mattarella 2 giugno

"L'ITALIA SI MUOVE PER LA PACE" - SERGIO MATTARELLA ALL'ALTARE DELLA PATRIA PER LA FESTA DELLA REPUBBLICA HA INVIATO UN MESSAGGIO AL CAPO DI STATO MAGGIORE: "LA PACE NON SI IMPONE DA SOLA. L'ITALIA HA UN RUOLO CENTRALE NEL FAVORIRE IL DIALOGO" - IL RICONOSCIMENTO ALLE FORZE ARMATE: "LA GUERRA IN UCRAINA CI RICORDA COME STABILITÀ E PACE NON SONO GARANTITE PER SEMPRE, LE FORZE ARMATE CONCORRONO A QUESTO COMPITO SULLA BASE DEI..." - VIDEO

Dal corriere.it

 

MATTARELLA 2 GIUGNO ALTARE DELLA PATRIA

«L’Italia si muove per la pace», mette nero su bianco Sergio Mattarella con un richiamo diretto alla guerra in Ucraina. Il capo dello Stato ha inviato un messaggio al capo di Stato Maggiore della Difesa, l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, per la Festa della Repubblica: «Il 2 giugno di settantasei anni fa, con la scelta della Repubblica, il popolo italiano si incamminò sulla strada della pace - scrive il presidente -, archiviando le avventure belliciste proprie di un regime autoritario come quello fascista.

 

Una opzione che venne poi solennemente ratificata nella Costituzione. Il nostro contributo - e in esso delle Forze Armate - alla causa della pace e della cooperazione internazionale si è caratterizzato con l’adesione al Trattato del Nord-Atlantico sottoscritto fra Paesi amanti della libertà, con la costruzione graduale e crescente della unità europea, con la partecipazione all’Onu e alle sue iniziative. Fu possibile realizzare un clima di crescente fiducia che, diminuendo le tensioni, consentiva di ridurre ragioni e clima di un confronto talvolta ai limiti del contrasto, senza tuttavia mai oltrepassare quelli che conducono al conflitto».

 

guerini mattarella

L’uso della diplomazia

Dal 24 febbraio, con l’attacco russo a Kiev, scrive nel suo messaggio Mattarella, il mondo è cambiato: «L’attuale contesto internazionale ci interroga profondamente su come sia possibile garantire oggi il bene indivisibile della pace. Le aggressioni ai civili, le devastazioni delle città nel cuore della nostra Europa, pensavamo appartenessero a un passato remoto, ma la drammatica cronaca di questi giorni ci ricorda come stabilità e pace non sono garantite per sempre.

 

La pace non si impone da sola ma è frutto della volontà e dell’impegno concreto degli uomini e degli Stati. Una pace basata sul rispetto delle persone e della loro dignità, dei confini territoriali, dello stato di diritto, della sovranità democratica; una pace basata sull’utilizzo della diplomazia come mezzo di risoluzione delle crisi tra Nazioni; una pace basata sul rispetto dei diritti umani».

 

Il ruolo dell’Italia

Mattarella al concerto per gli ambasciatori 2

L’Italia e tutta la comunità internazionale, sostiene il capo dello Stato, «hanno un ruolo centrale nel favorire il dialogo. Dobbiamo farlo uniti, insieme. La nostra esperienza ci ha mostrato come si possa costruire una convivenza stabile e duratura, anche all’indomani di conflitti sanguinosi. Lo ribadiamo oggi mentre siamo a fianco dell’aggredita Ucraina.

 

La Repubblica è impegnata a costruire condizioni di pace e le sue Forze Armate, sulla base dei mandati affidati da governo e Parlamento, concorrono a questo compito. Come settantasei anni fa ribadiamo le ragioni che hanno spinto il popolo italiano, dopo le sofferenze di due guerre mondiali e della dittatura, a percorrere il lungo cammino verso uno Stato democratico, i cui valori di libertà, pace, uguaglianza e giustizia, diventarono i principi di supremo riferimento per i cittadini e il Paese».

 

GIUSEPPE CAVO DRAGONE

Il riconoscimento alle Forze Armate

«Le Forze Armate - conclude il presidente della Repubblica -, protagoniste in questo percorso, in Italia e all’estero, si confermano una risorsa preziosa, come evidenziato anche dalle vicende della gestione della pandemia. I riconoscimenti che pervengono alle nostre Forze Armate sono la prova eloquente della qualità del loro impegno e della credibilità che si sono conquistati. Ai soldati, marinai, avieri, carabinieri, finanzieri e al personale civile, di ogni ordine e grado giungano, in questo giorno di festa, l’apprezzamento e la gratitudine per il servizio offerto alla comunità. Viva le Forze Armate, Viva la Repubblica!»

FRECCE TRICOLORI 2 GIUGNOFRECCE TRICOLORI 2 GIUGNO

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daria perrotta giancarlo giorgetti

FLASH – GIORGIA MELONI HA DETTO A BRUTTO MUSO AL RAGIONERE GENERALE DELLO STATO, DARIA PERROTTA: “QUESTO È UN ESECUTIVO POLITICO E NON TECNICO”. IL CENTRODESTRA HA GIÀ SILURATO IL DG DEL TESORO, ALESSANDRO RIVERA, HA LIQUIDATO L’EX RAGIONIERE BIAGIO MAZZOTTA E HA ACCOMPAGNATO ALL’USCITA IL DIRETTORE DELLE PARTECIPATE, MARCELLO SALA. ORA SE LA PRENDE ANCHE CON LA FEDELISSIMA DI GIANCARLO GIORGETTI, CHE NON È CERTO UNA PERICOLOSA COMUNISTA, NÉ UNA OSTILE “MANDARINA” IN QUOTA “DEEP STATE”. A DESTRA COSA PRETENDONO DA MEF E RAGIONERIA? CHE SIANO USI A OBBEDIR TACENDO? DAVANTI AI TRISTI NUMERI, NON CI SONO IDEOLOGIE O OPINIONI…

sangiuliano gasdia venezi giuli

SULLA SPOLITICA CULTURALE DELLA “DESTRA MALDESTRA” – ALBERTO MATTIOLI: “CI RENDEMMO SUBITO CONTO CHE DA SANGIULIANO C’ERA NULLA DA ASPETTARSI, A PARTE QUALCHE RISATA: E COSÌ È STATO. GIULI AVEVA COMINCIATO BENE, MOSTRANDO UNA CERTA APERTURA E RIVENDICANDO UN PO’ DI AUTONOMIA, MA MI SEMBRA SIA STATO RAPIDAMENTE RICHIAMATO ALL’ORDINE - CHE LA DESTRA ABBIA PIÙ POLTRONE DA DISTRIBUIRE CHE SEDERI PRESENTABILI DA METTERCI SOPRA, È PERÒ UN FATTO, E PER LA VERITÀ NON LIMITATO AL MONDO CULTURALE - IL PROBLEMA NON È TANTO DI DESTRA O SINISTRA, MA DI COMPETENZA. CHE BEATRICE VENEZI NON ABBIA IL CURRICULUM PER POTER FARE IL DIRETTORE MUSICALE DELLA FENICE È PALESE A CHIUNQUE SIA ENTRATO IN QUALSIASI TEATRO D’OPERA - (PERCHE' SULL’ARENA DI VERONA SOVRINTENDE - BENISSIMO - CECILIA GASDIA, DONNA E DI DESTRA, SENZA CHE NESSUNO FACCIA UN PLISSÉ?)’’

alessandro giuli pietrangelo buttafuoco arianna giorgia meloni beatrice venezi nicola colabianchi nazzareno carusi tiziana rocca giulio base

''L’ESSERE STATI A CASA MELONI O DI LA RUSSA NON PUÒ ESSERE L’UNICO O IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO PER LE NOMINE CULTURALI’’ - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: “SONO TRA LE ANIME BELLE CHE QUANDO GIORGIA MELONI HA VINTO LE ELEZIONI HA SPERATO CHE, AL POSTO DEL PLURIDECENNALE AMICHETTISMO ROMANO DI SINISTRA SI AVVIASSE UN METODO, DICIAMO SUPER-PARTES, APERTO (MAGARI ANCHE SOLO PER MANCANZA DI CANDIDATI) E TESO A DELINEARE UNA CULTURA LIBERALE LEGATA AL PRIVATO O ALLE CONFINDUSTRIE DEL NORD… POVERO ILLUSO. IL SISTEMA È RIMASTO LO STESSO, APPLICATO CON FEROCE VERIFICA DELL’APPARTENENZA DEL CANDIDATO ALLA DESTRA, MEGLIO SE ROMANA DI COLLE OPPIO, PER GENEALOGIA O PER ADESIONE, MEGLIO SE CON UNA PRESENZA AD ATREJU E CON UN LIBRO DI TOLKIEN SUL COMODINO - LE NOMINE DI GIULI, BUTTAFUOCO, CRESPI, VENEZI, COLABIANCHI, BASE & ROCCA, IL PIANISTA NAZARENO CARUSI E VIA UNA INFINITÀ DI NOMI NEI CDA, NELLE COMMISSIONI (IN QUELLA PER SCEGLIERE I 14 NUOVI DIRETTORI DEI MUSEI C’È SIMONETTA BARTOLINI, NOTA PER AVER SCRITTO "NEL BOSCO DI TOLKIEN, LA FIABA L’EPICA E LA LINGUA") 

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....