IL MARINE MUSULMANO - SALAHUDEEN HUSSAIN, 16 ANNI, ERA VITTIMA DEI BULLI, COSÌ HA DECISO DI ARRUOLARSI NELL'ESERCITO DELLA GRAN BRETAGNA: ORA È DIVENTATO IL CADETTO PIÙ GIOVANE DEI ROYAL MARINE AD AVER COMPLETATO LA MARCIA 'FAN DANCE', 24 CHILOMETRI SUI MONTI IN GALLES CON UNO ZAINO DI 16 CHILI SULLE SPALLE - "I SOLDATI MUSULMANI SONO SPESSO ASSENTI DAI LIBRI DI STORIA..."

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Chiara Bruschi per “Il Messaggero

 

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Salahudeen Hussain, 16 anni e musulmano, è il cadetto più giovane dei Royal Marine, il corpo di fanteria di marina delle forze armate britanniche, ad aver completato la marcia soprannominata Fan Dance.

 

Si tratta di un'impresa molto complessa che mette a dura prova dal punto di vista fisico e mentale i giovani che ambiscono alla carriera militare: 24 chilometri a piedi sulla catena montuosa del Brecon Beacons, in Galles, con in spalla pesi da 16 chilogrammi, armi comprese.

 

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Solitamente si svolge alla fine della prima settimana ed è utilizzata per identificare chi, tra gli aspiranti candidati, ha la stoffa per completare il difficile percorso di selezione.

 

Originario di Sheffield, cittadina al nord dell'Inghilterra, Sal ha percorso la durissima marcia quando di anni ne aveva ancora 15 e dopo essersi allenato duramente durante il Ramadan, senza mangiare né bere.

 

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La sua motivazione è stata più forte della fame, della sete e della fatica. Il giovane cadetto ha infatti deciso di entrare a fare parte dei Royal Marine per superare un momento difficile nella sua vita personale causato da diversi episodi di bullismo che gli avevano fatto perdere fiducia in se stesso.

 

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È stato il padre a proporgli questa alternativa ma Sal, che non aveva davanti a sé esempi o modelli cui guardare, inizialmente si è sentito spaesato. «Sono stato vittima di bullismo ed è stato molto pesante ha raccontato e non era un bel periodo. Ero molto in difficoltà ma mio padre ha trovato informazioni sui cadetti e mi ha parlato di questa possibilità».

 

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Un progetto che inizialmente Sal aveva scartato con decisione: «Non volevo andare, odiavo l'idea. Era troppo fuori dalla mia confort zone. Poi però ci siamo seduti uno di fronte all'altro e (mio padre, ndr) mi ha detto che ero libero di decidere, così ho scelto di andare», ha raccontato aggiungendo la speranza che la sua storia possa essere di ispirazione per altri coetanei.

 

LA SCELTA GIUSTA

Oggi la definisce «la miglior decisione mai presa», in grado di «aprirgli enormi opportunità». In compagnia del padre, Sal è poi andato all'Imperial War Museum. All'ultimo piano ha trovato uno spazio dedicato a chi ha ricevuto la Victoria Cross la più alta onorificenza militare assegnata per il valore di fronte al nemico ai membri delle forze armate del Commonwealth e di alcuni territori dell'ex Impero britannico - e in questo elenco di sono anche soldati musulmani.

 

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«È qualcosa di cui non si parla mai - ha raccontato alla stampa britannica -. Sono spesso assenti dai libri di storia e dalle materie di studio a scuola». Un esempio? Fazal Din, del British Indian Army, ucciso in battaglia nel 1945, durante la Seconda guerra mondiale, quando un ufficiale giapponese lo ha trafitto nel petto con una spada mentre ispezionavano un bunker.

 

Sal è rimasto affascinato dalla sua incredibile storia: «Fazal è riuscito a togliere la spada dal proprio petto, ha ucciso il suo nemico e guidato la carica verso tanti altri bunker. Ha compilato il suo rapporto e poi, purtroppo, è morto».

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«Conosco molti giovani musulmani in questo paese che si sentono lontani dal mondo militare ha spiegato al Times -. Se invece tutti sapessero la storia di questi loro antenati avrebbero più voglia di unirsi e non si sentirebbero impossibilitati a farlo».

 

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LA MINORANZA

Il Ministro della Difesa cerca da anni di aumentare il numero dei musulmani nelle file dell'esercito, così come quello delle altre minoranze, per renderlo più rappresentativo della società.

 

Uno sforzo che sembra tuttavia lontano da un risultato concreto: sono 670 su 149.230, ovvero lo 0,4% stando ai dati dello scorso luglio, mentre nella popolazione i musulmani che hanno dichiarato la propria religione sono il 5%.

 

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