Federico Berni per il “Corriere della Sera - Edizione Milano”
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La libertà deve essergli sembrata a un palmo, quando è salito sul traghetto che lo avrebbe dovuto portare nel suo paese, l'Albania, dove aveva intenzione di tornare con lo scopo di sottrarsi ad una condanna a cinque anni per tentato omicidio, maturata dopo l' aggressione a Niccolò Bettarini dello scorso luglio fuori dalla discoteca Old Fashion al parco Sempione.
Ma per Andi Arapi, 29 anni, il sogno è durato poco, visto che la polizia di frontiera di Bari è salita a bordo per andare a prelevarlo e lo ha arrestato per evasione. Delle quattro persone condannate per i fatti della scorsa estate, quando il figlio della presentatrice televisiva Simona Ventura e dell' ex calciatore di serie A e concorrente di reality Stefano Bettarini era stato raggiunto da otto coltellate per una banale discussione nata all' interno del locale notturno milanese, Arapi era stato l'unico tra i condannati ad aver ottenuto gli arresti domiciliari, in quanto incensurato.
NICCOLO BETTARINI
Dopo il tentativo di raggiungere l' Albania, sventato dagli agenti di polizia del capoluogo pugliese, ha dovuto fare ritorno in carcere. Evidentemente, la segnalazione della possibile fuga dall' Italia di Arapi, che peraltro è anche sprovvisto di permesso di soggiorno, era stata inoltrata alla polizia di frontiera, dopo che ci si era resi conto che l' albanese non stava rispettando la detenzione domiciliare.
La sentenza risale allo scorso 18 gennaio, e Arapi è quello che ha avuto la pena più leggera. Con lui, il gip Guido Salvini, a fronte di una richiesta a 10 anni per tutti gli imputati formulata dalla procura, ha condannato col rito abbreviato Alessandro Ferzoco (cinque anni e sei mesi), l' altro albanese Albano Jackej (sei anni e mezzo) e Davide Caddeo.
niccolò bettarini
Per quest' ultimo è stata pronunciata la pena più alta - nove anni - per essere stato riconosciuto come colui che materialmente ha sferrato le coltellate. «È finito un incubo.
Giustizia è stata fatta, sono pene giuste», era stato il commento di Bettarini junior dopo la lettura del dispositivo.
niccolò bettarini
