“A TORINO MANCA UNA VIA DEDICATA A MIO FRATELLO GIANNI” - MARIA SOLE AGNELLI, SORELLA DELL’AVVOCATO: “IL CENTENARIO DELLA SUA NASCITA È PASSATO QUASI IN SORDINA? HANNO EMESSO UN FRANCOBOLLO. E’ MOLTO DIVERTENTE QUESTA COSA, MIO FRATELLO NON HA MAI SCRITTO UNA LETTERA - LA FAMIGLIA NON HA ORGANIZZATO NULLA PERCHE’ CON IL COVID NON CI SEMBRAVA IL CASO DI FESTEGGIARE. LA MORTE DEL FIGLIO EDOARDO? AVEVA TANTI VANTAGGI E PURTROPPO NON SOPPORTAVA LA VITA DI OGGI. ERA MOLTO SPIRITUALE. E POI NON ANDAVA D'ACCORDO CON SUO PADRE, QUESTO AGGIUNSE DRAMMA AL DRAMMA…”

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Andrea Rinaldi per il “Corriere della Sera - Edizione Torino”

 

maria sole agnelli maria sole agnelli

«Un uomo profondamente buono anche se non lo dice mai nessuno. Lo rimembrano ancora oggi tutti perché ha segnato il '900 italiano. Speriamo a Torino vogliano intitolargli una strada». Ecco forse il ricordo più degno di Gianni Agnelli nell' anno del centenario della nascita. Un ricordo che non è una preghiera, ma l' auspicio illuminato di Maria Sole Agnelli, sorella dell' Avvocato «più piccola di tre anni». Figlia di Edoardo Agnelli e di Virginia Bourbon del Monte, 95 anni, con Cristiana che oggi vive a Venezia è la memoria che resiste della famiglia di Villar Perosa. Parla dalla sua azienda agricola di Torrimpietra, Fiumicino, dopo aver letto i giornali ricolmi di articoli sul fratello Gianni.

MARELLA CARACCIOLO - EGON FURSTENBERG - GIANNI AGNELLI - MARIA SOLE AGNELLI - SUSANNA AGNELLI - EDOARDO AGNELLI - GIOVANNI NUVOLETTI MARELLA CARACCIOLO - EGON FURSTENBERG - GIANNI AGNELLI - MARIA SOLE AGNELLI - SUSANNA AGNELLI - EDOARDO AGNELLI - GIOVANNI NUVOLETTI

 

Contessa, che cosa porta impresso di suo fratello?

«Era molto dispettoso come tutti i maschi, mi tirava i capelli ogni volta che mi passava vicino. Ma era molto buono e con un gran senso dell' umorismo. L' ho amato molto. Ricordo ancora quando partì per il servizio militare in cavalleria a Pinerolo e volontario per la Tunisia e la Russia».

 

Come mai il centenario di Gianni Agnelli è passato quasi in sordina?

«Hanno emesso un francobollo. È molto divertente questa cosa, sa? Mio fratello Gianni non ha mai scritto una lettera, gliele scriveva il suo ufficio. Comunque mi fa molto piacere: ne ho ordinato una scheda con 100 esemplari, voglio mandarli ai miei amici che ancora spediscono cartoline. Oggi abbiamo un nuovo capofamiglia e di questo siamo tutti molto contenti».

CLARA - GIANNI - SUSANNA - MARIA SOLE - CRISTIANA AGNELLI NEL 1929 CLARA - GIANNI - SUSANNA - MARIA SOLE - CRISTIANA AGNELLI NEL 1929

 

Perché non ricordarlo con un evento?

«Ma questo è già moltissimo e oggi (ieri, ndr) i giornali erano pieni di articoli. Speriamo vogliano intitolargli una strada a Torino. E poi c' è la Fondazione Agnelli, di cui sono stata presidente per un certo periodo, che si occupa di scuola e istruzione, fondamentale in un momento come questo».

 

Come mai la famiglia non ha organizzato qualcosa?

«Vergognosi eh.( ride )? Con il Covid non ci sembrava il caso di festeggiare. In ogni casa ci sono le sue foto. Ne ricordiamo sempre lo spirito e le boutade. Faremo una coppa di sci e una di regate, ne parlerò con la famiglia. Montagna e barche erano le sue grandi passioni, sciava molto bene nonostante una gamba "gifora", come diciamo a Torino, che si era fratturato durante l' occupazione tedesca».

JOHN ELKANN E MARIA SOLE AGNELLI JOHN ELKANN E MARIA SOLE AGNELLI

 

Gianni Agnelli fu internazionale, ma profondamente torinese.

«Legato a Torino in maniera viscerale, era andato a scuola in città e aveva stretto amicizie importanti, così come nel Pinerolese, dove aveva fatto la leva, un periodo in cui ha cementato altre importanti conoscenze. E poi amava le valli, come quella del Chisone, Villar Perosa, dove trascorrevamo l' estate; ci bombardarono la casa durante la guerra, per fortuna Gianni e nessun altro della famiglia era presente, eravamo metà a Roma e metà in Svizzera. Gianni voleva sempre fare qualcosa per questi posti, come poi accadde con le Olimpiadi invernali del 2006 a Torino. Dispiace che questo sindaco non sia riuscito a organizzarle».

 

IL CONTE PIO TEODORANI FABBRI E MARIA SOLE AGNELLI IL CONTE PIO TEODORANI FABBRI E MARIA SOLE AGNELLI

Hanno preferito Milano.

«I milanesi son tremendi a scippare cose, soprattutto a Torino».

 

Suo fratello era anche il volto della Juventus e della Fiat, in Italia e nel mondo.

«Perché la Juve rappresenta Torino anche se è odiata da mezza Italia».

 

Perché dice odiata?

«Perché vince sempre (ride). Quest' anno infatti cominceranno a odiare l' Inter. La Juve è sempre stata una gran passione per tutta la nostra famiglia, ricordo mia madre che girava con un barboncino nero e un samoiedo bianco. Simboleggiavano la Juve».

maria sole agnelli maria sole agnelli

 

Dicevamo anche immagine della Fiat.

«Era stato nominato dal nonno nel cda, durante la guerra. Quando è sceso dal Nord per andare a combattere con gli americani ha cominciato a tessere rapporti anche per il Piano Marshall, che ha aiutato molto il Paese. Dopo hanno detto che la Fiat ha aiutato i tedeschi, ma non era vero, non abbiamo avuto alcun vantaggio, anzi eravamo la quinta colonna, se si può così dire. E i partigiani dalla Fiat sono sempre stati aiutati. Mio fratello è stato presidente della Fiat dopo Valletta e anche sotto di lui c' è stato un boom di modelli come ci fu per la 500. Andò in America da giovane, ma non per divertirsi a Manhattan, visitava le fabbriche, studiava da industriale».

 

Oggi cosa direbbe che la sua Fiat non c'è più?

«Io non credo sia diventata francese, è fifty-fifty. E poi Stellantis è un nome latino, ricordiamolo. Fiat esiste ancora, metà delle auto hanno il marchio Fiat. Io ho una 500 elettrica ed è una Fiat. È cambiato poco, speriamo vada avanti sempre così bene. È un'azienda che ha sulle spalle il destino di molti lavoratori e molti sono del Sud Italia: la cosa mi fa piacere perché si vede che anche lì abbiamo bravissimi operai».

Maria Sole Agnelli Maria Sole Agnelli

 

Gianni Agnelli è stato segnato anche dalla perdita di due Edoardo, il padre e il figlio.

«La scomparsa del padre fu drammatica. Aveva 14 anni ed era stato bocciato in condotta quell' anno, doveva dare tutti gli esami a settembre per proseguire. Mio padre gli disse che fino al 15 agosto sarebbe rimasto a Forte dei Marmi poi sarebbero andati assieme a studiare a Villar Perosa. Gianni arrivò a Genova per ricongiungersi con mio padre e gli fu detto che era morto. Tornò a Villar Perosa e si chiuse a studiare per passare quegli esami. Una bella forza d' animo e un grande senso di responsabilità oltre che un profondo sacrificio».

 

agnelli edoardo gianni agnelli edoardo gianni

E il figlio Edoardo?

«Drammatica anche quella. Perché dovette andare a riconoscerlo. Un dramma per tutta la famiglia oltre che per lui. Edoardo aveva tanti vantaggi e purtroppo non sopportava la vita di oggi. Era molto spirituale. E poi non andava d' accordo con suo padre, questo aggiunse dramma al dramma».

 

Oggi cosa rimane di Gianni Agnelli?

«Mario Draghi. Una persona internazionale di grande valore e cresciuto all' estero. Un banchiere anche se non un industriale. Grazie a Dio non è un politico».

Gianni Agnelli con Edoardo Gianni Agnelli con Edoardo

 

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