"HO AMMAZZATO YANA COME LEI HA AMMAZZATO ME" - DUMITRU STRATAN, IL 33ENNE MOLDAVO IN CARCERE PER L'OMICIDIO DELLA COMPAGNA, LA 23ENNE UCRAINA YANA MALAYKO, A MANTOVA, AVREBBE CONFESSATO ALLA SORELLA DI AVER AMMAZZATO LA RAGAZZA - È STATA LA DONNA A CHIAMARE I CARABINIERI, DOPO CHE IL FRATELLO GLI AVEVA SPIEGATO I MOTIVI: "MI FACEVA LE CORNA. E NON POTEVA METTERSI CON UNO DELLA NOSTRA COMPAGNIA" - STRATAN AVREBBE TESO UNA TRAPPOLA A YANA, DICENDO CHE IL CANE CHE AVEVANO COMPRATO INSIEME STAVA MALE...

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DUMITRU STRATAN DUMITRU STRATAN

Estratto dell'articolo di Andrea Galli per il “Corriere della Sera”

 

«Ho ammazzato Yana come lei ha ammazzato me». Da venerdì, il giorno dell’arresto, Dumitru Stratan ha taciuto con carabinieri e magistrati. Ma già ore prima aveva confessato alla sorella Cristina l’omicidio […] dell’ex fidanzata Yana Malayko il cui corpo, nascosto in un’area periferica di boschi, campi, canali e pozzi, ancora non si trova.

 

L’assassino, […] aveva già spiegato tutto alla stessa sorella: «Mi faceva le corna. E non poteva mettersi con uno della nostra compagnia». Ovvero il ragazzo con il quale Yana aveva una relazione dopo la fine, a dicembre, di quella con Dumitru, 33enne di origini moldave. […]

 

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Che l’uccisione sia stata la conseguenza di un piano lo sostengono le «carte» della Procura di Mantova visionate dal Corriere e basate su una trappola. La sera di giovedì. […]A mezzanotte, la ragazza, 23enne nata in Ucraina, aveva iniziato a ricevere telefonate e messaggi da Stratan. Il cane, di nome Bulka, che avevano comprato insieme, stava male, il killer aveva chiesto di portarglielo.

 

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Yana aveva acconsentito, annunciando che sarebbe rincasata ad aspettarlo […] L’altro era già stato nel bilocale. Un ingresso permesso dal fatto che avesse la copia delle chiavi, e funzionale alla manomissione della telecamera interna: non voleva che venisse filmato l’omicidio.

 

Eppure la vittima, che aveva notato l’impianto scollegato dall’alimentazione, non era scappata né il compagno, fermo in macchina sotto il palazzo, aveva presagito pericoli o era intervenuto. Al cellulare aveva sì domandato aggiornamenti a Yana che però l’aveva tranquillizzato dicendo che era imminente l’arrivo di Stratan e dandogli la buonanotte: «Cerca di dormire, tesoro».

 

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Nel trilocale, i carabinieri hanno isolato macchie di sangue sulla maniglia della porta della camera e sul materasso. Dumitru aveva provato a cancellare le tracce e aveva buttato il piumone in un sacco nero. In un secondo sacco aveva posizionato il corpo di Yana, lo aveva trascinato per le scale (alle 5.13) e caricato sulla sua Mercedes, guidando fino alla periferia per abbandonarlo, servendosi di una vanga e forse un complice. Nessuno dei vicini ha sentito rumori, litigi, urla. Un dato anomalo.

 

Oltre che alla sorella, titolare del bar «Event coffee» dove Yana lavorava, Stratan aveva ammesso l’uccisione a un amico. Ma Cristina, a differenza di lui, aveva subito chiamato i carabinieri. Il compagno di Yana ha fornito elementi sul passato rafforzando l’ipotesi d’una strategia omicida: «Dumitru disse che se avesse intrattenuto una relazione l’avrebbe uccisa». A[…]

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