chat telegram no vax armi

NO VAX DA GALERA – CHI SONO “I GUERRIERI” DI TELEGRAM CHE SI STAVANO ORGANIZZANDO CON LE ARMI PER LA GUERRIGLIA ALLE MANIFESTAZIONI NO VAX DI ROMA: C’ERA IL 46ENNE CHE MOSTRAVA ORGOGLIOSO UN TIRAPUGNI, IL PADRE DI FAMIGLIA CON UNA PISTOLA E UNA CARABINA PRONTO A “PROVARE I GINGILLI”, IL 34ENNE OSSESSIONATO DAI 5G, IL 33ENNE CON LA KATANA GIAPPONESE, UNO SFOLLAGENTE E SPRAY AL PEPERONCINO: “DATE FUOCO AI FURGONI DELLA TV…”

Cesare Giuzzi per il “Corriere della Sera”

 

chat no vax su telegram 1

«Cleytus» ha un figlio di cinque anni e lavora come custode in un palazzo di Milano. Sul suo profilo Facebook tre giorni fa, in un video a torso nudo dal balcone di casa, chiedeva scusa ai suoi sostenitori perché costretto a dare buca alla manifestazione di Roma: «Sarò la delusione di tanti, purtroppo non posso venire. Mi dispiace ragazzi». Colpa delle mancate ferie concesse dalla cooperativa per la quale lavora: «Ma sono e resterò un guerriero». Sulle bacheca, giusto quarantott' ore prima della perquisizione, la foto di un tirapugni acquistato in vista della tre giorni romana.

 

le armi dei no vax 2

«Non si potrebbe portare a spasso ma io lo faccio, a tutti gli effetti è un'arma», si vantava con un'amica. Cleytus, 46 anni, al secolo Tommaso P., era il fondatore e amministratore del gruppo Telegram «I Guerrieri». Insieme a lui, tra i più attivi sulla chat, il 53enne Stefano M., due figli piccoli, casa in provincia di Bergamo, nome in codice «Guerriero della notte». Nel gruppo scriveva «di avere i gingilli a lungo raggio da provare». E infatti era titolare di porto d'armi e a casa sua gli investigatori della Digos hanno sequestrato una pistola semiautomatica 9 per 21 e una carabina Smith & Wesson 223 con una gittata che arriva a 300 metri.

 

le armi dei no vax 3

Tra gli otto No vax indagati dalla Procura di Milano per istigazione a delinquere aggravata, anche Francesco, milanese di 34 anni, ossessionato dai ripetitori 5G: «Dobbiamo bruciarli. Metterne fuori uso tanti contemporaneamente così diventeranno matti nel correre dietro a riparare». Su di lui, nonostante negli ultimi tempi si sia distaccato dal gruppo, sono ancora in corso accertamenti visto che risulterebbero contatti anche con personaggi legati alla malavita romana. Ma nessuno dei «Guerrieri» finiti nel mirino degli investigatori della Digos, diretti da Guido D'Onofrio, e di quelli della Postale, guidati da Tiziana Liguori, ha trascorsi in politica, legami con movimenti di piazza o aree estremiste.

 

chat no vax su telegram 4

Solo la 51enne veneziana Lara aveva avuto in passato contatti con i «Serenissimi» che puntavano all'indipendenza del Veneto. Oggi però nei suoi pensieri c'è solo l'odio per il premier Draghi, contro i virologi e la campagna vaccinale. Profilo identico alla cameriera 53enne Sandra, originaria del Padovano, che invita i «Guerrieri» a lanciare «verdura e uova marce» durante una visita (poi annullata) del ministro Speranza. È invece attivissima, e amministratrice del gruppo, la 43enne romana Ilaria.

le armi dei no vax 1

 

Nelle intercettazioni, pur negando apertamente l'esistenza del virus, gli investigatori ascoltano la sua preoccupazione per sintomi simili al Covid: «Ma non faccio il tampone, altrimenti mi chiudono in casa». Romano è anche il 45enne David, che nella chat non usa nickname ma nome e cognome. Annotano gli investigatori: «Sostiene la ribellione violenta e auspica riunioni dei sodali in presenza». A casa dell'ultimo, e più giovane del gruppo, il 33enne Stefano di Reggio Emilia sono state sequestrate una katana giapponese, uno sfollagente e diverse pistole spray al peperoncino: «Ha una gittata fino a sei metri. Se anche hanno i caschi basta un piccolo spruzzo che passa sotto la visiera e sono fottuti. Accecati per almeno mezz' ora».

 

no vax 3

Nella chat dice anche di potersi procurare «persone» per le manifestazioni e di «aver recuperato cose che se mi fermano mi arrestano per terrorismo». Parole che secondo gli investigatori rappresentano un «concreto pericolo» vista l'escalation sempre più violenta di parte del movimento No Vax. Gli obiettivi erano già stati scelti: giornalisti, fotografi, cameramen, «i media venduti al regime».

 

no vax

Per questo anche se non sono state trovate bombe incendiarie durante le perquisizioni, gli investigatori coordinati dai magistrati antiterrorismo Alberto Nobili e Piero Basilone, ritengono «possibile» che il gruppo volesse mettere in pratica un attacco ai giornalisti durante il presidio di sabato: «Se in lontananza nascosti vedete i furgoni delle tv private o pubbliche dategli fuoco - istruivano via chat -. Una molotov, o con loro o vuoto il furgone, dovete dagli fuoco». Ieri mattina, quando s' è trovato la polizia alla porta, Cleytus ha immediatamente preso il telefonino e cancellato l'intero gruppo Telegram. Gli agenti, collegati da remoto, hanno però registrato tutto in diretta.

chat no vax su telegram 2insulti online dei no vaxno green pass chat no vax su telegram 3

Ultimi Dagoreport

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?

matteo piantedosi khalifa haftar giovanni caravelli

FOLLOW THE MONEY! - DIETRO AL RESPINGIMENTO DI PIANTEDOSI IN LIBIA, PROBABILMENTE, CI SAREBBE IL VIL DENARO! SADDAM HAFTAR, FIGLIO DEL GENERALISSIMO KHALIFA E GOVERNANTE DI FATTO DELLA CIRENAICA, AVREBBE CHIESTO ALL'ITALIA UN SOSTEGNO ECONOMICO PER "GESTIRE" I MIGRANTI (TENERLI IN GABBIA SENZA FARLI PARTIRE), COME QUELLO CHE ROMA CONCEDE AL GOVERNO DI TRIPOLI - L'AISE DI CARAVELLI, CHE HA OTTIMI RAPPORTI CON HAFTAR JR, TANTO DA AVERLO PORTATO IN ITALIA PER UN TOUR DEI MINISTERI (UN MESE FA HA INCONTRATO PIANTEDOSI, CROSETTO E TAJANI), HA CONTATTATO GLI 007 DI GRECIA E MALTA, PER CHIEDERE DI CONDIVIDERE L'ESBORSO. QUELLI HANNO RISPOSTO "NO, GRAZIE" - E COSÌ, È PARTITA LA "RITORSIONE" DEGLI HAFTAR, CHE HANNO ORGANIZZATO LA TRAPPOLA PER LA DELEGAZIONE EUROPEA (COMPOSTA OLTRE A PIANTEDOSI DAI MINISTRI DI GRECIA E MALTA)

giusi bartolozzi almasri giorgia meloni carlo nordio

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA TRA LE MANI IL CAPRO ESPIATORIO PERFETTO PER LA FIGURACCIA SU ALMASRI: GIUSI BARTOLOZZI, CAPO DI GABINETTO DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, NORDIO. DEL RESTO, È UNA MAIL DELLA “ZARINA” A DIMOSTRARE CHE A VIA ARENULA SAPESSERO DELL’ARRESTO DEL TORTURATORE LIBICO GIÀ DOMENICA 19 GIUGNO, E NON LUNEDÌ 20, COME SEMPRE SOSTENUTO DA NORDIO – DI FRONTE ALL’IPOTETICA CACCIATA DELLA BIONDISSIMA GIUSI, PERÒ, NORDIO S’È SUBITO OPPOSTO: GIAMMAI! D'ALTRONDE LA DECISIONE, SECONDO IL MINISTRO, È STATA PRESA DIRETTAMENTE A PALAZZO CHIGI…