boeselager ordine malta tribunale amburgo

MALTA TENSIONE - IL TRIBUNALE DI AMBURGO DÀ TORTO A BOESELAGER, GRAN CANCELLIERE DELL’ORDINE DI MALTA: SAPEVA DELLA DISTRIBUZIONE DI CONTRACCETTIVI IN AFRICA E ASIA, DA PARTE DI UNA BRANCA DELL’ORDINE - AVEVA RAGIONE L’EX GRAN MAESTRO FESTING CHE ALLONTANO’ BOESELAGER - CHISSA’ COSA DIRA’ IL PAPA, CHE HA SILURATO IL PRIMO E RIABILITATO IL SECONDO

Marco Tosatti per http://www.marcotosatti.com

 

Albrecht Freiherr von BoeselagerAlbrecht Freiherr von Boeselager

Il silenzio circonda l’Ordine di Malta, dopo il golpe voluto dalla Segreteria di Stato ed eseguito materialmente dal Pontefice regnante con la decapitazione del Gran Maestro; ma due giorni fa, da Amburgo, sono giunte una decisione, e una notizia, di notevole importanza. Il Tribunale di Amburgo, come riporta il sito cattolico austriaco Kath.net, ripreso in inglese da OnePeterFive, ha dato torto a Albrecht von Boeselager.

 

Albrecht von Boeselager è l’attuale Gran Cancelliere. L’ex Gran Maestro, Matthew Festing, l’aveva punito perché sotto la sua responsabilità Malteser International, una branca dell’Ordine aveva distribuito anticoncezionali e pillole del giorno dopo nella penisola indocinese. È una pratica in evidente contrasto con i principi della morale cattolica, a cui l’Ordine dovrebbe attenersi.

 

PAPA BERGOGLIO E FESTINGPAPA BERGOGLIO E FESTING

Per questo motivo Boeselager, dopo un’inchiesta, era stato invitato a dare le sue dimissioni. Rifiutò, sostenendo di non sapere nulla di quelle attività. Il Gran Maestro lo “dimissionò” d’ufficio. Boeselager mosse le sue pedine in Segreteria di Stato; il Papa costrinse il Gran Maestro alle dimissioni, dopo che la Santa Sede aveva cercato di esercitare interferenze mai viste nella storia dell’Ordine; il card. Burke, Patrono dell’Ordine di Malta, fu in pratica esautorato (non è ancora riuscito ad avere udienza dal Pontefice), l’Ordine è stato commissariato, e, naturalmente Boeselager è stato rimesso al suo posto.

 

Boeselager- Henckel von Donnesmark ed Esterhazy a cena Boeselager- Henckel von Donnesmark ed Esterhazy a cena

Che forse, ora, dopo questa sentenza del Tribunale di Amburgo, dovrebbe abbandonare, spontaneamente, ammettendo di non aver detto la verità. Boeselager dal 1989 al 2014 ha avuto un ruolo di controllo su Malteser International, e durante la sua gestione è nato il problema della distribuzione dei contraccettivi.

 

Nel novembre 2016 il card. Burke ha parlato con il papa. Che è rimasto “profondamente turbato” dalla notizia della distribuzione dei contraccettivi. Oltre che dalla notizia di infiltrazioni massoniche nell’Ordine, che ha chiesto sempre in quell’occasione, di ripulire, con un’azione appropriata. Questa lotta si è svolta sullo sfondo di una battaglia fra l’ala tedesca e quella anglofona dell’Ordine, di una donazione misteriosa quanto imponente dall’origine non chiara, in cui non è chiaro neanche il ruolo svolto da alcuni diplomatici vaticani.

 

ORDINE DI MALTA - IL TRIBUNALE DI AMBURGO DA' TORTO A BOESELAGER 
ORDINE DI MALTA - IL TRIBUNALE DI AMBURGO DA' TORTO A BOESELAGER

C’è stato poi, ed è interessante notarlo, il tentativo di tacitare la stampa da parte dell’ala vincente. Nel marzo di quest’anno Kath.net ha ricevuto un ordine di cessare e smettere di informare su von Boeselager. Come scriveva Kath.net: “Questa settimana kath.net ha avuto un’ingiunzione di smettere e cessare originata dall’Ordine di Malta, e questo è accaduto per un reportage di Bild. Bild ha scritto che il Gran Cancelliere von Boeselager ha accettato una donazione di 30 milioni di franchi svizzeri la cui origine è dubbia; kath.net ha citato semplicemente il reportage di Bild”.

 

Era la seconda volta che questo accadeva. Già nel 2016 kath.net aveva ricevuto un’ingiunzione del genere. Aveva scritto della distribuzione di materiale anticoncezionale dal parte di alcune organizzazioni caritative legate all’Ordine di Malta. La sentenza di Amburgo fa riferimento all’ingiunzione del 2016, quella relativa alla contraccezione, e come scrive kath.net, che ha ricevuto il testo scritto della sentenza,

 

BoeselagerBoeselager

“Tutto il terzo paragrafo dell’articolo si pone in maniera critica nei confronti di diversi aspetti del lavoro della parte Richiedente (cioè Albrecht von Boeselager) come Ospitaliere, per dimostrare la tesi, presentata all’inizio, secondo cui una piccola cerchia di area linguistica tedesca vorrebbe sì mantenere i vantaggi dell’esclusività e della sovranità, ma allentare il vincolo con la dottrina cattolica e il legame con il Papa, che, a loro parere, sono troppo stretti.

 

Ne deriva per il lettore, a parere della camera giudicante in maniera cogente, che il Richiedente è lui stesso, con la sua condotta, all’origine delle critiche citate, cosa che, di necessità, riguarda anche la sua conoscenza di tutte le circostanze rilevanti. Questa impressione, a livello processuale, secondo il risultato dell’azione di opposizione e della sua contraddittorietà, può peraltro essere considerata come consistente”. Tradotto: Boeselager era a conoscenza di quello che accadeva, contrariamente a quanto ha dichiarato.

PAPA BERGOGLIO E FESTING  PAPA BERGOGLIO E FESTING

 

Con la sentenza del tribunale di Amburgo, ora, anche questa procedura si trova, de facto, a essere messa in questione. Il Papa è stato informato male? Festing aveva ragione e, quindi, è stato ingiustamente costretto alle dimissioni? Boeselager è ancora nelle condizioni sostenibili per fungere da Gran Cancelliere di un Ordine cattolico?

 

Nella sentenza di Amburgo, che questa settimana è stata trasmessa in forma scritta a Kath.net, si legge, con un richiamo all’articolo di Kath.net del 26 dicembre 2016 contro cui Boeselager si era mosso sul piano giudiziario: “L’intero terzo paragrafo dell’articolo tratta criticamente diversi aspetti del lavoro del Richiedente (Albrecht von Boeselager) nella sua veste di Ospitaliere, per dimostrare la tesi dichiarata all’inizio, e cioè che un piccolo circolo dell’ambiente di lingua tedesca vuole mantenere i vantaggi dell’esclusività e della sovranità (dell’Ordine di Malta) ma desidera allentare i legami con l’insegnamento cattolico e con il papa, che sono a suo parere troppo stretti.

papa  francesco bergoglio e il cardinale parolinpapa francesco bergoglio e il cardinale parolin

 

Per il lettore, la conclusione cogente è, a parere della camera giudicante, che il Richiedente è egli stesso responsabile di tutte le accuse sopra menzionate, che necessariamente comprendono anche la sua conoscenza di tutte le circostanze rilevanti. (Cioè la questione dei contraccettivi. n.d.r.). L’impressione comunque è da riguardare vera proceduralmente, dopo i risultati delle udienze”.

 

Boeselager aveva, invece, argomentato, sia pubblicamente che nel confronto giudiziario, di non avere avuto alcun influsso operativo diretto sull’azione umanitaria di Malteser International, che quelle circostanze non rientravano tra le sue responsabilità e che, una volta messo al corrente degli abusi, era intervenuto subito e vi aveva posto fine. Un dettaglio significativo: nel frattempo tutte le dichiarazioni, e i links su questo argomento sono scomparsi dal sito dei Cavalieri di Malta.

papa francesco bergoglio e il cardinale parolinpapa francesco bergoglio e il cardinale parolin

 

La sentenza di Amburgo apre un panorama dalle prospettive imprevedibili. Ci si può chiedere chi e perché abbia chiesto l’intervento del Papa, in un’azione che un tribunale civile ha dimostrato ingiusta; se Boeselager sapeva, Matthew Festing – e il card. Burke, per la sua parte – avevano agito correttamente. E se avevano agito correttamente, perché decapitare e commissariare l’Ordine? E non sarebbe il caso che il Pontefice prendesse atto di questa nuova situazione, e agisse di conseguenza?

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....