berlusconi zangrillo

LA GRANDE PAURA DI SILVIO – ZANGRILLO: “BERLUSCONI ERA PREOCCUPATO. HA AVUTO LA PERCEZIONE CHE L’INFEZIONE POTESSE SFUGGIRE DI MANO. UN INDIVIDUO DI 84 ANNI CON UNA CARICA VIRALE ELEVATISSIMA. QUELLO CHE TI ASPETTI È UN QUADRO CLINICO CHE PUÒ EVOLVERE IN MODO NEGATIVO. NON È STATO COSÌ PERCHÉ C’È STATA UNA CORRETTA RISPOSTA IMMUNITARIA" - ZANGRILLO AVEVA SOSTENUTO CHE IL VIRUS FOSSE CLINICAMENTE MORTO: “IO SONO IL PRIMO A DIRE CHE IL VIRUS C’È. IL VIRUS CI STA PRENDENDO IN GIRO. PERCHÉ IL VIRUS VINCE SUL TAMPONE” – E SULL’IMITAZIONE DI CROZZA… - VIDEO

 

 

Simona Ravizza per corriere.it

 

ZANGRILLO BERLUSCONI

«Mi ricordo bene, anche perché in realtà sono passati pochi giorni, 12 credo, di avere visitato il presidente e di essermi accorto che c’era un’evoluzione del virus strana, veloce e repentina, che dovevo approfondire. Sulla base di una Tac fatta nella notte (il 4 settembre,ndr), il primo vero, grande problema che ho dovuto affrontare è stato quello di obbligare un paziente che si sentiva ancora bene a un ricovero ospedaliero».

 

Professore Alberto Zangrillo, abbiamo visto Berlusconi all’uscita dell’ospedale emozionato. Questo per l’ex presidente del Consiglio non è stato un ricovero uguale agli altri. In che cosa è stato diverso?

«Io li ho conosciuti tutti quelli degli ultimi 20 anni. Credo ci sia stata una cosa che richiama una delle caratteristiche veramente negative del Covid-19: ti obbliga alla solitudine e ad affrontare la malattia da solo. 

zangrillo

 

Berlusconi era emozionato. Era provato. L’hanno visto tutti. E in questi giorni, forse, è stato anche un po’ spaventato, perché l’evoluzione della malattia non lascia scampo se si perde del tempo. Lui questa volta credo abbia avuto voglia di dirmi che stava vivendo qualcosa che lo preoccupava veramente.

 

È un uomo molto razionale per cui, se c’è una terapia che è una terapia esatta per la cura della patologia, è il primo a capirlo. Ma l’evoluzione di una malattia infettiva può, soprattutto quando non c’è una terapia specifica, sfuggire di mano e presentare un quadro clinico molto negativo. Questo tipo di percezione lui l’ha avvertita».

zangrillo

 

Aveva la preoccupazione che la situazione potesse sfuggire di mano, insieme alla consapevolezza di essere in buone mani...

«Tutto ciò è molto umano. Lo lego alle sfaccettature che questa malattia ci ha presentato. Anche chi ha mantenuto un comportamento razionale e anche chi ha mantenuto un comportamento molto freddo può avere avuto dei momenti in cui si è sentito solo e non sapeva con chi sfogarsi».

 

Berlusconi l’ha definito «il momento più pericoloso della sua vita». Per lei c’è stato un momento in cui ha pensato che lui potesse aggravarsi oltremodo?

«Io ho sempre dolorosamente in mente l’evoluzione dei quadri clinici di marzo e aprile. Il mio timore è che si potesse avere un’evoluzione di questo tipo. Un individuo di quasi 84 anni con una carica virale elevatissima: quello che ti aspetti è un quadro clinico che può evolvere in modo negativo. Non è stato così perché c’è stata una corretta risposta immunitaria».

silvio berlusconi alberto zangrillo

 

Ma per un signor Rossi qualunque come sarebbe andata?

«È la solita fastidiosa domanda. Ma è una domanda assolutamente legittima. Io capisco, sopporto e comprendo che io possa essere in qualche modo indicato come: “Eccolo là, parla Zangrillo, il medico dei Vip”. Vabbé ci saranno anche loro. Però il 99% della mia vita è fatta di tanti Mario Rossi.

 

Ma sul territorio è molto più difficile il controllo del paziente. Con il tempo forse è venuto un po’ a mancare quel rapporto molto personale con i medici di famiglia che dobbiamo sforzarci di ripristinare. Vinceremo sul virus se ci sarà veramente un’integrazione tra ospedale e territorio».

silvio berlusconi alberto zangrillo

 

È mancato un cordone di sicurezza intorno all’ex presidente? Il pericolo, come ci dimostra il caso di Berlusconi esiste ancora, e la situazione avrebbe potuto sfuggire di mano. Lei il 31 maggio ha detto che il virus era clinicamente morto...

«Tanti “amici” mi incolpano di essere uno dei responsabili di questo “mollare gli ormeggi”. Io ho le spalle larghe e accetto le accuse. Però devo avere la possibilità di spiegare.

 

alberto zangrillo 1

Nessuno si può permettere lontanamente di pensare che usi leggerezza e imprudenza chi come me, e come tanti miei colleghi, ha vissuto il dramma della prima, e speriamo unica, ondata. Io sono il primo a dire che il virus c’è. Il virus esiste e ci ha dimostrato di essere molto contagioso. Il virus ci sta prendendo in giro. Perché il virus vince sul tampone».

 

Dunque, professor Zangrillo possiamo dire ”Riapriamo l’Italia”, ma l’attenzione deve restare alta?

alberto zangrillo 3

«Non ho mai negato questo. L’attenzione deve restare altissima. Ma non dobbiamo confondere l’attenzione con l’isteria. Noi dobbiamo spiegare agli italiani: “Alla fine è peggiore il danno che produco bloccando tutto o è peggiore il problema che posso produrre con qualche contagio in più?”

 

maurizio crozza nei panni di alberto zangrillo 1

Non abbiamo ancora capito quando ciò finirà. Quello che però tutti devono sapere è che finirà prima se tutti siamo bravi. È il motivo per cui abbiamo creato l’acronimo che si chiama Post. La “P” sta per prudenza, la “O” per osservazione, la “S” per sorveglianza, la “T” per tempestività. È una sorta di decalogo che tutti noi dobbiamo osservare. Se lo facciamo viviamo tutti più tranquilli».

 

È la famosa convivenza con il virus. In che cosa si è scontrato con Berlusconi? Qualche affettuoso botta e risposta in questo ricovero l’ha avuto...

«Ma no. Sono stato semplicemente rigoroso».

L’imitazione di Crozza le piace?

«Ho sempre stimato tantissimo Crozza. Io sono ammirato perché l’imitazione è veramente bella».

maurizio crozza nei panni di alberto zangrillo 2

 

 

Ultimi Dagoreport

luca zaia giorgia meloni matteo salvini

FLASH! – LUCA ZAIA, ABBAIA MA NON MORDE: SONO IN MOLTI A CHIEDERSI PERCHÉ IL GOVERNATORE USCENTE DEL VENETO ABBIA ACCETTATO DI FARE DA CAPOLISTA IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI, ALLE PROSSIME REGIONALI, MALGRADO NON ABBIA OTTENUTO NÉ IL TERZO MANDATO, NÉ LA POSSIBILITÀ DI PRESENTARE UNA LISTA A SUO NOME (CON CUI AVREBBE POTUTO PESARE LA SUA FORZA ELETTORALE E SOTTRARRE CONSIGLIERI REGIONALI A FRATELLI D’ITALIA) - PERCHÉ ZAIA SI È PRESTATO A UN’OPERAZIONE DI COSÌ PICCOLO CABOTAGGIO? UNA MOSSA CHE AVVANTAGGIA SOLO SALVINI E FA FELICE LA MELONA, CHE NON CORRONO IL RISCHIO DI FARSI FREGARE I VOTI DA UNA LISTA ZAIA...

giorgia meloni donald trump al sisi tony blair

DAGOREPORT - COME MAI LA MELONISSIMA TROVA IL TEMPO PER SCAPICOLLARSI IL PRIMO NOVEMBRE IN EGITTO PER L’INAUGURAZIONE GRAND EGYPTIAN MUSEUM DI GIZA? - LA SCAMPAGNATA HA COME OBIETTIVO DI AMMALIARE IL LEADER EGIZIANO AL SISI PER AVERE UN POSTO AL TAVOLO DEL “CONSIGLIO DI PACE” CHE DOVRÀ GESTIRE LA DIFFICILE RICOSTRUZIONE DELLA PALESTINA – SE CONVINCERE IL PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, PER LA “BELLISSIMA GIORGIA” (COPY TRUMP) NON È UN GRAN PROBLEMA, PER STREGARE IL MONDO ISLAMICO, UNA GITARELLA IN EGITTO CADE COME IL CACIO SUI MACCHERONI – E DOPO IL RIFIUTO ARABO COME “GOVERNATORE” DI GAZA DI BIGLIET-TONY BLAIR, LA NEFERTARI DER COLLE OPPIO COVEREBBE ADDIRITTURA IL SOGNO DI…

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - IL CLAMOROSO VIDEO MAGA, CHE DONALD TRUMP HA “CONSACRATO” RILANCIANDOLO SU TRUTH, IN CUI SI AFFERMA CHE L'ITALIA SI ACCINGEREBBE A ROMPERE CON L’UNIONE EUROPEA SUI DAZI PER NEGOZIARE DIRETTAMENTE CON GLI STATI UNITI E CHE IL NOSTRO PAESE SAREBBE INTERESSATO A TAGLIARE IL SUO SOSTEGNO ALL'UCRAINA, È UN FATTO GRAVISSIMO, BENCHE IGNORATO DAL "CORRIERE", PERCHÉ È ESATTAMENTE L'OPPOSTO DELLA LINEA PORTATA AVANTI UFFICIALMENTE DALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA IN QUESTI ANNI - UNA TALE MAGA-SCONCEZZA AVREBBE DOVUTO SPINGERE LA DUCETTA A UN SEMPLICE COMMENTO: TRATTASI DI FAKE-NEWS. INVECE, LA TRUMPETTA DI PALAZZO CHIGI, CHE FA? ZITTA! - PARLANO INVECE TAJANI E LOLLOBRIGIDA CHE GARANTISCONO: “ABBIAMO SEMPRE LAVORATO CON L'UNIONE EUROPEA, MA CHIARAMENTE PARLIAMO ANCHE CON GLI AMERICANI…” - VIDEO

stefano de martino caroline tronelli roberto vaccarella michelle hunziker nino tronchetti provera

DAGOREPORT - L’ESTATE FA SBOCCIARE GLI AMORI, L’AUTUNNO LI APPASSISCE – LA STORIA TRA BOSCHI E GIULIO BERRUTI È FINITA IN...VACCARELLA! L'EX MINISTRA RENZIANA DA TRE SETTIMANE SI È AVVICINATA ALL’AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, “COGNATO” DI GIOVANNINO MALAGÒ – NONOSTANTE IL RESTAURO DEL VILLONE DA 700MQ A MILANO, E L'INTERVISTA RASSICURANTE A "VERISSIMO" (“HO RITROVATO LA SERENITÀ”), A MILANO DANNO AL CAPOLINEA ANCHE LA STORIA TRA MICHELLE HUNZIKER E NINO TRONCHETTI PROVERA - FATALE FU IL SEX-TAPE? DOPO SETTIMANE DI ROBANTE PASSIONE E PRIME PAGINE PATINATE, IL DECLINANTE STEFANO DE MARTINO (IL SUO "AFFARI TUOI" E' FINITO SOTTO "LA RUOTA DELLA FORTUNA") E CAROLINE TRONELLI SI SONO LASCIATI. DA UN MESE NON SI VEDONO PIÙ INSIEME IN PUBBLICO...

giulio berruti maria elena boschi

L’INIZIO DELLA STORIA TRA L’ONOREVOLE MARIA ELENA BOSCHI E GIULIO BERRUTI, DENTISTA-ATTORE, È STATO FELICE, ALLIETATO DI SGUARDI ADORANTI SOTTO I FLASH DI “CHI”. L’INTRECCIO È CONTINUATO PER CINQUE ANNI TRA QUADRETTI FAMILIARI LIALESCHI PIENI DI BUONA VOLONTÀ MA SEMPRE PIÙ CARICHI DI TENSIONI. SAPPIAMO CHE NON C'È PIÙ GRANDE DOLORE, A PARTE I CALCOLI RENALI, DI UN AMORE FALLITO. QUINDI, ANNUNCIAMO COL DOVUTO RISPETTO, CHE È SCESO DEFINITIVAMENTE IL SIPARIO SULLA COPPIA BOSCHI E BERRUTI. BUONA FORTUNA A TUTTI...

conte appendino taverna bettini fassino roberto fico lorusso

INVECE DI COMPORTARSI DA "LADY MACBETH DEI MURAZZI", QUALCHE ANIMA PIA RICORDI A CHIARA APPENDINO CHE DIVENTÒ SINDACA DI TORINO GRAZIE NON SOLO AI GRILLONZI MA SOPRATTUTTO ANCHE AI TANTI VOTI DEL CENTRODESTRA CHE, DETESTANDO FASSINO, VOTARONO LA SPILUNGONA - QUELLA MIRACOLATA DELLA APPENDINO SI DEVE SCIACQUARE LA BOCCA PRIMA DI PARLARE DI GOFFREDO BETTINI COME “IL MALE DEL M5S” PERCHÉ, COME DICE CONTE, MERITEREBBE “UN MONUMENTO”– LO SCAZZO CON LA TAVERNA CHE LE HA RICORDATO COME SE FOSSERO STATE IN VIGORE LE REGOLE DI GRILLO “LEI NON AVREBBE AVUTO CARICHE…”