DIAVOLO DI UN PRESIDENTE - UN DOCUMENTARIO SU DISCOVERY+ ESPLORA LA POSSIBILITA' CHE LA CASA BIANCA SIA INFESTATA DA UNA PRESENZA DEMONIACA - TUTTO SAREBBE INIZIATO NEL 1853, QUANDO FRANKLIN PIERCE DIVENTO' IL QUATTORDICESIMO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI - POCHE SETTIMANE DOPO, IL FIGLIO BENNY MORI' DURANTE IL DERAGLIAMENTO DI UN TRENO E...

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Dagotraduzione dal Daily Beast

 

Demon in The White House Demon in The White House

«Come possiamo tracciare una linea tra ciò che è reale e ciò che non lo è?" chiede uno dei tanti esperti e autori del paranormale presenti in “Shock Docs: Demon in the White House”. Quando si tratta di uno speciale Discovery+, la risposta è semplice.

 

In anteprima su Discovery+ il 26 novembre, andrà in onda “Shock Docs: Demon in the White House”, un documentario che si sforza di dipingere la residenza di 1600 Pennsylvania Avenue come la casa infestata da una presenza demoniaca. Secondo i testimoni che partecipano al "documentario" del regista Brook Linder, questo ha senso perché nessuna residenza è segreta come la Casa Bianca, e i luoghi segreti sono ovviamente focolai di attività paranormali.

 

Demon in The White House 2 Demon in The White House 2

Inoltre, dovremmo essere tutti immensamente spaventati, perché i demoni sono intenti a manipolare i vivi, e quindi potrebbe non esserci pericolo più grave affrontato dall'America di uno spirito malvagio che attacca un presidente. È, infatti, «una questione di sicurezza nazionale».

 

Il nostro lungo incubo spettrale inizia nel 1853, quando Franklin Pierce diventa il quattordicesimo presidente degli Stati Uniti. Poche settimane dopo che Pierce ha vinto le elezioni, suo figlio Benny muore durante l’orribile deragliamento di un treno. La tragedia scuote il clan Pierce e in particolare la moglie di Pierce, Jane, una donna "malinconica" che allevata come una rigorosa calvinista dal padre predicatore. Jane reagisce a questa perdita scrivendo lettere al figlio perduto Benny. Secondo “Demon in the White House”, si serve anche delle sorelle Fox, allora famose per essere in grado di comunicare con i morti attraverso le sedute spiritiche. In poco tempo, alla Casa Bianca si diffonde la voce che Jane parla con il figlio morto.

 

BUSH ALLA CASA BIANCA BUSH ALLA CASA BIANCA

Jane è entrata in contatto con suo figlio morto? Chi lo sa! Tuttavia, “Demon in the White House” si rifiuta di lasciare che la verità si frapponga a un buon racconto, e così abbondano le scene in cui Jane e le sorelle Fox, sedute attorno a un tavolo, chiedono a Benny di rispondere loro bussando una volta per sì e due per no. In quelle e in innumerevoli altre sequenze, un demone alto, scuro e dagli occhi rossi si materializza invariabilmente nell'angolo della stanza o direttamente dietro una persona ignara. In tutto, i soggetti dell'intervista speculano su eventi e idee che vengono poi visualizzati come fatti. Tale congettura si costruisce poi su sé stessa, fino a quando non si forma una finta narrativa generale basata su nient'altro che fantasiose congetture.

 

fuochi d'artificio alla casa bianca fuochi d'artificio alla casa bianca

Questo modus operandi raggiunge il suo apice verso la fine del racconto sui Pierce, che si può sintetizzare così: i Pierce hanno condotto sedute spiritiche alla Casa Bianca; si sono messi in contatto con Benny; hanno poi stabilito che Benny era in realtà uno spirito malvagio che si fingeva il ragazzo morto; altri hanno iniziato a preoccuparsi che i Pierce fossero controllati dalle forze sataniche; i Pierce assoldono così un prete per eseguire un esorcismo alla Casa Bianca. Letteralmente niente di tutto ciò è verificabile in modo definitivo, e un paio di testimoni stanno attenti a dire che solo alcune di queste cose potrebbero essere accadute. Tuttavia, il documentario li presenta come autentici incidenti storici.

 

uffici vuoti alla casa bianca uffici vuoti alla casa bianca

La follia di “Demon in the White House” non si ferma qui, ma si apre all'idea che Pierce abbia firmato il Kansas-Nebraska Act, che ha accresciuto le tensioni interne sulla schiavitù, provocando la violenza del "Bleeding Kansas" del 1854-1859, sotto l'influenza dei demoni, insinuando così che la guerra civile che ne seguì fu opera dei servi di Belzebù.

 

Su Abraham Lincoln il discorso cambia. Come Pierce, Lincoln perde un figlio di 11 anni e la moglie Mary Todd si affida a un sensitivo. Ma quel medium, Charles Colchester, può anche aver previsto l’omicidio del presidente prima che avvenisse, ma aveva anche legami con l’assassino di Lincoln, John Wilkes Booth, e quindi potrebbe essere un impostore o un cospiratore.

 

la casa bianca nella notte la casa bianca nella notte

Tutto in “Demon in the White House” è o assurdamente esagerato (un’istantanea viene definita «La più incredibile fotografia di fantasmi mai scattata») o descritto con il tipo di banalità più ottuso che si possa immaginare («Non c'è niente di peggio di quando tuo figlio è malato e ti senti impotente», dice uno scrittore). Allo stesso tempo, il regista Linder impreziosisce il procedimento con incessanti ricostruzioni drammatiche, illustrazioni di libri spaventose e modifiche sconvolgenti.

 

Sono incluse abbondanti menzioni della carneficina della Guerra Civile e delle successive calamità nazionali - che si tratti dell'assassinio di JFK, del Vietnam o dell'11 settembre - per amplificare ulteriormente l'atmosfera mortale generale. Ahimè, non sorprenderà nessuno sentire che quegli eventi non sono stati orchestrati dal re degli inferi, anche se “Demon in the White House” sostiene il contrario.

 

casa bianca casa bianca

Con l’eccezione di Michelle Gullion, direttrice presso la National First Ladies' Library, che ha raccontanto le nozioni di base sulle mogli dei presidenti, non c'è un oratore persuasivo rispettabile in “Demon in the White House”. Lo speciale si concentra quasi solo sul XIX secolo, soffermandosi velocemente su immagini di Reagan, Clinton e Biden e dedicando 15 secondi alla figlia di George W. Bush, Jenna, che racconta di presenze spettrali che si manifestavano con telefonate nel cuore della notte e una musica anni ’20 che proveniva dal camino.

 

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