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Imma Battaglia, attivista LGBT, è intervenuta ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta” condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
Sul matrimonio con Eva Grimaldi. “E’ avvenuto nella stessa giornata di Meghan e Harry, ma è stato assolutamente casuale –ha affermato Battaglia-. Sia io che Eva siamo rimaste piacevolmente soprese dell’effetto onda che ha avuto. Ci abbiamo pensato tanto se tenere la cosa in un ambito privato o renderla pubblica. Siccome alla fine sono sempre gesti importanti in un Paese in cui a volte hai la sensazione di tornare indietro, la visibilità di una storia d’amore consolidata e funzionante è un modello positivo. Siamo felici di avere avuto tutta questa partecipazione. Il video del matrimonio ha avuto 3 milioni e mezzo di visualizzazioni. L’altro giorno ci hanno fermato per strada degli americani che avevano visto il video”.
Sui pride. “Io non sono vittimista –ha dichiarato Battaglia-. Esiste un fatto. Quando i governatori continuano a voler puntualizzare che esiste un unico modello di famiglia, c’è sempre bisogno di ricordare che la famiglia è il luogo dell’amore e dell’accoglienza. Quando loro smetteranno di dire certe cose, noi smetteremo di ribadire che siamo tutti uguali. Quest’anno ci sono stati 40 pride, l’Italia è stata invasa, evidentemente c’è ancora un bisogno molto forte delle persone di sentirsi libere e rispettate.
Il gay pride a Roma è stato un grande successo, persino io sono rimasta sorpresa. C’erano le ambasciate di tutto il mondo, c’erano le aziende. E’ molto divertente quello che ha fatto Netflix, un inno al gay pride, un augurio per il mese dei pride attraverso una parodia molto simpatica. I gay pride possono solo fare bene. Davanti alle svastiche, le magliette nere e le teste rasate un gay pride fa bene a tutti, anche a loro, dovrebbero partecipare tutti perché il mondo è meglio a colori che in nero”.
Sul governo. “E’ pieno di omosessuali ipocriti in questo governo. Quando sei un personaggio politico, credo che la doppia vita, le ipocrisie politiche non siano tollerabili. Quando sei parte di una comunità come quella Lgbt vieni a sapere alcune cose, potrei parlare di fatti e dimostrare certe ipocrisie, ma non lo faccio perché non mi interessa e non l’ho mai fatto. Ma soprattutto i personaggi pubblici devono rendersi conto che sono dei simboli e quello che fanno viene emulato o considerato un’ufficializzazione degli stati d’animo. Se io sono razzista e un politico anche, mi sento legittimato. Bisogna avere un minimo di senso di responsabilità. Salvini bacia il rosario, ma il suo vissuto personale è in totale contraddizione con quei valori. Salvini ha partecipato al congresso di Verona, portatore di istanze omofobe e Salvini non si è dissociato, anzi tutt’altro”.
Sugli insulti a Falcone e Borsellino nella trasmissione ‘Realiti’ su Rai 2. “Adoro Enrico Lucci, ma trovo gravissimo dare spazio a modelli negativi, culturalmente sbagliati. Falcone e Borsellino sono vittime punto. Quando si raggiunge un livello così basso nella comunicazione e nei media ci rimettiamo tutti. Sono ancora titubante rispetto all’effetto che le serie come Gomorra e Suburra hanno sui giovani. Il mito dell’eroe maledetto purtroppo esiste. Quando un delinquente in una narrazione diventa un mito penso che stiamo sbagliando qualcosa”.