guerrilla climbing - scalate illegali ai grattacieli di milano - 1

LA SCALATA DI MILANO - SOTTO LA MADONNINA ORA VA DI MODA “IL GUERRILLA CLIMBING”, CIOÈ LE ARRAMPICATE ILLEGALI NEI PALAZZI IN COSTRUZIONE, RIPRESE E PUBBLICATE SUI SOCIAL NETWORK CON FRASI DEL TIPO: “È TRA LA VITA E LA MORTE IL POSTO IN CUI MI SENTO VIVO”  - GLI ARRAMPICATORI COME DA TRADIZIONE SALGONO CON CAPPUCCIO E GO PRO IN TESTA, E QUASI SEMPRE SONO DEI PROFESSIONISTI DELL’ARRAMPICATA. QUASI, APPUNTO: IL RISCHIO È CHE A QUALCHE RAGAZZINO SENZA ESPERIENZA VENGA VOGLIA DI EMULARLI…

 

 

 

Giacomo Valtolina per www.corriere.it

 

guerrilla climbing scalate illegali ai grattacieli di milano 23

Silenzio notturno in piazza Carbonari. Punto rosso in campo nero. «Stai reccando?» (registrando), chiede un’ombra dall’accento lombardo-veneto al compare, che annuisce. Pronti, via: zompo dentro al cantiere, comincia l’incursione notturna (e senza rete) fino in cima alla Torre Milano, grattacielo residenziale in costruzione tra la Maggiolina e via Melchiorre Gioia. Sfida in quota (100 metri) da filmare e immortalare.

 

guerrilla climbing scalate illegali ai grattacieli di milano 20

Infatti oltre alle felpe d’ordinanza con cappuccio nero, alle sneaker e ai guanti a mezze dita, ci sono soprattutto le telecamere Go pro in testa e gli zaini pieni sulle spalle. Con tutto l’armamentario: drone, macchine fotografiche e obiettivi. Il respiro affannoso accompagna il blitz fra transenne, impalcature, scale.

 

guerrilla climbing scalate illegali ai grattacieli di milano 21

E poi su verso la cima, quel rooftop che dà voce alle parole chiave (#rooftopping #explore #illegalfreedom) cosicché il mondo possa setacciare sui social network l’impresa compiuta. «Vabbè è stato veramente facile, qui in Italia non riscontriamo troppe difficoltà a far sta roba».

guerrilla climbing scalate illegali ai grattacieli di milano 6

 

Nel montaggio dei video pubblicato sul canale Youtube ci sono pure audio e sottotitoli. Qualche centinaio di follower, e alcuni commenti, certificano la missione compiuta. Sui profili, l’età (19 anni) e le frasi («è tra la vita e la morte il posto in cui mi sento vivo»), raccontano dell’equilibrio sottile tra incoscienza e temerarietà. Solo in città, in tre mesi, hanno scalato la Torre Milano, il grattacielo Unipol e l’ex palazzo comunale che sovrasta Gioia, il «Pirellino». Padroni della città, incuranti del pericolo, determinatissimi ad apparire.

 

Sfregio generazionale

Torna la moda delle scalate abusive ai grattacieli e alle gru della nuova città verticale. Arrampicatori con velleità da parkour , pronti a rispondere con lo sfregio generazionale («Ok boomer») ai colleghi di acrobazie urbane più giudiziosi che fanno loro notare i pericoli sempre dietro l’angolo durante simili azioni, magari alla mercé di un’acquazzone di fine estate (gli ultimi video pubblicati in questi giorni sono stati girati alla fine di settembre).

guerrilla climbing scalate illegali ai grattacieli di milano 22

 

Camminando sul vuoto tra i tubolari tondi e scivolosi di una gru, scavalcando reticolari metallici per il gusto di un selfie da vertigini, sedendosi con le gambe a penzoloni sopra i vialoni cittadini, ovattati dalle luci della notte che sfuma.

 

«Guerrilla climbing»

Oggi a Milano, a pubblicare video di «guerrilla climbing», ci sono un paio di gruppi di teenager (19enni) con altrettanti canali video, da cui è piuttosto facile risalire agli autori. Nel 2018 ce n’erano stati altri, tra i cantieri di Citylife e Porta Nuova , le cui «imprese» sono poi state oscurate dalla polizia postale.

guerrilla climbing scalate illegali ai grattacieli di milano 4

 

C’era stato il professionista del paracadute all’alba, sceso dalle guglie del Duomo e fuggito in metrò in una manciata di secondi. O più di recente gruppi di giovani diretti verso le «isole» della movida proibita, sopra le torri di viale Richard, per esempio, o nelle vecchie fabbriche, e rimasti vittime di incidenti. «Non facciamo nulla di male» si difendono loro, quando vengono fermati dalla security (come si vede in un video), rivendicando il diritto al rischio della propria pelle, o ad azioni artistiche in stile «Man on wire» tra le Torri Gemelle. Spesso vanno in trasferta all’estero stupendosi di trovare ronde in cantiere «anche di domenica alle 2 di notte», a differenza di quanto accade — di solito — in Italia.

guerrilla climbing scalate illegali ai grattacieli di milano 5

 

Rischio emulazione

È quasi ridondante segnalare i pericoli e la responsabilità rispetto al rischio emulazione dovuto alle pubblicazioni dei video in Rete: «Si tratta di percorsi pericolosissimi — spiega Stefano Rusconi di Impresa Rusconi (Torre Milano) — fatti anche sotto la pioggia. Vale la pena ricordare ai ragazzi che prima di loro ci sono stati gli operai , che questi ponteggi e grattacieli li hanno costruiti con tutte le misure di sicurezza. Stiamo valutando di informare le autorità».

guerrilla climbing scalate illegali ai grattacieli di milano 24

 

Il bisogno di mostrarsi

Gli psicologi che si occupano di adolescenti oggi segnalano il bisogno di mostrarsi come più forte anche del rischio di conseguenze. E infatti se un sito o un giornale segnala tali gesta, loro le rilanciano sulle story di Instagram come se fosse un vanto.

guerrilla climbing scalate illegali ai grattacieli di milano 18

 

guerrilla climbing scalate illegali ai grattacieli di milano 19guerrilla climbing scalate illegali ai grattacieli di milano 17guerrilla climbing scalate illegali ai grattacieli di milano 11guerrilla climbing scalate illegali ai grattacieli di milano 12guerrilla climbing scalate illegali ai grattacieli di milano 13guerrilla climbing scalate illegali ai grattacieli di milano 10guerrilla climbing scalate illegali ai grattacieli di milano 14guerrilla climbing scalate illegali ai grattacieli di milano 15guerrilla climbing scalate illegali ai grattacieli di milano 2guerrilla climbing scalate illegali ai grattacieli di milano 8guerrilla climbing scalate illegali ai grattacieli di milano 1guerrilla climbing scalate illegali ai grattacieli di milano 16guerrilla climbing scalate illegali ai grattacieli di milano 9guerrilla climbing scalate illegali ai grattacieli di milano 3guerrilla climbing scalate illegali ai grattacieli di milano 7

Ultimi Dagoreport

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

DAGOREPORT - MALGRADO UN’OPPOSIZIONE SINISTRATA E SUPERCAZZOLARA, L’ESTATE DELLA DUCETTA È  MOLESTATA DA BRUTTI PENSIERI - SE IN EUROPA CERCA DI DEMOCRISTIANIZZARSI, IN CASA LA MUSICA CAMBIA. SE PRENDE UNA SBERLA ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, LA PREMIER TEME CHE UNA CADUTA POSSA TRASFORMARSI NELL’INIZIO DELLA FINE. COME È ACCADUTO AL PD DI RENZI, ALLA LEGA DI SALVINI, AL M5S DI DI MAIO. DI COLPO, DALL’ALTARE ALLA POLVERE - ECCO IL PESANTE NERVOSISMO PER LE CONTINUE “STONATURE” DEL TROMBONISTA SALVINI, CHE VEDE LA SUA LEADERSHIP MESSA IN PERICOLO DAL GENERALISSIMO VANNACCI. OPPURE QUELLE VOCI DI UN CAMBIO DI LEADERSHIP DI FORZA ITALIA, STANCHI LOS BERLUSCONES DI VEDERE TAJANI COL TOVAGLIOLO SUL BRACCIO AL SERVIZIO DELLA SORA GIORGIA. OCCORRE UN NUOVO MARINAIO AL TIMONE PER CAMBIARE ROTTA: ETTORE PRANDINI, PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI? - QUESTA È LA CORNICE IN CUI SI TROVA OGGI IL GOVERNO MELONI: TUTTO È IN MOVIMENTO, NULLA È CERTO…

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...

mediobanca mediolanum massimo doris nagel

MEDIOSBANCA! – BANCA MEDIOLANUM ANNUNCIA LA VENDITA DELLA SUA QUOTA DEL 3,5% IN MEDIOBANCA A INVESTITORI ISTITUZIONALI. E A NAGEL, ALLE PRESE CON L’OPS DI MPS, VIENE MENO IL PRIMO SOCIO DELL'ACCORDO DI CONSULTAZIONE TRA AZIONISTI – ERA UNA MOSSA PREVISTA DAL MOMENTO CHE L’EVENTUALE FUSIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI TRASFORMEREBBE IL CORE BUSINESS DI PIAZZETTA CUCCIA NELLA GESTIONE DEL RISPARMIO, ANDANDO A SBATTERE CON L’IDENTICA ATTIVITÀ DELLA BANCA DI DORIS E BERLUSCONI….

mattarella nordio meloni giorgia carlo sergio magistrati toghe giudici

DAGOREPORT - MENTRE ELLY SCHLEIN PENSA DI FARE OPPOSIZIONE VOLANDO A BUDAPEST A SCULACCIARE ORBAN PER I DIRITTI DEI GAY UNGHERESI, GIORGIA MELONI E I SUOI FRATELLI D’ITALIA SI RITROVANO DAVANTI UN SOLO "NEMICO": LA COSTITUZIONE - SE DALLA CORTE DEI CONTI ALLA CASSAZIONE C'E' IL MATTARELLO DI MATTARELLA, LA MUSICA CAMBIA CON LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO - UNA VOLTA CHE IL PARLAMENTO APPROVERÀ LA “SEPARAZIONE DELLE CARRIERE” DI GIUDICI E PM, S’AVANZA IL RISCHIO CHE LE PROCURE DIPENDERANNO DAL MINISTERO DI GIUSTIZIA - ULTIMA SPES È IL REFERENDUM CONFERMATIVO CHE PER AFFONDARE UNA LEGGE DI REVISIONE COSTITUZIONALE NON  STABILISCE UN QUORUM: È SUFFICIENTE CHE I VOTI FAVOREVOLI SUPERINO QUELLI SFAVOREVOLI - ECCO PERCHE' IL GOVERNO MELONI HA LA COSTITUZIONE SUL GOZZO...

malago meloni abodi fazzolari carraro

DAGOREPORT - CHE LA CULTURA POLITICA DEI FRATELLINI D’ITALIA SIA RIMASTA AL SALTO NEL “CERCHIO DI FUOCO” DEL SABATO FASCISTA, È STATO LAMPANTE NELLA VICENDA DEL CONI - QUANDO, ALLA VIGILIA DELL’ELEZIONE DEL SUO CANDIDATO LUCIANO BUONFIGLIO ALLA PRESIDENZA DEL CONI, QUEL DEMOCRISTIANO IN MODALITÀ GIANNI LETTA DI GIOVANNINO MALAGÒ SI È FATTO INTERVISTARE DA “LA STAMPA” ANNUNCIANDO DI ESSERE UN “PATRIOTA” CHE “FA IL TIFO PER IL GOVERNO MELONI”, HA INVIATO AI MUSCOLARI CAMERATI DISDEGNOSI DELLE REGOLE DELLA POLITICA (DIALOGO, TRATTATIVA, COMPROMESSO) IL SEGUENTE MESSAGGIO: ORMAI È TARDI PER FAZZOLARI DI INCAZZARSI CON ABODI; DA TEMPO VI HO DETTO CHE AVETE SBAGLIATO CAVALLO QUANDO AVEVATE A DISPOSIZIONE UNO CHE È “PATRIOTA” E “TIFA MELONI”, CHE HA ALLE SPALLE IL SANTO PATRONO DEGLI INTRIGHI E COMBINE, ALIAS GIANNI LETTA, E DOPO DODICI ANNI ALLA GUIDA DEL CONI CONOSCE LA ROMANELLA POLITICA COME LA SUA FERRARI…(SALUTAME 'A SORETA!)

giorgia meloni matteo salvini difesa riarmo europeo

DAGOREPORT - SALVATE IL SOLDATO SALVINI! DA QUI ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, SARANNO GIORNI DA INCUBO PER IL PIÙ TRUMPUTINIANO DEL BELPAESE - I DELIRI DEL “BIMBOMINKIA” (COPYRIGHT FAZZOLARI) SU UE, NATO, UCRAINA SONO UN OSTACOLO PER IL RIPOSIZIONAMENTO DELLA DUCETTA VERSO L'EURO-CENTRISMO VON DER LEYEN-MERZ, DESTINAZIONE PPE – AL VERTICE DELL’AJA, LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” HA INIZIATO INTANTO A SPUTTANARLO AGLI OCCHI DI TRUMP: SALVINI È COSÌ TRUMPIANO CHE È CONTRARIO AL RIARMO E PROFONDAMENTE OSTILE AI DAZI... - MA SE DA AJA E BRUXELLES, SI SCENDE POI A ROMA, LA MUSICA CAMBIA. CON UNA LEGA SPACCATA TRA GOVERNATORI E VANNACCI, SALVINI E' UN'ANATRA ZOPPA. MA UN ANIMALE FERITO È UN ANIMALE PERICOLOSO, CAPACE DI GETTARE ALLE ORTICHE IL SUO GOVERNATORE ZAIA E TENERE STRETTO A SE' PER ALTRI DUE ANNI IL POTERE IN LOMBARDIA - IL BIG BANG TRA I DUELLANTI È RINVIATO ALL’ESITO DELLE REGIONALI (E CALENDA SI SCALDA PER SALIRE SUL CARRO DELLA FIAMMA...)