Estratto dell'articolo di Elena Marisol Brandolini per "il Messaggero"
Alle 16,25 di ieri l'ex calciatore Dani Alves, condannato un mese fa a quattro anni e mezzo di prigione con l'accusa di aver violentato una ventenne il 30 dicembre del 2022 in una discoteca di Barcellona, è uscito di prigione in libertà condizionale dietro cauzione di un milione di euro, in attesa dell'esito dei ricorsi alla sentenza di primo grado.
La settimana scorsa, infatti, l'Audiencia di Barcellona, con un voto a maggioranza, aveva accolto la richiesta dell'avvocata Inés Guardiola di messa in libertà del suo assistito, rinchiuso negli ultimi 14 mesi nella prigione di Brians 2, in una località in provincia di Barcellona, […]
I SOLDI
Ad Alves, il cui patrimonio è stimato in 55 milioni di euro, sono occorsi cinque giorni per racimolare la cifra della cauzione, perché ha i conti correnti bloccati in Brasile per una causa in corso con la sua ex moglie. […] In un primo momento era sembrato che il padre del suo amico Neymar sarebbe nuovamente intervenuto a prestargli il necessario, come aveva fatto già nel caso del versamento di 150.000 euro alla vittima a titolo di risarcimento dei danni.
Ma le pressioni nell'ambiente del calcio brasiliano e la critica dello stesso presidente Lula alla libertà ottenuta col denaro, avevano suggerito a Neymar senior di fare un passo indietro.
Poi si è detto che sarebbe potuto intervenire il fisco spagnolo, restituendogli parte del debito dovutogli, per avere Alves vinto alcune cause relative al pagamento di imposte. Comunque sia, Alves è uscito di prigione dopo avere compiuto appena un quarto della pena comminatagli in prima istanza, già oggetto di critica per la sua brevità.
[…] La messa in libertà dell'ex calciatore brasiliano ha suscitato molte polemiche in Spagna e in Brasile. L'avvocata della vittima si è mostrata indignata per la messa in libertà del suo aggressore, denunciando che «c'è una giustizia per i ricchi e una per la gente normale». L'ex ministra delle Pari Opportunità Irene Montero, cui si deve la legge spagnola del "Solo sì è sì", ha detto che la libertà di Alves invia «un pericoloso messaggio di vulnerabilità per tutte le donne». In Brasile, la ministra per le Donne, Cida Gonçalves, ha detto che la giustizia spagnola "sbaglia" nel concedere la libertà condizionale ad Alves, perché «non c'è cauzione che compensi l'enorme brutalità di una violenza sessuale nella vita di una donna». […]
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