alessandro sandrini e sergio zanotti

"STARAI IN UNA VILLA CON DONNE, ALCOL E DROGA" - E INVECE ALESSANDRO SANDRINI FINÌ DAVVERO NELLE MANI DEI JIHADISTI DI AL QAEDA PER TRE ANNI - QUELLO CHE DOVEVA ESSERE IL FINTO RAPIMENTO PER FREGARSI I SOLDI DEL RISCATTO IN REALTÀ SI TRASFORMÒ IN UN SEQUESTRO VERO: UNA TRUFFA NELLA TRUFFA - IL BRESCIANO AVEVA ASSICURATO ALLA FIDANZATA: "CON LA FARNESINA FACCIAMO I SOLDI" - GLI ITALIANI SONO MERCE PREGIATA, PERCHÉ C'È LA CONVINZIONE CHE IL NOSTRO GOVERNO SIA PROPENSO A PAGARE LA LORO LIBERAZIONE...

1 - IL FINTO SEQUESTRATO DA AL QAEDA «CON LA FARNESINA FACCIAMO I SOLDI»

Giovanni Bianconi per il "Corriere della Sera"

 

alessandro sandrini durante il finto sequestro

L'ex fidanzata di uno dei due ostaggi ora accusato del suo stesso rapimento, capì tutto subito. L'uomo - Alessandro Sandrini, all'epoca poco più che trentenne - gliel'aveva confessato al momento della partenza per la Turchia: «Durante il viaggio verso l'aeroporto Sandrini mi continuava a dire che dovevo stare tranquilla, perché al rientro avrebbe avuto molti soldi che sarebbero arrivati dalla Farnesina come riscatto del suo falso sequestro... Aggiungo che sentivo Zanini e Olsi dire a Sandrini di non preoccuparsi della sua dipendenza dagli stupefacenti, poiché sarebbe stato in una bella villa, da cui non sarebbe potuto uscire, ma in compenso avrebbe avuto tutto ciò di cui necessitava: donne, alcol e droga».

 

alessandro sandrini liberato

Ora Sandrini è indagato per simulazione di reato e truffa, mentre Alberto Zanini (54 anni, bresciano di Collio Val Trompia) e il 41enne albanese Olsi Mitraj sono finiti in prigione per sequestro di persona a scopo di terrorismo ed eversione, assieme all'altro albanese Fredi Frrokaj, 44 anni, residente nel bresciano, implicato in un altro rapimento «anomalo»: quello dell'imprenditore Sergio Zanotti, bresciano pure lui.

 

alessandro sandrini col suo cane

Ma al di là delle trame ordite nei bar della provincia lombarda, dall'indagine della Procura di Roma sfociata negli arresti e nelle perquisizioni di ieri affiora in maniera abbastanza chiara un sospetto, svelato ora che non ci sono connazionali in mano ai carcerieri: al mercato dei rapimenti nelle «zone a rischio» del mondo, gli italiani sono merce pregiata, perché c'è la convinzione che il governo di Roma sia propenso a pagare i riscatti.

 

alessandro sandrini 8

Quando Sandrini diceva «Farnesina», come riferito dalla sua ex fidanzata, intendeva ministero degli Esteri. E in una telefonata del 21 gennaio 2018 - dopo quasi un anno e mezzo di prigionia; verrà liberato solo a maggio 2019 - sembra confermare alla madre la necessità di fare pressioni in quella direzione: «Ti vogliono mandare un video, vogliono mandarlo alla famiglia, che lo divulghi la famiglia... Ma', la Farnesina non si sta occupando, non vogliono pagare, non vogliono dare soldi... per me».

 

Ancora la ex fidanzata del giovane bresciano ha raccontato che «prima di partire Sandrini mi aveva garantito che appena rientrato in Italia 100.000 euro sarebbero stati miei se gli avessi mantenuto il gioco, con la sua famiglia, i giornali e le forze dell'ordine».

 

sergio zanotti sotto sequestro

La donna ha anche detto ai carabinieri del Ros e ai poliziotti dello Sco che subito dopo la partenza di Sandrini i suoi amici italo-albanesi le davano 50-100 euro alla settimana «per il mio fabbisogno, affinché stessi tranquilla», e quando ne chiese 3.000 tutti insieme nacque una discussione dalla quale «è emerso che questi avevano incassato in tutto o in parte il corrispettivo del sequestro di Sandrini».

 

E in alcune intercettazioni riferiva di un credito di 20.000 euro, di cui «gli amici di Alessandro» ne avevano trattenuti 7.000. Tuttavia le indagini coordinate dal sostituto procuratore Sergio Colaiocco hanno permesso di stabilire che il finto sequestro è diventato vero quando Sandrini è finito in mano al Turkestan Islamic Party, gruppo vicino ad Al Qaeda che ha successivamente ottenuto (oltre a un ipotetico bottino) un riconoscimento politico da parte del regime siriano in funzione anti-Isis.

 

sergio zanotti liberato

Le modalità del rapimento di Sandrini, prelevato in hotel e «addormentato con un tampone», sono simili a quelle del sequestro Zanotti, narcotizzato dopo aver preso un taxi vicino ad Antiochia, dove era andato ufficialmente per recuperare dinari iracheni fuori corso da rivendere.

 

Come per Sandrini, ci sono contatti tra il futuro ostaggio e la banda italo-albanese fino alla partenza, e anche i familiari di Zanotti (che al momento del rapimento, nel 2016, aveva 56 anni) hanno ricevuto soldi da Frrokaj mentre lui era in mano ai carcerieri. Identificati con un'altra organizzazione jihadista vicina ad Al Qaeda, Jund Al Aqsa, contrapposta al governo siriano.

 

A differenza di Sandrini, Zanotti non è indagato né per simulazione di reato né per truffa, tuttavia quando ieri gli investigatori si sono presentati a casa sua per ascoltarlo, prima ha confermato le precedenti versioni dei fatti e poi s'è rifiutato di collaborare. Rischiando così l'accusa di favoreggiamento.

 

sergio zanotti 5

A riportare Zanotti in Italia, nell'aprile 2019, furono i funzionari dell'Aise, l'agenzia dei servizi segreti per la sicurezza esterna, e l'ex premier Giuseppe Conte annunciò la bella notizia «a conclusione di una complessa e delicata attività di intelligence».

 

Come è consuetudine in questi casi, nessuno ha mai ammesso o confermato il pagamento di un riscatto, ma il dubbio che ciò sia avvenuto è rimasto. Per questo e per altri sequestri.

 

Oltre agli arrestati, la Procura romana indaga su almeno altri sei presunti complici: due siriani, un turco, un marocchino, un egiziano e un altro albanese, residenti a Brescia e dintorni.

 

Prima di Sandrini avrebbero progettato di far sequestrare in Turchia un altro imprenditore con cui avevano preso contatti, che però al momento della partenza non s'è presentato. Ora gli inquirenti confidano che si faccia avanti per svelare la sua identità e l'eventuale piano al quale è sfuggito.

 

2 - QUELLA PROMESSA CHE HA CONVINTO ALESSANDRO: "STARAI IN UNA VILLA CON DONNE, ALCOL E DROGA"

Grazia Longo per "La Stampa"

 

sergio zanotti 2

Una truffa nella truffa. La prima nei confronti dello Stato: organizzare un falso sequestro all'estero con la speranza di intascare i soldi del riscatto. La seconda nei confronti dei due sequestrati, Alessandro Sandrini e Sergio Zanotti, che alla fine sono stati realmente ceduti, per tre anni, agli jihadisti di Al Qaeda.

 

Nelle 52 pagine dell'ordinanza della gip Paola Della Monica, su richiesta del pm Sergio Colaiocco, emerge lo spaccato del modus operandi dei tre arrestati accusati di sequestro con finalità di terrorismo.

 

sergio zanotti 1

I due albanesi Fredi Frrokaj e Olsi Mitraj (di 42 e 41 anni) e l'italiano Alberto Zanini (54 anni). I tre uomini «in concorso tra loro e con altri soggetti rimasti ignoti operanti in Italia, Turchia e Siria, questi ultimi aderenti e comunque riconducibili alla galassia jihadista» hanno proposto all'imprenditore in difficoltà economiche Alessandro Sandrini di recarsi in Turchia «al fine di simulare un sequestro di persona ma una volta lì lo privavano effettivamente della libertà personale e poi lo conducevano contro la sua volontà in Siria, consegnandolo successivamente al Turkestan Islamic Part, gruppo che si richiama ad Al Qaeda».

 

alessandro sandrini e sergio zanotti

Ma a Sandrini (indagato per truffa e simulazione di reato) avevano invece garantito che si sarebbe trattato di un falso rapimento e che anzi «sarebbe stato sistemato in una bella villa da cui non sarebbe potuto uscire, ma in compenso avrebbe avuto tutto ciò di cui necessitava: donne, alcol e droga».

 

La banda arrestata dai carabinieri del Ros e i poliziotti dello Sco poteva contare «su un notevole disponibilità di denaro, essendo state corrisposte somme, anche consistenti (10 mila euro ai rapiti), sia alle future vittime che ai familiari».

 

alessandro sandrini 7

Un testimone racconta che «Sandrini contava di fare molti soldi con il falso sequestro e prima del rapimento gli erano stati consegnati 10 mila euro, mentre 20 mila erano stati dati alla sua fidanzata».

 

A quest'ultima, poi, il sequestrato (confidando di poter spartire il riscatto con la banda) aveva promesso 100 mila euro, se gli avesse tenuto il gioco sul finto sequestro. I tre arrestati hanno foraggiato mensilmente anche la figlia di Zanotti (il quale al momento non è indagato ma a breve lo sarà per favoreggiamento, poiché ieri mattina, interrogato come teste non ha voluto rispondere alle domande degli inquirenti e la cui posizione per il pm Colaiocco è sovrapponibile a quella di Sandrini), per un totale che si dovrebbe aggirare intorno ai 10 mila euro.

 

alessandro sandrini 6

Zanotti era finito nelle mani del gruppo jihadista siriano Jund Al Aqsa, che l'ha liberato senza aver raggiunto evidenti guadagni politici, quindi non escluso è che sia stato pagato un riscatto.

 

Durante la perquisizione a casa di uno due albanesi sono stati ritrovati, nascosti sotto la cappa della cucina, quasi 90 mila euro. Sono una parte del riscatto pagato dalle autorità italiane?

alessandro sandrini 5

 

La Farnesina ha sempre negato di aver mai ceduto al ricatto dei terroristi. E in ogni caso sono trascorsi tre anni dalla liberazione avvenuta nel 2019. Oltre ai tre arrestati e a Sandrini, nell'inchiesta sono indagate altre sei persone: un italiano residente in Germania, due siriani, un albanese, un marocchino e un egiziano.

 

Gli investigatori stanno cercando di identificare un terzo bresciano che inizialmente si disse disponibile a farsi sequestrare per finta ma poi non si presentò in aeroporto per la partenza.

sergio zanottisergio zanotti dopo la liberazionealessandro sandrini 4

Ultimi Dagoreport

consiglio supremo difesa mattarella meloni fazzolari bignami

DAGOREPORT - CRONACA DI UN COMPLOTTO CHE NON C’È: FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, CONSIGLIERE DEL QUIRINALE, SI SARÀ ANCHE FATTO SCAPPARE UNA RIFLESSIONE SULLE DINAMICHE DELLA POLITICA ITALIANA IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027. MA BELPIETRO HA MONTATO LA PANNA, UTILE A VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ E A DARE UN ASSIST A FRATELLI D’ITALIA, SEMPRE PRONTA ALLA LAGNA VITTIMISTA – A QUEL TORDO DI GALEAZZO BIGNAMI È SCAPPATA LA FRIZIONE. E DOPO IL SUO ATTACCO AL COLLE, IL SOLITAMENTE CAUTO GIOVANBATTISTA FAZZOLARI È INTERVENUTO PRECIPITOSAMENTE PER SALVARGLI LA FACCIA (E LE APPARENZE CON IL COLLE) - BELPIETRO ESONDA: "ISTITUZIONALMENTE SCORRETTA LA REPLICA DEL QUIRINALE"

alessandra smerilli riccardo campisi alessandra smerilli papa leone xiv

DAGOREPORT - CHI POTRÀ AIUTARE PAPA PREVOST A RIPIANARE IL DEFICIT ECONOMICO DELLA SANTA SEDE? - LEONE XIV EREDITA DA BERGOGLIO UNA COMMISSIONE PER LA RACCOLTA FONDI PER LE CASSE DEL VATICANO, PRESIEDUTA DA MONSIGNOR ROBERTO CAMPISI E IN CUI C’E’ ANCHE LA SUORA ECONOMISTA ALESSANDRA SMERILLI – I DUE HANNO UNA FREQUENTAZIONE TALMENTE ESIBITA DA FARLI DEFINIRE LA “STRANA COPPIA”. SONO ENTRAMBI AMANTI DELLO SPORT, DELLE PASSEGGIATE, DEI VIAGGI, DEL NUOTO IN ALCUNE PISCINE ROMANE ED ANCHE NEL MARE DI VASTO, DOVE SPESSO I DUE SONO VISTI IN VACANZA - LA SALESIANA SMERILLI, IN TEORIA TENUTA A VIVERE IN UNA COMUNITÀ DELLA SUA CONGREGAZIONE, VIVE IN UN LUSSUOSO APPARTAMENTO A PALAZZO SAN CALLISTO, DOVE LA SERA È DI CASA MONSIGNOR CAMPISI, SPESSO CON ALTRI OSPITI ATTOVAGLIATI AL SUO TAVOLO…

nicola colabianchi beatrice venezi alessandro giuli gianmarco mazzi

FLASH! - DA ROMA SALGONO LE PRESSIONI PER CONVINCERE BEATRICE VENEZI A DIMETTERSI DA DIRETTORE DELL’ORCHESTRA DEL VENEZIANO TEATRO LA FENICE, VISTO CHE IL SOVRINTENDENTE NICOLA COLABIANCHI NON CI PENSA PROPRIO ALLE PROPRIE DIMISSIONI, CHE FAREBBERO DECADERE TUTTE LE CARICHE DEL TEATRO – ALLA RICHIESTA DI SLOGGIARE, SENZA OTTENERE IN CAMBIO UN ALTRO POSTO, L’EX PIANISTA DEGLI ANTICHI RICEVIMENTI DI DONNA ASSUNTA ALMIRANTE AVREBBE REPLICATO DI AVER FATTO NIENT’ALTRO, METTENDO SUL PODIO LA “BACCHETTA NERA”, CHE ESEGUIRE IL “SUGGERIMENTO” DI GIULI E CAMERATI ROMANI. DUNQUE, LA VENEZI E’ UN VOSTRO ‘’PROBLEMA”…

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…