regione?

 

luca zaia in conferenza stampa con francesca russo

Lo sa, infine, la Procura di Brescia, che il Professor Crisanti è in Veneto da pochi mesi e non ha mai fatto altro che refertare campioni a Padova nel più ampio (quasi 3 mila metri quadri di superficie) laboratorio d’Italia messogli a disposizione dalla Regione?

 

luca zaia

Sono le domande, condite con un filo di ironia e scetticismo, che la comunità scientifica si sta ponendo di fronte all’ennesima boutade di Crisanti che la tv e i giornali (sui quali sta molto più che in laboratorio) hanno trasformato nella superstar dei professori, il quale oggi ha definito come un cumulo di “chiacchiere” le anticipazioni di uno studio sulle cause della minor virulenza del Covid 19 condotto fra il San Matteo di Pavia, lo Spallanzani di Roma e la rete delle microbiologie venete.

 

francesca russo

Intanto, all’Università di Padova e nella prestigiosa e antichissima Scuola di Medicina, la rabbia sorda contro Crisanti che tratta tutti gli altri colleghi come degli sprovveduti, monta ogni giorno di più e il Rettore Rosario Rizzuto stenta ormai a contenerla.

 

Con la conseguenza che molti cervelli hanno preannunciato la fuga: non dall’Italia, ma da Crisanti.

 

CRISANTI PERITO INCHIESTA A BERGAMO SU ZONA ROSSA

maria cristina rota a palazzo chigi 1

(ANSA) - BERGAMO, 20 GIU - Sarà il virologo Andrea Crisanti, direttore del laboratorio di Microbiologia e virologia di Padova uno dei consulenti che faranno parte del pool incaricato dalla procura di Bergamo nell'inchiesta per epidemia colposa sulla mancata zona rossa nei comuni di Alzano Lombardo e Nembro, a inizio marzo, e sulle eventuali negligenze all'ospedale di Alzano, che venne riaperto poche ore dopo l'isolamento di un primo paziente positivo al coronavirus, a fine febbraio.

 

"E' la prima volta che vengo chiamato a svolgere un ruolo così delicato e sono molto contento di collaborare con la procura di Bergamo - ha confermato Crisanti a Tpi.it - Ce la metterò tutta per aiutare i pm ad arrivare alla verità". Nei prossimi giorni saranno resi noti anche gli altri componenti del pool di esperti voluto dal procuratore facente funzione Maria Cristina Rota.

ROBERTO RIGOLI

 

CRISANTI: «VIRUS INDEBOLITO? SOLO CHIACCHIERE »

Da www.ilgiornaledivicenza.it

 

«Chi parla dell’infettività di questo virus non sa quello che dice, perchè l’infettività si misura sperimentalmente e sull’uomo non è possibile fare nessun esperimento e non esiste un modello animale. Senza numeri e senza misura non è scienza, sono solo chiacchiere».

quarantena e posti di blocco a vo' euganeo 8

 

Così il professor Andrea Crisanti, direttore del Dipartimento di microbiologia e virologia di Padova, stronca l’indagine sui risultati dei tamponi realizzata dalla Regione e presentata ieri dal collega Roberto Rigoli, coordinatore delle microbiologie del Veneto, secondo la quale il Coronavirus si starebbe in sostanza «spegnendo».

 

«Siccome non è possibile fare sperimentazioni di infettività sull’uomo - aggiunge Crisanti -, nessuno sa qual è la dose infettiva di questo virus e non c’è nulla da commentare: non si può commentare con un argomento scientifico una cosa che non è Scienza».

 

CORONAVIRUS: RIGOLI,BASSA INFETTIVITÀ VALUTATA SU DUE FRONTI

ANDREA CRISANTI

(ANSA) - "La bassa/assente infettività èstata valutata su due  fronti: il primo epidemiologico monitorando i contatti stretti dei pazienti con carica bassa, il secondo seminando su colture cellulari i campioni appartenenti sempre a pazienti con c.t. alto (bassa carica).

 

Dati preliminaridi un lavoro condotto dal prof. Baldanti dimostrano che solo un`esigua minoranza di questi campioni risulta positiva in colture cellulari confermando altri recenti dati di letteratura internazionale". Replica così Roberto Rigoli, vice presidente dell`associazione Microbiologi Clinici Italiani, agli attacchi del collega Andrea Crisanti, che aveva definito "chiacchiere" lo studio sui tamponi dal quale emergerebbe un "indebolimento" de lvirus.

 

CORONAVIRUS: RIGOLI,BASSA INFETTIVITÀ VALUTATA SU DUE FRONTI

OSPEDALE DI PADOVA

(ANSA) - Sul fatto che "i ragionamenti riportati dal sottoscritto sono solo chiacchiere – aggiunge Rigoli - ricordo che, in accordo con il Presidente dell`Associazione Microbiologi clinici Italiani dottor Pierangelo Clerici, con la professoressa Maria Capobianchi responsabile del laboratorio di Virologia dello Spallanzani di Roma, e con il Professor Fausto Baldanti responsabile del laboratorio di Microbiologia del Policlinico San Matteo di Pavia, è stato deciso di mettere in discussione l`interpretazione del dato proprio alla luce della discordanza tra manifestazioni cliniche, andamento epidemiologico e positività al test eseguito in PCR- RT.".  "In particolare - sottolinea il virologo - la discordanza appare chiara nei pazienti clinicamente guariti con C.T. elevati(bassa carica)".

 

ANDREA CRISANTI

"In accordo con il Presidente Amcli e i componenti del direttivo - conclude Rigoli - ribadisco il concetto che il confronto aperto tra tutti rappresenta l`unica via per vincere la guerra verso questo nuovo agente patogeno".

crisantiANDREA CRISANTI 1

 

quarantena e posti di blocco a vo' euganeo 3quarantena e posti di blocco a vo' euganeo 1quarantena e posti di blocco a vo' euganeo 2

roberto rigoliROBERTO RIGOLI 1

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…