domenico arcuri lucia azzolina banchi a rotelle

IL DISASTRO DEL GOVERNO SULLA SCUOLA: I BANCHI A ROTELLE, I BUS, I TAMPONI, OTTO MESI DI ERRORI E DI RITARDI - RISULTATO? ALLA RIPRESA DEL 2021, 16 REGIONI HANNO TENUTO A CASA GLI STUDENTI PIÙ GRANDI - LA CISL TRASCINA SUL BANCO (A ROTELLE?) DEGLI IMPUTATI LA MINISTRA AZZOLINA: “SI ASSUMA LE SUE RESPONSABILITA’” – ARCURI E IL BANDO PIU’ PAZZO DEL MONDO - LA MINCHIATA DELLA DIDATTICA AL 50%: NON CI SONO I PC E LE CLASSI POLLAIO RESTANO

Corrado Zunino per "la Repubblica"

 

PAOLA DE MICHELI

La ministra dell' Istruzione, e il suo governo, sulla scuola sono arrivati sempre tardi. Nella stagione più difficile, il 2020. Sui banchi, sul piano trasporti. Sull' arruolamento degli insegnanti e dei bidelli. Lavorando in un castello fragile, costruito su decine di migliaia di docenti precari, sotto solai instabili e dentro stanze scomode, il ritardo accumulato ha fatto sì che, alla ripresa del 2021, sedici regioni abbiano tenuto a casa gli studenti più grandi.

 

LUCIA AZZOLINA

Gli istituti superiori, quasi tre milioni di ragazzi. Non è stata una questione di governatori traditori, il patto del 23 dicembre, i trasporti rinforzati e i doppi turni. «Lucia Azzolina si assuma le sue responsabilità», dice la segretaria della Cisl, Annamaria Furlan. La verità è che la scuola non era pronta, undici mesi dopo l' arrivo del coronavirus in Italia, a un rientro in presenza.

 

alunno solo a scuola 1

Il 4 aprile, tutto è chiaro L' insicurezza in classe - ora certificata da lavori statistici, epidemiologici - ha una data lontana in questo anno in cui non si poteva perdere un giorno. Il 4 aprile. È nei verbali del Comitato tecnico scientifico.

 

lucia azzolina by osho

Quel giorno, verbale 44, con l' epidemia già pandemia, le classi chiuse da un mese o un mese e mezzo, il Cts scriveva: «Nessuno dei modelli matematici prende in esame la riapertura delle scuole». E cinque giorni dopo, a una ministra che ipotizza ritorni in aula dopo Pasqua, il consesso ribadisce con garbo istituzionale: «Suggeriamo il mantenimento della sospensione dell' attività di didattica frontale fino all' inizio del prossimo anno scolastico ». Chiaro. Azzolina, nei salotti tv e pure nelle sedi istituzionali, insiste: proviamo a rientrare dopo le feste laiche, faremo una Maturità completa. No, non bocceremo nessuno.

 

LUCIA AZZOLINA

Si sofferma sull' anno in corso ritardando la preparazione alla riapertura scolastica di settembre.

 

Glielo dice il mondo della scuola, il 13 aprile. Il suo sottosegretario, Giuseppe De Cristofaro, allora: «È il momento di trovare tre miliardi per la scuola italiana». Serve il rinnovo del contratto per i docenti e un aumento in busta paga: i carichi di questa rinascita peseranno sulle spalle degli insegnanti.

 

La provveditrice del Veneto, Carmela Palumbo, già direttrice generale del vecchio Miur, indica la strada della didattica mista: non alienante come quella a distanza, non pericolosa come quella in presenza. «Spiegazioni online e verifiche in classe, a gruppi». Il ministero boccia tutto, soprattutto i soldi ai docenti. E non c' è un contropiano.

 

Arcuri Conte

Racconta Miozzo: «Il Cts si è occupato di scuola 49 volte in 40 sedute, ventisette volte solo per la ripartenza dell' anno scolastico, ma dal ministero non abbiamo ricevuto richieste per il ritorno in classe prima dell' estate».

 

Il Comitato tecnico scientifico inizia a costruire la difesa della scuola il 28 maggio, 109 giorni prima della riapertura, e si capisce subito che la strada necessaria è il dimezzamento di molti classi e il raddoppio dei turni. Lo scrive Patrizio Bianchi, presidente di una commissione insediata dalla stessa ministra. I diciotto esperti a fine maggio producono queste indicazioni: «Lezioni di 40-50 minuti, aumento tra 80 e 120 mila docenti, un' immunità Covid per i presidi». Librone nel cassetto e, come ricorderà Bianchi, «nessun dibattito nel Paese».

 

Giuseppe Conte e Lucia Azzolina by Osho

Gli errori nelle assunzioni Non arriveranno per tempo neppure docenti di ruolo e supplenti. La ministra prende due decisioni che fanno saltare il banco. Si oppone all' assunzione diretta di trentaduemila precari e chiede il concorso in una fase di pandemia in discesa. Si rischia la prima crisi di governo e se ne esce con una mediazione del premier che, comunque, non porterà docenti in cattedra al primo settembre.

FOTO DI UN BIMBO DAVANTI ALLA SCUOLA CHIUSA

 

Azzolina, poi, decide di prendere lo strumento con cui si regola l' arruolamento a scuola - le Graduatorie provinciali - e le trasforma in un file online. Idea con un senso, ma applicata - per 753.750 aspiranti insegnanti - il 22 luglio, fuori tempo massimo. Le due settimane di inserimento dati sono un incubo di "error" e curriculum gonfiati, le chiamate agli uffici scolastici si protrarranno per mesi con un filo conduttore: rese pubbliche la notte, saranno ritirate il pomeriggio successivo.

DOMENICO ARCURI GIUSEPPE CONTE

 

Questi vuoti contribuiscono a rendere l' ottobre della pandemia in salita e dei prof in quarantena un puzzle da incubo: presidi stremati dal lavoro estivo non riescono a comporre l' orario, i ritardi delle Asl nel comunicare le positività lasciano le classi nude.

 

 

LUCIA AZZOLINA

ià, il ritardo, e le scelte estemporanee. Quando le Regioni rivelano che una legge del 1975 consente agli alunni di restare tutti in aula mantenendo un metro di distanza da bocca a bocca, il ministero dimentica il progetto di smezzare le classi e si affida ai banchi ristretti.

 

alunno solo a scuola 3

Una lettera della ministra al commissario Arcuri, il 30 giugno, fa partire il bando più pazzo del mondo, chiuso, riaperto, richiuso: porterà i suoi 2,4 milioni di banchi a (quasi) tutte le scuole del Paese soltanto a novembre. Ma la scuola non era partita il 14 settembre? Nessuna discussione si avvia nel Paese sull' effetto aerosol in stanze chiuse. Nessun investimento sui filtri alle finestre, l' areazione forzata.

 

Gli atti del Cts messi in fila ricordano che già al 23 giugno gli scienziati chiedono test sierologici per tutto il personale scolastico. La prima Regione a intervenire sarà il Piemonte, il 4 gennaio 2021. Di trasporto pubblico e orari da concertare con i presidi gli scienziati pubblici ne parlano la prima volta il 18 aprile 2020. I ministri De Micheli, Boccia, Speranza e Azzolina non apriranno un tavolo sul tema. Dovranno intervenire i prefetti.

paola de micheli question time senatocoronavirus incidenza del contagio nelle scuole alunno solo a scuola 2indicatore di gravita' del contagio nelle scuole lucia azzolina

Ultimi Dagoreport

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?

matteo piantedosi khalifa haftar giovanni caravelli

FOLLOW THE MONEY! - DIETRO AL RESPINGIMENTO DI PIANTEDOSI IN LIBIA, PROBABILMENTE, CI SAREBBE IL VIL DENARO! SADDAM HAFTAR, FIGLIO DEL GENERALISSIMO KHALIFA E GOVERNANTE DI FATTO DELLA CIRENAICA, AVREBBE CHIESTO ALL'ITALIA UN SOSTEGNO ECONOMICO PER "GESTIRE" I MIGRANTI (TENERLI IN GABBIA SENZA FARLI PARTIRE), COME QUELLO CHE ROMA CONCEDE AL GOVERNO DI TRIPOLI - L'AISE DI CARAVELLI, CHE HA OTTIMI RAPPORTI CON HAFTAR JR, TANTO DA AVERLO PORTATO IN ITALIA PER UN TOUR DEI MINISTERI (UN MESE FA HA INCONTRATO PIANTEDOSI, CROSETTO E TAJANI), HA CONTATTATO GLI 007 DI GRECIA E MALTA, PER CHIEDERE DI CONDIVIDERE L'ESBORSO. QUELLI HANNO RISPOSTO "NO, GRAZIE" - E COSÌ, È PARTITA LA "RITORSIONE" DEGLI HAFTAR, CHE HANNO ORGANIZZATO LA TRAPPOLA PER LA DELEGAZIONE EUROPEA (COMPOSTA OLTRE A PIANTEDOSI DAI MINISTRI DI GRECIA E MALTA)

giusi bartolozzi almasri giorgia meloni carlo nordio

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA TRA LE MANI IL CAPRO ESPIATORIO PERFETTO PER LA FIGURACCIA SU ALMASRI: GIUSI BARTOLOZZI, CAPO DI GABINETTO DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, NORDIO. DEL RESTO, È UNA MAIL DELLA “ZARINA” A DIMOSTRARE CHE A VIA ARENULA SAPESSERO DELL’ARRESTO DEL TORTURATORE LIBICO GIÀ DOMENICA 19 GIUGNO, E NON LUNEDÌ 20, COME SEMPRE SOSTENUTO DA NORDIO – DI FRONTE ALL’IPOTETICA CACCIATA DELLA BIONDISSIMA GIUSI, PERÒ, NORDIO S’È SUBITO OPPOSTO: GIAMMAI! D'ALTRONDE LA DECISIONE, SECONDO IL MINISTRO, È STATA PRESA DIRETTAMENTE A PALAZZO CHIGI…