nichi vendola tobia

SICURI CHE I FIGLI DELLE COPPIE GAY CRESCANO FELICI E SPENSIERATI? LO PSICOTERAPEUTA OMOSESSUALE CLAUDIO RISÈ SVELA UN’ALTRA VERITÀ: “L'IPERATTIVITÀ E DEFICIT DI ATTENZIONE È PRESENTE CIRCA DUE VOLTE PIÙ CHE NEI FIGLI DI GENITORI ETERO - SONO A RISCHIO DEPRESSIONE E POSSONO ESSERE PIU’ FRAGILI” - ECCO PERCHE’...

Claudio Risè per “il Giornale”

 

CLAUDIO RISE

Come crescono i bimbi delle coppie omosessuali? Ottimamente, ci hanno assicurato i media in questi anni. Comunque molto meglio di quelli cresciuti in coppie etero, hanno ribadito esperti molto zelanti e terapeuti politicamente impegnati. Qualche intervistato più cauto ha provato a obiettare, ma chissà come mai il collegamento radiofonico improvvisamente cadeva, tra scuse biascicate velocemente dall' intervistatore.

Andava tutto veramente così bene?

 

Non proprio. Che i metodi con cui i dati venivano raccolti fossero in parte poco attendibili lo si sapeva, ma appunto difficilmente si riusciva a comunicarlo perché ciò metteva in crisi il pregiudizio ottimistico del discorso sull'omogenitorialità. Per esempio ci si era accorti della frequente poca rappresentatività dei campioni scelti, sia per la poca consistenza numerica che per l' eterogeneità delle situazioni considerate. Tutte forme sia di «genitorialità» che di «filiazione» molto diverse, tra le quali occorrerebbe muoversi con grande attenzione e rispetto, senza cadere in generalizzazioni sommarie.

 

VENDOLA BATTESIMO FIGLIO 3

Infine: il tempo. Aspetto decisivo nella vita, grande sfida alla maggior parte degli studi socio-psicologici, e che si capiva essere ben poco considerato in gran parte di questi lavori. Quanto un bambino sia stato bene o no in una famiglia lo capisci nel tempo. E in queste ricerche di tempo osservato ce n' era ben poco, anche per l' assoluta novità del fenomeno. Di solito pochi anni, mentre i problemi escono, per solito, nel corso dell' adolescenza e anche molto dopo.

 

Questi problemi compaiono ora nella loro realtà e complessità nel serio e accurato studio Omogenitorialità, filiazione e dintorni. Un' analisi critica delle ricerche della psicologa Elena Canzi, ricercatrice del Centro studi e ricerche sulla famiglia dell' Università Cattolica di Milano, presentato da Eugenia Scabini e Vittorio Cigoli (Vita e pensiero, pagg. 144, euro 15).

 

VENDOLA BATTESIMO FIGLIO

Il testo offre con metodo e precisione un'ampia selezione degli studi che rispondevano almeno ai requisiti indispensabili agli standard base nella ricerca psico-sociologica. I campioni rimangono abbastanza ridotti, e soprattutto nella raccolta delle informazioni sembrano spesso prevalenti quelle fornite volontariamente dai genitori rispetto a quelle risultanti da dati accertati da strumenti neutrali.

 

È naturale che i genitori siano impegnati a dimostrare la positività del loro operato, tanto più in un tipo di filiazione anche antropologicamente nuovo, di cui essi stessi sono stati inventori, esecutori e, in queste ricerche, anche informatori e infine giudici dei risultati.

Questo è l'aspetto più critico, ma anche umanamente interessante di tutta la vicenda dell' omogenitorialità.

CLAUDIO RISE

 

In un' epoca in cui i genitori hanno spesso dimostrato anche molta distrazione e poco interesse per i figli, vissuti spesso come concorrenti invadenti sul piano dei consumi e dell'immagine, i genitori omosessuali hanno dimostrato complessivamente un notevole impegno ad averli e crescerli.

 

Anche se non privo di tratti narcisistici, del resto caratterizzanti tutta la vita contemporanea. L'autrice e il Centro studi famiglia opportunamente si tengono però lontani da questi aspetti valutativi, che peraltro poi si evincono dagli elementi presentati negli studi. Soprattutto quando i dati forniti da genitori e associazioni vengono associati a quelli delle rilevazioni dei censimenti e data base costituiti su basi oggettive.

 

Compare così un'immagine di più ampio respiro su questa esperienza inedita nella storia del mondo, e su queste vite umane in sviluppo, riempiendo finalmente di contenuti esistenziali quello che era rimasto finora un dibattito in gran parte ideologico, con toni sgradevolmente propagandistici.

 

VENDOLA BATTESIMO FIGLIO 2

Come sempre nell'esistenza umana, che ha un tempo limitato tra un inizio e una fine, è proprio il tempo a fornire i dati più critici. È infatti all' età media di 28 anni, all' inizio del quarto settennio, quando è definitivamente conclusa la fase per certi versi eroica dell'infanzia-adolescenza e si entra nella maturità, che compaiono in questi figli i più problematici (finora) segni di difficoltà. Si tratta del disturbo caratteristico di tutta la nostra epoca, quello depressivo, la cui incidenza «cresce in modo esponenziale dal 18% in adolescenza al 51% in età adulta, mentre nel gruppo di figli di coppie eterosessuali diminuisce nel tempo di due punti percentuali con un valore in età adulta pari al 20%».

 

NICHI VENDOLA E IL FIGLIO TOBIA

Un dato questo, finora non rilevato, facendo per decenni di loro delle Invisible victims, «vittime invisibili», come li chiama Paul Sullins, autore del recente studio, pubblicato nel 2016. Naturalmente la depressione in età adulta è per queste persone solo un rischio, non un destino. Ma qui la frequenza è maggiore. Potrebbe magari cambiare più avanti, in rilevazioni successive: non possiamo saperlo oggi. Ma è per questo che le certezze finora spacciate per verità scientifiche su di loro, anche da cattedratici, si rivelano solo cattiva propaganda.

 

Del resto, non potevano essere certezze, semplicemente perché mancava il tempo per trarre conclusioni. E i genitori omosessuali avrebbero ragioni di protestare contro presentazioni fatte così superficialmente dell'esperienza esistenziale loro e dei loro figli.

Un aspetto che non sarebbe corretto tacere è la maggior presenza dell' altro problemaccio dei bambini di oggi: l' iperattività e deficit di attenzione (Adhd), presente circa due volte più che nei figli di genitori eterosessuali.

NICHI VENDOLA E IL FIGLIO TOBIA

 

Anche perché i due fattori insieme, depressione e Adhd, vanno poi, come è noto, assieme a tutta una serie di altri aspetti: difficoltà nel conseguimento di diplomi scolastici, assunzione di cannabis e altre droghe, problemi emotivi. Tutti fenomeni rilevati anche in questi studi, ma spesso con commenti per nulla preoccupati, mentre nell' osservazione socio-psicologica risultano accompagnare per solito vite non proprio felici, e molteplici difficoltà.

 

In molti di questi studi, soprattutto quelli più datati, si insiste poi positivamente sulla poca aggressività di questi bambini e sulla loro apertura mentale, in particolare riguardo all'orientamento sessuale. È certamente un bene. Ma nelle analisi più qualitative ciò appare spesso come un impegno nella difesa dei genitori da aggressioni dall' esterno. Sappiamo però come l'atteggiamento «genitoriale» dei figli verso i genitori costi poi loro in mancanza di spontaneità, stanchezze emotive, depressioni.

 

VENDOLA CON IL COMPAGNO ED TESTA E IL FIGLIO TOBIA

In queste biografie aspetti come questi, civilmente approvabili, sembrano sovrapporsi spesso ai sentimenti profondi dei bambini. Non sempre però. Su un punto di solito non mollano: la mamma è sempre la mamma. Nelle coppie di lesbiche, la più amata è la madre naturale, non quella «sociale». La cosa, però, non crea solo sofferenze alla madre sociale ma anche problemi nella coppia, oltre che imbarazzo ai bambini. L' altra, raccontano loro, è una «mom». Mommy è quella che mi ha messo al mondo.

Ultimi Dagoreport

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…