roma - la donna che vive nella cabina telefonica

LA TRISTE STORIA DELLA 40ENNE AFRICANA CHE A ROMA VIVE IN UNA CABINA TELEFONICA: SI E' "SISTEMATA" IN VIA XX SETTEMBRE, VICINO AL MINISTERO DELL'ECONOMIA E A CASSA DEPOSITI E PRESTITI - NESSUNO SA NIENTE DI LEI, VIVE IN UN METRO QUADRATO TRA BUSTE, CARTONI E TANICHE DELL'ACQUA - URLA PAROLE SCONNESSE IN UNA LINGUA CHE NESSUNO CONOSCE, NON VUOLE ESSERE DISTURBATA, NON CHIEDE SOLDI ED E’ IMPOSSIBILE AVVICINARLA PER PORTARLE AIUTO - I VIGILI DEL QUARTIERE LA OSSERVANO COME SE FOSSE UNA MACCHINA PARCHEGGIATA LÌ DA TANTO TEMPO, I SERVIZI SOCIALI DEL COMUNE NON SI SONO MAI VISTI...

Simone Canettieri per "il Foglio"

 

ROMA - LA DONNA CHE VIVE NELLA CABINA TELEFONICA

Vive in una cabina telefonica. Perché sa che nessuno le entrerà in casa, nemmeno per sbaglio. Il più banale dei non luoghi del Novecento è abitato da una donna che si trascina in un lungo presente. Da tre mesi – pioggia, solleone, vittoria degli Europei, oro nei cento metri alle Olimpiadi – sta lì. Occupa solo un lato dei tre di cui è composta la cabina vetrata senza porte. E’ invisibile. Nonostante abbia deciso di mettere le tende in via XX Settembre, all’incrocio di via Goito, dove passa l’economia italiana, tra ministero e Cassa depositi e prestiti.

 

E’ una donna di quarant’anni, sembra. Si sa da radio-quartiere, e si vede, che dovrebbe venire dall’Africa. Ma chissà poi che giri avrà fatto prima di piazzarsi qui. Ha i capelli rasati. E si cura. Sì, ci tiene. Ed è un paradosso, certo, nell’antologia delle anime perse che vivono per strada nella capitale.

 

ROMA - LA DONNA CHE VIVE NELLA CABINA TELEFONICA

L’altro ingresso della sua casa lo ha adibito a ripostiglio dove vi conserva i panni e le taniche di acqua che va a riempire a una fontanella poco distante. Vuole lasciare il meno possibile sguarnita la sua tana con i cartoni, le buste, una coperta, un cuscino.Quasi tutti i giorni si mette a fare il bucato. Che poi stende sulla recinzione di uno dei tanti cantieri eterni di Roma (si tratta di un punto informazioni del Comune che attende di essere inaugurato da anni, ma prima di ottobre, questa volta, ci sarà il taglio del nastro).

 

La donna che vive nella cabina sta male. Urla parole sconnesse nella sua lingua che nessuno conosce. Lo fa di mattina presto, appena si sveglia, prima di mettersi in ordine. E’ il suo buongiorno a un mondo che se ne infischia e va di corsa: a piedi, sullo scooter, in auto, in autobus, sul monopattino.

 

ROMA - LA DONNA CHE VIVE NELLA CABINA TELEFONICA

Tutti la lambiscono, nessuno la vede. Lo sguardo su di lei dura una manciata di secondi tra commiserazione e sdegno. Non si merita nemmeno una foto da postare su Welcome to favelas (per fortuna) perché nel disagio conserva una cifra di dignità. E quindi non farebbe ridere.

 

Nel pomeriggio, di nuovo, si mette al centro di questa isoletta piazzata tra due vie, trasformato in un parcheggio per motorini. E ricomincia: sembra imprecare, rimanda fulmini su in cielo. Articola discorsi e urla. Ce l’ha con qualcuno, chissà. La sentono dai palazzi umbertini: “Rieccola”.

 

La donna non vuole essere disturbata. Non chiede soldi. Non le interessa l’elemosina. E’ impossibile per i passanti e per i suoi vicini di casa – perché questo ormai sono – avvicinarla. Come stai? Serve aiuto? Risposta: urla e sguardi persi nel vuoto. Al massimo un gesto sbrigativo. Non chiede una coppetta alla gelateria là di fronte o un tozzo di pane al ristorante a pochi metri.

 

CABINA TELEFONICA

E’ una delle tante virgole di disagio che si trovano  Roma, la città che tutti accoglie e tutti alla fine fa disperdere. Ogni tanto spipacchia una sigaretta. Non sono mozziconi raccolti per terra. A volte beve una birra. Ma senza la cadenza del vizio. Mai vista maneggiare un cellulare. Se dovesse telefonare le basterebbe alzare la testa dal suo giaciglio e, spicci alla mano, impugnare la cornetta. Ma telefonare a chi? Di notte, prima di trovare il sonno, riprende il suo sfogo udibile nel raggio di cento metri. Poi si sdraia con i piedi fuori dalla cabina e la testa dentro, al riparo.

 

MINISTERO via XX Settembre

Forse potrebbe esplodere da un momento all’altro. Forse potrebbe rimanere lì, con le sue abitudini e le sue urla cadenzate, fino alla fine del dell’autunno. Ha bisogno di aiuto. I vigili del quartiere la osservano come se fosse una macchina parcheggiata lì da tanto tempo. I servizi sociali del Comune non si sono mai visti. Chissà se è vaccinata. Il suo bagaglio a cielo aperto non contempla mascherine. Anche se non ne ha bisogno. Si è imposta da sola l’autoisolamento. Chissà se ha paura del Covid. Chissà se qualcuno prima o poi affronterà la sua storia: per capire, per curarla.

 

E’ una pantera. Ha lineamenti duri, ma eleganti. Non ispira sentimenti di pietà, aiuto e misericordia. Nemmeno in chi dovrebbe averne di professione. E’ lasciata lì, alla mercé della città incarognita, come lei, forse di più. Una Roma che va veloce e tutto risputa. Che non vede più l’utilità delle cabine telefoniche, figuriamoci se abitate.

 

Ultimi Dagoreport

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…

trump epstein

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE DUE FOTOGRAFIE DI TRUMP CON IN BRACCIO RAGAZZE GIOVANISSIME A SENO NUDO? A WASHINGTON, FONTI BEN INFORMATE ASSICURANO CHE LE DUE FOTO HOT SIANO TRA LE MIGLIAIA DI FILE DI JEFFREY EPSTEIN, ANCORA DA PUBBLICARE - NEI PROSSIMI GIORNI, GRAZIE AL PASSAGGIO DI UNA PETIZIONE PARLAMENTARE FIRMATA DA 218 DEPUTATI DEMOCRATICI, MA AI QUALI SI SONO AGGIUNTI QUATTRO REPUBBLICANI, LA DIFFUSIONE COMPLETA DEI FILE DEL FINANZIERE PORCELLONE, VERRÀ SOTTOPOSTA AL VOTO DELLA CAMERA. E I VOTI REP POSSONO ESSERE DETERMINANTI PER IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA PARLAMENTARE DEM - SE DA UN LATO L’EVENTUALE DIVULGAZIONE DELLE DUE CALIENTI FOTOGRAFIE NON AGGIUNGEREBBE NIENTE DI NUOVO ALLA SUA FAMA DI PUTTANIERE, CHE SI VANTAVA DI POTER “PRENDERE LE DONNE PER LA FIGA” GRAZIE AL SUO STATUS DI CELEBRITÀ, DALL’ALTRO UN “PUSSY-GATE” DETERMINEREBBE UNO DURO SCOSSONE A CIÒ CHE RESTA DELLA SUA CREDIBILITÀ, IN VISTA ANCHE DEL DECISIVO VOTO DI METÀ MANDATO IN AGENDA IL PROSSIMO ANNO...