scuola alunni

DALLE CULLE VUOTE ALLE SCUOLE DESERTE È UN ATTIMO - QUASI 70MILA ALUNNI IN MENO NELLE AULE ITALIANE DA SETTEMBRE E L’INCUBO DI UN RIDIMENSIONAMENTO DEGLI ORGANICI ALLE PORTE: UN'EMORRAGIA DEGLI ISCRITTI CHE NON SI ARRESTA DA ANNI CON UN TOTALE DI OLTRE 188MILA ALUNNI IN MENO NEI QUATTRO ANNI - E I DATI DEL FUTURO NON SONO CONFORTANTI SOPRATTUTTO PER IL SUD DOVE SI ANDRÀ VERSO LA DESERTIFICAZIONE PER COLPA DELLE POLITICHE PER LE FAMIGLIE INESISTENTI E…

Flavia Amabile per "La Stampa"

 

scuola

Quasi settantamila alunne e alunni in meno nelle aule italiane da settembre. Domani sera alle 19 al Miur il ministro dell' Istruzione Marco Bussetti avrà davanti i sindacati della scuola e alcuni dati per nulla confortanti come questo. Il ministro dovrà esaminarli per decidere l' organico del prossimo anno, che i rappresentanti dei lavoratori temono di vedere ridimensionato, ma sarà anche l' occasione per affrontare un tema di enorme impatto sociale per l' Italia.

 

Il calo degli iscritti al prossimo anno è un indice di sconfitta per tutti e, in particolare, per un governo che sostiene di voler aiutare le famiglie. «È il frutto del normale andamento demografico che risente dei periodi di crisi economica e poi si riflette sulla popolazione scolastica. Alla luce di questo, stiamo valutando di aprire un dialogo per rivedere i parametri sulle autonomie scolastiche in maniera più tarata sul territorio», commenta il ministro.

 

scuola

Il futuro Dalle tabelle sulle iscrizioni risulta che al prossimo anno si sono iscritti 69.256 studentesse e studenti in meno, un calo dello 0,9% che assume dimensioni diverse se si considera l' andamento degli ultimi tre anni, in diminuzione costante e crescente. Oltre 45mila in meno nel 2016/17 rispetto all' anno precedente.

 

Altri 67.754 in meno nell' anno successivo e 75.215 quest' anno scolastico rispetto al precedente. In totale si sono persi 188.583 alunne e alunni nei quattro anni scolastici a partire dal 2015/16, con un calo del 2,4%.

scuola

 

E in futuro non si intravedono segnali di miglioramento.

Anzi. Le altre tabelle all' esame del ministro e dei sindacati mostrano un calo di 369.057 studenti nei prossimi cinque anni in tutt' Italia, quasi quanto una città come Bologna o Firenze.

 

Se andiamo a vedere i dati regionali, il calo è più evidente al Sud e un po' minore al Nord ma c' è una sola regione dove di anno in anno non si assiste a una diminuzione delle alunne e degli alunni presenti in classe, è l' Emilia Romagna, che a settembre porterà 1484 alunne e alunni in più nelle sue aule.

 

scuola

Il record negativo spetta alla Basilicata dove da settembre entreranno nelle aule 1742 studentesse e studenti in meno, un calo del 2,23%, in Calabria 5418 con un calo dell' 1,96%, in Puglia 11.202 in meno con un calo dell' 1,91% e in Campania altri 15.535 in meno con un calo dell' 1,77%. In totale nelle regioni del Sud si perdono 48.570 alunne e alunni, il 70% del totale italiano.

 

Lo scenario Nei prossimi cinque anni a sedersi in classe saranno 202.593 giovani in meno al sud, il 54,75% del totale italiano.

Questo vuol dire che in futuro la demografia diventerà sempre di più un problema anche per le regioni del nord.

 

scuola lezioni di islam modenese

«Il Sud si sta avviando alla desertificazione - commenta Maddalena Gissi, segretaria generale Cisl scuola - ma in tutt' Italia ci troviamo di fronte a un calo senza precedenti. Vogliamo capire che cosa intende fare il governo. Mancano le politiche per la famiglia, le politiche sociali e i sostegni per garantire alle coppie che stanno costruendo il loro nucleo la possibilità di andare oltre il primo figlio. Appaiono in difficoltà anche regioni come Piemonte, Lombardia o Veneto, tradizionalmente più ricche. L' unica a resistere è l' Emilia Romagna per la capacità di fare rete dei servizi sociali e di fornire sostengo alla donna che lavora».

 

scuola lezioni di islam modenese

Pino Turi, segretario generale Uil Scuola: «Incontreremo il ministro e speriamo che il governo colga l' occasione per mantenere il finanziamento allo stesso livello di quest' anno in modo da permettere alla scuola di rifinanziarsi e agli insegnanti di mantenere il livello di retribuzione. Siamo all' ultimo posto nel livello dei salari tra i Paesi Ue e il governo ha il coraggio di proporci l' autonomia differenziata, che non è altro che un modo per realizzare ulteriori risparmi».

 

scuola lezioni di islam modenese

Dall' incontro di domani, insomma, i sindacati chiederanno garanzie per gli insegnanti e per l' intero sistema. Maddalena Gissi: «In quella sede capiremo davvero chi è il ministro, se ha ottenuto impegni da parte del premier per assegnare finalmente alla scuola il suo ruolo naturale di volano per la crescita dell' Italia». In caso negativo? Già proclamato lo sciopero generale il 17 maggio, dieci giorni prima delle elezioni europee.

scuolascuola

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO