davide giri con il killer

"PERCHE' IO? AIUTO" - COME E' STATO UCCISO A NEW YORK DAVIDE GIRI - IL KILLER HA DIVERSI PRECEDENTI. LA DISPERAZIONE DELLA FIDANZATA DEL RICERCATORE: "AVEVAMO PROGETTI PER UNA VITA INSIEME" - SI RIACCENDONO LE POLEMICHE SULLA VIOLENZA A NEW YORK - LE SPARATORIE SONO AUMENTATE DEL 16%, LE GANG FANNO IL BELLO E CATTIVO TEMPO: COME SUCCESSO A DAVIDE GIRI, ALTRI INNOCENTI SONO STATI AMMAZZATI PER ERRORE, PERCHE' SCAMBIATI PER MEMBRI DI ALTRI BANDE...

Davide Giri durante una lezione

Da leggo.it

 

E' distrutta Ana Gonzalez, la fidanzata di Davide Giri, il giovane ricercatore italiano ucciso ieri a New York. Il New York Post ha raccolto le parole della compagna del dottorando piemontese della Columbia University che giovedì notte, nei pressi del campus, è stato massacrato a coltellate. I due avevano «progetti per una vita insieme», ha detto Ana parlando di una «lunga storia». «Avevamo progetti per una vita insieme dopo la fine del suo PhD all'inizio del prossimo anno». «Come potrete capire, non mi va di parlarne in questo momento».

 

 Intanto ieri sera in centinaia si sono radunati nel campus della Columbia University per ricordare Davide. Lo stesso New York Post racconta di molti studenti sotto choc che hanno partecipato alla commemorazione, alcuni con candele accese, altri hanno lasciato dei fiori. Dal rettore della Colombia University, Lee Bollinger, «affetto e sostegno ai genitori e alla famiglia di Davide».

 

(...)

 

Com'è stato ucciso

 

Il trentenne, originario di Alba, è stato ucciso a coltellate vicino al campus universitario. Davide stava rientrando a casa verso le 11 di sera di giovedì dopo una partita di calcio con la sua squadra, il NY International FC, quando è stato attaccato e colpito allo stomaco. Le coltellate si sono rivelati fatali: nonostante i soccorsi rapidi, Giri è stato dichiarato morto poco dopo dai medici del pronto intervento.

 

Poco dopo aver ucciso il ricercatore, l'assalitore - Vincent Pinkney - ha scaricato la sua rabbia contro un turista italiano, Roberto Malastina, che si trovava a pochi isolati di distanza. «Perché io? Aiuto!», ha gridato secondo quanto riferito da alcuni testimoni. Ora è in condizioni stabili all'ospedale Mount-Sinai Saint Luke. Non ancora soddisfatto il killer si è recato verso il vicino Central Park, dove ha cercato di attaccare, senza successo, un terzo uomo che passeggiava insieme alla fidanzata.

 

 Il killer ha diversi precedenti

 

La polizia lo ha fermato e arrestato poco dopo: nonostante i soli 25 anni, Pinkey ha una lunga storia di crimini alle spalle. È finito in manette più di 11 volte dal 2012 per rapine e altri reati e farebbe parte della gang 'Every Body Killer'. La polizia di New York sta indagando sulla notte di violenza: al momento si ritiene che i tre incidenti, avvenuti nell'arco di mezz'ora, abbiano come unico comune denominatore Pinkney. Giri, Malastina e il terzo uomo aggredito infatti non si conoscevano e nessuno dei tre avrebbe cercato uno scontro con l'assalitore.

 

 L'inchiesta è nelle fasi iniziali e le autorità puntano ad accertare se gli incidenti di giovedì siano legati ad un attacco con coltello avvenuto nella stessa area 24 ore prima. Nessuno, almeno per il momento, parla di un attacco 'anti-italianò. La Farnesina e il consolato di New York comunque, in stretto raccordo con le autorità di polizia locali, stanno seguendo il caso con la massima attenzione, prestando ogni possibile assistenza al connazionale ferito e ai familiari di quello che purtroppo ha perso la vita.

 

 Il precedente nel 2019 e il dolore degli studenti

 

L'accoltellamento seriale nell'Upper West Side di Manhattan riaccende le polemiche su una New York sempre più violenta che, secondo molti, inizia a somigliare a quella degli anni '80. «È tornata ad essere così da quando c'è de Blasio», è la lamentela di quanti attendono speranzosi l'arrivo di Eric Adams, l'ex poliziotto che da gennaio sarà primo cittadino di New York e che promette tolleranza zero contro il crimine.

 

 L'uccisione di Giri è avvenuta ad un isolato da Morningside Park, dove nel 2019 la studentessa della Barnard Tessa Majors è stata accoltellata a morte nel corso di una rapina. Fra gli studenti della Columbia la morte di Giri è stata accolta con shock. «Vi scrivo con profonda tristezza per condividere la tragica notizia che Davide, studente della School of Engineering and Applied Science, è stato ucciso in un violento attacco vicino al campus giovedì sera», ha scritto il presidente della Columbia Lee Bollinger in una email agli studenti. «Si tratta di una notizia triste e scioccante», ha aggiunto.

 

 

 

DAVIDE GIRI

Alberto Simoni per "La Stampa"

Veglia per Davide Giri

 
 
 
 
 
«La violenza? La respiravamo in ogni angolo, la sentivamo arrivare, era ovunque, l'aria era intrisa dell'odore della battaglia». È nel documentario Rubble Kings che Lloyd «Torpez» Murphy, picchiatore del cartello degli Ebony Dukes, racconta com'era vivere in strada, nei ghetti della New York degli anni Settanta, dove essere parte di una gang era un patto con l'altro per sfidare la morte.
 
Ci provarono, in quegli anni, i Crisp e i nemici Bloods - i primi con i colori blu, gli altri con fazzoletti e simboli rossi nati nel 1972 a Los Angeles e poi esportati a Est - a fare una tregua, l'Hoe Avenue Peace Meeting. Cyrus era il leader benevolo tratteggiato nel film cult Guerrieri della Notte, era lui a condurre i suoi Bravi scalmanati che schiamazzavano su e giù per i vagoni della metropolitana a cercare di arginare la spirale delle morti nel Bronx. Ma Cyrus è leader, ascoltato da tutti.
 

Vincent Pinkney

Ron Barrett, uno dei più grandi studiosi americani del fenomeno delle gang, oggi non vede Cyrus in giro, ma solo un pulviscolo di gruppi, micro-bande che proclamano fede ai gruppi storici, ma che poi agiscono da soli. «È come il selvaggio West, non ci sono regole, freni, limiti». Cani sciolti, lupi solitari, incapaci di rispettare degli ordini. C'era un vecchio adagio nell'Harlem piegata dalla violenza negli anni 70-80: prima si spara, poi si controlla quanti dollari uno ha in tasca.
 
È la assurda fine di Davide Giri. Il suo assassinio, Vincent Pinkey, afroamericano di 25 anni, una sfilza di precedenti per aggressione e rapina ed in libertà vigilata, è membro di una gang chiamata EveryBodyKiller, affiliata ai Bloods. Poco più di un mese fa il 21enne Saikou Koma veniva ucciso con un colpo in testa da Steven Mendez, 17 anni, e da Samson Watson, 25, solo perché lo ritenevano un esponente di una gang rivale: era uno studente.
 

La scena del crimine

Come Eithan Williams, 20enne della Indiana University sbarcato a New York con un budget di 12 dollari al giorno e finito riverso sul marciapiede fuori da un Airbnb a Brooklyn. Anche lui per errore ammazzato da baby criminali con una fedina già sterminata.
 
Mendez nel 2020 aveva puntato la pistola alla tempia della madre, poi aveva partecipato a un assalto a mano armata per il quale era stato condannato a 4 anni di reclusione. Doveva uscire nel 2024, invece il 24 ottobre del 2021 ha ucciso Koma. La Banda dei Trinitarios ha mandato gambe all'aria i sogni di normalità del Queens la scorsa estate. Blood e Crisp si sfidano, coltellacci e pistole per il territorio e la droga e insieme avrebbero sparsi per il Paese 50 mila affiliati.
 

La scena del crimine 2

L'altro gruppo a New York è l'Ms-13 (il gruppo di salvadoregni guidati da Mara Salvatrucha): conta adepti in una dozzina di Stati dell'Unione e vanta uno slogan semplice ed efficace: «Uccidi, ruba, stupra, controlla». Il tutto a colpi di machete.
 
Attorno a questi gruppi cui si aggiungono i Latin Kings, Nietas, Five Prisoners, Silenciosos, Matatones, Rat Hunters e Zulu Nation, la recrudescenza della violenza nel 2021 ha toccato picchi altissimi a New York. Le sparatorie sono cresciute del 16%, l'incubo di tornare con le lancette a 50 anni fa è reale.
 
Gli aderenti alle gang hanno fra i 17 e i 25 anni e le donne sono il 20%. In un anno a New York i membri di Crisp e Bloods sarebbero arrivati a toccare quota 15mila, contro gli 11mila dello scorso anno. Numeri in crescita. Tanto che quest' estate Biden ha alzato il livello d'allarme convocando i sindaci per cercare di fermare l'onda.
 

La scena del crimine 3

Le vecchie ricette - a partire dalla linea dura della polizia che oggi deve respingere le richieste del taglio degli investimenti voluto da frange progressiste del partito democratico - non bastano perché è parzialmente mutata l'identità delle gang e la natura del fenomeno. Che non sono più quelle di Bill "il Macellaio" Poole, capo dei Bowery Boys, o delle "Black Spades" degli anni 90.
 
Nella New York di "The Warriors" si combatteva per il territorio, l'angolo fra le "streets" era il confine invalicabile. Ci si divideva su base etnica (cosa rimasta anche se più sfumata). A inizio del '900 ricorda o si era irlandese o non lo si era, bastava questo a collocarti da una parte della strada. Oggi la strada non misura la forza e la ferocia. Due fattori hanno trasformato la natura stessa del conflitto tribale facendone schizzare in alto il pericolo per la comunità.
 

La scena del crimine 4

Anzitutto il racket delle droghe illegali - dall'eroina al crack sino alla cocaina - ha trasformato bande di picchiatori gelosi del proprio quartiere in «imprese economiche». I ragazzini vengono ingaggiati dai signori della droga per consegnare la merce da un posto all'altro della città e le gang sono coinvolte in un quarto degli arresti per droga. Un secondo motivo di preoccupazione è la facilità di accesso alle armi: gli omicidi legati alle gang sono negli ultimi anni quintuplicati rispetto al periodo fra il 1987 e il 1994. 

Davide Giri 2Davide GiriDavide Giri 3

Ultimi Dagoreport

giovambattista giovanbattista fazzolari vitti

FLASH – ROMA VINCE SEMPRE: IL SOTTOSEGRETARIO FAZZOLARI, DA SEMPRE RISERVATISSIMO E RESTÌO A FREQUENTARE I SALOTTI, ORA VIENE PIZZICATO DA DAGOSPIA NEL “SALOTTO” DI PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA, SPAPARANZATO AI TAVOLI DI “VITTI”, DOVE POLITICI, GIORNALISTI E POTENTONI AMANO ATTOVAGLIARSI (DENIS VERDINI FACEVA LE RIUNIONI LI' E CLAUDIO LOTITO AMA GOZZOVIGLIARE DA QUELLE PARTI, SPILUCCANDO NEI PIATTI ALTRUI) – ANCHE “FAZZO” È ENTRATO NELLA ROMANELLA POLITICA DE “FAMOSE DU’ SPAGHI”: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO CHIACCHIERA CON UN CANUTO SIGNORE DI CUI VORREMMO TANTO CONOSCERE L’IDENTITÀ. I DAGO-LETTORI POSSONO SBIZZARIRSI: HANNO QUALCHE SUGGERIMENTO PER NOI?

giampaolo rossi rai report sigfrido ranucci giovanbattista fazzolari francesco lollobrigida filini

DAGOREPORT – RAI DELLE MIE BRAME: CHIAMATO A RAPPORTO L'AD GIAMPAOLO ROSSI ALLA CAMERA DEI DEPUTATI DOVE SI E' TROVATO DAVANTI, COL DITO ACCUSATORIO, I PLENIPOTENZIARI RAI DEI TRE PARTITI DI MAGGIORANZA: GASPARRI (FI), MORELLI (LEGA) E FILINI (FDI) CHE, IN CORO, GLI HANNO COMANDATO DI TELE-RAFFORZARE LA LINEA DEL GOVERNO - IL PIÙ DURO È STATO IL SOTTOPANZA DI FAZZOLARI. FILINI SPRIZZAVA FIELE PER L’INCHIESTA DI “REPORT” SUI FINANZIAMENTI DI LOLLOBRIGIDA ALLA SAGRA DEL FUNGO PORCINO - ROSSI, DELLE LORO LAMENTELE, SE NE FOTTE: QUANDO VUOLE, IL FILOSOFO CHE SPIEGAVA TOLKIEN A GIORGIA NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO, PRENDE IL TELEFONINO E PARLA DIRETTAMENTE CON LA PREMIER MELONI... - VIDEO

giorgia meloni daria perrotta giancarlo giorgetti

FLASH – GIORGIA MELONI HA DETTO A BRUTTO MUSO AL RAGIONERE GENERALE DELLO STATO, DARIA PERROTTA: “QUESTO È UN ESECUTIVO POLITICO E NON TECNICO”. IL CENTRODESTRA HA GIÀ SILURATO IL DG DEL TESORO, ALESSANDRO RIVERA, HA LIQUIDATO L’EX RAGIONIERE BIAGIO MAZZOTTA E HA ACCOMPAGNATO ALL’USCITA IL DIRETTORE DELLE PARTECIPATE, MARCELLO SALA. ORA SE LA PRENDE ANCHE CON LA FEDELISSIMA DI GIANCARLO GIORGETTI, CHE NON È CERTO UNA PERICOLOSA COMUNISTA, NÉ UNA OSTILE “MANDARINA” IN QUOTA “DEEP STATE”. A DESTRA COSA PRETENDONO DA MEF E RAGIONERIA? CHE SIANO USI A OBBEDIR TACENDO? DAVANTI AI TRISTI NUMERI, NON CI SONO IDEOLOGIE O OPINIONI…

donald trump volodymyr zelensky donald trump nobel pace

DAGOREPORT – DONALD TRUMP È OSSESSIONATO DAL NOBEL PER LA PACE: LE BOMBE DI NETANYAHU SU GAZA E I MISSILI DI PUTIN SULL’UCRAINA SONO GLI UNICI OSTACOLI CHE HA DI FRONTE – CON “BIBI” È STATO CHIARO: LA PAZIENZA STA FINENDO, LA TREGUA NON SI PUÒ ROMPERE E NON CI SONO PIANI B, COME HA RICORDATO AL PREMIER ISRAELIANO MARCO RUBIO (IN GRANDE ASCESA ALLA CASA BIANCA A DANNO DI VANCE) – DOMANI L’ACCORDO CON XI JINPING SU DAZI, TIKTOK, SOIA E NVIDIA (E STI CAZZI DI TAIWAN). IL PRESIDENTE CINESE SI CONVINCERÀ ANCHE A FARE PRESSIONE SUL SUO BURATTINO PUTIN? SE NON LO FARÀ LUI, CI PENSERÀ L’ECONOMIA RUSSA AL COLLASSO…

sangiuliano gasdia venezi giuli

SULLA SPOLITICA CULTURALE DELLA “DESTRA MALDESTRA” – ALBERTO MATTIOLI: “CI RENDEMMO SUBITO CONTO CHE DA SANGIULIANO C’ERA NULLA DA ASPETTARSI, A PARTE QUALCHE RISATA: E COSÌ È STATO. GIULI AVEVA COMINCIATO BENE, MOSTRANDO UNA CERTA APERTURA E RIVENDICANDO UN PO’ DI AUTONOMIA, MA MI SEMBRA SIA STATO RAPIDAMENTE RICHIAMATO ALL’ORDINE - CHE LA DESTRA ABBIA PIÙ POLTRONE DA DISTRIBUIRE CHE SEDERI PRESENTABILI DA METTERCI SOPRA, È PERÒ UN FATTO, E PER LA VERITÀ NON LIMITATO AL MONDO CULTURALE - IL PROBLEMA NON È TANTO DI DESTRA O SINISTRA, MA DI COMPETENZA. CHE BEATRICE VENEZI NON ABBIA IL CURRICULUM PER POTER FARE IL DIRETTORE MUSICALE DELLA FENICE È PALESE A CHIUNQUE SIA ENTRATO IN QUALSIASI TEATRO D’OPERA - (PERCHE' SULL’ARENA DI VERONA SOVRINTENDE - BENISSIMO - CECILIA GASDIA, DONNA E DI DESTRA, SENZA CHE NESSUNO FACCIA UN PLISSÉ?)’’

alessandro giuli pietrangelo buttafuoco arianna giorgia meloni beatrice venezi nicola colabianchi nazzareno carusi tiziana rocca giulio base

''L’ESSERE STATI A CASA MELONI O DI LA RUSSA NON PUÒ ESSERE L’UNICO O IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO PER LE NOMINE CULTURALI’’ - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: “SONO TRA LE ANIME BELLE CHE QUANDO GIORGIA MELONI HA VINTO LE ELEZIONI HA SPERATO CHE, AL POSTO DEL PLURIDECENNALE AMICHETTISMO ROMANO DI SINISTRA SI AVVIASSE UN METODO, DICIAMO SUPER-PARTES, APERTO (MAGARI ANCHE SOLO PER MANCANZA DI CANDIDATI) E TESO A DELINEARE UNA CULTURA LIBERALE LEGATA AL PRIVATO O ALLE CONFINDUSTRIE DEL NORD… POVERO ILLUSO. IL SISTEMA È RIMASTO LO STESSO, APPLICATO CON FEROCE VERIFICA DELL’APPARTENENZA DEL CANDIDATO ALLA DESTRA, MEGLIO SE ROMANA DI COLLE OPPIO, PER GENEALOGIA O PER ADESIONE, MEGLIO SE CON UNA PRESENZA AD ATREJU E CON UN LIBRO DI TOLKIEN SUL COMODINO - LE NOMINE DI GIULI, BUTTAFUOCO, CRESPI, VENEZI, COLABIANCHI, BASE & ROCCA, IL PIANISTA NAZARENO CARUSI E VIA UNA INFINITÀ DI NOMI NEI CDA, NELLE COMMISSIONI (IN QUELLA PER SCEGLIERE I 14 NUOVI DIRETTORI DEI MUSEI C’È SIMONETTA BARTOLINI, NOTA PER AVER SCRITTO "NEL BOSCO DI TOLKIEN, LA FIABA L’EPICA E LA LINGUA")