cosimo di lauro

È GIALLO SULLA MORTE DI COSIMO DI LAURO, IL BOSS "CON IL CODINO", PER ANNI CAPO DELLA CAMORRA DI SECONDIGLIANO: IL 49ENNE È STATO RITROVATO PRIVO DI VITA NELLA SUA CELLA DEL CARCERE DI MILANO OPERA DOVE STAVA SCONTANDO ERGASTOLI PER GLI OMICIDI COMMESSI DURANTE LA PRIMA FAIDA DI SCAMPIA CHE AVEVA PROVOCATO 100 MORTI IN OTTO MESI – I SUOI AVVOCATI AVEVANO CHIESTO DI SOTTOPORLO A UNA PERIZIA PSICHIATRICA PERCHÉ IL SOSPETTO È CHE SOFFRISSE DI TURBE PSICHICHE, MA…

Fabio Postiglione per www.corriere.it

 

cosimo di lauro 8

«Si comunica che il suo assistito è deceduto alle ore 7.10». E’ morto questa mattina al carcere di Milano Opera Cosimo Di Lauro, il boss con il codino, per anni capo della camorra di Secondigliano (Napoli) e in carcere dal 2005 quando fu arrestato dai carabinieri in una casa bunker nel quartiere nord della città. Cosimo Di Lauro, 49 anni, figlio del boss Paolo, era detenuto al carcere duro e stava scontando ergastoli per gli omicidi commessi durante la prima faida di Scampia, quella che ha provocato oltre 100 morti in otto mesi.

 

cosimo di lauro 7

Il boss con il codino

Cosimo Di Lauro, il boss stragista, la mente che ha voluto la feroce faida tra le Vele di Scampia è morto questa mattina al carcere di Milano Opera. Era in galera dal 21 gennaio del 2005, da quando fu arrestato perché ritenuto il mandante dei primi omicidi che portarono alla guerra tra il suo clan, e l’ala scissionista degli Amato-Pagano. Era al carcere duro e questa mattina i suoi avvocati difensori Saverio Senese e Salvatore Pettirossi hanno ricevuto dall’ufficio matricola un fax classificato come: Urgentissimo. Quattro righe scritte al computer.

cosimo di lauro 6

 

Oggetto: «Detenuto al 41 bis Cosimo Di Lauro, nato a Napoli l’8 dicembre 1973. Con riferimento al detenuto indicato in oggetto, si comunica che in data odierna alle 7.10 ne è stato constatato il decesso. Cordiali saluti». Il boss con il codino, che quando fu arrestato indossava giubbotto di pelle e jeans attillati, e che divenne la prima icona del male ai tempi di internet, è morto nella sua cella. Ed è giallo sulle cause della sua morte. Gli avvocati avevano chiesto di sottoporlo a una perizia psichiatrica perché il sospetto è che soffrisse di turbe psichiche ma non è mai stato visitato.

cosimo di lauro 5

 

Giallo sulle cause della morte

Aveva turbe psichiche, allucinazioni, rifiutava la terapia, non voleva incontrare i familiari. Nel 2018 gli avvocati di Cosimo Di Lauro, Saverio Senese e Salvatore Pettirossi, avevano chiesto ai giudici della terza Corte d’Assise di Napoli di «sospendere il giudizio e di disporre una perizia psichiatrica» per accertare «le condizioni di salute psicofisica» e la capacità «di stare coscientemente al processo». «Assume dosi massicce di psicofarmaci somministrati da anni come ad un paziente psichiatrico». Per i legali di Cosimo, le cui cause della morte saranno accertate dall’autopsia, in carcere non ci doveva restare, e doveva essere sottoposto a cure specifiche.

cosimo di lauro 4

 

E già oltre dieci anni fa, il 15 gennaio del 2008 arrivò la prima perizia di parte «che dimostra come le attuali condizioni di salute, lungi dall’essere nate improvvisamente o per effetto di una simulazione, ma siano piuttosto il risultato di un lento processo». I medici parlavano di ansia, disturbi mentali e comportamenti bizzarri «come ridere a crepapelle anche nel cuore della notte». 

 

La Procura di Milano ha disposto una consulenza medico legale e tossicologica per chiarire le cause della morte, nonché quali fossero le condizioni di salute nell’ultimo periodo di Cosimo Di Lauro. Il pm di turno Roberto Fontana ha aperto un fascicolo per omicidio colposo a carico di ignoti, un atto «prudenziale» appunto per svolgere l’autopsia e gli accertamenti medico legali e tossicologici. A quanto si è saputo, sul corpo del boss e nella cella non sarebbero stati trovati segni evidenti o elementi che possano allo stato far ipotizzare un suicidio o una morte violenta.

 

cosimo di lauro 3

Gli ergastoli

Condannato all’ergastolo per l’omicidio di Massimo Marino, cugino di Gennaro detto «Mekkey». Fu la prima vendetta al duplice omicidio Fulvio Montanino e Claudio Salierno, il primo amico d’infanzia di Cosimo che decise di far assassinare Massimo, perché Gennaro era stato arrestato. Condannato all’ergastolo anche per l’omicidio di Mariano Nocera, uomo del clan Abete-Abbinante. Quest’ultimo ucciso perché non obbedì all’odine di Cosimo che voleva l’ultima parola su ogni attività nel quartiere.

 

cosimo di lauro 2

Era imputato per l’omicidio di Carmela Attrice, mamma di un ras che per nascondere il figlio dalla furia della camorra durante una faida che lasciò al suolo oltre 100 corpi in meno di un anno, fu ammazzata. Cosimo è stato assolto con formula piena dall’omicidio di Gelsomina Verde e dall’omicidio di Attilio Romanò, vittime innocenti della camorra. La prima torturata, uccisa e data alle fiamme perché non volle rivelare il nascondiglio di un uomo del clan avversario che conosceva, e l’altro ucciso in un negozio di telefonia, perché scambiato per un altro.

COSIMO DI LAUROcosimo di lauro 1

Ultimi Dagoreport

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?

matteo piantedosi khalifa haftar giovanni caravelli

FOLLOW THE MONEY! - DIETRO AL RESPINGIMENTO DI PIANTEDOSI IN LIBIA, PROBABILMENTE, CI SAREBBE IL VIL DENARO! SADDAM HAFTAR, FIGLIO DEL GENERALISSIMO KHALIFA E GOVERNANTE DI FATTO DELLA CIRENAICA, AVREBBE CHIESTO ALL'ITALIA UN SOSTEGNO ECONOMICO PER "GESTIRE" I MIGRANTI (TENERLI IN GABBIA SENZA FARLI PARTIRE), COME QUELLO CHE ROMA CONCEDE AL GOVERNO DI TRIPOLI - L'AISE DI CARAVELLI, CHE HA OTTIMI RAPPORTI CON HAFTAR JR, TANTO DA AVERLO PORTATO IN ITALIA PER UN TOUR DEI MINISTERI (UN MESE FA HA INCONTRATO PIANTEDOSI, CROSETTO E TAJANI), HA CONTATTATO GLI 007 DI GRECIA E MALTA, PER CHIEDERE DI CONDIVIDERE L'ESBORSO. QUELLI HANNO RISPOSTO "NO, GRAZIE" - E COSÌ, È PARTITA LA "RITORSIONE" DEGLI HAFTAR, CHE HANNO ORGANIZZATO LA TRAPPOLA PER LA DELEGAZIONE EUROPEA (COMPOSTA OLTRE A PIANTEDOSI DAI MINISTRI DI GRECIA E MALTA)