beko

“CI STANNO VENDENDO COME PECORE” – RABBIA DEI LAVORATORI DELLA BEKO, LA MULTINAZIONALE TURCA CHE SOLO POCHI MESI FA HA RILEVATO IL 75% DI WHIRLPOOL E I RELATIVI BRAND: ORA VUOLE PRESENTARE AL MINISTERO DELLE IMPRESE UN PIANO INDUSTRIALE CHE PREVEDE IL LICENZIAMENTO DI QUASI 2000 LAVORATORI DALLE FABBRICHE DI SIENA, IN TOSCANA, E COMUNANZA, NELLE MARCHE - BEKO PARLA DI “UN CALO SOSTANZIALE DELLA DOMANDA EUROPEA” RISPETTO ALLA CAPACITÀ PRODUTTIVA, MA NON È COSÌ SCONTATO CHE IL PIANO VENGA ACCETTATO: LA MULTINAZIONALE DOVRÀ…

Estratto dell’articolo di Francesco Moscatelli per “la Stampa”

 

beko europe stabilimento siena

«Ci stanno vendendo come pecore. Questi sono interessati solo ai marchi, lo si era capito fin dall'inizio. Mi spiace soprattutto per i giovani e per chi lavora nell'indotto. Qui almeno riusciamo a farci sentire, ma le realtà più piccole come faranno?». Santo Torre, 61 anni, è in pensione da sei mesi, ma questa mattina non ce l'ha proprio fatta a restare a casa. Si è messo un giaccone pesante, il cappello giallo, e ha raggiunto i cancelli della Beko di Cassinetta di Biandronno per portare il suo sostegno ai colleghi di una vita.

 

beko europe stabilimento siena

Mercoledì la multinazionale turca degli elettrodomestici del gruppo Arçelik, che solo pochi mesi fa ha rilevato il 75% di Whirlpool e i relativi brand, ha presentato al ministero delle Imprese e del Made in Italy (MiMit) un piano industriale che prevede tagli pesantissimi in tutta Italia: la chiusura di due fabbriche (Siena e Comunanza, in provincia di Ascoli Piceno, oltre al centro ricerca di Fabriano) e la soppressione di 1.935 posti di lavoro sui 4.440 totali.

 

beko europe

Solo a Cassinetta, dove si producono frigoriferi, forni e forni microonde, si ipotizza di eliminare due linee del "freddo" su cinque, per un totale di 541 esuberi, oltre un quarto dell'organico attuale.

Beko parla di un calo sostanziale della domanda europea rispetto alla capacità produttiva, assicura che non ci saranno delocalizzazioni e che intende investire 110 milioni di euro «con focus su cottura da incasso, ricerca e sviluppo e funzioni strategiche».

 

beko europe stabilimento siena 3

Maurizio Sberna, direttore relazione esterne Europa del marchio, aggiunge che «si tratta dell'inizio di un percorso per rendere stabile la produzione e la presenza in Italia, con l'auspicio di aprire un dialogo che possa coinvolgere governo e parti sociali al fine di trovare un accordo».

[…]

 

«Sono qui per i più giovani, hanno diritto a un futuro» dice Raffaella Parnesani. «Ci sono troppe vite in gioco» conferma Paolo Minella, 61 anni, da trentuno tecnico di laboratorio. «La loro proposta destabilizza completamente la fabbrica e in più non hanno fornito elementi utili sulla volontà di investire» analizza Nino Cartosio, segretario varesino della Fiom. Dietro le bandiere dei sindacati ci sono tutti: gli operai che guadagnano 1.300 euro al mese e gli impiegati, qualche immigrato e i tanti arrivati qui un po' da tutta Italia all'epoca delle precedenti ristrutturazioni.

beko europe stabilimento siena 2

 

[…] «Questa non era una fabbrica ma una città che inizia qui e finisce a Ternate - racconta Giovanni Convertini-. Fino al 1991 c'erano i binari per i treni e un deposito che serviva tutto il continente. Ricordo i pullman che scaricavano centinaia di operai e operaie, spesso marito e moglie. Qui, se togli i frigoriferi, muore tutto». Il timore, infatti, è che gli investimenti sul "caldo" siano insufficienti, e che la riduzione della produzione da 1,5 milioni a 800 mila pezzi renderebbe insostenibili i costi fissi. «Hanno già fatto la stessa operazione in Polonia e in Inghilterra - denuncia Tiziano Franceschetti, coordinatore locale della Fim -. In Polonia hanno chiuso tre fabbriche lasciando a casa 1.800 persone. Altre 300 le hanno licenziate a Yate. Facciamo leva sui politici perché impediscano questo saccheggio».

beko europe

 

Il riferimento è in primis al ministro Adolfo Urso, ma anche al collega dell'Economia Giancarlo Giorgetti, che vive da sempre nella vicinissima Cazzago Brabbia.

[…]

La mobilitazione permanente durerà, a Cassinetta come negli altri stabilimenti italiani, almeno fino all'incontro del 10 dicembre prossimo.

 

beko stabilimento di comunanza

La sottosegretaria Fausta Bergamotto ha dichiarato che il piano di Beko è inaccettabile e che il governo è pronto a fare la sua parte. Fonti del MiMit garantiscono poi che il golden power sull'operazione Whirlpool-Beko con le prescrizioni sul mantenimento dei livelli occupazionali, degli stabilimenti produttivi e sulla tutela del "know how" è attivo dal 1 maggio 2023. E che quindi, a differenza di quanto accaduto in Polonia e in Gran Bretagna, in Italia Beko non ha licenziato nessuno né chiuso siti produttivi. L'idea è che la multinazionale dovrà sedersi al tavolo e ricostruire il piano in modo concordato. Un processo potrebbe durare mesi, forse un anno.

[…]

beko stabilimento di comunanza beko stabilimento di comunanza 2

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…