marmolada ghiaccio blocco seracco

"SMETTIAMO DI PENSARE ALLA MONTAGNA COME UN PARCO GIOCHI" - IL PRESIDENTE DELL'UNIONE DEI COMUNI DI MONTAGNA MARCO BUSSONE SULLA TRAGEDIA DELLA MARMOLADA: "PONIAMO DEI LIMITI. DA APRILE A OTTOBRE SUI GHIACCIAI NON SI VA E ALCUNE AEREE SE NON PIÙ FRUIBILI VANNO CHIUSE. PORTIAMOLO ANCHE SUI TAVOLI DELLA POLITICA PERCHÉ I MORTI NON CI SIANO STATI INVANO" - NONOSTANTE LA MONTAGNA SIA STATA CHIUSA PER GLI INTERVENTI DI SOCCORSO, ALCUNI ESCURSIONISTI SE NE FREGANO DEL DIVIETO…

1 - VIETARE LA MONTAGNA?

Enrico Martinet per “la Stampa”

 

crollo blocco di ghiaccio marmolada 1

«Totalmente da ripensare». Marco Bussone, presidente Uncem, l'unione dei Comuni di montagna, cala una sentenza per indicare il futuro della montagna. La sua è una certezza «dopo questa immane sciagura sulla Marmolada».

 

Ma non tutti sono del suo parere, anzi c'è chi esprime scetticismo, come il meteorologo Luca Mercalli: «In una settimana si dimentica tutto, come sempre accade dopo tragici eventi.

Sarà poi il Po a far parlare di sé, quando a fine estate sarà in secca». Il timore della dimenticanza, di una svolta che non sia nel ripensare a un approccio alla montagna, piuttosto di una fuga dalla sciagura da lasciare alle cronache, alla storia d'ambiente montano.

 

la dinamica del crollo sulla marmolada

«Eppur ci vuole un cambiamento», dice il presidente nazionale delle guide alpine, il trentino Martino Peterlongo, parafrasando Galileo. E la scienza? Sarà il momento dell'incontro con il mondo della montagna, non soltanto con alpinisti, escursionisti, ma anche con le comunità, così incredule rispetto a orizzonti neri, come se analizzare ghiacciai in agonia o montagne in frana fosse gettare un malocchio. Il glaciologo Fabrizio Troilo, che studia i ghiacciai a rischio della Val Ferret di Courmayeur, il tormentato Planpincieux, appena oltre le erbe e l'aereo Whymper sulle Grandes Jorasses, è cauto: «Forse potrebbe esserci una presa di coscienza. Ripeto il forse».

 

blocco di ghiaccio si stacca dalla marmolada 6

Mercalli, con buona memoria: «Nuovo approccio alla montagna? Mai trovato, se non giuridico. Un po' come nella pandemia, un decreto per il lockdown. Purtroppo può essere solo così anche per l'ambiente. Ci vorrebbe una legge internazionale coniugata con una tassa sul carbone e con un diktat del tipo chi inquina paga».

 

In questi dopo sciagura, così come già avvenuto in altri frangenti che hanno indicato con chiarezza quanto il cambiamento climatico incidesse sulla nostra vita, c'è un improvviso decisionismo volto a offrire soluzioni rapide che passano per leggi di divieto o per imperativi assoluti con ordinanze prefettizie, regionali o comunali. Mercalli: «Ridicolo. Che facciamo? Sbarriamo quattromila ghiacciai alpini?».

 

blocco di ghiaccio si stacca dalla marmolada 3

Peterlongo: «Sarebbe avvilente, quella che si definisce la soluzione sbagliata. Comprendo la reazione emotiva, ma il mio auspicio è che noi guide ci sforzassimo di comunicare la montagna. Già lo facciamo, ma sa, le regole non sono più attuali. E la situazione delle Alpi, con questi cambiamenti rapidi, impone decisioni giorno per giorno. Non ci sono più la stabilità delle condizioni e l'affidabilità della meteo».

 

E ricorda, il presidente, come «basti leggere una guida sugli itinerari alpinistici per capire che la montagna descritta in quelle pagine non esiste più». Fa due esempi: «La parete Nord della Presanella, in Trentino, è sparita. E lo Sperone Frendo all'Aiguille du Midi, nel Monte Bianco, non ha più un filo di neve. Ci si trova davanti a un altro mondo, quindi diventa fondamentale affidarsi a chi vive tutti i giorni la montagna, dalle guide ai rifugisti».

 

marmolada prima durante e dopo il crollo

Marco Bussone, però, mette in guardia: «Dobbiamo cominciare un processo di ripensamento senza data di scadenza e portiamolo anche sui tavoli della politica perché i morti non ci siano stati invano. E guai a pensare che servano soltanto soldi». Ancora: «Smettiamo di pensare alla montagna come un parco giochi. È questo il tema vero da affrontare. E non esiste soltanto la sfida alla gravità, raggiungere la vetta. Uscire da questi stereotipi significa guardare alle persone, alle comunità di montagna». I divieti di cui parla sono i numeri chiusi, come per le strade nelle vallate di montagna.

 

blocco di ghiaccio si stacca dalla marmolada 2

«Il tutto è possibile - spiega - non è più immaginabile. Poniamo dei limiti. Da aprile a ottobre sui ghiacciai non si va e alcune aeree se non più fruibili vanno chiuse, bisogna il più possibile abbassare il rischio». Chiusure senza controlli perché «è questione di autodisciplina come in autostrada». Limiti di accesso per preservare l'ambiente e la propria incolumità. Cambia il clima, cambia la montagna. E così, secondo il presidente Uncem, devono pensare a un cambiamento anche i mestieri della montagna.

 

MARMOLADA - IL CROLLO VISTO DAL RIFUGIO 2

«Le guide - dice - possono aiutare a far comprendere la fragilità di questa natura. Facciano un patto con il territorio, con noi, i sindaci e la scienza. Ci vuole una nuova percezione dell'ambiente alpino e anche dell'economia. Quasi come paradosso, ma di certo come esempio virtuoso, penso a Finale Ligure, dove c'è un polo dell'outdoor esemplare, dall'arrampicata in falesia al mare. Ma anche in Piemonte, come in Val Maira o in Alta Valle Tanaro c'è un nuovo sentire». La svolta sperata c'era stata nel mondo scientifico.

 

MARMOLADA - IL CROLLO VISTO DAL RIFUGIO

Fabrizio Troilo: «Dopo la strage di Mattmark in Svizzera nel 1965, quando un ghiacciaio seppellì 88 persone sono cambiati gli studi sui ghiacciai. E dopo la sciagura delle Grandes Jorasses nel 1993, con otto alpinisti travolti e uccisi prima dell'alba dal crollo di seracchi, si è cominciato a pensare al monitoraggio dei ghiacciai. Noi di Fondazione Montagna sicura abbiamo sempre promosso il rapporto con comunità e alpinisti. Segnali di una maggiore fiducia e di un rapporto diverso con la natura, mediato dalla scienza, ci sono».

 

2 - "MONTAGNA CHIUSA", MA LA GENTE IGNORA IL DIVIETO

Da “la Stampa”

marmolada dopo il crollo del blocco di ghiaccio 2

 

Le operazioni di soccorso dopo la valanga di domenica della Marmolada continuano: «L'emergenza prosegue, forse abbiamo fatto una scelta un po' drastica, di chiudere tutta la Marmolada, ma ci consente di stare in sicurezza». Lo afferma il sindaco di Canazei Giovanni Bernard.

 

Una decisione presa in accordo con i primi cittadini dei comuni limitrofi «per la sicurezza degli escursionisti, ma anche dei soccorritori che devono lavorare senza intralci». Nonostante questo, c'è chi anche ieri ha imboccato i sentieri per salire, ma farlo «è pericoloso» dicono i soccorritori, ricordando che esiste l'ordinanza del sindaco di Canazei Giovanni Bernard con cui si indica che la Marmolada «è chiusa».

 

soccorso alpino

Proprio per stabilire i «confini» del divieto e prevedere eventualmente un controllo dei principali «ingressi» alla montagna - dopo la valanga di domenica - c'è stata una riunione dei soccorritori e del primo cittadino alla sede del Cnsas.

Articoli correlati

LA TRAGEDIA DELLA MARMOLADA SI POTEVA EVITARE? L'IDEA E CHE SIA STATO SOTTOVALUTATO IL PERICOLO. MA

LE PAROLE DI MAURO CORONA E MESSNER SULLA TRAGEDIA DELLA MARMOLADA

MARMOLADA, IL PROCURATORE CAPO DI TRENTO, SANDRO RAIMONDI: POSSIAMO ESCLUDERE CHE ...

I DISPERSI DELLA VALANGA SULLA MARMOLADA SONO SCESI A 8: CINQUE PERSONE SONO STATE INDIVIDUATE...

I 5 DISPERSI DELLA VALANGA SULLA MARMOLADA SONO TUTTI DI NAZIONALITA ITALIANA

FILIPPO FACCI SMASCHERA LE IPOCRISIE DEL POST-TRAGEDIA DELLA MARMOLADA

MAURO CORONA: IL CROLLO DELLA MARMOLADA? NON ILLUDIAMOCI, ACCADRA ANCORA....

MARMOLADA, LA RABBIA DELLA SORELLA DI ERICA CAMPAGNARO, UNA DEI DISPERSI: PERCHE\' LI HANNO...

'PERCHE NON HANNO FERMATO LE PERSONE?,IRA DEI FAMILIARI DELLE VITTIME DELLA MARMOLADA.I SOCCORSI...

crollo blocco di ghiaccio marmolada 3 marmolada dopo il crollo del blocco di ghiaccio 4blocco di ghiaccio si stacca dalla marmolada 1 marmolada dopo il crollo del blocco di ghiaccio 3blocco di ghiaccio si stacca dalla marmolada 5 marmolada dopo il crollo del blocco di ghiaccio 1MARMOLADA - IL CROLLO VISTO DAL RIFUGIO crollo blocco di ghiaccio marmolada 2crollo blocco di ghiaccio marmolada 4

Ultimi Dagoreport

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

DAGOREPORT – OCCHIO ELLY: TIRA UNA BRUTTA CORRENTE! A MILANO, LA FRONDA RIFORMISTA AFFILA LE LAME: SCARICA QUEL BUONO A NIENTE DI BONACCINI, FINITO APPESO AL NASO AD APRISCATOLE DELLA DUCETTA DEL NAZARENO – LA NUOVA CORRENTE RISPETTA IL TAFAZZISMO ETERNO DEL PD: LA SCELTA DI LORENZO GUERINI A CAPO DEL NUOVO CONTENITORE NON È STATA UNANIME (TRA I CONTRARI, PINA PICIERNO). MENTRE SALE DI TONO GIORGIO GORI, SOSTENUTO ANCHE DA BEPPE SALA – LA RESA DEI CONTI CON LA SINISTRATA ELLY UN ARRIVERÀ DOPO IL VOTO DELLE ULTIME TRE REGIONI, CHE IN CAMPANIA SI ANNUNCIA CRUCIALE DOPO CHE LA SCHLEIN HA CEDUTO A CONTE LA CANDIDATURA DI QUEL SENZAVOTI DI ROBERTO FICO - AD ALLARMARE SCHLEIN SI AGGIUNGE ANCHE UN SONDAGGIO INTERNO SECONDO CUI, IN CASO DI PRIMARIE PER IL CANDIDATO PREMIER, CONTE AVREBBE LA MEGLIO…

affari tuoi la ruota della fortuna pier silvio berlusconi piersilvio gerry scotti stefano de martino giampaolo rossi bruno vespa

DAGOREPORT - ULLALLÀ, CHE CUCCAGNA! “CAROSELLO” HA STRAVINTO. IL POTERE DELLA PUBBLICITÀ, COL SUO RICCO BOTTINO DI SPOT, HA COSTRETTO PIERSILVIO A FAR FUORI DALLA FASCIA DELL’''ACCESS PRIME TIME” UN PROGRAMMA LEGGENDARIO COME “STRISCIA LA NOTIZIA”, SOSTITUENDOLO CON “LA RUOTA DELLA FORTUNA”, CHE OGNI SERA ASFALTA “AFFARI TUOI” – E ORA IL PROBLEMA DI QUELL’ORA DI GIOCHINI E DI RIFFE, DIVENTATA LA FASCIA PIÙ RICCA DELLA PROGRAMMAZIONE, È RIMBALZATO IN RAI - UNO SMACCO ECONOMICO CHE VIENE ADDEBITO NON SOLO AL FATTO CHE GERRY SCOTTI SI ALLUNGHI DI UNA MANCIATA DI MINUTI MA SOPRATTUTTO ALLA PRESENZA, TRA LA FINE DEL TG1 E L’INIZIO DI “AFFARI TUOI”, DEL CALANTE “CINQUE MINUTI” DI VESPA (CHE PER TENERLO SU SONO STATI ELIMINATI GLI SPOT CHE LO DIVIDEVANO DAL TG1: ALTRO DANNO ECONOMICO) - ORA IL COMPITO DI ROSSI PER RIPORRE NELLE TECHE O DA QUALCHE ALTRA PARTE DEL PALINSESTO IL PROGRAMMINO CONDOTTO DALL’OTTUAGENARIO VESPA SI PROSPETTA BEN PIÙ ARDUO, AL LIMITE DELL’IMPOSSIBILE, DI QUELLO DI PIERSILVIO CON IL TOSTO ANTONIO RICCI, ESSENDO COSA NOTA E ACCLARATA DEL RAPPORTO DIRETTO DI VESPA CON LE SORELLE MELONI…

antonio pelayo bombin juan carlos

DAGOREPORT: COME FAR FUORI IL SACERDOTE 81ENNE ANTONIO PELAYO BOMBÌN, CELEBERRIMO VATICANISTA CHE PER 30 ANNI È STATO CORRISPONDENTE DELLA TELEVISIONE SPAGNOLA "ANTENA 3", CUGINO DI PRIMO GRADO DELL’EX RE JUAN CARLOS? UN PRETE CHE A ROMA È BEN CONOSCIUTO ANCHE PERCHÉ È IL CONSIGLIERE ECCLESIASTICO DELL'AMBASCIATA SPAGNOLA IN ITALIA, VOCE MOLTO ASCOLTATA IN VATICANO, CAPACE DI PROMUOVERE O BLOCCARE LA CARRIERA DI OGNI ECCLESIASTICO E DI OGNI CORRISPONDENTE SPAGNOLO – PER INFANGARLO È BASTATA UNA DENUNCIA AI CARABINIERI DI ROMA DI UN FINORA NON IDENTIFICATO CRONISTA O PRODUCER DI REPORT VATICANENSI CHE LO ACCUSA DI VIOLENZA SESSUALE, IMPUTAZIONE DIVENTATA NELLA DISGRAZIATA ERA DEL METOO L’ARMA PIÙ EFFICACE PER FAR FUORI LA GENTE CHE CI STA SUL CAZZO O PER RICATTARLA – IL POVERO PELAYO È FINITO IN UN TRAPPOLONE CHE PUZZA DI FALSITÀ PIÙ DELLE BORSE CHE REGALA DANIELA SANTANCHÉ E DELLE TETTE DI ALBA PARIETTI – IL SOLITO E BIECO SCHERZO DA PRETE, PROBABILMENTE USCITO DALLE SACRE MURA DELLA CITTÀ DI DIO…

giorgia meloni gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - LE RESURREZIONI DI “LAZZARO” SANGIULIANO NON SI CONTANO PIÙ: “BOCCIATO” DA MINISTRO, RIACCIUFFATO IN RAI E SPEDITO A PARIGI, ORA SBUCA COME CAPOLISTA ALLE REGIONALI CAMPANE - ESSÌ: DIVERSAMENTE DAGLI IRRICONOSCENTI SINISTRATI, A DESTRA LA FEDELTÀ NON HA SCADENZA E GLI AMICI NON SI DIMENTICANO MAI - DURANTE I TRE ANNI A PALAZZO CHIGI, IL “GOVERNO DEL MERITO COME ASCENSORE SOCIALE” (COPY MELONI) HA PIAZZATO UNA MAREA DI EX DEPUTATI, DIRIGENTI LOCALI, TROMBATI E RICICLATI NEI CDA DELLE AZIENDE CONTROLLATE DALLO STATO - COME POTEVA LA STATISTA DELLA GARBATELLA DIMENTICARE SANGIULIANO, IMMARCESCIBILE DIRETTORE DEL TG2 AL SERVIZIO DELLA FIAMMA? IL FUTURO “GENNY DELON” ‘’ERA SALITO TALMENTE TANTO NELLE GRAZIE DELLA FUTURA PREMIER DA ESSERE CHIAMATO A SCRIVERE PARTE DEL PROGRAMMA DEI MELONIANI, INVITATO A CONVENTION DI PARTITO E, ALLA FINE, RICOMPENSATO ADDIRITTURA CON UN POSTO DI GOVERNO’’ - E’ COSÌ A DESTRA: NESSUNA PIETÀ PER CHI TRADISCE, MASSIMO PRONTO SOCCORSO PER CHI FINISCE NEL CONO D’OMBRA DEL POTERE PERDUTO, DOVE I TELEFONINI TACCIONO E GLI INVITI SCOMPAIONO… - VIDEO

giorgia meloni sigfrido ranucci elly schlein bomba

DAGOREPORT – DOBBIAMO RICONOSCERLO: GIORGIA MELONI HA GESTITO IN MANIERA ABILISSIMA IL CASO DELL'ATTENTATO A RANUCCI, METTENDO ANCORA UNA VOLTA IN RISALTO L'INETTITUDINE POLITICA DI ELLY SCHLEIN - GETTARE INDIRETTAMENTE LA RESPONSABILITA' DELL'ATTO TERRORISTICO ALLA DESTRA DI GOVERNO, COME HA FATTO LA SEGRETARIA DEL PD, È STATA UNA CAZZATA DA KAMIKAZE, ESSENDO ORMAI LAMPANTE CHE LE BOMBE SONO RICONDUCIBILI AL SOTTOMONDO ROMANO DEL NARCOTRAFFICO ALBANESE, OGGETTO DI UN'INCHIESTA DI "REPORT" - E QUELLA VOLPONA DELLA PREMIER HA RIBALTATO AL VOLO LA FRITTATA A SUO VANTAGGIO: HA CHIAMATO RANUCCI PER MANIFESTARGLI SOLIDARIETÀ E, ANCORA PIÙ IMPORTANTE, HA INVIATO TRE AUTOREVOLI ESPONENTI DI FRATELLI D’ITALIA (TRA CUI BIGNAMI E DONZELLI) ALLA MANIFESTAZIONE INDETTA DAL M5S PER RANUCCI E LA LIBERTÀ DI STAMPA - DOPO L’ATTENTATO, NESSUNO PARLA PIÙ DI UN POSSIBILE PASSAGGIO DI "REPORT" A LA7: SIGFRIDO, ORA, È INTOCCABILE… - VIDEO