call center

QUALCUNO CI LIBERI DALLA PERSECUZIONE DEI CALL CENTER! - NONOSTANTE LA NUOVA LEGGE SUL TELEMARKETING SIA STATA APPROVATA DA UN ANNO E MEZZO, ANCORA NON È POSSIBILE VIETARE LE FASTIDIOSE CHIAMATE A TUTTE LE ORE – IL GARANTE DELLA PRIVACY HA DATO L’OK ALLE NUOVE NORME SUL REGISTRO DELLE OPPOSIZIONI, MA È UN SÌ CONDIZIONATO: DEVE INTERVENIRE IL MINISTRO DELLO SVILUPPO ECONOMICO, CIOÈ DI MAIO (AUGURI)

Patrizia De Rubertis per “il Fatto Quotidiano”

 

telemarketing 1

Un passo in avanti che nei fatti si trasforma in un nuovo stop. Questa la parabola della nuova legge contro il telemarketing approvata un anno e mezzo fa ma che ancora non riesce a vietare le chiamate indesiderate a tutte le ore, di giorno e di notte, per estorcere contratti di cui non si hanno ben chiare informazioni, clausole e prezzi.

 

LUIGI DI MAIO AL TELEFONO

Un martellamento da cui nessuno si salva e bollato dal garante delle Privacy come "molestia", visto che da anni insidia la vita degli italiani costretti a subire un marketing selvaggio e aggressivo senza poter fare nulla per impedirlo. L' Autorità che vigila sulla privacy ha, infatti, dato l' ok al nuovo regolamento del Registro pubblico delle opposizioni che consentirebbe a oltre 117 milioni di utenze telefoniche - numeri fissi e cellulari - di liberarsi dalle chiamate commerciali e dalla ricezione della posta cartacea indesiderate.

 

NUDA TRA I DIPENDENTI DI UN CALL CENTER POLACCO

Ma è un sì condizionato: il testo contiene diverse indicazioni pratiche, ma sostanziali, che il ministero dello Sviluppo economico deve apportare pena l' entrata in vigore di una rivoluzione che da anni si aspetta e che dovrebbe finalmente liberare gli italiani dall' assillo delle telefonate e consentire agli addetti ai call center di lavorare con le giuste tutele, uscendo fuori dal precariato e rilanciando un settore importante per la tenuta economica del Paese, alle prese però con aziende logorate da una guerra di prezzi che è andata a scapito della qualità del servizio e degli investimenti in innovazione.

 

Per estendere la possibilità di iscrivere al Registro delle opposizioni anche i numeri di telefonia mobile e i numeri riservati, o non presenti negli elenchi telefonici pubblici, il Garante in primo luogo ritiene che sia necessario precisare ulteriormente che l' iscrizione al Registro comporta automaticamente l' opposizione a tutti i trattamenti a fini promozionali, da chiunque effettuati, con la revoca anche dei consensi manifestati in precedenza.

call center

 

Su questo specifico punto, l' Autorità chiede di eliminare ogni riferimento alle categorie merceologiche degli operatori che potrebbero generare dubbi interpretativi e alimentare il contenzioso. Si potrebbe infatti dire "no" al telemarketing delle società di luce e gas e acconsentire a quelle di telefonia. La richiesta è anche di valutare l' opportunità che nel Registro possano confluire tutti gli indirizzi postali indicati dai contraenti, anche quelli non presenti negli elenchi telefonici.

 

telemarketing 2

Poi, per rendere più esplicito l' obbligo della norma ed evitare comportamenti non corretti, il Garante suggerisce al Mise di prevedere in caso di illeciti, una responsabilità della società "non derogabile contrattualmente in concorso o in solido" con i call center che hanno effettuato e gestito la chiamata promozionale.

 

telemarketing 4

Una strada dell' inferno lastricata di buone intenzioni e che, soprattutto, dilata ancora di più i tempi di attuazione del Registro. Il regolamento contro il telemarketing selvaggio deve, infatti, essere riscritto per ottenere l' ok dal Garante e poi va inviato al Mise che lo trasmetterà al Consiglio dei ministri per l' approvazione definitiva, calcolando che fino ad ora il testo è già stato visionato dall' Agcom e dalle commissioni Lavori pubblici di Senato e Camera che lo hanno approvato. Poi, una volta approvato, il testo va trasmesso alla Fondazione Bordoni, che su incarico del ministero dello Sviluppo economico gestisce il Registro delle opposizioni, affinché riorganizzi la gestione delle iscrizioni. Insomma, un iter che in termini di tempo significa almeno un altro anno.

 

telemarketing 3

Nel frattempo anche l' altra novità entrata in vigore a inizio maggio è praticamente azzoppata: la possibilità di iscrivere al Registro anche gli indirizzi postali (con l' eccezione dei volantini che non sono intestati e che continueranno ad arrivare) è possibile solo per chi è già iscritto al Registro, vale a dire 1.539.070 persone. Un' arma ovviamente spuntata che ha fatto aumentare le violazioni amministrative contestate dal garante della Privacy: nel 2018 sono state 707, per lo più concernenti il trattamento illecito di dati e il telemarketing, e hanno fatto incassare oltre 8 milioni 160 mila euro, circa il 115% in più rispetto all' anno precedente.

 

CALL CENTER IN ALBANIA

L' ultima sanzione, in ordine di tempo, è stata inflitta l' altro ieri: si tratta di una multa di 2.018.000 euro ad una società che aveva svolto, tramite un call center albanese, attività di telemarketing e teleselling per conto di una azienda del settore energetico. La Guardia di finanza, a seguito di un' ispezione, aveva accertato che la società, oltre a non aver reso alcuna informativa alle persone contattate, non aveva richiesto come previsto il consenso al trattamento dei dati personali per finalità di marketing.

NUDA TRA I DIPENDENTI DI UN CALL CENTER POLACCOCALL CENTER IN ALBANIA CALL CENTER IN ALBANIA CALL CENTER OFFERTE call centercall center le operatrici sexy lavorano in un call centerCALL CENTER IN ALBANIA call center 1CALL CENTER IN ALBANIA CALL CENTER IN ALBANIA

Ultimi Dagoreport

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

DAGOREPORT - MALGRADO UN’OPPOSIZIONE SINISTRATA E SUPERCAZZOLARA, L’ESTATE DELLA DUCETTA È  MOLESTATA DA BRUTTI PENSIERI - SE IN EUROPA CERCA DI DEMOCRISTIANIZZARSI, IN CASA LA MUSICA CAMBIA. SE PRENDE UNA SBERLA ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, LA PREMIER TEME CHE UNA CADUTA POSSA TRASFORMARSI NELL’INIZIO DELLA FINE. COME È ACCADUTO AL PD DI RENZI, ALLA LEGA DI SALVINI, AL M5S DI DI MAIO. DI COLPO, DALL’ALTARE ALLA POLVERE - ECCO IL PESANTE NERVOSISMO PER LE CONTINUE “STONATURE” DEL TROMBONISTA SALVINI, CHE VEDE LA SUA LEADERSHIP MESSA IN PERICOLO DAL GENERALISSIMO VANNACCI. OPPURE QUELLE VOCI DI UN CAMBIO DI LEADERSHIP DI FORZA ITALIA, STANCHI LOS BERLUSCONES DI VEDERE TAJANI COL TOVAGLIOLO SUL BRACCIO AL SERVIZIO DELLA SORA GIORGIA. OCCORRE UN NUOVO MARINAIO AL TIMONE PER CAMBIARE ROTTA: ETTORE PRANDINI, PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI? - QUESTA È LA CORNICE IN CUI SI TROVA OGGI IL GOVERNO MELONI: TUTTO È IN MOVIMENTO, NULLA È CERTO…

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...

mediobanca mediolanum massimo doris nagel

MEDIOSBANCA! – BANCA MEDIOLANUM ANNUNCIA LA VENDITA DELLA SUA QUOTA DEL 3,5% IN MEDIOBANCA A INVESTITORI ISTITUZIONALI. E A NAGEL, ALLE PRESE CON L’OPS DI MPS, VIENE MENO IL PRIMO SOCIO DELL'ACCORDO DI CONSULTAZIONE TRA AZIONISTI – ERA UNA MOSSA PREVISTA DAL MOMENTO CHE L’EVENTUALE FUSIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI TRASFORMEREBBE IL CORE BUSINESS DI PIAZZETTA CUCCIA NELLA GESTIONE DEL RISPARMIO, ANDANDO A SBATTERE CON L’IDENTICA ATTIVITÀ DELLA BANCA DI DORIS E BERLUSCONI….

mattarella nordio meloni giorgia carlo sergio magistrati toghe giudici

DAGOREPORT - MENTRE ELLY SCHLEIN PENSA DI FARE OPPOSIZIONE VOLANDO A BUDAPEST A SCULACCIARE ORBAN PER I DIRITTI DEI GAY UNGHERESI, GIORGIA MELONI E I SUOI FRATELLI D’ITALIA SI RITROVANO DAVANTI UN SOLO "NEMICO": LA COSTITUZIONE - SE DALLA CORTE DEI CONTI ALLA CASSAZIONE C'E' IL MATTARELLO DI MATTARELLA, LA MUSICA CAMBIA CON LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO - UNA VOLTA CHE IL PARLAMENTO APPROVERÀ LA “SEPARAZIONE DELLE CARRIERE” DI GIUDICI E PM, S’AVANZA IL RISCHIO CHE LE PROCURE DIPENDERANNO DAL MINISTERO DI GIUSTIZIA - ULTIMA SPES È IL REFERENDUM CONFERMATIVO CHE PER AFFONDARE UNA LEGGE DI REVISIONE COSTITUZIONALE NON  STABILISCE UN QUORUM: È SUFFICIENTE CHE I VOTI FAVOREVOLI SUPERINO QUELLI SFAVOREVOLI - ECCO PERCHE' IL GOVERNO MELONI HA LA COSTITUZIONE SUL GOZZO...

malago meloni abodi fazzolari carraro

DAGOREPORT - CHE LA CULTURA POLITICA DEI FRATELLINI D’ITALIA SIA RIMASTA AL SALTO NEL “CERCHIO DI FUOCO” DEL SABATO FASCISTA, È STATO LAMPANTE NELLA VICENDA DEL CONI - QUANDO, ALLA VIGILIA DELL’ELEZIONE DEL SUO CANDIDATO LUCIANO BUONFIGLIO ALLA PRESIDENZA DEL CONI, QUEL DEMOCRISTIANO IN MODALITÀ GIANNI LETTA DI GIOVANNINO MALAGÒ SI È FATTO INTERVISTARE DA “LA STAMPA” ANNUNCIANDO DI ESSERE UN “PATRIOTA” CHE “FA IL TIFO PER IL GOVERNO MELONI”, HA INVIATO AI MUSCOLARI CAMERATI DISDEGNOSI DELLE REGOLE DELLA POLITICA (DIALOGO, TRATTATIVA, COMPROMESSO) IL SEGUENTE MESSAGGIO: ORMAI È TARDI PER FAZZOLARI DI INCAZZARSI CON ABODI; DA TEMPO VI HO DETTO CHE AVETE SBAGLIATO CAVALLO QUANDO AVEVATE A DISPOSIZIONE UNO CHE È “PATRIOTA” E “TIFA MELONI”, CHE HA ALLE SPALLE IL SANTO PATRONO DEGLI INTRIGHI E COMBINE, ALIAS GIANNI LETTA, E DOPO DODICI ANNI ALLA GUIDA DEL CONI CONOSCE LA ROMANELLA POLITICA COME LA SUA FERRARI…(SALUTAME 'A SORETA!)

giorgia meloni matteo salvini difesa riarmo europeo

DAGOREPORT - SALVATE IL SOLDATO SALVINI! DA QUI ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, SARANNO GIORNI DA INCUBO PER IL PIÙ TRUMPUTINIANO DEL BELPAESE - I DELIRI DEL “BIMBOMINKIA” (COPYRIGHT FAZZOLARI) SU UE, NATO, UCRAINA SONO UN OSTACOLO PER IL RIPOSIZIONAMENTO DELLA DUCETTA VERSO L'EURO-CENTRISMO VON DER LEYEN-MERZ, DESTINAZIONE PPE – AL VERTICE DELL’AJA, LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” HA INIZIATO INTANTO A SPUTTANARLO AGLI OCCHI DI TRUMP: SALVINI È COSÌ TRUMPIANO CHE È CONTRARIO AL RIARMO E PROFONDAMENTE OSTILE AI DAZI... - MA SE DA AJA E BRUXELLES, SI SCENDE POI A ROMA, LA MUSICA CAMBIA. CON UNA LEGA SPACCATA TRA GOVERNATORI E VANNACCI, SALVINI E' UN'ANATRA ZOPPA. MA UN ANIMALE FERITO È UN ANIMALE PERICOLOSO, CAPACE DI GETTARE ALLE ORTICHE IL SUO GOVERNATORE ZAIA E TENERE STRETTO A SE' PER ALTRI DUE ANNI IL POTERE IN LOMBARDIA - IL BIG BANG TRA I DUELLANTI È RINVIATO ALL’ESITO DELLE REGIONALI (E CALENDA SI SCALDA PER SALIRE SUL CARRO DELLA FIAMMA...)