"ASSANGE NON STA BENE, È A RISCHIO SUICIDIO" – ECCO PERCHÉ IL BIONDINO DI WIKILEAKS NON È STATO ESTRADATO IN AMERICA: LA CORTE GLI HA RICONOSCIUTO "PROBLEMI MENTALI", TRA CUI "DEPRESSIONE E AUTISMO" - POTREBBE TOGLIERSI LA VITA "SE SOTTOPOSTO ALLE MODALITÀ DI DETENZIONE CHE RICEVEREBBE NEGLI STATI UNITI" - ORA SI PARLA DI LIBERTÀ SU CAUZIONE - COSA FARÀ BIDEN, DOPO CHE OBAMA TRE ANNI FA GRAZIÒ CHELSEA MANNING, LA "COMPLICE" DEL FONDATORE DI WIKILEAKS?

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Antonello Guerrera per "la Repubblica"

 

piers corbyn fuori dal tribunale piers corbyn fuori dal tribunale

Quando fuori dal tribunale arriva anche Piers Corbyn, senza mascherina, col giaccone consunto grigio, la barbetta e i capelli incolti, qualcuno pensa: «Ora non c'è più speranza». Perché il fratello dell'ex leader laburista Jeremy Corbyn, negazionista del Covid, anti-vaccini, anti-tutto, è da sempre abbonato alle cause perse. Figuriamoci ora Julian Assange, la cui estradizione, persino per le sue decine di sostenitori arrivati alla Central Criminal Court, sembra scontata sin dal mattino.

 

julian assange ripulito per l'udienza preliminare julian assange ripulito per l'udienza preliminare

Poco dopo le dieci, difatti, la giudice Vanessa Baraitser inizia a elencare le ragioni per cui lo smunto Assange, confinato in una gabbia di vetro dell'aula giudiziaria, meriterebbe di essere processato negli Stati Uniti: per Baraitser quello dell'attivista australiano «non è giornalismo», Assange «è andato oltre perché ha cercato di ottenere informazioni attraverso l'hackeraggio» organizzato da suoi sodali - ossia l'ex soldato americano Bradley, oggi Chelsea, Manning - «la libertà di espressione non è pubblicazione senza regole», «in America Assange riceverebbe un processo regolare», eccetera.

 

julian assange julian assange

E invece, sorpresa. Nonostante tutto, Baraitser dice no all'estradizione negli Stati Uniti perché il 49enne Assange, cui la corte ha riconosciuto «problemi mentali» («depressione e autismo»), sarebbe «a rischio suicidio se sottoposto alle modalità di detenzione che riceverebbe in America».

 

Quindi, dietrofront: niente estradizione negli Usa, ma «per ragioni di salute e il sistema carcerario Usa». Altrimenti, per Baraitser sarebbe legittima l'estradizione per i 18 capi di accusa contro Assange, tra cui cospirazione per ottenere illegalmente e pubblicare informazioni classificate. E cioè le esplosive rivelazioni dei cablogrammi di diplomazia e difesa Usa rubati da Manning e pubblicati su Wikileaks dal 2010, per cui l'australiano potrebbe essere condannato, qualora estradato negli Usa, fino a 175 anni di carcere.

 

julian assange ripulito per l'udienza preliminare 6 julian assange ripulito per l'udienza preliminare 6

In ogni caso, esplode la gioia fuori dal tribunale, dietro la gloriosa Cattedrale di San Paolo, in una Londra martoriata e desolata dal coronavirus. Partono i cori "Free Assange". Oltre a Corbyn, tra le decine di seguaci di Assange ci sono amici, attivisti per la libertà di espressione, socialisti che diffondono giornali antagonisti, antiamericani, ex hippy, sudamericani che cantano El pueblo unido, senzatetto, un uomo in bici con un'enorme bandiera palestinese.

supporter di assange fuori dal tribunale di westminster supporter di assange fuori dal tribunale di westminster

 

Dentro intanto, Assange, sbarbato, vestito blu scuro, una mascherina verdognola, dopo la sentenza esprime approvazione con una mano, dopo la palpabile tensione delle dita che fremevano nei pugni e la sua voce squillata solo per pronunciare la data di nascita.

 

julian assange julian assange

«Speravo che oggi fosse il giorno in cui Julian sarebbe tornato a casa», ci dice fuori dal tribunale la sua compagna Stella Moris con cui Assange ha avuto due figli durante la lunga permanenza nell'ambasciata ecuadoriana dove l'australiano si è rifugiato dal 2012 al 2019 per sfuggire a un'altra estradizione, allora in Svezia, per accuse di stupro poi decadute.

 

chelsea manning 6 chelsea manning 6

«Ma quel giorno arriverà presto, ne sono sicura», continua Moris. «Oggi è una vittoria per Julian, certo. È il primo passo per ottenere giustizia. Ma non possiamo festeggiare, fino a quando non finirà questa ingiusta detenzione. La libertà di Julian è la libertà di tutti voi».

 

chelsea manning 1 chelsea manning 1

Giubilo online di altri celebri ribelli o fuggitivi, come Edward Snowden e l'oppositore russo Aleksej Navalnyj. Furia degli americani, invece, che hanno già presentato ricorso all'Alta Corte di Londra. È molto probabile che si andrà fino in Corte Suprema e poi forse a quella Europea dei diritti umani. «Siamo estremamente delusi dal verdetto», fa sapere il Dipartimento di Giustizia Usa, «ma almeno è stata data ragione agli Stati Uniti sulle questioni legali sollevate». Insomma, la battaglia legale per Assange continuerà almeno fino all' anno prossimo.

 

joe biden dibattito. joe biden dibattito.

Nel frattempo Assange sarà liberato su cauzione? Forse domani, sebbene in passato per due volte la libertà condizionata gli sia stata rifiutata, dopo averla infranta nel 2012. Intanto, è arrivata l'offerta di asilo politico del presidente messicano Andrés Manuel López Obrador, emulo dell'ex capo di Stato ecuadoriano e altro socialista Rafael Correa. Ecco, la geopolitica mondiale si riattiva per Assange. E, dopo le voci di grazia di Trump, cosa farà il presidente eletto americano Joe Biden, dopo che Obama tre anni fa graziò proprio la "complice" di Assange, Chelsea Manning?

 

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