soldati russi

L’ARMATA ROSSA E' LESSA: CONTINUA A PERDERE PEZZI (MA HA ANCORA QUALCHE ASSO NELLA MANICA) – PER IL PENTAGONO I SOLDATI RUSSI SAREBBERO IN RITARDO SULLA TABELLA DI MARCIA E AVANZANO A SOLAMENTE DUE CHILOMETRI AL GIORNO - E' SUL FRONTE MERIDIONALE CHE INCONTRANO MAGGIORI OSTACOLI E LASCIANO PER STRADA MEZZI E RECLUTE – MA POTREBBERO ESSERCI DEGLI ALTRI MOTIVI PER QUESTO ANDAMENTO LENTO...

Andrea Marinelli, Guido Olimpio per il “Corriere della Sera”

 

OFFENSIVA RUSSA

I russi avanzano con il loro passo. Lento. Due chilometri al giorno, dicono dal Pentagono, ma sarebbero in ritardo di diversi giorni sulla tabella di marcia. Sullo sfondo restano diverse opzioni «finali», appese a quanto deciderà il campo e alla volontà di Putin.

 

LE OPERAZIONI 

Una serie di osservatori riportano informazioni mescolate alla nebbia di guerra, loro stessi mettono in guardia sull'accuratezza. Anche perché Kiev nasconde le sue perdite. Sul fronte orientale, le forze russe continuano ad attaccare e martellare per prendere il controllo dell'intero Donbass, ma non sono riuscite ad avanzare in modo significativo: hanno provato a conquistare Rubizhne, senza successo, e bombardano la regione di Severodonetsk senza condurre attacchi via terra. Hanno conquistato Kreminna, spingono verso Sloviansk e Kramatorsk, mentre continua la pressione su Lyman e Yampil.

Soldati russi

 

Sul fronte meridionale, gli uomini di Putin incontrano maggiori ostacoli, faticano, lasciano per strada mezzi e reclute (non sempre all'altezza). I «difensori» sono sempre veloci nell'infilarsi tra le linee, significativi i sabotaggi alle vie di comunicazione: hanno fatto saltare un ponte vicino a Melitopol, indispensabile per il flusso di rifornimenti. Fonti statunitensi ritengono che Mosca stia impiegando un totale di 92 battaglioni, altri 20 sono stati ritirati per essere rimessi in sesto e sono stati recuperati contingenti reduci dall'assedio di Mariupol, dove tuttavia i combattimenti continuano. 

 

soldato filo russi a mariupol

Ma quanti sono veramente gli effettivi? Il ricercatore Michael Kofman arriva a dire che sono al 40%, in poche parole non hanno abbastanza «fanti» e anche gli equipaggi dei corazzati sarebbero «ridotti». L'unica soluzione - aggiunge - è la mobilitazione generale, magari il 9 maggio in concomitanza con la festa della vittoria sul nazismo. Putin avrebbe preferito l'operazione lampo proprio perché consapevole della carenza di truppe, sostiene Kofman.

 

A sud di Izyum l'Armata ha conseguito risultati significativi impadronendosi di decine di località. Gli invasori - segnala l'analista austriaco Tom Cooper - hanno schierato un paio di unità appartenenti alle 76esima divisione aerotrasportata, tra i soldati migliori a loro disposizione. Nel settore di Kharkiv, infine, gli ucraini hanno contrattaccato spingendo verso nord l'avversario e liberando alcuni villaggi: una situazione diventata tendenza.

SOLDATI RUSSI A MARIUPOL

 

Le tattiche In questa fase le «colonne» russe procedono - specie a est - su direzioni parallele, in modo da sostenersi a vicenda. Ma soprattutto continuano a sparare a volontà con un vasto arsenale di bocche da fuoco: una tattica consueta e storica per l'Armata. Il generale Hertling, ex comandante delle forze americane in Europa illustra la tattica. Quando ti bombardano incessantemente e con calibri pesanti - spiega - hai due possibilità: cedi terreno o rispondi in modo preciso. Per la seconda scelta devi avere radar di scoperta, cannoni adeguati, munizioni. 

soldati russi 2

 

Tre elementi che scarseggiano nel dispositivo di Kiev: solo adesso la Nato sta inviando il necessario. Intanto sta addestrando 100 artiglieri in Europa con un corso di 5 giorni per i pezzi da 155 dati dagli Usa: saranno loro poi a passare le istruzioni agli altri in Ucraina. Questo vale per l'infinità di mezzi in arrivo dall'Occidente. Ecco allora che gli ucraini, quando non possono tenere, ripiegano e questo permette all'avversario di inviare reparti in avanti: esplorano, saggiano le difese, si assicurano punti abbandonati.

LE DUE OPZIONI DELL OFFENSIVA RUSSA

 

GLI OBIETTIVI 

Gli obiettivi dell'operazione speciale sono cambiati spesso, e muteranno ancora. Soffermiamoci su quelli indicati dagli esperti occidentali, dunque parziali. L'opzione A prevede una grande manovra a tenaglia che arriva fino alla città di Dnipro. In questo caso le Brigate di Zelensky dovrebbero ritirarsi per evitare di essere triturate. L'opzione B, sempre accerchiante, è meno ambiziosa e prevede il dominio sulle regioni separatiste di Donetsk e Lugansk.

Soldati russi

 

A incastrarsi in questo mosaico c'è la presa di tutta la fascia costiera, come indicato dieci giorni fa dal generale Rustan Minnekaev, vice comandante del settore sud: conquista totale della parte meridionale, creazione di un corridoio tra Crimea e Donbass, proiezione territoriale verso la repubblica autonoma della Transnistria (al confine con la Moldavia). 

 

COSA ACCADRÀ CON ODESSA? 

MISSILE COLPISCE UN APPARTAMENTO A ODESSA

È la città simbolo, con una rete sotterranea estesa che permette di trincerarsi e protezioni con mine e missili sul versante mare in chiave anti-sbarco. Ma la conquista totale del Donbass, a sentire i commenti che arrivano da Mosca, potrebbe anche non bastare a Putin. 

 

Tre fonti vicine al Cremlino hanno rivelato al sito indipendente russo Meduza , molto affidabile, che il «pieno controllo» del sud sarà raggiunto anche attraverso dei referendum «guidati» da Mosca nelle autoproclamate repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk, che dovrebbero votare per essere annesse alla federazione russa, e a Kherson, città meridionale parzialmente occupata dai russi, che andrà alle urne per ottenere l'indipendenza dall'Ucraina: in seguito potrebbe essere annessa alla Crimea o alla stessa Russia. 

 

bombardamenti su odessa 3

I referendum sono già stati posticipati a causa dei «fallimenti» russi sul campo, ma - se non ci saranno ulteriori rinvii - si dovrebbe votare fra il 14 e il 15 maggio. Target minimi o massimi sono però condizionati dal nemico e dalle capacità dei soldati. I giudizi degli esperti sulla macchina russa restano negativi. Al punto - insinuano da Kiev - che il capo di Stato Maggiore Gerasimov, il padre della strategia russa, sarebbe stato mandato a dirigere di persona, quasi in prima linea, la seconda fase. Dalla teoria alla pratica.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…