robert chambers jennifer levin

GIOVANE, BELLO E CON LE MANI SPORCHE DI SANGUE – IL GIALLO CHE NEGLI ANNI ’80 SCOSSE NEW YORK, PORTANDO ALLA BATTAGLIA PER UNA LEGGE SUI DIRITTI DELLE DONNE: JENNIFER LEVIN, 18 ANNI, VENNE RITROVATA MORTA E MEZZA NUDA A CENTRAL PARK – A UCCIDERLA FU ROBERT CHAMBERS, RAGAZZO DI BUONA FAMIGLIA, CHE SI GIUSTIFICÒ DICENDO CHE LEI VOLEVA FARE SESSO VIOLENTO – ALLA FINE IN AULA FINÌ SOTTO ACCUSA LA VITTIMA, LA SUA VITA SESSUALE, LA SUA PRESUNTA “DISINVOLTURA” E… - VIDEO

 

Paolo Beltramin per “Sette – Corriere della Sera”

 

robert chambers

Era appena uscito in libertà condizionata dalla prigione di Rikers Island, lei non lo vedeva da poco più di un mese, dalla notte in cui Jennifer Levin era stata strangolata a Central Park. Ora, mentendo ai suoi genitori, Alexandra Kapp stava correndo da lui.

 

jennifer levin 4

Non riusciva a credere che il suo fidanzato fosse un assassino. Deve essere stato un incidente, oppure lei l’ha provocato, si diceva. «Richard indossava un maglione a collo alto blu scuro. Sembrava più magro e pallido, ma aveva lo stesso sguardo penetrante. Il mio cuore batteva all’impazzata. È imbarazzante ripeterlo adesso da adulti, ma mi ricordo di aver pensato: ci baceremo?».

 

omicidio di jennifer levin 3

Appena entra nella stanza, Alexandra osserva sotto la scrivania pile di giornali con le foto di lui in prima pagina. Fa una battuta per sciogliere la tensione: «Be’, almeno hai ottenuto quello che hai sempre voluto: adesso sei famoso». Lo risposta di Robert è un ghigno che la fa tremare fino al midollo. Inventa una scusa e scappa il più veloce possibile: non si volterà mai indietro.

 

robert chambers 10

La Grande Mela

Sono gli anni Ottanta a Manhattan, il decennio di Gordon Gekko, dei ricchi che possono tutto e di metà della popolazione che a stento riesce a sfamare i propri figli. Sotto la superficie lucida, la Grande Mela è marcia. Se siete stati a New York nel nuovo secolo, avete visitato un’altra città: in quel 1986, il NY Police Department registra la cifra record di 1.582 omicidi, quasi cinque al giorno (nel 2018 sono stati meno di trecento).

 

jennifer levin 3

Molti, quelli legati alle gang o al traffico di droga, non vengono nemmeno riferiti all’ufficio stampa della polizia, tanto ormai non fanno più notizia. Ma se i protagonisti sono bianchi, di buona famiglia, giovani e belli, è tutta un’altra storia. Una storia che è arrivata fino a noi.

 

Alle 6 e mezza della mattina del 26 agosto un ciclista trova il corpo di Jennifer Levin, diciott’anni, disteso nell’erba. La gonna sollevata sopra il petto, i vestiti attorno al collo e ferite ovunque. Nascosto da un muretto dietro il Metropolitan Museum, il suo amico Robert Chambers, un anno più di lei, osserva di nascosto l’arrivo della polizia e dell’ambulanza sulla scena del delitto.

omicidio di jennifer levin 2

 

Due ore prima, lui e Jennifer avevano lasciato il Dorrian’s Red Hand nell’Upper East Side, che insieme allo Studio 54 è uno dei principali punti di ritrovo dei giovani benestanti, spesso trascurati dai genitori impegnati nella finanza, tutti con in tasca un documento di identità falso per bere prima dell’età consentita. Quella sera Robert e Alexandra avevano litigato, e lei gli aveva fatto una scenata davanti a tutti: «Tieni, usali con un’altra», aveva urlato lanciandogli un mazzo di preservativi. Lui era rimasto al bancone del bar, impassibile.

 

robert chambers 1

Poco dopo gli si è avvicinata Jennifer. I due hanno già dormito qualche volta insieme, lei lo trova bellissimo, irresistibile; tra una settimana partirà per il college, vuole prendersi quello che desidera. E ci riesce: all’alba escono dal locale insieme. Due anni prima Madonna ha scandalizzato l’America con Like a Virgin: un inno liberatorio all’indipendenza delle donne, anche a letto, o per i più conservatori una delle tante prove del degrado dei costumi.

 

I graffi sul volto

Dopo aver visto i medici portare via il corpo di Jennifer, Robert rientra a casa, si fa una doccia e va a dormire come niente fosse. Poche ore dopo bussano alla sua porta: gli investigatori vogliono ascoltarlo perché è l’ultima persona ad aver visto la ragazza viva, non si aspettano di trovarsi davanti all’omicida. Ma i graffi sul suo volto parlano chiaro.

robert chambers 11

 

«Era matta. Continuava a dire quanto fossi carino e come sarei stato ancora più carino legato. Avevo graffi ovunque, urlavo dal dolore»: arrivato in Centrale, davanti a una telecamera, Chambers prova a difendersi. «Mi faceva male, le chiedevo di fermarsi, ma lei mi ha ficcato le unghie nel petto, ecco perché ho questi segni».

 

 È a quel punto, racconta agli inquirenti, che reagisce: si libera, le stringe il collo, riesce a togliersela di dosso. Solo quando le chiede di rivestirsi si accorge che Jennifer non respira più.

 

omicidio di jennifer levin 1

Sesso violento

Nel suo racconto, la vittima diventa aggressore: era «rough sex», sesso violento, e non ha cominciato lui, giura il ragazzo. I giornali ci vanno a nozze. Prima del caso O.J. Simpson, è The Preppy Murder — «preppy» sono gli adolescenti che frequentano le scuole private, i «fighetti» — il processo del secolo, in un ambiente che sembra uscito dritto da un romanzo di Bret Easton Ellis, nello stesso quartiere dove più tardi agirà il magnate pedofilo Jeffrey Epstein.

jennifer levin 2

 

«A volte Robert poteva comportarsi in modo strano» racconta un amico in un’intervista «ma ci sballavamo tutto il tempo, quindi è difficile stabilire se fosse la sua personalità o l’effetto della droga».

 

Una gioventù difficile

Il giovane Robert, però, non faceva che deluderla. Buttato fuori da un istituto dopo l’altro, aveva cominciato a drogarsi giovanissimo: a 14 anni era già dipendente dalla cocaina. Quell’estate, era rientrato dal Minnesota dopo essere scappato da un centro di riabilitazione. Fairstein scopre poi il suo coinvolgimento in una ventina di furti. Perfino dal portafogli di Jennifer mancavano 40 dollari, quella mattina, e gli orecchini che indossava nel locale non sono mai stati ritrovati.

robert chambers 2

 

«Era un depravato, un sociopatico», ha raccontato quest’anno Fairstein ad Amanda Knox, che al “Preppy Murder” ha dedicato una intera serie del suo controverso podcast sui grandi crimini. La difesa però, grazie alla complicità dei media, riesce a sminuire questi elementi, e anche in aula sotto accusa finisce Jennifer, il suo passato, la sua vita sessuale, la sua presunta “disinvoltura”, come si dice in quegli anni.

daily news

 

«È più bello di persona»

Quando il caso arriva in tribunale nell’autunno del 1987, è stato così tanto dibattuto sui giornali e in tv che selezionare giurati non prevenuti risulta complicato. Una donna viene scartata perché alla domanda se si fosse formata una impressione di Chambers risponde: «È molto più bello di persona».

 

jennifer levin, larissa thomson e laura robertson

La narrazione che aveva tenuto banco sui media viene però smentita dalle prove materiali: le immagini della vittima con un occhio nero e segnata dalle ferite, le testimonianze degli esperti secondo i quali per morire di asfissia occorre tempo. Chambers aveva applicato pressione dai tre ai cinque minuti, sviluppando quindi l’intenzione di uccidere.

 

«In più di ottomila casi di violenza sessuale denunciati negli ultimi dieci anni a New York» dirà Fairstein «questo è il primo in cui un uomo sostiene di essere stato assalito da una donna». Un uomo robusto, alto molto più di lei, che pesava quasi il doppio.

robert chambers 5

 

Eppure, alla fine la giuria è in stallo: per nove giorni i giurati si chiudono in camera di consiglio senza riuscire a scegliere tra incidente e omicidio volontario. Temendo che il processo venga annullato, la procuratrice si consulta con la famiglia di Jennifer e cede al patteggiamento. Chambers si dichiara colpevole di omicidio colposo di primo grado: dovrà scontare soltanto 15 anni.

 

jennifer levin 1

Nei decenni successivi Jennifer Levin è diventata un simbolo e la battaglia per la «rape shield law», la legge che vieta alla difesa di portare prove sulla condotta sessuale delle vittime di violenza, è ispirata anche al suo nome. In queste settimane, una produzione di Amc e SundanceTv, «The Preppy Murder: Death in Central Park», ha provato a restituire finalmente, attraverso le voci degli amici che al processo non parlarono perché minorenni, chi era veramente quella ragazza, vittima non abbastanza perfetta per i canoni dell’epoca.

robert chambers 7

 

Con in sottofondo una domanda: come è stata possibile una difesa così totalmente centrata sulla colpevolizzazione della donna? E quanto sono cambiate davvero le cose da allora?

 

robert chambers 6

Quanto a Chambers, è uscito dal carcere nel 2003, ma ci è tornato appena cinque anni dopo per spaccio di cocaina. Ha preso una condanna più severa — diciannove anni — che per aver ucciso (e infangato) una ragazza che aveva appena finito il liceo.

robert chambers a central parkrobert chambers 9robert chambers 8robert chambers

Ultimi Dagoreport

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…