rottami metallici

PURE COI ROTTAMI SI FANNO GLI AFFARI (LOSCHI) - LA GUARDIA DI FINANZA DI PORDENONE HA BECCATO UNA BANDA CRIMINALE TRANSNAZIONALE CHE, TRA IL 2013 E IL 2021, AVREBBE MOVIMENTATO 150 MILA TONNELLATE DI RIFIUTI METALLICI NON PERICOLOSI TRA RAME, OTTONE, ALLUMINIO: LE ACCUSE SONO DI TRAFFICO ILLECITO VERSO L'ESTERO E FRODE FISCALE PER 300 MILIONI DI EURO - SCOPERTO UN PATTO TRA CRIMINALITÀ ITALIANA E CINESE...

Da www.messaggeroveneto.gelocal.it

 

rottami metallici

Un traffico illecito di rottami metallici per 300 milioni di euro è stato scoperto dalla Guardia di Finanza di Pordenone, che, su delega della Dda di Trieste, ha sgominato una organizzazione criminale transnazionale che, tra il 2013 e il 2021, avrebbe movimentato circa 150.000 tonnellate di rifiuti metallici non pericolosi tra rame, ottone, alluminio (pari a circa 7.000 autoarticolati) aggirando gli obblighi ambientali e di tracciatura vigenti.

 

operazione via della seta 9

Le operazioni “Via della Seta”

Le investigazioni che hanno portato all'operazione “Via della Seta”, sono state avviate nel 2018 con la scoperta di anomale movimentazioni finanziarie tra un'impresa della Repubblica Ceca e una neocostituita azienda della Provincia di Pordenone.

 

Le successive indagini, condotte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, anche mediante intercettazioni, pedinamenti, monitoraggi video (aree di stoccaggio, uffici e caselli autostradali) e captazioni informatiche, hanno consentito di ricostruire un traffico di rottami metallici di disparata origine.

 

operazione via della seta 8

Il tutto per consentire ad aziende di vendere rottami ferrosi «a nero», evadendo le imposte e di sottrarsi ai previsti obblighi documentali di monitoraggi, permettendo agli utilizzatori finali delle fatture di documentare costi mediante l'annotazione di documenti fittizi, con la relativa riduzione della base imponibile.

 

operazione via della seta 7

Il modus operandi ricostruito dalla Gdf prevedeva la preventiva creazione, in Italia, di società ad hoc con funzioni di soggetti «intermediari» nel commercio di rottami metallici ovvero con la finalità di interporsi nella filiera commerciale che vede ai suoi poli le aziende originatrici/produttrici del materiale in rassegna e le acciaierie; l'esecuzione di fittizie operazioni di acquisto, da parte delle società interposte, di materiale ferroso all'estero giustificato da fatture per operazioni inesistenti, emesse da società compiacenti (della tipologia missing trading esistenti più da un punto di vista formale che sostanziale) nella Repubblica Ceca e Slovenia.

 

operazione via della seta 6

Tali acquisti intracomunitari, esistenti solo «cartolarmente», erano finalizzati a ottenere una «copertura» documentale e contabile volta a farle apparire come rottami lecitamente acquistati da imprese all'estero che ne attestavano falsamente la regolarità secondo i requisiti richiesti dalla normativa Europea.

 

operazione via della seta 5

La documentazione (fiscale e ambientale) generata dalle operazioni fittizie consentiva poi a terze aziende manifatturiere di operare la vendita di scarti di lavorazione metalliche «a nero» altrimenti non perfezionabili tenuto conto che le acciaierie, soggetti economici di rilevanti dimensioni e fatturato, sono del tutto refrattarie a gestire acquisti di tonnellate di materiale «a nero» privo peraltro della necessaria documentazione ambientale.

 

operazione via della seta 4

Le indagini

In una prima fase investigativa, la Gdf ha posto l'attenzione sul movimento di circa 150 milioni di euro all'estero da parte dell'organizzazione a favore di società missing trader Ceche e Slovene, con il contestuale ritrasferimento in Istituti di Credito della Repubblica Popolare Cinese, nei cui bonifici venivano indicati quali causali «importazioni», parimenti inesistenti, di acciaio e ferro in Europa.

 

operazione via della seta 3

Le indagini (specie di natura tecnica) hanno poi consentito di scoprire la natura artefatta di tali operazioni nonché l'esistenza di un accordo tra i referenti del sodalizio criminale italiano, che, avendo inviato presso istituti di credito sloveni e cechi ingenti disponibilità finanziarie per i fittizi acquisti, avevano poi la necessità di farle rimpatriare nel territorio nazionale al fine di «retrocedere» le somme agli imprenditori che avevano «pagato» fatture per le inesistenti forniture e delle comunità cinesi residenti in Italia che, per contro, disponevano, nel territorio nazionale, di ingenti risorse finanziarie in denaro contante, buona parte frutto di economia sommersa, da dover spostare nella Cina Popolare.

 

Il denaro verso Est e verso la Cina

operazione via della seta 2

In pratica, il denaro inizialmente trasferito nei paesi dell'est Europa dagli italiani veniva bonificato in istituti bancari nella Repubblica Popolare Cinese e le somme lì accreditate venivano contestualmente «compensate» con la rimissione di denaro contante (non tracciabile) consegnato in Italia dai referenti cinesi ai membri dell'organizzazione italiana, operazioni che venivano condotte presso noti centri commerciali all'ingrosso cinesi di Padova e Milano dove il denaro veniva «passato di mano» all'interno di buste di plastica.

 

operazione via della seta 14

Un sistema che permetteva pertanto di far giungere disponibilità finanziarie in Cina con modalità occulte aggirando i presidi previsti dalla normativa antiriciclaggio.

 

La Gdf ha rintracciato fatture per operazioni inesistenti per complessivi euro 308.894.000, scoprendo l'occulto trasferimento di risorse finanziarie nella Repubblica Popolare Cinese per 150 milioni di euro, schermate da inesistenti operazioni commerciali.

 

operazione via della seta 11

Gli indagati

La Dda di Trieste, all'esito delle indagini, ha indagato 58 persone fisiche e 6 società, ottenendo dal Gip l'emissione di 2 provvedimenti di custodia cautelare in carcere e 3 ai arresti domiciliari, oltre al sequestro preventivo per 66 milioni di euro. I promotori dell'organizzazione sono 5 uomini originari del triveneto (3 dei quali con residenza nella Confederazione elvetica) coinvolti nella gestione di 3 società filtro nel tempo utilizzate allocate nelle province di Venezia Pordenone e Treviso. Indagati anche i coniugi di 2 dei principali artefici dell'associazione cui sono state contestate condotte di riciclaggio connesse all'acquisto di alcuni immobili e imprenditori residenti in 12 province utilizzatori di fatture per operazioni inesistenti.

 

operazione via della seta 10

Sono state complessivamente 50 perquisizioni tra Udine, Gorizia, Treviso, Padova, Belluno, Verona, Venezia, Brescia e Como.

operazione via della seta 13operazione via della seta 1operazione via della seta 12

Ultimi Dagoreport

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...