gioconda

PANNA LISA! – CLAMOROSO AL LOUVRE: UN TIZIO VESTITO DA DONNA LANCIA UNA TORTA CONTRO LA GIOCONDA! L’UOMO SI È PRESENTATO IN SEDIA A ROTELLE DAVANTI AL QUADRO PIÙ FAMOSO DEL MONDO, POI A UN CERTO PUNTO SI È ALZATO E HA COSPARSO DI PANNA IL VETRO CHE PROTEGGE IL DIPINTO DI LEONARDO! AGLI AGENTI DEL MUSEO HA PROVATO A SPIEGARE IL MOTIVO DEL GESTO: “C'È GENTE CHE STA DISTRUGGENDO LA TERRA, PENSATE AL PIANETA. TUTTI GLI ARTISTI HANNO SEMPRE PENSATO AL PIANETA, È PER QUESTO CHE L'HO FATTO” (CHIAMATE UNO BRAVO!)

 

Francesca Pierantozzi per “il Messaggero”

 

una torta sulla gioconda 1

È restata imperturbabile Monna Lisa, anche quando, a sorpresa, ieri, le è arrivata una torta (o quel che sembra essere una torta) in faccia.

 

D'altra parte ne ha viste tante: l'hanno rapita, le hanno scagliato contro tazze da tè, hanno tentato di distruggerla con l'acido, di darle una lezione con una bomboletta spray di vernice rossa e ieri c'è stato l'ennesimo assalto.

 

Era l'ora di punta, al Louvre, calca particolarmente frenetica nella stanza 711, dove Monna Lisa ha ritrovato il suo posto, dopo i restauri.

 

IL PIANO

Tutto come al solito: gli addetti del museo sorvegliano la tela più famosa del mondo, protetta dal suo vetro antiproiettile e antiriflesso, gli umani sono tenuti a distanza dalle transenne, soltanto i disabili possono avvicinarsi.

l uomo che ha tirato una torta sulla gioconda 4

 

Ed è in fatti una signora, almeno così sembra, su una sedia a rotelle che a un certo punto acquisisce il diritto di posizionarsi oltre il nastro di sicurezza per poter ammirare da vicino il sorriso più enigmatico del mondo.

 

Solo che la signora non è una signora, fa un balzo dalla sedia a rotelle (così diranno poi dei testimoni) e cosparge di panna la faccia della Gioconda di Leonardo. Non proprio sulla faccia, per fortuna, ma sul super vetro che la protegge da anni dai malintenzionati.

 

Da lontano l'effetto è comunque scioccante: la Gioconda impiastricciata, niente più sorriso, niente più enigma. L'autore del gesto è stato subito immobilizzato: un ragazzo con berretto e un caschetto nero che si è poi rivelato essere una parrucca.

una torta sulla gioconda 2

 

Sciarpa al collo, è stato portato via da alcuni agenti del Louvre mentre spiegava agli astanti i motivi della sua azione dimostrativa: «C'è gente che sta distruggendo la terra, pensate al pianeta. Tutti gli artisti hanno sempre pensato al pianeta, è per questo che l'ho fatto».

 

Insomma, l'ennesima aggressione alla Gioconda (per fortuna senza nessuna conseguenza grave) è stata provocata da improbabili motivazioni ambientaliste. Il museo non ha immediatamente reagito all'accaduto.

 

L'ESPOSIZIONE

l uomo che ha tirato una torta sulla gioconda 1

La notizia si è soprattutto diffusa via social: su twitter, i video della Monna Lisa con la torta in faccia hanno fatto il giro di mezzo mondo, fino ad approdare sul sito del quotidiano spagnolo El Pais, visto che in quel momento davanti al quadro erano assiepati soprattutto turisti spagnoli.

 

Sono circa 30 mila i visitatori che ogni giorno si accalcano nella stanza 711 e oltre l'80 per cento di chi entra al Louvre varca le porte del museo solo per andare a vedere l'opera di Leonardo.

 

Il quadro è ormai protetto non solo da agenti di sicurezza, ma anche da apparati di altissima tecnologia: dietro al vetro speciale che la protegge da raggi e luce, e se serve anche dalle torte alla crema, un dispositivo sofisticato garantisce umidità e temperatura costanti.

 

L'installazione è illuminata da led posizionati su una tavoletta di legno concepita apposta per il capolavoro dalla Toshiba per «minimizzare i raggi ultravioletti». Un sistema di alta tecnologia consente inoltre all'aria di circolare attraverso la vetrina per evitare al massimo qualsiasi deformazione del supporto in legno, vecchio oramai di cinque secoli.

una torta sulla gioconda 3

 

L'ultimo attacco alla Monna Lisa risale al 2009, quando un turista aveva pensato di lanciare una tazza da tè contro il vetro protettivo. Nel 1974, quando era esposta al museo nazionale di Tokyo, una donna tentò di vaporizzarle della pittura rossa, senza riuscire a scalfirla. Da allora l'opera non viaggia più. Nel 1911 fu rapita da Vincenzo Peruggia, ma per fortuna fu ritrovata sana e salva due anni dopo.

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