fiorella pierobon

LA RICONOSCETE? PER LEI LA TV E’ STATA “UNA PRIGIONE” ANCHE SE AL MATTINO FACEVA 12 MILIONI DI SPETTATORI. ORA HA 60 ANNI E FA LA PITTRICE A NIZZA. BERLUSCONI LA DEFINI’ “AMBIZIOSA” (“CAPITO? LUI CHE DICE AMBIZIOSA A ME?") – LA LITE CON PAOLO ROMANI, I CESSI DI SEGRATE E LA NUOVA VITA: “I MIEI QUADRI VENDONO IN TUTTO IL MONDO. HO PARTECIPATO ANCHE ALLA 54ESIMA BIENNALE DI VENEZIA…”

Roberta Scorranese per corriere.it

 

 

fiorella pierobon

Non ci credo.

«Ma è vero, ho sessant’anni».

 

Sempre bellissima.

«Grazie ma è un sollievo, oggi, essere giudicata non per l’aspetto fisico o per la dizione, bensì per qualcosa che faccio con le mie mani».

 

Sculture e soprattutto quadri. Astratti, materici, dove lei lavora il colore spianandolo, rigandolo e curvandolo con le mani.

«Vede quello? Si intitola “E l’ali d’oro”, citazione dantesca. Lo sa che Dante mette i Cavalieri Templari in Paradiso, mentre tutto il resto del mondo li collocherebbe all’inferno? Guardi invece questa scultura: è dedicata alle donne che si mettevano in viaggio verso i luoghi sacri, spesso da sole: qualcuna non arrivava a destinazione»

 

Si ispira al Medioevo nella sua pittura.

fiorella pierobon

«Pellegrini, cavalieri, santi. Troppe coincidenze: quando ho deciso di aprile l’atelier a Nizza ho scelto il 31 di Rue Droite, la via degli artisti. Ebbene, mi sono resa conto che sono a cinque metri dalla chiesa intitolata a San Giacomo, il santo dei pellegrini. Tutto questo era dentro di me».

 

Ma ben nascosto. Per anni. Fiorella Pierobon, di Somma Lombardo (Varese) — anzi per la precisione di Vergiate, paese ancora più piccolo —, gli stessi occhi chiari che dal 1983 al 2003 hanno scritto in lungo racconto televisivo, quello di Canale 5, la rete ammiraglia di Mediaset. Annunciatrice, presentatrice, cantante, «spalla» ora di Mike ora di Corrado, a volte sullo schermo da sola, come in «Rivediamoli».

 

Un programma che andava in onda al mattino, no?

CORRADO - MIKE BONGIORNO - PIPPO BAUDO

«Ma lo sa che facevo 12 milioni di telespettatori?»

 

Caspita.

«Eppure le donne all’epoca erano sempre parte di un racconto maschile, come iscritte in una traiettoria pre definita. E sì che ce n’erano di bravissime: pensi a Milly Carlucci. Non è come oggi, quando anche le conduttrici possono esprimersi più liberamente, la loro testa viene fuori, anche usando i social».

 

Si andava delineando anche una precisa fisionomia femminile?

«Sì, ma di due tipi e sa come le riconoscevamo? Vedendo passare i facchini dei costumi. C’era il “modello Gino Landi”, dunque alto e giunonico, ma c’era anche il “modello Don Lurio”, minuto e esile».

 

Le donne cominciarono ad avere un po’ più di spazio con Costanzo.

fiorella pierobon 77

«Marta Flavi, per dire, per non parlare della grandissima De Filippi».

 

All’epoca contavano i grandi showmen, dal potere senza fine.

«Poche volte in quegli anni le donne raggiungevano un’autonomia espressiva, molto più spesso ci dicevano che cosa fare, leggevamo copioni. Io sin dall’inizio non volevo fare la televisione: famiglia veneta, molto riservata, studi di ragioneria».

 

mike bongiorno

Ma ha cominciato con «TuttoUncinetto».

«Una delle primissime telepromozioni, era il 1977, su Telealtomilanese».

 

Poi l’approdo a Mediaset.

«Prima Telenord Italia e Canale 51, poi sì, quella che è diventata Mediaset».

 

C’era già tutto il gruppo che poi sarebbe sfociato in Forza Italia.

«Avevo a che fare con Paolo Romani, gli dissi che cosa non mi andava bene e me ne andai. Ci siamo rivisti dopo tanti anni, penso che ce l’avesse ancora con me».

 

Una Fiorella «di lotta» più che di governo.

fiorella pierobon

«Dunque, eravamo già a Segrate, c’erano tre bagni per i maschi e uno solo per le femmine, vado a memoria. Ed erano aperti, nel senso che gli uomini potevano usare il nostro. Sai come lo lasciavano! Dissi che volevo le chiavi per permettere alle donne di prenderle all’occorrenza. Minacciai di andare a fare pipì ogni volta a casa mia. Tempo quattro ore e avevo le chiavi».

 

Tenne testa anche a Berlusconi?

«Certo. Una volta la Rai mi fece una proposta e io semplicemente andai a sentire che cosa volevano. All’uscita mi fotografarono e finii sui giornali, con il titolo: “Pierobon passa alla Rai”. Non era vero, ma il dottor Berlusconi mi incontrò quattro giorni dopo e disse: “Ah, ma allora lei è ambiziosa!”. Capito, lui che dice ambiziosa a me?!»

 

E, soprattutto, pronunciando questa parola come se fosse un’accusa.

«Poi aggiunse ironicamente: “Lo sa che i cimiteri sono pieni di persone indispensabili?” Io non feci una piega e risposi: “Mi dica adesso, chiaramente e in faccia che io non sono indispensabile”. Non rispose e andò via. Però lui ogni volta che mi ha incrociato, da quella volta, mi ha sempre chiesto pareri, perché sapeva che io dicevo le cose molto chiaramente. Ho sempre chiesto e ottenuto rispetto».

 

Ambientino.

SILVIO BERLUSCONI EMILIO FEDE

«Sto raccontando gli eccessi, in realtà Berlusconi è stato un presidente molto abile e capace, interveniva su tutto e voleva scegliere persino i fiori degli studi. Senza contare che a Mediaset ho conosciuto persone importantissime. Però, vede, solo quando ho cominciato a lavorare il colore sulla tela mi sono resa conto che nella mia vita non avevo mai fatto qualcosa di veramente mio.

 

Usando le mani, la testa, il cuore. Quelli in tv sono stati anni intensi, frenetici, pieni di viaggi. Eppure ora sono felice. Lavoro a Nizza, non in Italia. Lì nessuno mi conosce, eppure i miei quadri vendono in tutto il mondo. Ho partecipato anche alla 54a Biennale di Venezia».

 

Sembrerebbe che la tv sia stata per lei una prigione.

silvio berlusconi foto di bacco (2)

«Sì, un meccanismo che ti lascia pochissimo tempo per pensare, riflettere, amare. In tanti ne sono rimasti stritolati, ricordo quanta polverina bianca girava. Io però ho radici provinciali, sono rimasta con i piedi per terra, lo ha già visto il mio orto?»

 

Fiorella Pierobon vive con il marito Alberto Pugnetti e tre cani in una villetta con orto e giardino a Imbersago, a due passi dal fiume Adda, dove c’è il (presunto) traghetto di Leonardo da Vinci. È una casa ordinata e piena di ricordi, con pochi suoi quadri, segno di apprezzabile modestia. Dipinti che hanno una reale forza materica, frutto di una disciplina d’altri tempi, coltivata con impegno e dedizione.

 

silvio berlusconi foto di bacco (1)

Una vita piena, la sua, quella di oggi. Eppure tutti le chiedono di quando, bionda e vaporosa, leggeva gli annunci in tv.

PAOLO ROMANI

«Ma lo so, sono un personaggio. Vuole un aneddoto su un ammiratore? Una volta uno mi inseguì con la macchina e mi lanciò delle rose dal finestrino. Vuole un parere su Mike? Che vuole che le dica, un grandissimo professionista ma diomio, zero ironia. Una volta osai quello che nessuno osava in sua presenza: feci una battuta. Calò il gelo. Vuole che le racconti una delle tante avances che mi sono state fatte quando lavoravo in televisione? Una risposta su tutte: ma chi non ne faceva?»

 

Fiorella, sa che sembra più interessante la sua vita di adesso?

«Perché le vite interessanti sono quelle che hanno qualcosa da dire. In tv leggevo e basta».

 

Fa anche la radio, RadioFrancigena. Che cosa le manca?

fiorella pierobon 77

«Non ho scritto libri. Per ora».

 

Ultimi Dagoreport

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...