marco bucci ponte morandi genova

I LAVORI PER IL NUOVO PONTE DI GENOVA PROCEDONO SENZA INTOPPI: LA CONCLUSIONE DEI LAVORI E’ PREVISTA NELLA PRIMAVERA 2020 CON L’INAUGURAZIONE IL 15 APRILE - ENTRO DICEMBRE SARÀ CONSEGNATO L'INTERO L'IMPALCATO, CIOÈ L'ANIMA DEL PONTE. UNA STRUTTURA IN ACCIAIO, CON UNA TRAVATA CONTINUA DI 1100 METRI COSTITUITA DA 20 CAMPATE…

Roberta Amoruso per “il Messaggero”

 

demolizione palazzo via porro 10, sotto ponte morandi 4

Se il nuovo ponte Morandi si chiamerà Cristoforo Colombo, Luigi Tenco o Fabrizio De Andrè, le idee più gettonate tra i genovesi, o semplicemente il Ponte per Genova, questo si vedrà. Sarà il Concorso di idee fissato per settembre con tanto di Commissione aggiudicatrice, a deciderlo. Ma nel frattempo, la corsa contro il tempo per restituire il viadotto a Genova tra otto mesi dice che la tabella di marcia è rispettata. A sentire il commissario straordinario per la ricostruzione, Marco Bucci, rimane ferma la promessa di conclusione dei lavori per il nuovo ponte nella primavera del 2020, con inaugurazione il 15 aprile. Forse anche prima, ha azzardato il vicepremier Matteo Salvini.

 

demolizione palazzo via porro 10, sotto ponte morandi 1

Il calendario fissato è preciso. «A fine agosto i demolitori avranno finito la loro parte», sostiene Bucci. Ma è già in corso la ricostruzione e si sta lavorando sulle fondamenta di 11 delle 18 pile previste. La prima a salire è la 9. È già alta una ventina di metri. Per il resto, racconta il commissario, sono arrivate alcune delle 30 navi previste da qui a ottobre con gli impalcati. E dunque, «nella seconda metà di settembre», giura, «vedremo il primo pezzo, con l'impalcato montato su 2 pile».

 

LE TAPPE

demolizione palazzo via porro 10, sotto ponte morandi 3

L'ultima fotografia dello stato di avanzamento racconta dei lavori di demolizione che vanno avanti per la pila 2, nel lato Ovest del cantiere di Ponte Morandi. Entro pochi giorni non esisterà più nemmeno l'ultimo pezzo rimasto del vecchio ponte. Sempre a ponente si lavora poi per la seconda campata e per l'elevazione di una nuova pila. Mentre sul lato Est, ultimata la demolizione dei palazzi di via Porro, prosegue la differenziazione delle parti ferrose e metalliche dal resto delle macerie delle pile fatte implodere oltre un mese facon le microcariche esplosive.

 

Proprio su questo punto c'è l'attesa maggiore. Il sindaco e commissario alla ricostruzione vorrebbe usare i detriti per l'ampliamento verso il mare dello stabilimento di Fincantieri. Il piano è pronto, manca solo l'ok dal ministero dell'Ambiente. Ed eventualmente «ci sono anche un piano B e uno C, precisa Bucci». Qualcosa in più si capirà a fine agosto, sperando che la crisi di governo non si metta di mezzo. E intanto è attesa oggi dopo gli ultimi rinvii, l'apertura del bypass di via Porro. che garantirà alla Valpolcevera un nuovo asse di collegamento con il resto della città.

 

ponte morandi genova

Mentre i riflettori rimangono puntati su via Fillak e via Perlasca, due delle strade principali per collegare la Valpolcevera con il centro, da riaprire, «prima dell'avvio delle scuole». Se tutto andrà secondo i piani in questi mesi, entro dicembre sarà consegnato l'intero l'impalcato, cioè l'anima del ponte. Una struttura in acciaio, con una travata continua di 1100 metri costituita da 20 campate. Il progetto ideato da Renzo Piano e affidato a Salini Impregilo, Fincantieri e Italferr, è ispirato ad una nave ormeggiata, con una struttura senza tiranti, una carreggiata larga dai 24 ai 26 metri, e 22 piloni che lo sorreggeranno.

 

toti sopralluogo ponte morandi

Sono 43 i lampioni che illumineranno il nuovo viadotto, uno per ciascuna vittima del disastro e le 43 vele di luce. Un piano da 220 milioni al netto dell'Iva, che permette un certo ottimismo anche sul fronte finanziario. «Autostrade sta continuando a pagare come da programma», aveva chiarito lo stesso Bucci dopo il tavolo con il premier, Giuseppe Conte, a fine luglio.

 

E dunque Aspi ha già messo sul tavolo tutti i 290 milioni necessari, compresi i 19 della demolizione, nonostante la stessa società abbia presentato ben quattro ricorsi al Tar dopo il decreto Genova. Il principale si discuterà il 9 ottobre e chiede l'annullamento del decreto 2018 che ha nominato il commissario per la ricostruzione del Ponte Morandi, estromettendo la società dalla ricostruzione. Ma questo non cambierà la tabella di marcia. Il nuovo Ponte ci sarà comunque nel 2020.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”