marco travaglio adriano sofri

DOPPIO STATO – TRAVAGLIO SPALANCA LA SCATOLA NERA DELLE STRAGI DI STATO: “BOLOGNA, PIAZZA FONTANA, CALABRESI, MORO, CAPACI, VIA D’AMELIO. NON SONO UNA SERIE DI FATTI ISOLATI E SLEGATI: C'E' UNA REGIA SUPERIORE" - ''SAPPIAMO MOLTO ANCHE DI FEDERICO UMBERTO D'AMATO, CAPO DELL'UFFICIO AFFARI RISERVATI DEL VIMINALE CHE NEL '69 FABBRICA LA VELINA SULLA PISTA ANARCHICA DI PIAZZA FONTANA. E, DOPO IL DELITTO CALABRESI, VA PIÙ VOLTE A TROVARE IL MANDANTE ADRIANO SOFRI PER COMMISSIONARGLI UN ALTRO "MAZZETTO DI OMICIDI" (L'HA RACCONTATO SOFRI, SENZA SPIEGARE QUALI OMICIDI E DA COSA NASCESSE TANTA CONFIDENZA)"

Marco Travaglio per "il Fatto quotidiano”

 

strage alla stazione di bologna

Piazza Fontana, delitto Calabresi, delitto Moro, strage di Bologna, Capaci e via D' Amelio, bombe di Roma, Firenze e Milano, trattativa Stato-mafia. A dispetto della visione unitaria di pochi magistrati, giornalisti e storici squalificati come complottisti e acchiappa-teoremi, la narrazione mainstream ha sempre respinto la teoria del "doppio Stato", spacciando le varie tappe della strategia della tensione di destra e di sinistra come una serie di fatti isolati e slegati, senz' alcuna regìa superiore.

 

giorgio napolitano

Nel 2009 il presidente Giorgio Napolitano, lo stesso che da ministro dell' Interno si era vantato di non "aprire gli armadi" del Viminale, impose urbi et orbi la linea negazionista, intimando di smetterla con il "fantomatico doppio Stato". Come se il capo di uno Stato democratico potesse mettere la camicia di forza alla ricerca storica e alle indagini giudiziarie e giornalistiche.

MORO BRIGATE ROSSE

 

MARCO TRAVAGLIO

Infatti poi tentò di deviare le indagini palermitane sulla Trattativa, colpevoli di smascherare il doppio Stato che combatteva la mafia e intanto trescava con essa. Ora l' inchiesta di Bologna sulla strage spalanca la scatola nera del doppio Stato e dipinge un quadro sconvolgente che, se reggerà al processo, riscriverà gli ultimi 50 anni di storia: le stesse strutture statali, le stesse organizzazioni eversive e gli stessi massoni pilotavano direttamente od orientavano a distanza (anche a loro insaputa) terroristi e mafiosi, usandoli come manovalanza a buon mercato per disegni concepiti altrove: per affogare nel sangue e nella restaurazione ogni vagito di cambiamento. Nel 1969 Piazza Fontana contro il primo centrosinistra e il '68. Nel 1978-'80 via Fani e Bologna contro l' intesa Moro-Berlinguer.

 

licio gelliberlusconi dell'utri

Nel 1992- '93 le stragi e poi FI contro la rivoluzione legalitaria dei maxiprocessi alla mafia e a Tangentopoli. Gli indagati di Bologna sono impresari della violenza, della paura e del gattopardismo che collegano mezzo secolo di "destabilizzazioni stabilizzanti", ordite non per rovesciare l' ordine costituito, ma per imbalsamarlo e vaccinarlo da ogni rischio di cambiamento.

 

Licio Gelli debutta nel 1944 come doppiogiochista fra repubblichini, Alleati e partigiani.

ALDO MORO IL COVO BR DI VIA GRADOLI

Nel '70 è acceleratore e poi frenatore del golpe Borghese. Capo della loggia P2 che raduna il Gotha di politica, 007, magistratura, Arma, Gdf e giornalismo. Estensore del Piano di Rinascita poi copiato da Craxi e B., depistatore del caso Moro e della strage di Bologna (di cui ora risulta il mandante). Nel '93 è in contatto coi mafiosi e i "neri" che, sotto le bombe, preparano l' entrata in politica di "Leghe meridionali" poi rimpiazzate da Forza Italia del confratello B. e del mafioso Dell' Utri.

federico umberto d'amato

 

Sappiamo molto anche di Federico Umberto D' Amato, capo dell' Ufficio Affari Riservati del Viminale che nel '69 fabbrica la velina sulla pista anarchica di Piazza Fontana. E, dopo il delitto Calabresi, va più volte a trovare il mandante Adriano Sofri per commissionargli un altro "mazzetto di omicidi" (l' ha raccontato Sofri, senza spiegare quali omicidi e da cosa nascesse tanta confidenza).

 

ADRIANO SOFRI

Personaggio trasversale, tanto da comparire nelle liste P2 ed essere intimo amico del principe Caracciolo, editore con Scalfari e De Benedetti del gruppo Espresso (e Repubblica) che per anni gli affidò sotto pseudonimo la rubrica di gastronomia.

Ora i Pg di Bologna lo additano fra i mandanti della strage alla stazione. Poi c' è Paolo Bellini, altro uomo-cerniera tra delitti, stragi e misteri: estremista nero di Avanguardia nazionale, esperto d' arte, confidente del Sismi, fuggitivo in Brasile sotto falso nome, arrestato nel 1999 quando confessa dieci omicidi per conto della 'ndrangheta più quello misterioso di Alceste Campanile (militante di Lotta continua).

francesca mambro e giusva fioravanti

 

vittime della strage di bologna

Un filmato amatoriale lo immortalerebbe sulla scena della strage di Bologna e ne farebbe il quarto esecutore materiale, insieme ai Nar Fioravanti, Mambro, Ciavardini e Cavallini. A fine 1991, quando Riina riunisce la Cupola a Enna per pianificare la strategia politico-stragista, anche lui si trova miracolosamente a Enna. Il 6 marzo '92 un altro neofascista, Elio Ciolini, già coinvolto nelle indagini su Bologna, scrive dal carcere a un giudice per preannunciargli "nel periodo marzo-luglio fatti intesi a destabilizzare l' ordine pubblico", fra cui "sequestro ed eventuale 'omicidio' di esponente politico Psi, Pci, Dc, sequestro ed eventuale 'omicidio' del futuro presidente della Repubblica".

 

strage alla stazione di bolognamassimo ciancimino processo sulla trattativa stato mafia 2

Sette giorni dopo Cosa Nostra uccide Lima e prepara altri delitti eccellenti ai danni del premier Andreotti, candidato al Quirinale, e dei suoi ministri Mannino, Martelli e Andò. Il 23 maggio, la strage di Capaci. I carabinieri del Ros trattano con Ciancimino e intanto Bellini incontra uno dei killer di Capaci, Nino Gioè, per negoziare con i carabinieri del Nucleo artistico la riconsegna di opere d' arte rubate dalla malavita in cambio di alleggerimenti del 41-bis: trattativa interrotta per lo strano "suicidio" di Gioè in carcere dopo la visita di strani 007.

 

L AGGUATO DI VIA FANI DELLE BRIGATE ROSSE PER RAPIRE ALDO MOROgiulio andreotti

Manca il caso Moro: a Bologna è indagato pure Domenico Catracchia, amministratore di un noto condominio di via Gradoli a Roma, per falsa testimonianza sui suoi rapporti con Vincenzo Parisi, ex capo del Sisde e poi della Polizia, anche lui coinvolto nella Trattativa. In via Gradoli le Br avevano un covo strategico durante il sequestro Moro, emerso da una "seduta spiritica" svelata da Prodi a Cossiga e ignorata dalle forze dell' ordine, che andarono a cercarlo nell' omonimo comune della provincia. E in via Gradoli anche i terroristi neri dei Nar avevano due covi, affittati dalle stesse immobiliari legate al Sisde che ospitavano i rossi.

marco travagliolicio gelli

 

Tutte coincidenze, si capisce. Pur di non parlare di doppio Stato. E dimenticare che un piduista è stato, negli ultimi 25 anni, il premier più longevo della storia repubblicana.

strage alla stazione di bolognastrage alla stazione di bolognastrage alla stazione di bologna 2 agosto 1980 1licio gelli a villa wanda 1strage alla stazione di bolognaALDO MORO IL COVO BR DI VIA GRADOLIstrage alla stazione di bologna 2 agosto 1980 2strage alla stazione di bolognastrage alla stazione di bolognastrage alla stazione di bolognastrage alla stazione di bologna

Ultimi Dagoreport

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE...