shabaab shabab

MORTE AI CRISTIANI! DOPO LA STRAGE DI GARISSA, GLI SHABAB SOMALI NON LASCIANO E RADDOPPIANO: “CON IL PERMESSO DI ALLAH, SCATENEREMO UNA GUERRA SPAVENTOSA DELLA QUALE, VOI KENYANI, SARETE LE PRIME VITTIME”

Pietro Del Re per “la Repubblica”

 

kenya   uno dei terroristi responsabili dell attacco ai cristianikenya uno dei terroristi responsabili dell attacco ai cristiani

E’ straziante l’angoscia dei parenti che entrano nella morgue di Chiromo, dove le ambulanze della Croce rossa depositano i corpi degli studenti massacrati nel campus dell’Università di Garissa. Ma ancora più straziante è la disperazione di chi tra i morti ricomposti in fretta e furia, quindi senza troppa cura, ha riconosciuto un figlio o un fratello. Alcuni arrivano da lontano, e sono tutti senza notizie dei loro cari dal giorno dell’eccidio.

 

Un padre racconta di aver ricevuto un sms spedito quel maledetto giovedì dalla figlia Salomè, studentessa in Economia, in cui gli scrive: «Aiuto! Gli Shabab ci stanno ammazzando tutti». Poi più nulla. «Ho riprovato a chiamarla più volte, ma non ha mai risposto, sono perciò venuto a sapere che ne è di lei», dice quest’uomo con gli occhi inondati di pianto.

 

kenya   uno dei terroristi responsabili dell attacco ai cristiani kenya uno dei terroristi responsabili dell attacco ai cristiani

Per assistere la folla giunta all’obitorio della capitale, e per prepararla al peggio, le autorità di Nairobi hanno approntato un folto squadrone di psicologi: la maggior parte degli studenti è stato raggiunto da più pallottole, prova della furia belluina con cui gli Shabab si sono accaniti su di loro.

 

Non è facile riconoscerli, neanche ai loro parenti più stretti, senza contare che l’attacco è stato sferrato poco prima dell’alba, perciò la maggior parte dei ragazzi stata uccisa appena uscita dal letto, in pigiama, senza documenti d’identità.

 

kenya   attentato contro i cristiani 9kenya attentato contro i cristiani 9

Anche se per i kenyani non è il momento della paura, ma quello del dolore, continuano a arrivare messaggi dei jihadisti somali, come se la strage di Garissa, che ha provocato quasi 150 morti, li avesse rinvigoriti. Anche ieri gli Shabab hanno minacciato di sferrarenuovi attacchi in Kenya.

 

«Nessuna precauzione o misura sarà in grado di garantire la vostra sicurezza, di sventare un altro attacco o di prevenire un altro bagno di sangue nelle vostre città, le vostre case e le vostre scuola», recita la loro ultima intimidazione, inviata via mail all’agenzia Reuters. Gli islamisti dicono anche che non si fermeranno davanti a nulla per vendicare la morte dei loro fratelli musulmani: «Con il permesso di Allah, scateneremo una guerra lunga e spaventosa della quale, voi kenyani, sarete le prime vittime ».

 

kenya   attentato contro i cristiani 8kenya attentato contro i cristiani 8

«Risponderemo duramente agli Shabab», promette il presidente Uhuru Kenyatta, «Il massacro è stato un attacco all’umanità, i terroristi non riusciranno a creare un califfato in Kenya». Ma il governo di Nairobi, che oggi tutti accusano di aver «ciecamente sottovalutato le minacce islamiste », rischia di diventare una vittima collaterale dell’attacco al campus universitario. I cristiani del Paese ora chiedono «la protezione dell’esercito e più sicurezza ».

kenya   attentato contro i cristiani 7kenya attentato contro i cristiani 7

 

Al momento, la polizia ha arrestato cinque persone che da Garissa cercavano di fuggire nella vicina Somalia, due delle quali lavoravano nel campus stesso. «Una volta che li avremo interrogati, speriamo di poter fermare altre persone», ha detto un portavoce del ministero dell’Interno. Un po’ poco, soprattutto sapendo che l’Università, che dista 150 chilometri di deserto dalla frontiera somala, era stata più volte segnalata come possibile bersaglio dei terroristi. Ma a proteggerla, giovedì scorso, c’erano solo due poliziotti, che sono stati le prime vittime dell’attacco.

 

kenya   attentato contro i cristiani 5kenya attentato contro i cristiani 5

Nella guerra territoriale scatenata nell’est del Kenya, gli shabab hanno finora trovato coperture tra la popolazione locale, come loro di etnia somala. Diverso è l’atteggiamento nei loro confronti della nutrita comunità somala della capitale, che in un solo quartiere conta più di 450mila persone. Ieri, davanti al Kenyatta National Hospital, dove sono stati trasportati i feriti più grati, e dove si erano ammassati i parenti in attesa di notizie, è sfilata una delegazione portando cartelli con su scritto: «Sono kenyota, sono musulmano e sono contro gli Shabab».

 

kenya   attentato contro i cristiani 4kenya attentato contro i cristiani 4

Gli atti di terroristici si sono intensificati dopo l’offensiva militare lanciata da Nairobi in territorio somalo nell’ottobre 2011, mirata proprio a contenere gli sconfinamenti degli Shabab nel Kenya orientale. Da allora, le zone più colpite sono quelle che fiancheggiano la porosa frontiera con la Somalia, lunga oltre 700 chilometri. Ma i jihadisti hanno colpito più volte anche la capitale: l’azione più spettacolare è del settembre 2013, quando misero a ferro e fuoco uno shopping center nel cuore di Nairobi, uccidendo 67 persone.

 

kenya   attentato contro i cristiani 2kenya attentato contro i cristiani 2

«Sono attentati dimostrativi, che gli Shabab operano per mettersi in mostra e per ingraziarsi organizzazioni terroristiche più potenti, quali lo Stato islamico o Al Qaeda nel Maghreb islamico», spiega l’ex agente dei servizi kenyani e specialista dell’estremismo somalo, Philip Mutua. «I Paesi dell’Africa orientale sono più che mai minacciati, perché sconfitti in patria gli Shabab si rifanno in tutta la regione, dove si sono nascostamene insediati da tempo con un solo scopo: attirare l’attenzione di possibili benefattori del terrore».

 

kenya   attentato contro i cristiani 3kenya attentato contro i cristiani 3

Arrivano intanto altre atroci testimonianze sull’attacco al campus. C’è quella di Millicent Murugi, per esempio, che racconta come si è finta morta per ore tra le sue compagne. Un’altra studentessa, anche lei rimasta immobile tra i cadaveri, dice di essersi imbrattata il viso con il sangue di altri. Un’altra ancora narra di come, paralizzati dal terrore, gli studenti non riuscissero neanche a urlare.

 

Sempre a Garissa, ieri pomeriggio, i poliziotti hanno mostrato agli abitanti della città i corpi nudi e insanguinati dei quattro assalitori uccisi durante il blitz che ha liberato il campus. Una folla inferocita ha iniziato a scagliare pietre contro i cadaveri degli Shabab.

kenya   attentato contro i cristiani 18kenya attentato contro i cristiani 18

 

kenya   attentato contro i cristiani 16kenya attentato contro i cristiani 16

 

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)